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Capitani e non solo

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Collegio Capitani e nostalgici della camicia nera e manganello

Post n°36 pubblicato il 02 Gennaio 2011 da Blogini

Da autorevoli parti è stato più volte chiesto al presidente pro tempore Penna di spiegare ai Soci la ragione della espulsione dal Collegio del past president Giorgio Blandina, egli non lo ha fatto ed allora lo faccio io stesso.

Premetto che tutto quanto scriverò corrisponde a verità documentata e laddove le persone esplicitamente citate si dovessero ritenere lese, sono da me invitate a querelarmi e se non lo faranno vorrà dire che le mie affermazioni sono veritiere. Inoltre autorizzo chiunque interessato a onor di giustizia alla pubblicazione su ogni mezzo della presente.

Il presidente Penna a coloro i quali gli hanno chiesto la ragione della mia espulsione ha risposto che era dovuta perchè mi ero candidato come consigliere nel prossimo consiglio direttivo (ho due testi che possono confermare).

Per capire bene cosa accade dobbiamo andare a ritroso nel tempo. A inizio 2006 il Collegio Capitani era in caduta libera (ci sono affermazioni specifiche), poco più di mille soci complessivi, poca considerazione da parte delle istituzioni pubbliche, private e delle altre associazioni di categoria.
Gli iscritti erano per lo più tali perchè avevano la legittima necessità di assicurare il titolo professionale. Era presidente Mario Gandolfi che si dimise e per corretta solidarietà, con lui lo fece tutto il consiglio direttivo. Esattamente come solitamente avviene nei consigli direttivi di associazioni senza interesse di lucro.
Ci furono elezioni anticipate dove io fui eletto presidente (ero in piena attività lavorativa), vice presidente di macchina Roberto Penna, vice presidente di coperta Francesco Morici (in piena attività lavorativa) e come consiglieri molti di quelli del trascorso consiglio compartimentale anche perchè io non conoscevo ancora quei soci che nel proseguo hanno dimostrato di avere davvero a cuore gli interessi della categoria.
Due parole sul Cap. Francesco Morici, trentenne con intelligenza e capacità davvero uniche se non eccezionali, con lui io ho potuto dare inizio alla rinascita del Collegio.
Abbiamo riunito i responsabili delle delegazioni e dei compartimenti di Genova e Napoli a Roma dove per tre giorni si è discusso del futuro del Collegio e in quella occasione io mi sono impegnato a farne una associazione di primo piano e sopratutto unita.
Giusto in quegli stessi giorni ho partecipato ad una riunione del consiglio direttivo della Federazione del Mare riportando un primo successo, vale a dire la nostra partecipazione a pieno titolo e con diritto di voto. Delegai al mio posto l'ammiraglio Romano Grandi residente a Roma e persona anch'egli di grande spessore e moralità. Per merito suo il Collegio nell'ambito della Federazione del Mare ha avuto sempre una posizione da protagonista.
Il passo successivo è stato quello di entrare a far parte del tavolo ministeriale di lavoro per il mercantile, per il diporto e del consiglio di amministrazione della Accademia della Marina Mercantile

Vogliate intanto qui semplicemente notare che io non ho mai assunto cariche direttamente, ma ho delegato le stesse ad altri meritevoli.

Sempre con Francesco Morici abbiamo modernizzato il sistema operativo del Collegio che onestamente era allo stato primordiale, a proposito immagino ricordate che il computer era sostituito dalla macchina da scrivere e le e-mails erano delle diavolerie (per qualcuno ancora adesso).

Francesco Morici, per ragioni di lavoro si trasferì a Rotterdam ed io feci il grande errore di consigliargli di dimettersi, cosa che lui fece senza battere ciglio. Solo dopo mi resi conto che avrebbe tranquillamente potuto essere utile al Collegio anche dall'estero, proprio in consideraizione dei moderni mezzi di comunicazione che non richiedono più la presenza in sede. Del resto io stesso lavoravo eppure riuscivo a mandare avanti il Collegio che nel frattempo cresceva numericamente e per importanza. Furono organizzate una serie di convegni in varie parti d'Italia, grande apertura al diporto, convegno di tutte le associazioni dei comandanti europei a Genova, grandi successi documentati su giornali a tiratura nazionale. Ed i Soci andavano ad aumentare di numero, tanto che al momento delle mie dimissioni le adesioni erano triplicate.
Penso che l'ottantenne consigliere Ferrari si ricorda quando prima delle mie elezioni mi fece vedere il pin del Propeller Club posto al bavero della sua giacca dicendomi che quella si che era un associazione non come il Collegio. Caro Ferrari se oggi con pari orgoglio per Propeller e Collegio puoi indossare il pin del Collegio Capitani è per merito mio e dei Soci che mi hanno aiutato in questa bella avventura.

