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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi di Agosto 2023

ANNO 2023: ROMA: ATTNTATO A DON COLUCCIA PRETE ANTI SPACCIO.

Post n°1174 pubblicato il 31 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

FATTI CHE IL GOVERNO MELONI DOVREBBE CHIARIRE IMMEDIATAMENTE ED AGIRE APPENA POSSIBILE PER EVITARE CHE SI RIPETANO DRAMMATICAMENTE IN DANNO DI ALTRE POSSIBILI VITTIME DELL’ATTENTATORE GIA’ NOTO AMPIAMENTE ALLE FORZE DI POLIZIA ROMANE.

LEGGENDO LA DRAMMATICA NOTIZIA DI CUI SOTTO , MI CHIEDO IL COME MAI IL PRESUNTO MALEDETTO CRIMINALE DI NAZIONALITA’ BIELORUSSIA CHE HA OSATO CERCARE DI INVESTIRE E QUINDI DI FARE DEL MALE AL MITICO DON COLUCCIA, PRETE ANTI SPACCIO IN TOR DELLA MONACA , DA SEMPRE CONTROLLATO DA PRECISE E FACILMENTE INDIVIDUABILI FAMIGLIE CRIMINALI, NON SIA STATO PREVENTIVAMENTE ESPULSO DALL’ITALIA VISTI I SUOI NUMEROSI PREGIUDIZI PENALI ACCERTATI DALLA POLIZIA ?

 

MA A CHE GIOCO STIAMO VERAMENTE GIOCANDO CON LE FORZE DI PUBBLICA SICUREZZA CHE PUR IN PRESENZA DI ELEMENTI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI RILEVANTI SEMBRA CHE NON SI SIANO DECISE A PORRE IN ATTO I GIUSTI , UTILI E NECESSARI PROVVEDIMENTI DI P.S. PER LA SALVAGUARDIA DELLA CITTADINANZA ROMANA , DECIDENDO DI ESPELLERE COME EGLI MERITA SICURAMENTE QUESTO FASTIDIOSO E PERICOLOSISSIMO CITTADINO DELLA BIELORUSSIA ?


Cronaca

Don Coluccia aggredito a Tor Bella Monaca, gli spari della scorta per sventare il tentato omicidio

Solidarietà e pieno sostegno sono stati manifestati dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a don Coluccia con una telefonata. Tanti i messaggi dal mondo politico

Secondo qualcuno sarebbe stato un "attentato". Per altri il chiaro segnale dei capi piazza di Tor Bella Monca, forse vicini alla Camorra. Al momento non c'è la certezza e la squadra mobile della polizia di Stato lo fa a bocche cucite. L'obiettivo è incastonare bene quanto successo nel primo pomeriggio di martedì 29 agosto in via dell'Archeologia, dove un uomo di 28 anni in sella a uno scooter T-Max ha cercato di investire Don Antonio Coluccia, il meglio noto "prete anti spaccio" che era impegnato in una delle sue passeggiate della legalità nel quartiere.

Tor Bella Monaca Spa: le vie dello spaccio e i nomi delle famiglie che comandano L'accusa di tentato omicidio

Un tentato omicidio - questo il reato contestato al giovane - sventato dalla scorta del sacerdote con uno dei suoi angeli custodi che si è frapposto e che, reagendo, ha sparato colpendo l'aggressore. Due i colpi esplosi, uno è andato a segno. Il ventottenne è stato ferito all'avambraccio con il proiettile che è entrato e uscito dell'arto. Ferito, è stato portato all'ospedale Casilino dov'è piantonato in stato di arresto. Nello stesso ospedale anche l'agente della scorta di Coluccia. Anche lui non è in gravi condizioni. 

Chi è l'aggressore 

Ora bisognerà capire il perché di quel gesto. Subito dopo i fatti consumati poco prima delle due del pomeriggio, in via dell'Archeologia è accorsa anche la madre di S.D.P. - queste le iniziali del ventottenne. La donna, di nazionalità bielorussa, ha urlato chiedendo perché avessero sparato. Secondo quanto appreso il ragazzo non vivrebbe più con i genitori da tempo.

Si arrabatta come può per sbarcare il lunario vivendo di espedienti, le notti spesso passate a dormire sulle panchine dei giardini pubblici ed è disoccupato. Una storia al limite, come tante, troppe, a Tor Bella Monaca. Secondo quanto ricostruito, nonostante sia conosciuto alle forze dell'ordine, non sarebbe affiliato a nessun clan di Tor Bella Monaca. In via dell'Archeologia in molti lo conoscono, ma non come pusher. 

