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DEMOCRAZIA ALL'ITALIANA, E QUESTA VITA CHE NON PIACE

Post n°140 pubblicato il 03 Aprile 2008 da Il.Don.Camillo

Ancora una volta, i centri sociali mostrano il loro volto e, con la compagnia bella di femministe e affini, hanno contestato (è un eufemismo) un comizio elettorale di Giuliano Ferrara. Con lancio di uova e quant'altro, aggiunti agli assalti ai cordoni della Polizia, i cretini intolleranti sono riusciti a interrompere la manifestazione.
Chissà perchè la Vita non piace. Evidentemente, fanno piacere i 50 milioni di aborti l'anno.

Molto livore e poco buonumore in piazza Maggiore contro Ferrara
Uova contro la vita
A Bologna un revival degli anni Settanta contro la lista pazza

Bologna. In un vivace pomeriggio di vera campagna elettorale, il tour della lista pazza arriva a Bologna, i candidati salgono sul palco di piazza Maggiore, parlano per quasi un’ora del programma e dopo aver visto arrivare un migliaio di persone, sotto Palazzo Podestà, concludono il secondo comizio di giornata in mezzo a una contestazione energica e piuttosto invadente. Uova, bottiglie, pomodori, mortadelline, lampeggianti della polizia fracassati, macchine in fuga, un po’ di legnate in testa e qualche monetina sul palco. Urlavano molto, i contestatori arrivati di fronte alla bellissima Basilica di San Petronio, più o meno a metà comizio e pronti a far scorrere nel cuore di Bologna un goffo revival degli anni Settanta. I manifestanti, poco prima che il comizio si concludesse, hanno superato il lungo cordone di polizia che ieri pomeriggio abbracciava tutta Piazza Maggiore, si sono avvicinati al palco con poco buonumore e, alzando il dito medio e ringhiando un po’, hanno provato a interrompere il comizio. Solo che dal palco, il capolista di “Aborto? No, grazie” urlava molto di più, raccoglieva pomodori, li rilanciava tra la folla e fino alle 19 ha continuato a far la sua serissima campagna elettorale. “Oggi vogliamo muoverci in spazi ampi, oggi ci serve tutta Piazza Maggiore per sottrarci al vostro controllo. Non accettiamo una vita di paura e inconsapevolezza dal momento che nulla conta più della potenza dei nostri corpi, che continueranno ad attraversare la città e lo faranno anche il 28 giugno in occasione dell’LGBT Pride”, avevano scritto alcune femministe brontolone poche ore prima, le stesse che, dopo aver contestato a Livorno, avevano organizzato già da tempo la protesta di ieri pomeriggio, e si erano date appuntamento in via San Felice e poi, in piazza, avevano cominciato a lanciare uova sul palco. “Sono qui con un uovo marcio sul taschino della giacca di velluto chiaro”, dirà Giuliano Ferrara pochi minuti prima di arrivare ad Imola, quell’uovo che a Bologna, sorridendo, aveva definito “una medaglia”. Il momento più delicato e incivile della giornata è stato quando, il direttore di questo giornale è sceso dal palco bolognese. I contestatori si sono avvicinati, hanno circondato i poliziotti di scorta, hanno spintonato e, seguendo Ferrara fino allo sportello dell’auto, hanno fracassato un lampeggiante, una fiancata e un faro della macchina. Nessuna fuga, però. Il comizio è finito, il candidato della lista pazza è salito in macchina, ed è arrivato ad Imola. Sul palco, a Bologna, insieme con Ferrara, c’erano anche Matilde Leonardi e l’ex vicesindaco di Bologna Giovanni Salizzone.  “Questa però non è democrazia. Non mi fate parlare. Avete contestato il comizio ma non siete a riusciti a impedirci di parlare a Bologna. Domani finirete su tutti i giornali, siete contenti?”. “Vi piace che ogni anno nel mondo ci siano 50 milioni di aborti? A me no! L’aborto è maschio, come voi che contestate”, dirà a fine giornata Ferrara. Contestazione per nulla civile, ma comunque significativa lo stesso, perché oggi non si fanno manifestazioni né contro W, né contro il Cav.; né contro la Nato né contro le basi militari. No: in campagna elettorale si contesta solo ciò che vale un po’ di più di un semplice lancio di agenzia. Si contesta ciò di cui si discute davvero: la vita. “E’ inaccettabile che una piazza venga trasformata nel luogo dell’intolleranza. Tutti devono essere in condizione di poter sostenere pubblicamente le proprie tesi e le proprie opinioni e a nessuno deve essere impedito di parlare. Trasformare la campagna elettorale da confronto tra le idee in scontro è una responsabilità grave che si assumono tutti coloro che praticano intolleranza. Non condividere un’idea non deve mai diventare azione ostile contro chi la sostiene. Per questo quello che è capitato oggi a Bologna è un danno oggettivo per la città e la sua storia di democrazia e di tolleranza”. Così in serata il sindaco di Bologna Sergio Cofferati. www.ilfoglio.it