La partecipazione del vice presidente di macchina Penna è stata in tutto quel tempo praticamente inesistente, lui responsabile e coordinatore delle delegazioni parlava solo con tre delegati, sempre gli stessi (molte lamerntele a proposito mi erano giunte dai delegati trascurati). Quando veniva in Collegio dichiarava che lo faceva per non stare a casa dove, diceva, bisticciava con la moglie. Si sedeva dietro la scrivania e "navigava" in internet per gli affari suoi.

Per farvi capire quanto mi ero preso a cuore le sorti del Collegio, vi dico che per otto mesi ho messo la mia impiegata assistente/segretaria personale ( da me stipendiata) a dispozione del Collegio ed anche che tutte le mie trasferte (carburante, aereo, hotel, ristorante, ecc) fatte sempre per accrescere la visibilità della associazione me le sono pagate io personalmente, cosa mai accaduta da parte dei miei predecessori.

Per un discutibile, ma legale sistema statutario Walter Bertocci da consigliere assurge alla carica di vice presidente di coperta, pensionato ex dipendente Telecom. Subito mi resi conto che egli era completamente all'asciutto delle problematiche se non delle normative che interessavano le categoria, ne ebbi varie prove una per tutte quando mi chiese che cosa è il PSSR.
Pensavo fosse giusto aiutare un collaboratore per cui lo raccomandai prima ad una società di safety surveyors che lo tenne in prova un giorno al termine del quale il responsabile mi telefonò per dirmi chi c..... gli avevo mandato dal momento che Bertocci nulla sapeva di normative ISM, ISPS, OCIMF, ecc perchè era stato lontano dalle navi per troppo tempo. In pratica stessa cosa avvenne con una società di certificazione di sicurezza e marcatura CE per imbarcazioni dove non potè essere nominato ispettore per mancanza dei requisiti ministeriali richiesti.
Io credo che una persona attenta. consapevole di queste lacune , non avrebbe dovuto accettare la carica di vice presidente del Collegio Nazionale Capitani L.C. & M
Faccio anche presente che a tutti i consiglieri era stato affidato uno specifico incarico messo su carta, firmato e controfirmato. Ebbene nessuno di essi ha mai fatto fronte a questo impegno e non hanno mai frequentato assiduamente la sede del Collegio se non limitarsi a partecipare alle riunioni del CD.
Lo stesso Penna mi ha sempre detto che tanto la loro partecipazione sarebbe stata inutile perchè incompetenti (adesso leggiamo dalle sue ultime comunicazioni ai delegati che invece è tutta gente che frequenta assiduamente la sede e che è affidabile dal punto di vista tecnico/normativo).

Per non portarla alla lunga, ad aprile del 2010 mi dimetto perchè nel frattempo il Collegio è cresciuto a dismisura per importanza e numericamente, io mi sono dovuto appoggiare a soci in varie parti d'Italia per far fronte alle tante incombenze consapevole che il Collegio doveva in questo momento così difficile per la nostra marineria dare delle risposte incisive ed essere finalmente quel faro che tanti auspicano.
Era il momento di farmi da parte sicuro che i vice presidenti ed i consiglieri seguissero il mio esempio al fine di dar vita ad un nuovo consiglio direttivo più aggiornato e capace di raggiungere gli obbiettivi che ogni socio si aspetta.
Penna e Bertocci in un primo tempo si dissero disposti alle dimissioni, ma nel frattempo si era fatta avanti la Cricca degli ottantenni capeggiata da Gandolfi che li convinse diversamente e le cose andarano come sapete e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Io sono stato espulso perchè ho avuto il coraggio di dire apertamente e senza sotterfugi che oggi il Collegio è retto da una cricca di ottantenni laddove per cricca si intende un gruppo di persone che si riunisce per scambiarsi dei favori. Sono ancor oggi della stessa identica idea e lo dimostrano, tra gli altri, anche gli ultimi accadimenti a riguardo della privazione di diritto al voto libero dei Soci privandoli della opportunità di scegliersi liberamente i loro rappresentanti.

