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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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IL FLOP SCANDALOSO LEGATO ALLA MANCATA RISCOSSIONE DELLA COSIDDETTA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI

Post n°918 pubblicato il 01 Settembre 2022 da Caino2007dgl

 

IL FLOP SCANDALOSO LEGATO ALLA MANCATA RISCOSSIONE DELLA COSIDDETTA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI MATURATI A FAVORE DELLE IMPRESE SPECIALIZZATE NEL CAMPO DELL'ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS, SIA PER L'OSTRUZIONISMO DELLE IMPRESE OBERATE DA TALE GIUSTA TASSA , SIA DALLA CATTIVA FORMALIZZAZIONE DELLE REGOLE OPERATE DAL MINISTERO DELLE FINANZE LA CUI OPERA QUINDI , VA DEPLORATA E CONDANNATA MORALMENTE.

 

MOLTE IMPRESE PRIVATE ITALIANE AL 31.08.2022, HANNO OMESSO DOLOSAMENTE DI VERSARE ALL’ERARIO ITALIANO , IL QUANTUM PREFISSATO PER LEGGE DELLO STATO , RISPETTO AI LORO IMMENSI GUADAGNI EXTRA , OTTENUTI, FINORA, CON GLI SPROPOSITATI AUMENTI DELL’ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS, SEMPRE PIU’ PER VIGLIACCHI E SCANDALOSI MOTIVI SPECULATIVI ORIGINATI NELLA BORSA DEL GAS IN OLANDA.

 

 

COME MAI IL GOVERNO , NON E’ INTERVENUTO CON UNA FORTISSIMA E DURISSIMA “MORAL SUASION” SUI LORO RISPETTIVI AMMINISTRATORI DELEGATI PER INDURLI A RISPETTARE LA LEGGE, COME CHIARAMENTE STABILITO DALL’ART. 54 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE ?

 

COME MAI NON E’ STATO FATTO PER TEMPO, QUANDO S’E’ COMPRESO CHE QUESTE SCIAGURATE IMPRESE PRIVATE E QUALCUNA ANCHE CONTROLLATA DA ENTI COMUNALI, NON AVREBBERO VERSATO QUANTO DOVUTO ALLO STATO RISPETTO AI LORO IMMENSI EXTRA-PROFITTI RIPETO BASATI PERLOPPIU’ SU UNA FORMA DI SPECULAZIONE VERGOGNOSA ED INACCETTABILE ?

 

ECCO COSA SI LEGGE SUL WEB , SU TALE DELICATISSIMO TEMA FINANZIARIO MA AVENTE ANCHE NATURA SOCIALE E CIVILE:

 

Servizio Decreto Aiuti

Extraprofitti, la tassa obbliga le imprese dell’energia a rifare da capo i contiNovità per il calcolo dell’una tantum prevista dal Decreto Aiuti: il periodo su cui misurare l’aumento del saldo Iva si estende al mese di aprile. Contributo da pagare in due rate

di Marco Mobili e Gianni Trovati

15 maggio 2022

 

 

Nell’ultima versione del decreto Aiuti il contributo una tantum sugli extraprofitti non si limita a gonfiarsi dal 10 al 25% e a sdoppiarsi nei versamenti di giugno e novembre. Ma aggiorna anche le basi di calcolo e impone quindi alle imprese dell’energia di rifare i conti appena finiti per misurare gli accantonamenti da mettere nei bilanci approvati entro il 30 aprile.

L’impianto rimane quello, molto contestato dai diretti interessati, scritto nel decreto del 21 marzo che ha introdotto il contributo straordinario, e prova a individuare gli “extra-profitti” nella differenza fra gli imponibili Iva maturati dalle imprese nell’inverno 2021-22 rispetto a dodici mesi prima. Nella prima versione, per ovvie ragioni di calendario, il periodo di riferimento era individuato nel semestre fra il 1° ottobre e il 31 marzo. L’ultima bozza del decreto Aiuti allarga la base di riferimento di un mese, chiedendo quindi di mettere a confronto il saldo Iva del periodo 1° ottobre 2021-30 aprile 2022 con quello dell’ottobre 2020-aprile 2021.

 

Aggiornamento della base imponibile

Il testo, che ancora attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale anche perché deve completare alcune tessere nel complesso mosaico delle norme finanziarie, conferma quindi l’aggiornamento della base imponibile anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore.