La ricostruzione e le indagini

Secondo una prima ricostruzione, S.D.P. l'ha prima affiancato in sella a un motorino e poi, dopo averlo riconosciuto, lo ha insultato e ha tentato di investirlo. La colpa di Coluccia forse quella di bloccare il consueto scambio droga-denaro che avviene h24 in via dell'Archeologia. Fatto sta che l'agente di scorta però si è frapposto ed è stato travolto e sbalzato via, ma ha reagito con l'arma, facendo fuoco. 

Che S.D.P. possa essere stato aizzato da qualche capo piazza che si lamentava per lo stop degli affari non è escluso. Un'ipotesi, infatti, è che qualche signore della droga di Tor Bella Monaca forse stizzito dallo stop giornaliero degli affari possa aver parlato con il ventottenne raccontandogli il perché della temporanea chiusura del supermercato dello spaccio tra i più grandi d'Europa. Più difficile immaginare - almeno al momento - un agguato pre organizzato. Nello scooter nascondeva una mannaia e un martello.

Tor Bella Monaca Spa: le vie dello spaccio e i nomi delle famiglie che comandanoLa solidarietà

Solidarietà e pieno sostegno sono stati manifestati dalle cariche politiche, religiose e da diverse associazioni. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha raggiunto don Coluccia con una telefonata. Il ministro ha anche sentito il capo della Polizia Vittorio Pisani per accertarsi di quanto accaduto e delle condizioni di salute dell'agente, ora ricoverato con vari traumi. Anche il sindaco Roberto Gualtieri ha telefonato al sacerdote: "L'ho chiamato - ha spiegato - per esprimergli la vicinanza di tutta Roma e augurare pronta guarigione all'agente di scorta ferito. Violenza e mafie vanno contrastate con ogni mezzo". 

"Solidarietà a Don Antonio Coluccia e agli agenti della sua scorta per l’aggressione ricevuta oggi a Tor Bella Monaca. Continueremo a sostenere con coraggio le sue battaglia contro le mafie e la criminalità organizzata per il bene di Roma. Sono certo che andrà avanti con il solito coraggio, la città è dalla sua parte", il messaggio dell'assessore al patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi. Dal Campidoglio parole di sostegno anche dagli assessori Monica Lucarelli e Alessandro Onorato. 

Parole di vicinanza dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a "un uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi. In bocca al lupo all'agente investito, tutto il mio disprezzo per l'infame criminale ferito". "Fermare lo spaccio è chiudere il bancomat della criminalità organizzata - ha commentato la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo - Un abbraccio a Don Coluccia per il tentativo di aggressione e un grazie immenso, insieme agli auguri di pronta guarigione, all'agente ferito". 

Nessun passo indietro

Vicino a Don Coluccia anche il Vicariato di Roma: "Don Antonio ormai da diversi anni svolge il suo servizio pastorale mettendosi accanto ai giovani che vivono il disagio delle dipendenze da droghe, facendo sentire la sua voce contro coloro che continuano a seminare morte e a spacciare l'inganno. Atti intimidatori come quello consumato ieri non scoraggeranno don Antonio nella sua delicata missione".

"Tuttavia, quanto accaduto, interpella in modo forte la comunità civile e l’impegno dei singoli credenti. - si legge nella nota - È bene che da parte di tutti si alzi un grido coraggioso contro ogni scelta che minaccia la vita dei nostri ragazzi. Il tempo che stiamo per vivere, con la diffusione sempre più dilagante di sostanze tossiche richiede uno sforzo corale affinché sia affermata la dignità della vita umana, ai ragazzi siano garantiti contesti sani e sicuri e sia presa sul serio la sfida educativa, consapevoli del tesoro immenso dei giovani per il presente e per il futuro della nostra società"

NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB:

 

https://www.romatoday.it/cronaca/don-coluccia-spari-a-tor-bella-monaca-cosa-e-successo-29-agosto-2023.html

 

ED ANCHE

 

Roma, tenta di investire con lo scooter don Coluccia durante la marcia per la legalità: fermato da agente della scortaIl ministro Piantedosi ha telefonato al prete anti spaccio. L'agente è ricoverato al policlinico Casilino

 

 

di Redazione web

Hanno cercato di aggredire don Antonio Coluccia, il prete che combatte lo spaccio a Tor Bella Monaca a Roma.

Un uomo ha prima affiancato in sella a uno scooter don Coluccia e poi, dopo averlo riconosciuto, ha tentato di investirlo colpendo però un agente della scorta. 

Roma, tenta di investire don Coluccia

Il poliziotto ha quindi esploso un colpo di pistola e ha ferito l'aggressore all'avambraccio.

È successo questo pomeriggio verso le 17 in via dell'Archeologia, nel quartiere di Tor Bella Monaca, a Roma, mentre era in corso una marcia per la legalità con don Coluccia, il «prete coraggio» impegnato da 25 anni contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga.

