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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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ANNO 2023: IL TRASPORTO MARINO ED IL RITORNO ALL'USO FAVOREVOLE DEL SISTEMA CON VELE ANCHE SE SPECIALI.

Post n°1162 pubblicato il 23 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

“”NOVITA’ “” ECCELLENTE CHE DIMOSTRA CHE LE VECCHIE “VELE” PER NAVIGARE, ANCHE SE SPECIALI , POTREBBERO DIVENTARE SERIAMENTE , LO STRUMENTO FAVOREVOLE PER IL NOSTRO AMBIENTE E CLIMA, IN QUANTO E’ A ZERO CO2.ECCONE LA PROVA OGGETTIVA CHE MI AUGURO VENGA EMULATO DA ALTRE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI COMPAGNIE NAVALI.Il mercantile che utilizza le vele per risparmiare carburante ed emissioni di CO2

di Luca Fraioli

 

 

 

"Issate le vele". Frase d'altri tempi, che però è stata pronunciata anche poche ore fa dal ponte di comando di un modernissimo mercantile battente bandiera di Singapore: la Pyxis Ocean è salpata dal porto di Shangai alla volta del Brasile, e appena al largo delle coste cinesi ha innalzato se sue due vele hi-tech, alte 37 metri e mezzo e con una larghezza massima di 20 metri. La nave-cargo, di proprietà della Mitsubishi e noleggiata dal colosso alimentare Cragill (multinazionale statunitense specializzata in cereali, semi, mangimi...), inaugura con questo viaggio intercontinentale una nuova per la navigazione commerciale: il ritorno del vento come sistema di propulsione. Sulle vele spicca anche la bandiera a 12 stelle dell'Unione europea: il progetto (denominato WindWings) è stato co-finanziato dalla Ue, nell'ambito del programma Horizon 2020.

Tra i sistemi di trasporto, le grandi navi sono forse (insieme agli aerei di linea) i mezzi più difficili da decarbonizzare. Si sperimentano l'ammoniaca e l'idrogeno come combustibili del futuro. E si fa fatica a prendere impegni di tagli alle emissioni, senza rischiare di compromettere il traffico di merci sui mari di tutto il globo. Attualmente le navi mercantili rappresentano il 2,1% delle emissioni totali. Nel giugno scorso il vertice di Parigi su finanza e clima ha fallito, per l'opposizione di Cina e Stati Uniti, nel trovare un accordo sulla tassazione delle emissioni di gas serra prodotte dalle spedizioni internazionali. Pochi giorni dopo, al summit delle Nazioni Unite sulla navigazione internazionale, gli armatori hanno preso l'impegno di centrare l'obiettivo "net zero" entro il 2050. Come farlo, però, resta ancora un mistero.

 

In attesa che si sviluppino nuovi combustibili e tecnologie green, Mitsubishi e Cargill provano a ridurre l'impatto delle vecchie sale macchine rispolverando le gloriose vele, naturalmente in versione XXI secolo. I materiali sono gli stessi utilizzati per costruire le pale eoliche, quando non sono issate giacciono sul ponte della nave. E una volta dispiegate riescono a catturare così tanto vento da ridurre del 30% le emissioni di CO2 del vascello. Perché permettono di bruciare molto meno carburante fossile nei motori. Secondo i fautori dei velieri del futuro sarà proprio questo, il risparmio di gasolio e dunque di denaro, a decretare il successo della tecnologia sperimentata per la prima volta su una tratta transoceanica dalla Pyxis Ocean: "Con quattro di queste vele una grande nave consuma ogni giorno 6 tonnellate di carburante in meno". Un bel guadagno per gli armatori, oltre che per il Pianeta. Inoltre le vele hi-tech possono essere installate anche su navi già in funzione: la Pyxis Ocean, per esempio, è stata varata nel 2017. "Dopo oltre 100 anni si è riscoperto il vento, ed è una buona notizia", commenta Nicola Armaroli, chimico del Cnr e in un recente passato consulente sulla decarbonizzazione dei trasporti del governo Draghi. "Quando qualche anno fa i combustibili fossili erano a basso costo, si considera una scocciatura issare queste immense strutture sui ponti dei mercantili. Ora con il caro-petrolio ci si sta ripensando". L'altro punto di svolta è il giro di vite su inquinamento ed emissioni: "In passato le sostanze sputate fuori dai camini delle nave in acque internazionali erano figlie di nessuno", spiega Armaroli. "Ora c'è molta più attenzione e gli armatori cercano soluzioni alternative"

