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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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ALLARME ESTINZIONE DELL'ETNIA ITALICA

Post n°818 pubblicato il 13 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

ALLARME ESTINZIONE DELL'ETNIIA ITALICA:

 

 

ALLARME DENATALITA’ CHE ENTRO IL 2050, PRODURRA’ LA GRAVISSIMA RIDUZIONE DI BEN 5 MILIONI DI CITTADINI/E, CON UN PESANTISSIMO AGGRAVIO SUI GIOVANI IN ETA’ LAVORATIVA DI DOVERSI SOBBARCARE DUE PENSIONATI PER OGNI LAVORATORE, CARICO SOCIALE INSOSTENIBILE ED INSOPPORTABILE.

 

E LA COLPA DI TUTTO QUELLO CHE ACCADRA’ E’ SICURAMENTE DA ADDEBITARE ALLE MALEDETTE SINISTRE ED OGGI ANCHE ,IN PARTE, AGLI SCREDITATI DEL M5S CHE CON IL LORO MINISTRO PER LA FAMIGLIA ELENA BONETTI , NON MI PARE CHE ABBIA AGITO COSTANTEMENTE PER INDURRE LE NOSTRE FAMIGLIE DI GIOVANI A PROCREARE IN MODO SUFFICIENTE PER EQUILIBRARE LE MORTI CHE OGNI ANNO SUBIAMO , SITUAZIONE CHE DAL 2020 S’E’ AGGRAVATA ULTERIORMENTE E PESANTEMENTE PER COLPA DELLE PERDITE SUBITE A CAUSA DELLA PANDEMIA DA COVID 19 CINESE CHE HA FATTO GIOIRE FINORA SOLO LE CASSE INPS.

 

SI SOSTIENE CHE FORSE, METTENDO AL MONDO 500 MILA BAMBINI/E OGNI ANNO PER ALMENO 10 ANNI CONSECUTIVI , PROBABILMENTE QUESTO DEFICIT DEMOGRAFICO POTREBBE ESSERE RISOLTO POSITIVAMENTE.

 

MA DUBITO CHE LE SINISTRE ED IL M5S, ABBIANO L’INTERESSE A TUTELARE , PROTEGGERE ED APPOGGIARE CONVINTAMENTE LE FAMIGLIE ITALIANE NORMALI, VISTA LA LORO NETTISSIMA PROPENSIONE DI VOLERE ASSISTERE , SOSTENENDOLO CON INGENTI FINANZIAMENTI SIA REGIONALI CHE STATALI IN MODO IMPROPRIO, INOPPORTUNO E SBAGLIATO, SOLO QUELLE DEL MONDO DEL LGTBQ CHE OVVIAMENTE , FINORA, HANNO CONCORSO, SECONDO IL MIO AVVISO, A PRODURRE LA DRAMMATICA DENATALITA’ ATTUALE.

 

ECCO ALCUNI ELEMENTI DI RIFLESSIONE SU CUI RIFLETTERE PER EVITARE DI VOTARE ANCORA A SINISTRA ED I DELEGITTIMATI DEL M5S:

 

INIZIATIVE SCARSISSIME ADOTTATE DAL MINISTERO DELLA FAMIGLIA:

 

Le misure a sostegno della famiglia e i fondi per le politiche ...

https://temi.camera.it › leg18 › temi › tl18_misure_sost...

17 mar 2022 — La legge di bilancio 2020 ha istituito il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, indirizzato al riordino e alla sistematizzazione ...

 

 

Tali misure, si stanno dimostrando inefficaci e parziali e, comunque, non in grado di recuperare il trend negativo rispetto al problema della fortissima denatalità che ci sta colpendo duramente e pericolosamente.

 

ED ECCO QUANTO SI SA SULLA QUESTIONE DENATALITA’:

 

Nascite in picchiata: al Sud meno 40% negli ultimi 20 anni. Resistono Parma e Bolzano

Rispetto a inizio secolo perse 136mila culle l’anno, dal 2008 la virata al ribasso. A Barletta e Sassari crollo della natalità record (quasi 40%), la provincia emiliana limita l’effetto pandemia

di Michela Finizio

8 febbraio 2022

«Superare il declino demografico a cui l’Europa sembra condannata»: l’invito che il presidente Sergio Mattarella ha proposto nel suo discorso di giuramento giovedì scorso in Parlamento parte dalla consapevolezza che i dati sulle nuove nascite non sono mai stati così allarmanti.

A certificare il tracollo sono le statistiche Istat degli ultimi vent’anni e le elaborazioni su base provinciale effettuate dal Sole 24 Ore del Lunedì sulla natalità nell’anno post pandemia appena concluso. Ne emerge una mappa che misura in profondità l’impatto di questo fenomeno nei territori. Si parte da Barletta Andria Trani dove oggi i nuovi nati iscritti all’anagrafe ogni mille abitanti sono il 40% in meno rispetto a vent’anni fa. E si arriva a Parma dove il calo demografico, pur essendo meno duro, segna comunque una differenza del 13% rispetto al 2002.