 

Roma, autista Atac in codice rosso: aggredito da un pedone che voleva salire sul bus fuori dalla fermata

L'aggressore, al termine di una colluttazione, è stato fermato ed è stato trasportato all'ospedale Casilino insieme all'agente ferito.  È un bielorusso di 28 anni, secondo quanto apprende Adnkronos, l'uomo fermato oggi pomeriggio per aver tentato di investire con uno scooterone don Coluccia a Tor Bella Monaca. Ferito a un avambraccio dai proiettili esplosi dai poliziotti, entrambi ricoverati in codice rosso, è stato portato anche lui al policlinico Casilino non in gravi condizioni.

 

 

 

 

 

La telefonata del ministro Piantedosi

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha telefonato a don Coluccia. Il prete antispaccio si è salvato solo grazie all'intervento di un agente della scorta, travolto dalla moto e fermato dai poliziotti intervenuti in ausilio.

Per sincerarsi delle condizioni dell'agente, ora ricoverato al Policlinico Casilino con vari traumi in tutto il corpo, Piantedosi ha chiamato anche il capo della Polizia Pisani.

Don Coluccia: "Proseguirò la mia battaglia"

"L'aggressione non mi fermerà. Continuerò la mia battaglia che sto portando avanti contro la criminalità che controlla le piazze di spaccio a San Basilio, Quarticciolo e Tor Bella Monca". Sono le parole del sacerdote antimafia Don Antonio Coluccia riferite al telefono al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al capo della Polizia Vittorio Pisani che lo hanno chiamato per sincerarsi delle sue condizioni poco dopo aver subito l'aggressione in via dell'Archeologia, a Tor Bella Monaca.

Anche il sindaco Roberto Gualtieri ha telefonato al sacerdote: «L'ho chiamato - ha spiegato - per esprimergli la vicinanza di tutta Roma e augurare pronta guarigione all'agente di scorta ferito. Violenza e mafie vanno contrastate con ogni mezzo». Parole di sostegno dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a «un uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi.

In bocca al lupo all'agente investito, tutto il mio disprezzo per l'infame criminale ferito» «Fermare lo spaccio è chiudere il bancomat della criminalità organizzata - ha commentato la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo - Un abbraccio a don Coluccia per il tentativo di aggressione e un grazie immenso, insieme agli auguri di pronta guarigione, all'agente ferito». «La tentata aggressione ai danni di Don Coluccia, emblema della lotta alla criminalità organizzata e allo spaccio di stupefacenti, è un attacco allo Stato - ha aggiunto Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp - Un plauso va soprattutto all'agente che ha fermato l'aggressore mettendo a rischio la propria incolumità. Senza il suo intervento Don Coluccia non sarebbe uscito illeso da questo vile attentato, compiuto non solo ai danni della sua persona, ma anche alle idee e agli ideali che da sempre porta avanti».


ALTRI ELEMENTI INFORMATIVI DELLO STESSO TENORE DI QUELLI SOPRA INDICATI RICAVATI DAL SITO WEB: https://www.leggo.it/italia/roma/roma_tor_bella_monaca_don_coluccia_lo_volevano_investire_spaccio-7600679.html



VERGOGNA


Cuneo,li 31.08.2023


Rinaldo


 
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ANNO 2023: COMUNE DI CAIVANO - TERRA DELL'ORRORE CHE HA COLPITO MINORENNI INNOCENTI

Post n°1173 pubblicato il 30 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

CAMPANIA : CAIVANO ELO STUPRO PERMANENTE DI DUE MINORENNI CON ETA’ INFERIORE AI 13 ANNI DA PARTE DI UN BRANCO DI BASTARD.. ADULTI E MINORENNI A LORO VOLTA, FRA CUI ALCUNI FIGLI DI CAMORRISTI DELLA ZONA SPECIALIZZATI NEL COMMERCIO E SPACCIO DI DROGA MORTALE.

 

 

MA IN TUTTO QUESTO TEMPO DOV’ERANO LE ASSISTENTI E LA POLIZIA LOCALE DEL COMUNE DI CAIVANO , VISTO CHE LA ZONA DA MOLTI ANNI E’ CONSIDERATA ALTAMENTE PERICOLOSA SPECIALMENTE PER I BAMBINI CONSIDERATO CHE GIA’ 10 ANNI FA CIRCA, UNA SVENTURATA MINORENNE DI 10 ANNI CHE DOPO ESSERE STATA STUPRATA PIU’ VOLTE DA UN BRUTO , VENNE ASSASSINATA TRAMITE SUO LANCIO DA UN PALAZZO ALTISSIMO, COME DA LINK SEGUENTE:

 

Caivano, nel 2014 l'orrore per l'omicidio di Fortuna Loffredo

https://www.ansa.it › Regione Campania

5 giorni fa — Uccisa a sei anni perché si era ribellata all'ennesima violenza sessuale. Risale al 2014 l'orrore che, per primo, concentrò i riflettori della ..

