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LA MORATORIA IN SPAGNA

Post n°126 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Il.Don.Camillo

Tra pochissimo, alle otto e trenta, Giuliano Ferrara sarà ospite della "sua" trasmissione Otto e Mezzo su La7. Invito tutti a seguirla. Sarà tutto di guadagnato.

Pubblichiamo qui di seguito e integralmente il discorso che Giuliano Ferrara - direttore del Foglio - ha pronunciato nell'Aula Magna dell'Università San Paolo di Madrid

Cari amici, signore e signori. Molti anni fa noi occidentali abbiamo deciso che nessuna donna può essere legalmente obbligata a partorire e che nessuna donna deve essere incarcerata per avere abortito. Fu una soluzione obbligata e decente, che non è possibile e non è giusto oggi rovesciare, e che fu presa per combattere l’aborto clandestino. Ma da quel tempo ad oggi il mondo è stato sfregiato da oltre un miliardo di aborti, e una cappa di muta disperazione è calata sull’umanità. Gli aborti continuano al ritmo di cinquanta milioni l’anno. Nessun contraccettivo ha limitato il numero degli aborti, perché l’aborto chirurgico e farmacologico è diventato il metodo anticoncezionale più diffuso. Il nostro mondo è invecchiato precocemente e la vita è stata maltrattata e disumanizzata. Da quel tempo ad oggi l’aborto si è anche trasferito dal seno materno alla provetta della fecondazione artificiale. E’ diventato sempre di più aborto selettivo, dispotismo genetico, nuova schiavitù in cui una cultura forte, dominante, fiera del suo patto faustiano con il diavolo dello scientismo, decide per conto dei più deboli e indifesi tra gli esseri umani. Decide sulla pelle delle donne e dei bambini in un naufragio universale in cui nessuno ha più il coraggio di gridare il grido della salvezza che è sempre stato orgoglio dei navigatori e dei soccorritori: prima le donne e i bambini!
Questa cultura di radicale scristianizzazione decide come si decideva sul monte Taigeto che domina Sparta: la cura del malato, l’accoglienza del diverso, sono state dichiarate anticaglie, arcaismi, ed è stato giudicato moderno e postmoderno l’annientamento all’origine della vita considerata non degna di essere vissuta. Non è degna di essere vissuta la vita di milioni di bambine in Asia, vittime di politiche pubbliche antinataliste fondate sull’esclusione sessista di chi è considerato un ingombro per la linearità dell’asse ereditario o un carico inutile nel mondo del lavoro agricolo. Non è degna di essere vissuta la vita dei bambini affetti da sindromi con le quali si può condurre una vita ordinaria o straordinaria, alla ricerca della felicità e nel riconoscimento della comune natura umana. In un ospedale di Napoli due settimane fa è stato eliminato, in condizioni infernali, un bambino di ventuno settimane che aveva la sindrome di Klinefelter, una anomalia cromosomica che tocca a un piccolo su cinquecento e che si cura con metodi ordinari e consente una vita sostanzialmente regolare. Nessun giornale, nessun telegiornale se ne è accorto. Ai rifiuti urbani che preoccupano la comunità italiana mentre montagne di spazzatura si accumulano nelle strade di quella città, un tempo capitale di una grande cultura umanistica, si è aggiunto nell’indifferenza generale un altro rifiuto umano considerato indegno perfino di sepoltura.
In Italia si è arrivati alla follia di discutere se si debbano o no accogliere e curare i neonati vitali che sono il frutto di aborti terapeutici alla ventiduesima o ventitreesima settimana di gestazione. Il nostro ministro della Salute, una cattolica disperata che ha consegnato la sua cultura e la sua sensibilità alla prigione dell’ideologia, ha considerato “una crudeltà” che questi bambini vengano presi in cura senza prima chiedere l’autorizzazione dei genitori. La logica dell’aborto facile, che la pillola abortiva Ru486 è destinata a rilanciare, riconsegnando all’antica solitudine femminile la pratica abortiva, insegue la sua preda, il bambino nascituro, fin dentro l’aria che tutti respiriamo, fin dentro il mondo in cui tutti dovremmo essere stati creati eguali ed egualmente titolari della libertà di vivere.
Una cultura mortifera di cui tutti siamo più o meno complici condanna le donne a una logica di paura e di rigetto violento e innaturale della maternità, di ignoranza e di abitudine al disamore e all’infelicità. Questa cultura spaccia per diritto di autodeterminazione e per libertà o sovranità procreativa la nichilistica tendenza a disporre della libertà altrui di nascere, si accanisce sul corpo femminile imponendo come costume sociale libertario l’atto più contrario alle elementari considerazioni di umanità e di pietà che tutti gli esseri razionali, credenti e non credenti, condividono nel fondo del proprio animo e della propria coscienza: le donne e i bambini nascituri subiscono l’inganno e la pratica dell’omicidio perfetto. Un potere ideologico storicamente maschile conduce alla totale negazione del futuro per creature umane concepite nell’amore e strappate con violenza e con dolore dal riparo naturale in cui hanno ricevuto la promessa sacra della vita e dell’amore. Tutto questo avviene ormai nella più totale indifferenza morale e filosofica, e solo la chiesa cattolica e le altre denominazioni cristiane levano la loro voce inascoltata contro l’abitudine alla morte e il suo miserabile significato di schiavitù e di demenza civile.
Nel suo discorso al corpo diplomatico dello scorso 6 gennaio Benedetto XVI ha chiesto di riaprire la discussione sul valore sacro della vita umana dopo il voto delle Nazioni Unite che chiede la sospensione, la moratoria, dell’esecuzione delle pene di morte legali in tutto il mondo. Quando era un teologo e un cardinale, il Papa aveva messo in guardia il mondo affermando che con questa selta di “curare” la vita negandola “abbiamo dichiarato eretici l’amore e il buonumore”. Infatti, come possiamo rallegrarci di un gesto umanitario come la moratoria sulla pena di morte se non siamo capaci di favorire una moratoria sulla pena d’aborto?
Il segretario delle Nazioni Unite ha recentemente dichiarato che le donne sono oggetto di violenza e di esclusione nel mondo, e che in molte nazioni “non hanno nemmeno il diritto alla vita”, e ha giudicato “un flagello” questa pratica criminale. Un grande giurista italiano, il compianto Norberto Bobbio, un socialista liberale che viene considerato un esempio perfetto di laicità, disse nel 1981 che tra tutti i diritti “il diritto di nascere deve essere difeso con intransigenza, e per lo stesso motivo per cui si è contrari alla pena di morte”. Un grande e compianto poeta italiano, il marxista e cattolico Pier Paolo Pasolini, affermò di ricordare la sua propria vitalità di bambino nascituro, di sentire fisicamente sul suo corpo il segno di una vita cominciata nel senso di sua madre, e definì omicidio ogni tipo di aborto.