Con l’effetto di imporre alle imprese il ritorno sui calcoli senza modificare però la natura (e i problemi) del meccanismo. Due, sopra gli altri: l’imponibile Iva non viaggia esattamente in parallelo con la quota di profitti gonfiata dall’inflazione, perché è influenzato da molte altre variabili.

 

E anche con il nuovo calendario il calcolo continua a confrontare due periodi molto diversi sul piano della salute economica del Paese, e quindi dei consumi energetici: l’ultimo trimestre 2020 si chiuse con un Pil in contrazione dell’1,9%, contro il +0,6% registrato nei tre mesi finali del 2021. Il primo trimestre dell’anno scorso ha invece segnato un +0,3%, da confrontare con un avvio di quest’anno che le stime preliminari Istat hanno indicato in un -0,2% ma che potrebbe essere rivisto al rialzo con i conteggi definitivi anche sul settore (in ripresa) dei servizi. Resta, poi, l’indeducibilità ai fini di Ires e Irap di quello che il governo chiama un «contributo straordinario».

 

Pagamento in due rate

L’altra novità riguarda lo sdoppiamento del pagamento in due rate a giugno e a novembre. Al primo appuntamento, spiega l’ultima testo aggiornato ieri, le imprese saranno chiamate a versare il contributo nella misura del 40%, cioè una somma equivalente a quella che sarebbe stata chiesta dalla vecchia aliquota del 10 per cento.

Alla seconda rata di novembre si dovrà liquidare l’altro 60%, equivalente all’aumento di aliquota del 15% stabilito dal nuovo decreto con l’obiettivo di finanziare larghissima parte dei 6,5 miliardi destinati all’una tantum da 200 euro per sostenere 32,5 milioni di lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi e disoccupati alle prese con le ricadute dell’impennata inflattiva di questi mesi sul bilancio famigliare.

L’una tantum finanzierà il bonus 200 euro

In ogni caso, l’una tantum serve a coprire quasi integralmente i 6,5 miliardi che il decreto destina al bonus da 200 euro per 32,5 milioni di italiani fra lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, partite Iva e disoccupati (Il Sole 24 Ore di ieri). Nell’ultimo testo ha preso forma anche l’altra mossa,

 

Un lavoro di censimento e ridefinizione dei piani finanziari che andrà completato nei prossimi mesi. sempre da 6 miliardi, che viene invece impiegata per finanziare il fondo pluriennale a copertura degli extra-costi negli appalti.

Il ministero dell’Economia ha deciso di far traslocare a questa finalità 6 miliardi non spesi nella programmazione 2014-2020 del fondo di sviluppo e coesione.

Per chiudere questa rimodulazione senza correre il rischio di far saltare definitivamente qualche investimento programmato, il Cipess dovrà accertare il valore degli interventi definanziati e trovare le risorse che ancora servono fra quelle disponibili nella vecchia (2014-20) o nella nuova programmazione (2021-27).

 

 

NOTIZIE UTILI TRATTE DAL SITO WEB:

 

https://www.ilsole24ore.com/art/extraprofitti-tassa-obbliga-imprese-dell-energia-rifare-capo-conti-AEPU6UYB

 

Una pioggia di ricorsi. La trincea delle aziende contro la tassa sugli extraprofitti

di Valentina Conte

Bolletta in vetrina in un cocktail bar a Roma (ansa)

Da Esso ad Acea e Ip, per le imprese è contro la Costituzione. Palazzo Chigi aveva promesso la deducibilità

 

L'ascolto è riservato agli abbonati

29 Agosto 2022

ROMA - Le imprese colpite dalla tassa sugli extraprofitti lo dicono in coro: "Va benissimo la solidarietà invocata da Landini, in questo periodo di caro bollette poi figuriamoci. Ma la norma è stata scritta male, è uno strumento grezzo che non colpisce affatto gli utili, ma le dichiarazioni Iva ed è incostituzionale".

Per questo almeno una ventina tra loro, ma potrebbero essere di più, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, sperando in un rinvio alla Corte Costituzionale: il tribunale si esprimerà l’8 novembre. Molte delle ricorrenti hanno pagato, in tutto o in parte, l’acconto di giugno. Per loro non è in questione il rispetto della legge, bensì la correttezza della norma. Non tutte però la pensano così, come dimostra il fatto che lo Stato ha incassano solo 1 miliardo sui 4,2 preventivati per giugno.