 

 

 

E RISPETTO ALLA NOTIZIA RECENTE DI STUPRO COLLETTIVO QUASI PERMANENTE DI ALTRE DUE MINORENNI IN CAIVANO , CI CHIEDIAMO COSA HANNO FATTO PER PREVENIRE TALI GRAVISSIMI FATTI SIA L’UFFICIO DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE SIA LA POLIZIA LOCALE , CONSIDERATO CHE LE DUE BAMBINE SEMBRA CHE SIANO STATE ABUSATE PER MESI SE NON PER ANNI DA MALEDETTI BRUTI CRIMINALI FRA CUI MOLTI MINORENNI DI CUI ALCUNI FIGLI DI CAMORRISTI DELLA ZONA , SENZA CHE FOSSERO STATO ASSUNTE MISURE O PRESI PROVVEDIMENTI PER IMPEDIRLO O TENTARE DI EVITARLO ???

 

 

Caivano tra stupri e camorra ma il sociale non si arrende - Vita.it

 

vita.it

https://www.vita.it › stupro-al-parco-verde-di-caivano-...

21 ore fa — Stupro al Parco Verde di Caivano, uno dei luoghi più degradati del Sud Italia ricordato solo davanti a fatti di cronaca.

 

Caivano, la famiglia di una delle vittime: "Aiutateci ad andare ...

 

ilfattoquotidiano.it

https://www.ilfattoquotidiano.it › 2023/08/28 › caivan...

2 giorni fa — Le due bambine sono in casa famiglia e allontanate dal contesto famigliare. Genitori e altri parenti che sono rimasti lì nel Parco Verde che ...

 

Nell'«inferno» di Caivano «la scuola è latitante» - il manifesto

 

ilmanifesto.it

https://ilmanifesto.it › nellinferno-di-caivano-la-scuola...

4 giorni fa — Violenza maschile (Italia) Parla Bruno Mazza, dell'associazione «Un'infanzia da vivere». Le due cuginette stuprate dal branco seguite dallo ...

 

ED ANCORA:

 

Stupri a Caivano, indagati due maggiorenni: hanno 18 e 19 ...

 

leggo.it

https://www.leggo.it › Italia › Cronache

2 giorni fa — L'inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni.

 

 

Caivano come Palermo, cuginette di 11 e 12 anni stuprate da ...

 

newsicilia.it

https://newsicilia.it › Cronaca

3 giorni fa — ITALIA - Cresce a dismisura l'indignazione per il terribile episodio di stupro di gruppo avvenuto nel Parco Verde di Caivano, Comune di ...

 

dietro gli stupri di caivano c'è la camorra. ecco perché sarà ...

 

dagospia.com

https://www.dagospia.com › rubrica-29 › cronache

2 giorni fa — ECCO PERCHÉ SARÀ DIFFICILE SCOPRIRE LA VERITA' – TRA GLI INDAGATI PER LE VIOLENZE SESSUALI DI GRUPPO, AI DANNI DI DUE CUGINE DI 10 E 12 ANNI 

 

 

 

SE IL COMUNE IN QUESTI LUNGHISSIMI QUASI DIECI ANNI NON E’ RIUSCITO AD AGIRE A FAVORE DELL’INFANZIA , RIMANENDO PRATICAMENTE PASSIVA RISPETTO A TALI DRAMMI SOCIALI , E’ OVVIO CHE IL SINDACO E LA RELATIVA GIUNTA COMUNALE DOVREBBE AVERE LA DECENZA DI DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE, COSA CHE NON SEMBRA CHE INTENDA FARE ASSOLUTAMENTE.

 

PER FORTUNA CHE IL MINISTRO DELL’INTERNO A SEGUITO DELLE DIMISSIONI DI MOLTI CONSIGLIERI DI DETTO COMUNE DISORDINATO ED ORMAI INCONTROLLATO, NEL FRATTEMPO NE HA DISPOSTO IL SUO SCIOGLIMENTO, CHE HA PERMESSO AL PREFETTO DI NAPOLI LA NOMINA DI UN COMMISSARIO PREFETTIZIO IN DATA 3 AGOSTO 2023:

Commissario Prefettizio

 

Nominato Commissario prefettizio per la provvisoria gestione del Comune di Caivano, il Dott. Gianfranco TOMAO.

Al Dott. Gianfranco TOMAO, vengono attribuiti i poteri del Sindaco, del Consiglio e della Giunta.

Dott. Gianfranco TOMAO

Decreto di sospensione del 3 agosto 2023

Il Dott. Tomao, sarà affiancato dal Sub CommissarioDott. Gianluca ORLANDO.

Decreto di nomina.

 

ECCO IL RELATIVO LINK RIGUARDANTE LO SCIOGLIEMENTO DI CAIVANO:

Sciolto il consiglio comunale di Caivano: prefetto invia il ...