Ma queste affermazioni, questi sentimenti, questi pensieri che accomunano la speranza e il voto di credenti e non credenti sono stati messi in archivio dal pensiero dominante. Queste certezze ed evidenze della mente e del cuore vengono regolarmente censurate come espressioni di oscurantismo illiberale dalla comunità della tecnoscienza, dai guru in camice bianco che teorizzano il diritto di morire, e sostengono perfino la pratica dell’eutanasia infantile secondo le regole del protocollo olandese di Groningen. Ideologi in buona fede, fanatizzati dalla presunzione di essere nel giusto e di lavorare per il progresso della storia, si arrogano il diritto di definire con pretese scientifiche i confini della libertà di esistere. Non importa che nelle sale di concerto si possa ascoltare la grande musica divinamente orchestrata da un direttore con la spina bifida: i malati di spina bifida devono morire per decisione legale. Questi guru postmoderni vogliono entrare nei Parlamenti, come accade oggi in Italia con la candidatura del professor Umberto Veronesi nelle file del Partito democratico. Occupano le prime pagine dei giornali, le riviste specializzate che vendono il miraggio di una vita indefettibilmente sana e confortevole, predicano il diritto di fabbricare bambini à la carte secondo i desideri e i gusti soggettivi, diffondono una cultura della salute che esclude ogni salvezza e ogni speranza per i deboli, per gli anomali, per gli indifesi di ogni genere. E questo nel nome della loro stessa felicità, che il nulla realizzerebbe meglio dell’esistenza. E questo in nome della libertà e autodeterminazione delle donne, quando il femminismo alle sue origini faceva della lotta contro l’aborto, di cui le donne sono vittime, la sua bandiera. Dice Paolo ai Romani che “nella speranza siamo stati salvati”. E ora nella negazione di ogni speranza, predicata da una medicina fattasi pura tecnica che ha tradito anche il giuramento di Ippocrate, siamo inevitabilmente perduti.
La battaglia contro l’aborto e l’eugenetica, contro il gesto più antifemminile che sia concepibile e contro il programma di miglioramento della razza, è la frontiera decisiva del nostro secolo. Non è una contesa etica, non è una disputa intorno ai valori morali. Quella intorno alla famiglia, all’amore, al matrimonio, al legame tra il piacere unitivo e il dono di sé, tra l’eros e l’agape, è la grande battaglia sul futuro dell’umanità, sul potere del buonumore e della pace cristiana contro la logica di guerra superomista e transumanista della civiltà occidentale nell’ora della sua fragilità e della sua rassegnazione al nulla. Niente è più importante sul fronte culturale, civile e politico. Non esiste salvezza per l’incanto della vita moderna, per l’ironia e la gioia nei rapporti personali, per le grandi possibilità che la scienza apre alla vita, se questa battaglia non viene data con il rumore e il fragore che sono necessari. Non esiste salvezza del nostro modo di vita liberale se non si restaura l’antica alleanza di vita e libertà, life and liberty, proclamata nella dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Tra la mentalità abortista e l’idea binladenista che si debba amare la morte più della vita c’è un sottile ma visibile elemento di continuità. L’aborto maschio, moralmente indifferente, condanna le donne alla stessa sottomissione e solitudine a cui sono condannate dal natalismo forzato e dall’obbligo a partorire praticato nella umma islamica. Noi abbiamo conquistato, contro l’aborto clandestino, la possibilità di scegliere, il pro choice; e vinceremo la battaglia di civiltà solo se riusciremo a scegliere per la vita, a mettere in grado ogni donna di essere libera di non abortire. Questa è la frontiera di una modernità libera dalla schiavitù femminile e dalla schiavitù infantile, e capace di riprodurre senza fanatismo e senza cinismo il futuro del nostro mondo e del nostro modo di vivere nel rispetto assoluto degli innocenti e nella messa al bando di ogni relativismo e soggettivismo nichilista.
Cari amici, io ho molto rispetto per il vostro primo ministro José Luis Rodríguez Zapatero. Non solo perché sono uno straniero. Quando ho visto il vostro sovrano rispondere a un dittatorello sudamericano con la frase ormai celebre: “Perché non stai zitto?”, ho applaudito davanti al mio televisore. Ma le idee di Zapatero sul matrimonio e sulla famiglia, la sua concezione di ciò che è l’identità di genere, e la sua filosofia di un potere democratico procedurale fondato sui numeri e sui soli numeri, tutto questo lo considero la negazione di un razionalismo laico e moderno, tutto questo lo considero una sorta di superstizione democratica capace di mettere capo a orrori come la riforma del codice civile che ha cancellato il concetto di madre e di padre dal diritto di famiglia. Per i liberali, l’eguaglianza si realizza nel riconoscimento delle diversità. Sono i giacobini e poi i totalitari del Novecento a tagliare la testa del diritto liberale per portare in terra quel paradiso dell’eguaglianza come omologazione che è stata l’inferno del XX secolo.
Per tutto questo tempo, mentre molti di noi hanno voltato la faccia dall’altra parte, milioni di volontari nel mondo hanno dato e vinto la buona battaglia, hanno espugnato uno dopo l’altro i mulini a vento della Mancha universale. Non c’è solo la grande lezione di solidarietà, di soccorso e di santità che arriva dagli operatori di pace e di vita del mondo cattolico e cristiano. In una moderna e ricca città europea come Milano, in un ospedale che è diventato il simbolo e il tempio della lotta fra l’abitudine all’aborto e la libertà di non abortire, una donna straordinaria, Paola Bonzi, ha risalito con tutte le sue forze la corrente dell’indifferenza. Paola ha fondato un Centro di aiuto alla vita e si è messa in ascolto di migliaia di donne. Paola non ha la facoltà della vista, ma vede più lontano di ciascuno di noi e conosce più di ogni altro le vere ragioni delle donne che si sentono in obbligo di eliminare i loro bambini: le difficoltà materiali, la solitudine, il condizionamento sociale, la paura di non farcela di fronte al compito educativo in una società che svaluta come un ingombro la presenza dei piccoli e li emargina dalle sue preoccupazioni sociali, una vena di utilitarismo e di illusione personale. Piano piano, con tenacia, senza moralismi ricattatori, dedicandosi con infinita pazienza a quell’essere dimenticato che è la donna in maternità, Paola è diventata la madre di migliaia di bambini e di migliaia di madri.
Paola è una persona reale, e io spero di portarla in Parlamento in una lista per la vita e contro l’aborto che si presenta alle prossime elezioni politiche in Italia. Ma se potessi, porterei in Parlamento anche Juno, la protagonista di una clamorosa e bellissima fiaba hollywoodiana che sta per uscire nelle sale di cinema d’Europa. Juno è una ragazzina modernissima, parla il linguaggio colorito e sboccato delle nostre strade, e arriva per istinto a capire che il rifiuto della maternità non deve coincidere con la rassegnazione alla morte. Juno è piena di amore e buonumore, fa ridere e piangere il pubblico come nelle migliori commedie, ma non è una sulfurea eroina di Pedro Almodóvar. La sua è un’altra logica poetica. Juno scappa da una clinica abortista, partorisce un bel bambino e lo consegna in adozione a una donna che desidera la maternità, e così riconquista la bellezza dell’esistere. Un mondo che si considera libero e moderno ha tutto da imparare dall’antica istituzione medievale della ruota dei conventi.
Cari amici, signore e signori. Tutto ciò in cui crediamo, noi liberali e laici alleati ai cristiani ferventi e consapevoli, si riassume in una splendida frase del vostro Hidalgo: “Io sono nato per vivere morendo”. Cervantes doveva avere in mente la “vita morente” predicata da Agostino di Ippona. La vita umana è limitata e desiderosa di infinito, per questo deve essere tenuta per sacra e definita dalla speranza. La ragione umana è limitata dal mistero, per questo deve essere usata in armonia con il diritto naturale e con la ricostruzione razionale, nello spazio pubblico, di principi che non sono negoziabili per nessun motivo al mondo. E queste cose l’Hidalgo le diceva al suo scudiero Sancho Panza, quando l’amore e il buonumore non erano ancora stati dichiarati eretici, per deridere affettuosamente il suo realismo mangione, il suo meraviglioso cinismo popolare: “Tu, Sancho, sei nato per vivere mangiando”. Guardate il mio corpo e capirete che ho tutta l’autorità necessaria per dirvi quel che ho detto. Grazie

