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Le sbandate di Murphy verso l'oscar

La vita è un "sali scendi"...si sa. Secondo i più disfattisti esiste poi la teoria secondo cui le cose non tendono mai ad andare per il verso giusto (chiamasi guarda caso legge di Murphy) seguendo la regola per cui " la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo". Il nostro omonimo, che di nome fa Eddie, sembra conoscere bene questo assioma. È indiscusso il successo che il comico statunitense è stato in grado di ottenere negli anni ottanta grazie alla sua forza esplosiva, la parlantina veloce e la risata travolgente con pellicole di successo quali 48 ore, Una poltrona per due e la serie Beverly Hills cop. Una triste parabola discendente ha segnato poi la sua vita negli ultimi 15 anni (coinvolto in scandali sessuali, criticato per le proprie scelte di gestione patrimoniale da registi importanti come Spike Lee e relegato in fine a ruoli in commediole per famiglie o al doppiaggio per cartoni animati). Nell'ambiente cinematografico la capacita di trovare un film che si adatti alle proprie potenzialità resta una virtù auspicabilmente necessaria per ogni attore che si rispetti. Sia ben chiaro che ottenere un copione per il film i cui si desidera recitare non è certo facile. Eddie ha avuto il suo momento di gloria, è stato una grande stella di quel genere di film tutti hollywoodiani...dove l'azione si mescola con la comicità; quei film dove il vero protagonista era la sua natura istrionica da prima donna del cabaret. Poi, sull'onda del successo è scivolato. Capita a molti.

Quanti volti la macchina del cinema ha esaltato per poi distruggere?! Eddie poteva essere uno di quesi...ma così non è stato.

In bocca al lupo Eddie.