 

napolitoday.it

https://www.napolitoday.it › politica › sciolto-consigli...

3 ago 2023 — Il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, a seguito delle dimissioni dalla carica di 13 consiglieri su 24 assegnati al Comune di Caivano, .

 

 

 

SI RITIENE ANCHE UTILE , OPPORTUNO E NECESSARIO ANCHE SAPERE CHI FOSSE L’ULTIMO SINDACO DI CAIVANO, ECCO LE RELATIVE INFORMAZIONI SUL SUO CONTO:

 

 

68 anni

Vincenzo Falco

Nato a Napoli (NA) il 19/11/1954
Data elezione: 20/09/2020 - Data nomina: 29/09/2020

Titolo di Studio: Licenza di Scuola Media Sup. o Titoli equipollenti

Categoria Professionale: Impiegati Amministrativi con mansioni Direttive e di concetto

Partito: Partito Democratico, Italia Viva, Articolo Uno-Europa Verde, Democratici * Riformisti, Movimento 5 Stelle, Noi Campani, Orgoglio Campano

 

 

 

CHE OVVIAMENTE , COM’E’ SUCCESSO ANCHE A LIVELLO DI GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA ANCH’ESSA RETTA DALLA SINISTRA, NON SEMBRA CHE ABBIA ADOTTATO PROVVEDIMENTI IDONEI E CONGRUI PER EVITARE LE MALEFATTE DI CUI SI PARLA AD OPERA DI VERE BANDE CRIMINALI ASSISTITE DA PERICOLOSE BABY GANGS FORMATE DA MINORENNE TUTTI DA RIEDUCARE VISTO CHE I LORO RISPETTIVI GENITORI , PARE, CHE NON SIANO RIUSCITI, FINORA, AD INSEGNARE LORO COME CI SI COMPORTA IN SOCIETA’ IN MODO CORRETTO , SERIO ED ONESTO RISPETTANDO TUTTI A COMINCIARE DAI PIU’ DEBOLI.

 

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo,li 30.08.2023

 

Rinaldo

 

 

 
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ANO 2023: IL GOLPE ANCHE NEL GABON AFRICANO SU ISTIGAZIONE FORSE DELLA CINA E DELLA RUSSIA MALEDETTE E PERICOLOSISSIME

Post n°1172 pubblicato il 30 Agosto 2023 da Caino2007dgl

AFRICA MARTORIATA: IL GOLPE ANCHE NEL GABON FORSE ISTIGATO DALLA CINA + RUSSIA ?

ECCO DI CHE SI TRATTA:

Africa. Golpe anche in Gabon: i militari annullano il voto elettorale
Fabio Carminati mercoledì 30 agosto 2023
Ascolta
Un gruppo di ufficiali ha di fatto destituito a Libreville presidente "monarca" Ali Bongo poco dopo l'annuncio dei risultati delle contestate elezioni. Le mani della Cina sulle risorse di petrolio
I dubbi su quanto è accaduto non ci sono, anche se la Francia "monitora" la situazione: Parigi è stata espulsa da un altro Paese della sua "sfera di influenza, il Gabon. Il secondo nel giro di poco più di mese, dopo il pronunciamento dei militari in Niger, il sesto nel giro di tre anni.
Nella notte, nel Paese africano da poco più di due milioni di abitanti, una dozzina di soldati e poliziotti ha annunciato l'annullamento delle elezioni, lo scioglimento di "tutte le istituzioni della Repubblica", la chiusura delle frontiere la "fine del regime". L'annuncio del colpo di Stato è arrivato poco dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali di sabato, che hanno visto il presidente in carica Ali Bongo Odimba, al potere da 14 anni dopo la monarchica successione al padre Omar che "regnava" dall'indipendenza, vincere un facile terzo mandato con il 64,27% dei voti.
Subito dopo il voto farsa
Secondo i golpisti, il suo è "un governo irresponsabile e imprevedibile che si traduce in un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos". Situazione aggravata dal fatto che Ali Bongo ha subito un ictus tre anni fa e non ostante questo è rimasto al potere suscitando perplessità anche a livello internazionale sulle sue reali capacità fisiche, mentre sul potere pochi dubbi sussistono vista la penetrazione cinese sempre più profonda, soprattutto per quanto riguarda la risorsa principale del Paese; il petrolio che costituisce il 46per cento del bilancio statale e il 43 per cento del Prodotto interno lordo.. Per questo, come ha detto uno dei militari leggendo in tv un comunicato a nome del "Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni", "abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all'attuale regime".
"Tutte le istituzioni della Repubblica sono sciolte: il governo, il Senato, l'Assemblea nazionale e la Corte costituzionale. Invitiamo la popolazione a rimanere calma e serena e riaffermiamo il nostro impegno a rispettare gli impegni del Gabon nei confronti della comunità internazionale", ha proseguito, annunciando la chiusura delle frontiere del Paese "fino a nuovo ordine". Tra i soldati c'erano membri della Guardia Repubblicana (Gr), la guardia pretoriana della presidenza riconoscibile dai berretti verdi, oltre a soldati dell'esercito regolare e agenti di polizia. Durante la dichiarazione, sono stati uditi colpi di armi automatiche in diversi quartieri di Libreville. Secondo i risultati annunciati dal presidente del Centro elettorale gabonese (Cge), Michel Stéphane Bonda, alla televisione di Stato Gabon 1e're, il principale rivale di Bongo, Albert Ondo Ossa, ha ottenuto solo il 30,77% dei voti. Albert Ondo Ossa aveva denunciato "brogli orchestrati dal campo di Bongo" due ore prima della chiusura dei seggi, sabato, e in quel momento stava già rivendicando la vittoria. Poi la situazione è precipitata.
Come il Niger
L'evoluzione della situazione, verosimilmente, sarà la stessa seguita al golpe del 26 luglio a Niamey: minaccia si sanzioni da parte di un organismo economico senza potenza militare come l'Ecowas e poco altro. Il capo della giunta prometterà "elezioni questa volta trasparenti". Poi tutto resterà sospeso nel vuoto, come sta avvenendo a Niamey dopo le bellicose promesse dell'organismo di cooperazione economica dell'Africa Occidentale. Anche in questo caso il silenzio dell'Onu sarà assordante, visto che la Cina (alleato strategico che ha scalzato da tempo la politica dell'abbandono avviata da Macron nella regione un tempo colonia), siede in Consiglio di sicurezza New York e non permetterà l'emissione di risoluzioni bellicose verso i golpisti. Un po' come avvenuto per il Niger, dove i Wagner prima e Mosca ora (che dovrà decidere se inviare altre truppe fedeli o verificare la fedeltà di ciò che rimane dei mercenari della Wagner) controllano la suituazione e coprono le spalle ai golpisti al Palazzo di vetro.