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Commenti al Post:
viola.15
viola.15 il 06/03/08 alle 10:56 via WEB
Ma ha davvero detto tutte 'ste cose? Ma non gli si è seccata la gola? Ma non gli è andata via la voce? Ma le ha detto in italiano o in spagnolo? E se le ha dette in italiano, è sicuro che la gente cui le ha dette le abbia capite? Ma chi glielo ha scritto sto po' po' di discorso?.... Al di là delle battute, io trovo solo che questa presa di posizione di Giulianone Ferrarone sia solo opportunismo bello e buono. Io personalmente dubito che a Ferrara importi veramente qualcosa delle donne che abortiscono e dei feti (non bambini! ciò che si abortisce è un feto, non un bambino! Un bambino è una vita reale... un feto è una possibilità di vita, e basta!) abortiti. Sta solo sfruttando la tragedia dell'aborto per farsi campagna elettorale.... Del resto, la lesse sull'aborto esiste da 30 anni, lui di anni ne ha qualcuno in più.... perchè si è messo d'impegno solo adesso per difendere la vita degli ipotetici nascituri? Che poi... tutti a criticare questa legge, tutti a parlare di "moratoria sull'aborto", tutti a dare delle criminali alle donne che abortiscono, tutti a definire "crimine" l'aborto.... tutti bravi a parlare, a chiedere, a pretendere, ma nessuno che PROPONGA UNA SOLUZIONE! Cosa vogliamo fare? E lo chiedo a te, dato che a Ferrara non posso, abolire la legge sull'aborto? Ritoccarla? E come, di grazia? Dove, per piacere? Perchè in tutto sto po' po' di discorso non si è affrontato il problema del "PERCHE'" le donne abortiscono? Ma lo volete capire, soprattutto voi ometti, che una donna, in condizioni ottimali, NON ABORTIREBBE MAI! E che se lo fa è perchè CI E', in qualche modo, COSTRETTA? Perchè non sbraitate su come fare in modo DI METTERE UNA DONNA NELLE CONDIZIONI DI ALLEVARLO UN FIGLIO? Perchè non fate proposte che consentano di mettere al mondo un figlio, anche laddove non fosse stato cercato? A me tutto ciò sembra solo un voler mettere becco in situazioni che non è possibile generalizzare e di cui, se non ci si è dentro in prima persona, non si CONOSCE assolutamente nulla... e sulle cose di cui non si sa nulla, è meglio, per buona creanza, tacere!
 