 
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Anonimo il 10/04/08 alle 11:45 via WEB
Rilassati, hombre: d'altra parte mica tutti abbiamo avuto la stessa istruzione, nè abbiamo letto gli stessi libri, nè utilizziamo allo stesso modo gli elettrodomestici! Leggerò i romanzi di Guareschi non appena avrò finito "L'isola del Tesoro", va bene? Ok, ho capito: non sei un prete, però ti piace travestirti da prete (nel mondo informatico, bene inteso...). Magari aspiri a diventarlo. O forse ti piacerebbe esserlo, visto che ti firmi così, ma non certo per i tuoi ragionamenti, che di certo poco si addicono a chi dovrebbe diffondere gli insegnamenti del Vangelo. Anche se, ripeto, un bravo cristiano dovrebbe evitarli. E senz'altro sono ragionamenti che non appartengono alle persone di buon cuore. Ora perdonami, ma non sei stato forse tu a scrivere "Purtroppo - dico: purtroppo - a Bologna nessuno manganellava"? Sei stato tu o non sei stato tu? Perchè è di questo che sto parlando io: di quello che c'è scritto! E secondo te, quali sono gli effetti delle manganellate che tu invochi? Prova a darti una bella manganellata in testa e poi ne riparliamo! Non nasconderti dietro ad un dito, per favore, per poi accusare di mettere in bocca parole, ti prego! Chiarito questo concetto (o almeno spero, per te), te ne chiarisco un'altro: io, per essere sinceri, non difendo nessuno. Non so saprò mai come sono andate le cose a Bologna e non lo saprò mai perchè non c'ero. E per la verità non mi interessa parlare di questo, se non l'hai capito! Mi dispiace solo vedere che, di fronte a una situazione nella quale tu sostieni non esserci stato l'uso di manganelli, sempre tu TI RAMMARICHI che questo non ci sia stato; è tutta qui la questione!!! Da che parte stai? Dette da chi si professa paladino a difesa della vita, da chi mette le foto e le frasi del Papa in bella vista e si firma don Camillo, scusa, ma queste parole suonano molto male. D'altro canto, non ci sarebbe neppure molto da stupirsi: esistono troppe persone per le quali il Vangelo è un insieme di belle frasi da proporre per far bella figura, ma quando si tratta di mettere in opera il vero significato della Parola di Gesù (amore, fratellanza, rispetto, comprensione) il palco cade clamorosamente. E forse tu, coi tuoi ragionamenti, sei il riflesso di questa grande ipocrisia: permettimi di dire che il vero bacchettone sei tu, non io, caro sacerdote. Sei tu, con le belle frasi dette da alti prelati messe a mo' di monito che, forse, ti fanno sentire nel giusto a priori; sei tu che, dentro la tua chiesa, predichi giudichi e pontifichi per poi alimentare a tua volta spirali d'odio. Guarda, non avrei mai voluto entrare nel merito della polemica aborto sì-aborto no, necessità di cambiare le leggi o altre cose, nè di politica. Ma volevo farti notare che qui da te si mischia un po' troppo una questione così complessa e delicata con la politica, caro don, e ti spiego perchè non sono d'accordo: io ho la mia idea: penso che l'embrione sia la futura persona. Ma con chi la pensa diversamente da me discuto senza giudicare, per capire la singola persona che ho davanti, le sue ragioni e la sua storia. E se è possibile per cercare di far comprendere e condividere la mia idea. Poi, però, la scelta non spetta a me. E sarò felice se invece ci sarà qualcuno al quale avrò fatto comprendere la mia idea, a prescindere dalle sue decisioni. Solo così si possono cambiare veramente le cose. Non è la stada più semplice, nè la più breve. Ma io non ho la velleità, come forse l'hai tu, di ridurre a zero dalla sera alla mattina il numerone dell'orrore che porti in testa e in calce alla pagina. Non ho bisogno del potere perchè non mi costa niente dire come la penso e se anche solo una persona in più avrà capito la mia idea, sarà comunque una persona in più. E per far questo non uso come argomento la sinistra o la desta. Non faccio campagne elettorali. Non tiro in ballo statistiche di morti per racimolare manciate di voti. Non sono le leggi che impongono, nè sono i partiti a costruire le coscienze o i sentimenti: queste cose non si esportano come le casse di patate, come pensano certe persone. Continua la tua battaglia, prete. Forse chi ti rappresenta verrà eletto. Forse le leggi verranno cambiate. Forse la legge migliorerà qualcosa. O Forse no. Forse peggiorerà qualcos'altro. Sarà sempre la legge degli uonimi e come tale andrà presa. Ma se pensi che siano le leggi e partiti possano costruire sentimenti, allora permettimi di dirti che se è così forse sbagli. Ultima annotazione: perchè ce l'hai tanto con gli animali? Ricordati di San Francesco! Aloha, Amigo!
 
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