 

La rivoluzione a vela non ha pero ancora contagiato la marina mercantile mondiale: su 110mila navi in circolazione e in fase di costruzione, sono solo 100 quelle che prevedono la possibilità di propulsione eolica. Anche perché non tutti i problemi sono risolti, a cominciare dall'ingombro delle vele nelle fasi di carico e scarico. "Il parco navi in circolazione è molto vecchio, e pur non essendo un ingegnere, immagino che non sia semplice installare le vele hi-tech, su imbarcazioni concepite venti o trenta anni fa", commenta Armaroli. E per il futuro? "La decarbonizzazione della marina mercantile è una delle sfide più difficili", ammette il chimico. "Si pensa al metanolo, che però ha una densità energetica che è la metà di quella del gasolio. O all'ammoniaca. O ai combustibili sintetici, che sono però di là da venire. L'idrogeno, infine ha problemi di volumi enormi allo stato gassoso, e se lo si vuole liquefare bisogna raffreddarlo a 250 gradi sotto zero, con costi energetici colossali. Forse oltre a immaginare soluzioni tecnologiche, occorrerebbe ripensare anche la delocalizzazione delle produzioni che ha fatto esplodere il numero delle navi in circolazione".

E' probabile che gli sguardi di chi conta nel settore siano tutti puntati sulla Pyxis Ocean e sulla sua traversata, che dovrebbe durare sei settimane... ma naturalmente dipenderà anche dai venti. Se una volta attraccata nel porto di Paranagua a metà settembre, i risparmi previsti (di carburante, denaro e CO2) saranno confermati, molti potrebbero decidere di tornare a issare le vele sui loro mercantili.

 

 

DAL SITO WEB:

 

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2023/08/21/news/mercantile_vela_emissioni-411843757/?utm_source=pocket-newtab-it-it

 

 

Il mercantile che utilizza le vele per risparmiare carburante ed emissioni di CO2

la Pyxis Ocean è salpata dal porto di Shangai alla volta del Brasile. Le sue vele possono far risparmiare il 30% delle emissioni di anidride carbonica

 

 

MI DOMANDO SOLO PERCHE’ , FINORA, I COSTRUTTORI DI NAVI , NON CI AVESSERO MAI PENSATO DI RIPRISTINARE L’UTILIZZO POSITIVO DELLE VELE PER SPINGERE I LORO “VASCELLI” DI QUALSIASI TIPO, SPECIALMENTE QUANDO SI TRATTA DI NAVI DI GRANDI DIMENSIONI CHE PER MUOVERSI, OOVVIAMENTE, CONSUMANO MOLTO CARBURANTE PRODUCENDO DI CONSEGUENZA MOLTO CO2 ?

 

TEMO CHE ALLA MIA DOMANDA NESSUNA SAPRA’ DARMI UNA RISPOSTA ONOREVOLE ED ESAUSTIVA.

 

PRENDIAMO, QUINDI , ATTO DI QUESTA SPLENDIDA REALTA’ INNOVATIVA CHE, NE SONO CERTO , CONSENTIRA’ DI RIDURRE NEI CIELI MARINI DEL MONDO , L’INQUINAMENTO FINORA PRODOTTO DALLE NAVI A SPINTA CON MOTORI DIESEL FORTEMENTE INQUINANTI, ANCHE SE MODERNI E TECNOLOGICAMENTE AVANZATI.

 

Cuneo ,li 23.08.2023

 

Rinaldo

 
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