 
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 06/03/08 alle 12:27 via WEB
lo sai viola qual'è secondo me il problema di fondo? quando costringiamo la propria morale nelle angustie sbarre di una legge si perde di vista ogni valore ed ogni libertà che la morale in fondo lascia... mi spiego. Io sono contro l'aborto, perchè per me e su questo son concordi molti medici, il feto è già vita. ( ciò su cui si discute è se l'embrione sia vita o meno ma quello è un altro discorso... ) per me il feto è vita perchè ha un cuore, o abbozzo ma pure sempre strutturato come tale, un sistema nervoso ecc... è una forma di vita che, nascendo da un essere umano sarà, al 100%, umano anch'esso. quindi è vita ed è un uomo ( o donna ovviamente :-)) quindi: per me moralmente è una cosa inaccettabile. però capisco anche un altra cosa... la gente, il mondo, ha una serie di morali diverse dalla mia... è giusto creare una legge che cementifici la mia morale a discapito della libertà di altre persone? se una donna viene violentata, come posso io con una legge, costringerla a tenere quel figlio? se sò che nascerà un figlio malformato, io moralmente direi di tenerlo... ma posso, per legge, importi di tenere il figlio? per me no! non si può imporre una morale. Gesù di fronte all'adulterà e alla legge per cui doveva essere lapidata non ha creato un movimento, non ha chiesto l'abolizione di quella legge, ma ha agito sulle coscienze... ed ha vinto. ed è quello che secondo me dovremmo fare noi ( che crediamo in una certa morale) non votare la moratoria, non far imporre un concetto... ma dirlo, esprimerlo e vivere in modo coerente...
 
   
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 06/03/08 alle 21:20 via WEB
Caro cristiano di sinistra, due domande. Uno: mi spieghi che cosa significa quel "di sinistra"?; due: di quale legge staresti parlando? Chi è che vuole obbligare le donne a partorire? Far imporre un concetto? Ma mi spieghi di che cosa stai parlando? A parte il fatto che quell della lapidazione non era una legge dello stato, anche Ferrara sta agendo, e con successo, sulle coscienze. Se poi c'è chi tiene conto solo dei suoi diritti e non di quelli del suo prossimo... Buona serata, don Camillo
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 07/03/08 alle 10:32 via WEB
di sinistra? che sono mancino, che altro??? .-) LA lapidazione era una legge, ne parla pure la torah, era una legge eccome! io ho fatto un discorso in generale, trovo molto poco liberale imporre con una legge dei principi morali. la moratoria no nc'entra niente con la legge? meglio! :-) ho solo detto che secondo me ci deve essere la libertà di abortire o meno, sebbene io non sia daccordo! tutto qua... i diritti sono importanti, di tutti, ma anche le donne hanno dei diritti e credo che nessuna legge possa costringere una donna a modificare la propria esistenza... tutto qua :-) certo che sei acido eh donca... :-)
 