EUROPA , OCCIDENTE DOVE SIETE , MA NON VEDETE CHE L’AFRICA FORSE, L'ABBIAMO PERDUTA PER SEMPRE, A FAVORE DI POTENZE ANTIDEMOCRATICHE PERICOLOSISSIME COME LO E’ SICURAMENTE LA CINA ED ANCHE LA RUSSIA E TUTTO IL BRICS DI CUI ESSE FANNO PARTE E CHE CI VOGLIONO SOTTOMETTERE ABBATTENDO IL POTERE ATTUALE DEL DOLLARO ?

VERGOGNA

Cuneo,li 30.08.2023

Rinaldo

 

 
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LA STORIA DI ADAMO ED EVIA E DI NOE': COME HANNO FATTO A POPOLARE LA TERRA ?

Post n°1171 pubblicato il 29 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

QUALI SONO I VERI LIMITI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI DELLE NARRAZIONI BIBLICHE RISPETTO A CERTI FATTI CHE APPAIONO SERIAMENTE IMPOSSIBILI CHE SI SIANO VERIFICATI VERAMENTE ?

 

 

PER ESEMPIO CASO DELLA FAMIGLIA DI ADAMO ED EVA.

 

 

COME HA FATTO A POPOLARE LA TERRA , VISTO CHE AD UN CERTO PUNTO IL LORO FIGLIO CAINO HA AMMAZZATO ABELE E QUINDI SONO RIMASTI SOLTANTO IN QUATRO SOGGETTI UMANI A SVILUPPARE NUOVA VITA ?

 

 

CON CHI IL MALEDETTO CAINO HA POTUTO SPOSARSI ED AVERE FIGLI ? FORSE ADAMO ED EVA HANNO AVUTO ALTRI FIGLI FRA CUI FEMMINE CHE SI SONO ACCOPPIATI CON I LORO FRATELLI MASCHI ? E’ L’UNICA SPIEGAZIONE LOGICA POSSIBILE , VISTO CHE AL PRINCIPIO C’ERANO SOLO LORO COME INDIVIDUI INDICATI DALLA GENESI BIBLICA.

 

ECCONE LE FONTI BIBLICHE:

 

La storia di Adamo ed Eva

8 Agosto 2019

 

 

Chi non conosce la storia di Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna? Ma siamo poi così sicuri di conoscerla davvero? Ricordiamo insieme la storia di tutte le storie.

 

Eva e Adamo sono considerati dai cattolici i progenitori di tutto il genere umano. La loro storia ci viene raccontata fin da quando siamo bambini, ed è bella e terribile, perché racconta dell’immenso amore di Dio, che scelse di creare queste due creature speciali per far loro dono del mondo meraviglioso appena scaturito dalle sue mani, ma racconta anche del peccato originale e di come il primo uomo e la prima donna delusero il loro Padre, meritando di essere cacciati dal suo Paradiso.