Il mese di novembre fui convocato dai probiviri. Nella convocazione non vi era scritto la ragione per cui nessuna difesa mi sono potuto preparare. Insomma mentre ero nella stanza attigua a quella dei probiviri aspettando di essere chiamato sento uno di loro che dice testualmente: "Speriamo Blandina non se accorga", onestamente non ho la più pallida idea a cosa si riferisse, ma è facile capire che non poteva esser certo qualcosa a mio favore.
Sempre in quella occasione sento che squilla il telefono e Mario Gandolfi risponde abbassando il tono della voce, mi faccio più attento e sento che dice al suo intrelocutore che Blandina non è ancora entrato e che comunque gli manderà il verbale di espulsione appena lo avrà in meno.
Si avete capito bene, ha detto verbale di espulsione ancora prima di essere io ascoltato. A proposito in allegato potete leggere una nota che io sono riuscito a prendere dal tavolo dei probiviri dove si legge della mia espulsione anche questa volta prima di essere ascoltato !
In pratica le mie ragioni non sono state prese in considerazione e vi risparmio alcuni commenti se non l'ultimo quando prima di andare via chiesi se invece di essere messo io sotto accusa non doveva essere Bertocci che nonostante le mie ripetute richieste mi deve ancora dire se è vero che ha prelevato soldi dalla cassa dei Soci per fare delle ricariche telefoniche e chi sono i destinatari così come si evincerebbe dai tabulati della Banca Prossima. Mi è stato risposto che questo quesito riguarda la magistratura e non loro... bella risposta!

A questo punto della storia io faccio ricorso al Consiglio Nazionale chiedendo espressamente di essere ascoltato perchè sono in grado di mostrare della documentazione supportata addirittura da registrazioni vocali. Non ricevo risposta. Il Consiglio Direttivo Nazionale di riunisce il 3 dicembre ratifica quanto deciso dai probiviri invece di ascoltare la mia versione come avrebbero dovuto e la mia espulsione diventa effettiva.
Una curiosità, il CD nazionale era formato da; Penna, Bertocci, Patrocchi, Calcagno, Ferrari e Gandolfi per Genova e Cafiero, Zecolella e Riccio per Napoli. Ebbene sarebbe interessante conoscere le ragioni di questo connubio dal momento che a seguito di una consulenza che Mario Gandolfi chiese ad un avvocato amministrativista si riunì un consiglio direttivo da me presieduto dove gli stessi Pernna, Bertocci, Patrocchi, Calcagno, Ferrari e Gandolfi votarono l'intento di riunire il CD nazionale ed in quella occasione far passare con i due terzi dei voti una mozione con la quale perchè un compartimento possa essere tale deve avere almeno 500 scritti a fronte dei 250 attualmente previsti, naturalmente questo blitz aveva lo scopo di eliminare il compartimento di Napoli che ha molto meno di 500 iscritti e del quale si diceva aveva l'intenzione di appropriarsi dell'uffico di Genova per venderselo ed intascarsi i soldi.
Io nei fatti non misi in atto questa delibera pur se approvata, e nei giorni successivi pregai il socio Carbonatto di prendere contatti ufficiosi con Napoli al fine di risolvere i problemi tra i due compartimenti.
La cosa finì nel migliore dei modi dopo un piacevole incontro con colazione a Genova.

Piaccia o non piaccia io continuo ad essere il past- president che ha ridato dignità e autorevolezza al Collegio Nazionale Capitani L.C. & M e mai mi sarei sognato di premiare (Premio San Giorgio 2010) un armatore, nel caso armatrice, che sulle navi con bandiera italiana non imbarca i nostri connazionali se non in un numero davvero irrisorio.

Questo è solo l'anteprima.

Cordialità 
Giorgio Blandina

 

 

 

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Commenti al Post:
seamarine
seamarine il 08/05/12 alle 17:05 via WEB
Caro Comandante capisco la sua fustrazione , posso in parte condividere la sua amarezza ma se mi permette non doveve citare la parte dove si fa riferimento ad una società di safety dove vi è personale che non ha fatto petroliere e tanto meno può fregiarsi del titolo di CLC la sua amarezza si trsformera in un tiramisù.
 
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