     
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 07/03/08 alle 22:27 via WEB
Che spiritoso. A mio modo di vedere non penso sia possibile essere cristiani e di sinistra allo stesso tempo. Poi dipende anche dalla sinistra in cui ti riconosci, ma se hai votato certi cattolici adulti di cristiano hai veramente poco. La lapidazione non era una legge prevista da alcuno Stato del tempo. Ma chi vuole imporre? Questa è fantascienza. La moratoria non ha nulla a che vedere con la legge, ma con il risvolto culturale e sociale di una piaga enorme quale è l'aborto. La libertà di abortire c'è, manca quella di poter scegliere la vita. Della donna, slogan e manifestazioni ipocrite a parte, se ne sbattono tutti. A parte i centri di aiuto alla vita, che con un'instancabile azione veramente prolife salvano migliaia di vite all'anno. Quindi, secondo te, esiste un diritto di aborto? Però, che singolare cristiano. Buona serata, don Camillo
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 10/03/08 alle 11:03 via WEB
mi ripeto...m'informerò meglio sulla moratoria, io sarei contro ad una legge che imponesse l'aborto, se la moratoria non c'entra niente, meglio! LA lapidazione era un legge prevista dalla torah, dalla legge dello stato ebraico, non riconosciuta da roma, ma da israele si. Roma la permetteva, o meglio chiudeva un occhio e cercava di non mettere bocca in certe faccende. Per me invece il cristianesimo ha molto di sinistra, e ben poco di destra... chiaro che bisogna capire che sinistra o destra s'intende... sinistra e destra sono parti politiche che dovrebbero permettere la libertà di culto, non entrando troppo nella morale della singola persona ma cercando di tutelare il bene comune e personale. Il socialismo era contro la proprietà privata, le prime comunità cristiane vivevano escludendo la proprietà privata ma utilizzando i beni personali come beni comuni. il capitalismo non è e non può essere un sistema che il cristianesimo può condividere. per dirne una... ovviamente. diciamo che nel socialismo si intravedono basi che potrebbero avere attinenza col cristianesimo, fermo restando che il cristianesimo non è un movimento politico, mentre il cattolicesimo lo è diventato, purtroppo. Per esempio sull'aborto... certo che non esiste un diritto di aborto, secondo la mia morale, ma so anche che cristo non ha mai cercato di imporre la propria morale! La chiesa dovrebbe educare alla propria morale, non cercare di far creare delle leggi che impongano le proprie tesi. questo non è un agire cristiano. l'agire cristiano è la fede, la parola e l'attuare la parola. non imporla. io lo dirò fino alla morte che abortire è uccidere una vita. mia moglie la pensa come me quindi non lo faremo mai, e parlando con la gente non ho probemi ad esporre le mie tesi...
 
     
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 11/03/08 alle 20:40 via WEB
Ma questo che c'entra? Hai fatto un'analisi del tutto impropria. Il cristianesimo non fa politica, e che il cattolicesimo sia diventato un movimento è una opinione tua e di gente come gli anticlericali della mutua, che parlano perchè hanno la bocca (non è il tuo caso, ovviamente, visto che dici di essere cristiano...). Ma chi è che sta imponendo? Sinceramente non capisco. Bravo, informati sulla moratoria. Sono certo che ti gioverà. E ti invito anche a seguire Ferrara, chissamai che non ti converta (alla sua lista, s'intende). Un saluto, don Camillo. PS: uno stato ebraico non esisteva ai tempi dell'Impero romano.
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 13/03/08 alle 12:16 via WEB
ehm... lo stato ebraico non esisteva??? ehm... m'informerei meglio, è chiaro che letteralmente non esisteva, inquanto erano oppressi dai roma, ma esisteva la legge del popolo di israele, e il popolo di israele... esisteva una legge eccome ed a quella mi riferivo.. Sulla moratoria, mi sto informando e poi ti risponderò... :-) ma credo che siano altre le cose che possano giovarmi! :-)))
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/03/08 alle 14:03 via WEB
Il voto a Ferrara è un voto inutile.E lo dice pure il capo del PDL, proprio quello di cui tanto esalti.Ferrara è un aborto naturale.panther01
 
 
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 06/03/08 alle 21:13 via WEB
A differenza tua, io non ti invito a tacere. Assolutamente. Anche se l'idea della moratoria, da quel che si legge tra le tue righe, non l'hai compresa per niente. Comincio subito col dire, battutone spiritosissime a parte, che mi basterebbe conoscere il numero di aborti all'anno per rabbrividire e per portare avanti questa battaglia per la vita: 50 milioni. 50 milioni di bambini uccisi all'anno. Bambini, non cosetti. Come la scienza ha dimostrato, il feto contiene già le informazioni che porteranno alla creazione dell'uomo. A poche settimane già si cominciano a distinguere le mani, le braccia, i lineamenti. Vuoi forse dire che questa non è vita? Io credo che a Ferrara importi veramente, a differenza dei nostri cari abortisti, il cui unico scopo è quello di riconoscere l'aborto come un "diritto" (ipocrisia allo stato puro) e poi della donna - slogan e manifesti a parte - chissenefrega. La sua moratoria è nata in seguito ai festeggiamenti per la moratoria sull'aborto. Non dalla mattina alla sera. Gradirei sapere che giornali leggi o da chi ricavi certe informazioni, visto che nessuno (meno che mai Ferrara, se l'avessi sentito o letto qualche volta lo ammetteresti) ha mai parlato di crimininalizzare le donne. Ferrara pensa di dare un aiuto concreto a tutti quei centri di aiuto alla vita, a tutte quelle strutture che si battono veramente per la donna e per la vita. Questa è un'idea. Aiutare le madri, assolutamente sole, a scegliere per la vita. A godere del sorriso dei loro bambini una volta nati. A vivere. E a far vivere. Mi spieghi che cosa significherebbe "in condizioni ottimali"? Noi le proposte le facciamo, sono le femministe quelle che urlano, sbraitano, rifiutano gli incontri e sono contro le donne. Un saluto, don Camillo
 