 

Le culle perse ogni anno

A livello nazionale il tasso di natalità 2020 è crollato del 28% rispetto all’inizio del millennio, che significa circa 125.550 nuovi nati in meno nell’arco dell’anno. In realtà le nascite hanno continuato a salire fino al 2008, quando si è registrata la virata al ribasso, quasi come riflesso della grande depressione scoppiata per la crisi dei subprime negli Stati Uniti. Un trend che la pandemia non sembra affatto aver interrotto, anzi: proiettando su base annua i dati provvisori dei bilanci demografici mensili (aggiornati fino a novembre), nel 2021 sarebbero sparite altre 10.500 culle per un totale di circa 136mila. Basta un esempio per capire gli effetti del Covid-19: il solo mese di gennaio 2021, a cui vengono attribuiti i cosiddetti “figli del lockdown del 2020”, ha fatto registrare quasi 5.000 nati in meno (-13,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

 

«Peraltro - commenta Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat - a tassi di natalità che vanno poco oltre il 5 per mille si contrappongono tassi di mortalità già ben al di sopra del 10 per mille. Il saldo naturale negativo, ormai nell’ordine delle 300mila unità annue, porta quasi inevitabilmente a proseguire lungo la via del calo del numero di residenti, imboccata da ben otto anni».

 

Anche il Sud si ferma

In questo contesto «i dati territoriali - aggiunge Blangiardo - sottolineano come il fenomeno della denatalità sia generalizzato. La variazione negativa è ovunque a due cifre e anche nelle realtà che risultano meno colpite il fenomeno ha una dimensione di assoluto rilievo».

 

 

La mappa provinciale del calo demografico ha viaggiato a due velocità. Dal 2002 al 2008 la flessione ha riguardato solamente Sud e Isole, mentre al Centro le nascite addirittura sono risultate in crescita del 10 per cento. Dal 2008 ad oggi, invece, il calo è stato generalizzato in tutto il Paese. Il risultato è un trend più marcato nel Mezzogiorno dove, rispetto a inizio secolo, la flessione è iniziata prima.

Pesa lo spopolamento

Oltre a Barletta Andria Trani ed Enna, sono soprattutto le province sarde, penalizzate dallo spopolamento, a posizionarsi in cima alla classifica del calo demografico. «Il territorio sconta le difficoltà della sua economia e la crisi del mondo del lavoro - afferma Andrea Lutzu, sindaco di Oristano dove nel 2020 si è registrato il tasso di natalità più basso su scala nazionale, con appena 4,6 nati ogni mille abitanti -. Per quanto siamo attrattivi per qualità dell’ambiente e sicurezza del territorio e approviamo numerose iniziative per i giovani, gli enti locali non hanno armi a disposizione: i progetti di vita dei cittadini devono potersi fondare su basi solide».

Non è un caso che, per contrastare la denatalità, questi territori stiano investendo sui servizi per l’infanzia più di altri. Cagliari, ad esempio,con 5,1 nati ogni mille abitanti nel 2020 (uno dei tassi di natalità più bassi), è stata premiata dall’indice della Qualità della vita dei bambini pubblicato dal Sole 24 Ore a giugno 2021 anche grazie a una retta media degli asili nido tra le più accessibili e al numero di scuole senza barriere architettoniche.

Il calo delle nascite penalizza poi due territori del Nord, come Bergamo e Biella. E due del Centro, come Prato e Massa Carrara. Quest’ultima in particolare, risulta essere la provincia del Centro Nord che ha perso più culle dopo il 2008, quando ne registrava 1.672 contro le 950 del 2020.

Le grandi città perdono culle

Anche Roma è una delle province che ha perso più culle da quando è iniziata la virata in negativo di tutto il Paese: nel 2021 si stimano 15mila nascite in meno rispetto al picco del 2008, quando si contavano 10,9 nati ogni mille abitanti rispetto agli attuali 6,4. Male anche Napoli, anche se qui il tasso di natalità (pari a 8 nuovi nati ogni mille residenti) resta superiore alla media nazionale, che nel 2021 si stima possa scendere a 6,7.

NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB:

 

https://www.ilsole24ore.com/art/nascite-picchiata-sud-meno-40percento-ultimi-20-anni-resistono-parma-e-bolzano-AEtex0BB

 

DI QUESTO PASSO RISCHIAMO L’ESTINZIONE DELL’ETNIA ITALICA DATO EMERSO GIA’ NOTO DA MOLTI ANNI , PURTROPPO, ED EVIDENZIATOSI, IN PARTICOARE DAL 2021 IN MODO DRAMMATICO:

 

Denatalità: dati Istat confermano “rischio d'estinzione” per l ...

https://www.savethechildren.it › press › denatalità-dati-i...

14 dic 2021 — In Italia l'infanzia è “a rischio di estinzione” e i dati pubblicati oggi in un rapporto Istat lo confermano.

 

 

 

Decrescita demografica. Istat: "Nel 2050 l'Italia potrebbe avere cinque milioni di abitanti in meno"Il Presidente Istat interviene agli Stati generali della natalità a Roma fornendo gli ultimi dati sulla denatalità in Italia

 

ESTRATTO DAL SITO WEB: https://www.rainews.it/articoli/2022/05/istat-rischio-5-milioni-di-italiani-in-meno-nel-2050-449188a8-3a32-4766-b755-d37f7336e6b4.html

 

 

VERGOGNA

 

Cuneo,li 13.05.2022

 

Rinaldo

 

 
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