 

Di fronte a questa rivolta fiscale, il governo si è trovato costretto a mettere una sanzione del 15% per chi recupererà, saldando entro mercoledì, e del 60% dopo quella data, con il concreto rischio di trovarsi la Guardia di Finanza in sede. Alla fine, se tutti pagassero, il gettito totale per lo Stato potrebbe alzarsi, con le sanzioni, ben oltre i 10,5 miliardi totali. Aggiungendo la prima sanzione del 15% sui 3,2 miliardi che mancano, arriverebbero 480 milioni in più. Ma se invece le aziende si convincessero di spuntarla alla Consulta, quel gettito rischia di trasformarsi in un buco e in un lungo contenzioso.

Tra i ricorrenti - ognuno con un pool di avvocati, ma i ricorsi saranno discussi insieme - spiccano molte aziende petrolifere come Kuwait Petroleum (Q8), Ip (che "ha pagato l'acconto", precisa il gruppo), Esso e Engycalor entrambe controllate da ExxonMobil. "Per noi petroliferi la beffa è ancora più clamorosa - racconta una fonte - perché la tassa colpisce anche le accise che siamo obbligati a versare quando vendiamo. Una tassa sulla tassa, ma così il contributo raddoppia, triplica". Nell'elenco non ci sono i colossi di Stato Eni ed Enel. C'è però Acea Energia Spa, la municipalizzata di Roma. E anche Engie Italia Spa, multinazionale francese di luce e gas, compresa Engie Rinnovabili.

Tecnicamente il ricorso impugna il provvedimento amministrativo numero 221978 dell'Agenzia delle Entrate del 17 giugno scorso, quello che stabilisce come si paga la tassa che il governo ha però sempre chiamato "contributo solidaristico straordinario contro il caro bollette", sin dal decreto 21, quando era al 10%. Confermandola e alzandola poi al 25% nel decreto 50.

Tassa sugli extraprofitti a rischio, l'Upb fa le pulci al meccanismo da Robin Hood

di Valentina Conte 31 Maggio 2022

 

Molte delle 11 mila aziende chiamate a versarla - quelle che producono, estraggono, vendono, commerciano, distribuiscono elettricità, gas e petrolio - non l'hanno fatto e non è detto che salderanno con la mini sanzione entro mercoledì. "Abbiamo spiegato al premier Draghi la nostra posizione, abbiamo depositato memorie in Parlamento, abbiamo raccolto la volontà di tutti - tutti - i partiti a correggere la norma, ma nulla è cambiato", racconta un'altra fonte. "Nessuno al governo ci ha mai dato torto".

In un confronto prima del decreto Aiuti bis l'esecutivo aveva persino ipotizzato di inserire nella prossima legge di bilancio per il 2023 la deducibilità di questo "contributo", purché fosse pagato. Ma poi il governo Draghi è saltato assieme a questa via d'uscita. Sono rimaste le sanzioni, molto severe. E il ricorso al Tar. Nell'udienza del 19 luglio il Tribunale di Roma ha deciso il rinvio per studiare bene le carte. L'accoglimento o il rigetto del ricorso avverrà l'8 novembre, a pochi giorni dalla scadenza del saldo della tassa, il 30 di quel mese.

 

Notizie tratte dal sito web:

https://www.repubblica.it/economia/2022/08/29/news/le_imprese_contro_la_norma_che_tassa_gli_extraprofitti-363292415/

 

 

RISPETTO ALLE POSIZIONI DELLA SOCIETA’ ENI , SI LEGGA QUANTO SPIEGATO NEL SEGUENTE LINK:

Eni: la tassa sugli extraprofitti triplica a 1,4 miliardi

https://www.repubblica.it › economia › 2022/08/31 › news

21 ore fa — Come comunicato dalla società, in base a ulteriori precisazione da parte dell'Agenzia delle entrate, la cifra che deve versare Eni è triplicata, ...

 

 

Eni, Enel, A2a, Edison. Funziona la tassa draghiana sugli ...

https://www.startmag.it › Energia ed Ambiente

22 ago 2022 — Funziona la tassa draghiana sugli extraprofitti? ... a convincere le imprese del settore energetico a versare i 10 miliardi (su 11 previsti) ...

 

 

Cuneo,li 01.09.2022

 

Rinaldo

 

 

 

 
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