   
viola.15
viola.15 il 11/03/08 alle 12:27 via WEB
Immagino che quest'ultimo commento sia per me, anche se non hai specificato! ^_^ Bene, rispondo.... Allora quando io ho detto che se una cosa non la si conosce si deve tacere, non l'ho detto per affermare un assioma universale: cioè, non ti sto dicendo (che poi non era manco rivolta a te la frase, ma al tripponcello di Ferrara!) che devi "tacere" e basta, ho semplicemente invitato a non pontificare su situazioni di cui non si ha la minima cognizione. Tu sei per caso mai rimasto incinto? Lo è forse stato Ferrara? Tu hai mai abortito? Sei mai passato attraverso un aborto? Ne dubito, dato che vedo dalla tua scheda che sei un maschietto... allora, l'argomento lo conosci in prima persona sì o no? E se è no, allora non ci provare neanche a dire a una donna cosa deve farci del suo corpo! Perchè io, donna, non vado a dire a te come devi vivere il tuo corpo di uomo! Dici 50 milioni di aborti l'anno.... in tutto il mondo? O solo in Italia? E hai presente quanti bambini nati, che respirano, che piangono, che ridono, CHE VIVONO ogni giorno vengono uccisi, o sfruttati, o violentati, o lasciati a morire di fame perchè la gente è troppo presa anche dalla battaglia contro gli aborti? Ne hai una più vaga idea? Perchè non indirizzi il tuo giusto sdegno anche verso queste situazioni? Non sono BAMBINI anche loro? O sono più importanti quelli non ancora nati? E comunque no... per me un embrone non è vita come la intendo normalmente, per me vita è un bambino quando nasce, o al limite quando è formato nel ventre materno e pronto ad affrontare la vita fuori dall'utero materno. Quando un embrione ha pochi giorni di vitas non è vita... è solo una possibilità di vita, anche perchè se non la pensassi così, come mi dovrei porre di fronte a un aborto spontaneo? Chi è, in quel caso, l'assassino? Certo, il mondo sarebbe più bello se le donne non abortissero, se le donne non sentissero la necessità di abortire! Ma il mondo perfetto non esiste! L'aborto, che ti piaccia o no, è davvero un diritto della donna, è il diritto di poter decidere cosa fare della propria vita e del proprio corpo.... puoi trovare ingiusta questa concezione, ma non puoi assolutamente arrogarti TU tale diritto! E continuo a pensare che a Ferrara delle donne e degli aborti non gliene freghi nulla! La sua è solo campagna elettorale! Comunque c'è un passo del tuo comemnto che non mi è chiaro, non è che me lo spieghresti meglio? Quando dici La sua moratoria è nata in seguito ai festeggiamenti per la moratoria sull'aborto... che vuol dire? la moratoria è nata sui festeggiamenti della moratoria stessa? Cioè, si è festeggiata una cosa prima ancora che ci fosse? :-O Non ho afferrato il concetto! ^_^ Mah! Io leggo, credimi... Hai ami sentito parlare di un tale Antonio Socci? Hai mai sentito parlare del suo libro intitolato: Il genocidio censurato? Hai eltto la quarta di copertina di quella pagina? Hai letto di come l'ineffabile Socci ha dato della "criminale" alla donna che abortisce? Mi sorge un dubbio.... ma tu dov'è che ti informi? Ma ci entri ogni tanto in una liberia? ^_^ Magari Ferrara non ha mai detto che le donne che abortiscono sono delle criminali (e comunque io non ho mai affermato che l'abbia detto nè Ferrara nè tu!), però tu non puoi affermare con altrettanta sicurezza che "nessuno ha mai parlato di criminalizzare le donne." qualcuno c'è: Antonio Socci! Sai chi è, vero? ^_^ Le condizioni ottimali di cui parlo, sono le condizioni affinchè una donna possa mettere al mondo un figlio: che non sia sola, che non debba sobbarcarsi tutte le spese, che non sia costretta a lasciare un lavoro, che non sia additata come una poco di buono perchè magari è una ragazza madre, che le sia consentito di garantire una vita dignitosa al suo bambino! Se ci sono le condizioni di cui sopra, una donna non abortirebbe mai! Neppure se fosse vittima di uno stupro! In ogni caso, per concludere, io penso che sia perfettemente inutile scagliarsi contro l'aborto indiscriminatamente... bisogna considerare i singoli casi, perchè non sono tutti uguali, e ciò che uò andre bene per uno, non può andare bene per un altro! Punto... e con questo chiudo, scusandomi per la mia prolissità! ^_^ Bye
 