Ma la storia di Adamo ed Eva nasconde in sé significati molto più profondi, che meritano sicuramente un esame più accurato. Ci basti pensare al fatto che accettare la loro esistenza significa riconoscere che tutta l’umanità discende dalla stessa coppia, e dunque che siamo tutti un’unica grande famiglia. Un concetto non indifferente, soprattutto in tempi in cui l’amore, la fratellanza e la misericordia vengono messi costantemente in discussione.

Vale dunque la pena soffermarci un momento su questa storia antica e affascinante, sui significati che nasconde, e che sono alla base della dottrina cattolica fin dalle sue origini. Concetti come il peccato originale e la mela del peccato hanno condizionato e regolato la vita di innumerevoli uomini e donne nel corso dei millenni, e ancora oggi noi viviamo il retaggio di quella colpa, di quel marchio d’infamia che ha segnato l’umanità tutta, e che solo il sacrificio di Gesù ha potuto rimettere in discussione.

 

ELEMENTI INFORMATIVI IN STRALCIO TRATTI DAL SITO WEB:

https://www.holyart.it/blog/articoli-religiosi/la-storia-adamo-ed-eva/

 

 

E POI ALTRO CASO, QUELLO RIFERITO A NOE’.

 

COME HA FATTO LA FAMIGLIA DI NOE’ , DOPO IL DRAMMATICO DILUVIO UNIVERSALE CHE HA SPAZZATO VIA TUTTI GLI ESSERI UMANI ED ANCHE LA FAUNA E LA FLORA A RIPRENDERE VIGORE E DIFFONDERSI DI NUOVO SULLA TERRA, CONSIDERATO CHE LA FAMIGLIA DI NOE’ ERA COMPOSTA SOLTANTO DA: NOE’ PADRE, MADRE, DUE FIGLI CON LE RISPETTIVE CONSORTI .

 

E RISPETTO ALLA FAUNA, NOE’ , COME SI LEGGE NELLA SACRA BIBBIA, AVEVA SALVATO SOLO UNA COPPIA DI SPECIE ANIMALI ESISTENTE AL SUO TEMPO IN NATURA.

 

 

INFATTI, LA SCIENZA DEMOGRAFICA, AFFERMA CHE SE UN POPOLO SCENDE SOTTO UN CERTO LIVELLO DEMOGRAFICO ESSO E’ SICURAMENTE A RISCHIO DI ESTINZIONE.

 

PER ESEMPIO IL POPOLO DEI NUKAK , COME DA RELAZIONE SEGUENTE, SONO IN VIA DI ESTINZIONE PER I MOTIVI SPIEGATI NELLO STESSO DOCUMENTO.

 

 

Popoli del mondo: dalla Colombia, i Nukak

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Molti sono i popoli del mondo con uno stile di vita assolutamente diverso dal nostro. Tra questi vi vogliamo raccontare dei Nukak, che vivono tra i fiumi Guaviare e Inirida, nella Colombia sud orientale.

Sono uno dei sei gruppi di cacciatori-raccoglitori nomadi conosciuti come “Maku” e vivono alle sorgenti del bacino amazzonico nord-occidentale.

I Nukak vivono tradizionalmente in piccoli gruppi composti da nove-trenta persone nelle parti più remote e fitte della foresta, lontano dai fiumi. Si spostano in continuazione e non restano mai in uno stesso posto per più di pochi giorni.

Dato il loro intenso nomadismo, non possono che possedere poche cose, facilmente trasportabili. In pochi istanti riescono ad arrotolare le amache, fatte di fibre vegetali, a riporle nei loro zaini artigianali insieme ai vasi e ai pochi oggetti che possiedono, e ad andarsene via velocemente.

Popoli dal mondo: i Nukak, cacciatori esperti

I Nukak sono cacciatori esperti. Ogni famiglia ha il suo focolare che è usato non solo per cucina e riscaldasi, ma anche per bruciarvi le erbe che allontanano le zanzare di notte.

I Nukak mangiano pesce, selvaggina, tartarughe, frutta, verdura, noci, insetti e miele.

Gli uomini cacciano con le cerbottane e le loro frecce sono intinte nel curaro, un veleno ricavato da cinque piante diverse.

Popoli dal mondo: i Nukak, contatto con il mondo esterno

I Nukak hanno evitato ogni contatto regolare con il mondo esterno fino al 1998, quando un gruppo di circa quaranta persone fece la sua inaspettata comparsa a Calamar, una cittadina appena fondata dai coloni.

Nonostante fossero in quello che consideravano il loro territorio ancestrale, il loro arrivo improvviso a Calamar suscitò scalpore sulla stampa nazionale e internazionale.