     
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 11/03/08 alle 20:53 via WEB
Non ti preoccupare. Fa sempre piacere discutere civilmente di queste cose. In primo luogo, mi scuso per una cosa che hai fatto notare tu stessa: la moratoria sull'aborto è nata in seguito a quella sulla pena di morte. In effetti, era un po' difficile da concepire ciò che avevo scritto io. Venendo ad Antonio Socci, ti faccio notare che quel "nessuno" era riferito, ovviamente, (e chiedo scusa un'altra volta se non si è capito) a coloro che sostengono questa nostra battaglia. Socci non è certo collaboratore di Ferrara, e neanche candidato della lista Aborto? No, grazie. Dica pure quel che vuole, non sono responsabile (così come non lo è il direttore del Foglio) delle sue parole o azioni. Per quanto riguarda le condizioni ottimali, vedo che andiamo d'accordo. L'obiettivo mio (con il mio sostegno a Ferrara) e di quest'ultimo (con la sua lista) è appunto quello di favorire, tra le altre cose, i centri di aiuto alla vita, che sono nati appunto per aiutare la donna a scegliere di donare la vita al proprio figlio. Aiutare con sostegno psicologico e materiale. Ritengo doveroso scagliarsi contro l'aborto, per poi passare ai singoli casi. Non il contrario. L'aborto va condannato sempre e comunque. Poi si possono comprendere (ma anche non accettare) alcune scelte, ma l'opposizione a questo assassinio dev'essere di fondo. Ti rendi conto di quello che dici? Come possono essere 50 milioni gli aborti all'anno in Italia? Se in tutto il nostro Paese gli abitanti sono poco meno di sessanta milioni, come fanno ad essere più di 50 milioni i bambini concepiti ogni anno? Ho molto presente quelle situazioni di schiavitù o sfruttamento, ma questo non vuol dire che sull'aborto bisogna tacere. I bambini vanno salvaguardati sempre. Ma c'è una differenza: per i bambini schiavizzati e sfruttati c'è, giustamente, un'opinione pubblica che si indigna e una valanga di associazioni e di grandi benefattori, mentre per l'aborto non si scomoda nessuno ed era "reato" parlarne prima della moratoria di Ferrara. L'aborto è un assassinio. Non è un diritto. Può essere, secondo la ragione umana, diritto uccidere un altro? Spero di aver risposto a tutto. Buona serata, don Camillo
 
     
viola.15
viola.15 il 12/03/08 alle 10:39 via WEB
Sul fatto dei 50 milioni di aborti all'anno.... quando ho detto se per caso intendessi dire "in Italia": era ironia! ^____^ Non l'avevi capito? ^____^E anche la faccenda della tua frase sulla moratoria.... avevo capito che ti stavi riferendo alla moratoria sulla pena di morte (ogni tanto i neruroni li faccio funzionare anche io, ehehhe), ma non ho resistito e ho fatto partire la mia vena polemica! ^_^ Ti chiedo perdono per questo! ;-D Comunque, per tornare a bomba... Dici che per quanto riguarda i bambini schiavizzati e sfruttati (e anche uccisi... non dimentichiamocelo!) c'è già chi si occupa di loro con opinioni pubbliche che si indignano e valanghe su valanghe di associazioni e di grandissimi benefattori.... e allora, ti chiedo, com'è che nel mondo (e altro che 50 milioni ALL'ANNO!) continuano ad esserci bambini torturati, schiavizzati, sfruttati, brutalizzati, venduti, picchiati, vilipesi, violentati, affamati, malati di aids dalla nascita, che saltano in aria su giocattoli esplosivi costruiti apposta per ferirli (e magari proprio da coloro che si trovano pure a condannare l'aborto!), che si spengono come mosche perchè non posso essere curati a causa di embraghi più o meno leciti, e che vengono uccisi per delle rappresaglie attuate per punire altri da loro, loro che non c'entrano nulla nelle beghe degli adulti? Se c'è tutto sto popo' di manovre atte a preservare la loro infanzia, com'è che continuano a morire e soffrire queste creature? Perchè???? Proprio l'altro giorno ho visto la foto di un bambino palestinese di sei mesi (SEI MESI!!!) ucciso da una rappresaglia israeliana... e un altro che dimostrava sì e no 6/7 anni mutilato e sanguinante tra le braccia del padre... tu le hai viste queste foto? Te le fanno vedere i siti antiabortisti? Te le ha mai fatte vedere Ferrara? Perchè invece il mondo canonico e politically correct ti fa vedere solo foto di feti abortiti? Perchè Ferrara non molla tutto e non va a salvare queste vite? Perchè non lo fai tu? Ah già.... dimenticavo: ci sono già altre persone, altre associazioni e una grandissima opinione pubblica che già se ne occupa, anche per noi! E che cosa possono volere di più questi bambini dalla vita? MAgari di poter crescere e diventare qualcuno, dato che un qualcuno c'è stato che li ha voluti mettere al mondo! E invece no.... In fondo non sono che effetti collaterali, giusto? E ti do un'altra informazione... non è affatto vero che prima che se ne occupasse Ferrara (cioè, praticamente gli antiabortisti esistono solo da un paio di settimane, secondo te?) per l'aborto non si scomodava nessuno! In America ci sono stati, già da anni fa, persino associazioni che picchettavano le cliniche dove si praticavano gli aborti... nella più pacifica delle situazioni, perchè si è anche arrivati a sparare sui medici che lo praticavano e sulle donne che vi si sottoponevano! Ti pare poco? Può anche essere che l'aborto sia un assassinio, però io penso che sia molto, ma decisamente molto più grave uccidere un bambino NATO, che un'idea di bambino non ancora concreta.... Un bacione ^_^
 
     
Il.Don.Camillo
Il.Don.Camillo il 13/03/08 alle 21:15 via WEB
Allora non ci siamo proprio. Forse non hai capito che il concepito non è un'"idea di bambino". E' vita. Porta già tutte le istruzioni che condurranno alla creazione di un uomo vero e proprio, passando per i vari stadi della crescita. Già dopo pochi giorni si possono distinguere "dettagli" significanti nel bambino. Gli antiabortisti ci sono sempre stati, ma fino all'altro giorno erano considerati quattro gatti sfigati, le cui tesi non erano neanche prese in considerazione. Ferrara ha avuto ed ha il merito di aver portato sotto i riflettori questa tragedia. Ora ne parlano tutti, chi più, chi meno. Ma che ragionamento è il tuo, scusa? Sinceramente non capisco. Nel mondo ci sono tantissimi problemi e moltissime vittime innocenti. Ma questo che vuol dire? E' sbagliato e disumano trattare i bambini in quel modo, ma la mia battaglia è un'altra. E ora mi sto occupando di aborto. Leggendo una tua frase mi è passato per la testa il dubbio che tu stia parlando per sentito dire. Il politicamente corretto che mostra le foto dei feti abortiti? Ma dove vivi? Hai idea di cosa sia il politicamente corretto? Direi proprio di no. Tu stai girando la frittata in modo disonesto. Perchè non parli dell'aborto? Le tue posizioni dei precedenti commenti non le difendi più? Hai cambiato idea? Ti ho fatto cambiare idea? Un saluto, don Camillo
 
     
viola.15
viola.15 il 21/03/08 alle 11:35 via WEB
Mmmmmmm.... Forse sei tu che non hai capito che non puoi, nel modo più assoluto, farmi pensare con la tua testa! Per te il concepito è un bambino? Perfetto! Pensalo pure! Mica sto a fare le battaglie perchè tu ti convinca a vedere la cosa in maniera diversa! Ma allo stesso tempo, per me l'unione di uno spermatozoo e di un ovulo NON E'un bambino! E' solo la possibilità di un bambino! Sei disposto ad accettare questa diversa visione del mondo come io sono diposta ad accettare la tua, benchè non la condivida? E comunque, per tornare agli spermatozoi e gli ovuli (perchè è tramite l'unione di queste due cellule che si forma un embrione, lo sai vero?), anche all'interno dello spermatozoo e dell'ovulo ci sono già tutte le istruzioni per portare alla creazione di un essere umano... e allora come ti poni di frotne allo spreco degli stessi? Sai quanti miliardi su miliardi su miliardi di spermatozoi e ovuli si sprecano OGNI GIORNO nel mondo? Sai quanti ne hai sprecato tu per primo? Ecchecavolo! MA che razza di ragionamenti mi fai tu! Antiabortisti "quattro gatti"... è solo grazie a Ferrara che adesso sono tutti sotto i riflettori! Ma te lo chiedo io a te.... ma 'ndo caspita vivi? E, di grazia, qual è stata la mia frase che ti ha portato a pensare che io stessi parlando per "sentito dire"? Ti prego, dimmi qual era. Di frasi ne ho dette tante! LE guerre? le foto di bambini morti? E non hai rispsoto alla mia domanda... parli, parli, fai domande, ma mai che rispondi a una che viene fatta a te: Tu le hai viste le foto di cui ti ho parlato? Hai sentito di ciò che succede nel mondo? E so perfettamente cos'è il politically correct... mi chiedo, a questo punto, se lo sai tu! E in che modo starei rigirando la frittata? PArli per enigmi, parli in un modo che solo tu ti capisci, lanci accuse che sono campate in aria senza darne motivazione! E mi chiedi perchè non parlo dell'aborto..... ma ci sei o ci fai???? Ma porca miseria! E' dalla prima parola che ho scritto in q questo blog che non FACCIO ALTRO CHE PARLARE D'ABORTO! E tu mi chiedi perchè non parlo dell'aborto? Ma le cose che ti scrivono le leggi, o fai solo finta?
 
panther01
panther01 il 10/03/08 alle 23:52 via WEB
Ma Ferrara quanti bambini avrà mangiato??E' anche comunista.Lo sapevi prete?
 
 
viola.15
viola.15 il 11/03/08 alle 12:43 via WEB
Carissimo... Ferrara era comunista! Non lo sai che cambia schieramento a seconda di dove gira il vento? ehehhehehehehehehe
 
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