Ma le conseguenze del contatto fisico regolare furono disastrose. Negli anni a seguire, anche a causa dell’invasione della loro terra da parte di disboscatori e coltivatori di coca, il numero dei Nukak esposti al contatto con gli esterni crebbe e molti furono devastati da malattie come la malaria e l’influenza.

Complessivamente, morì più della metà dell’intera tribù.

Popoli dal mondo: i Nukak a rischio estinzione

I nomadi Nukak sopravviveranno solo se potranno utilizzare la loro terra in modo adeguato al loro stile di vita.

I Nukak sono una delle almeno 32 tribù della Colombia ritenute a “imminente rischio d’estinzione” dall’organizzazione nazionale dei popoli indigeni del paese, l’ONIC.

Queste tribù, tra cui i Wipiwi, gli Amorúa e i Wachina, soffrono a causa del conflitto armato che insanguina la Colombia, dell’indifferenza del governo e dell’invasione del loro territorio ricco di risorse naturali.

L’ONIC ha lanciato una campagna internazionale con il sostegno di Survival e di altre organizzazioni, per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla difficile condizione della tribù.

 

 

ELEMENTI INFORMATIVI TRATTI DAL SITO WEB: https://www.viaggidellosciamano.com/2018/06/20/popoli-del-mondo-dalla-colombia-i-nukak/

 

 

E SAREBBERO ANCHE A RISCHIO ESTINZIONE LE GENTI DELLA BULGARIA:

 

ECCONE IL DRAMMATICO ALLARME LANCIATO NEL 2006, DALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA DI QUELLO STATO EUROPEO:

 

E' sceso in campo addirittura il Presidente Parvanov. I 'bulgari etnici' farebbero pochi figli. Per alcuni a rischio la crescita economica, altri paventano invece l'avanzata inarrestabile della comunità turca e rom. In Bulgaria angoscia demografica

14/02/2006 -  Francesco Martino Sofia

I Bulgari diventano ogni anno di meno a causa di bassa natalità, alta mortalità e forte migrazione all'estero. Ultimamente alcune stime si sono spinte a delineare il pericolo che, in qualche decennio, i "bulgari etnici" potrebbero diventare una minoranza nel loro stesso paese, sopravanzati dalla minoranza turca e soprattutto da quella rom, i cui alti tassi di natalità vengono avvertiti da molti come una latente minaccia all'integrità dello stato.

Ad inizio gennaio il Presidente della Repubblica Georgi Parvanov ha convocato le principali cariche istituzionali del paese ad una riunione del Comitato Consultivo sulla Sicurezza Nazionale, dedicata interamente al tema.

"I dati sulla crisi demografica nel nostro paese sono molto più preoccupanti di quelli relativi ad altri paesi europei, e tale processo di crisi ha assunto ormai le vesti di un vero problema per la nostra sicurezza nazionale", ha dichiarato Parvanov all'apertura della riunione, aggiungendo poi che "la formulazione di una strategia demografica non può essere lasciata solo agli esperti, ma deve diventare oggetto di un'ampia discussione politica".

Alla fine della riunione il Presidente ha annunciato "una serie di misure urgenti", insistendo sul miglioramento delle condizioni sanitarie, sull'importanza del processo di istruzione e dando il via ai lavori per una strategia demografica a lungo termine, da preparare entro la fine dell'anno.

Ma i bulgari sono davvero un popolo in estinzione? La discussione è aperta, e non tutti sembrano essere preoccupati dalle catastrofiche previsioni che hanno riempito le pagine dei giornali.

Alcuni dati

Tre sono le principali cause della diminuzione della popolazione bulgara, che dal 1990 al 2004 è diminuita di 910mila unità, arrivando a contare oggi circa 7 milioni 700mila abitanti.

La prima è un accentuato calo del tasso di natalità. Dai 25,2 bambini ogni mille abitanti del 1950, siamo arrivati oggi a 9,6. Gli anni tra il 1989 e il 1997 hanno segnato un vero tracollo del numero di figli per donna, passato da 1,87 a 1,12. Questo dato non è però valido per tutte le comunità del paese. Se il numero di figli è diminuito gradualmente anche per le famiglie turche e quelle rom, questo rimane comunque nettamente più alto rispetto a quello dei "bulgari etnici".

La seconda causa risiede nella crescita del tasso di mortalità, che nel 2004 è arrivato a 14,2 decessi ogni mille abitanti, risultato che in Europa è superato soltanto dalle repubbliche ex-sovietiche. Oltre che all'invecchiamento della popolazione, questo è dovuto anche ad un preoccupante tasso di mortalità infantile, nettamente superiore a quello medio europeo.

L'ultima causa è da ricercare nel flusso migratorio che, dalla fine del regime comunista, ha portato quasi 700mila bulgari, tra cui moltissimi giovani con alto livello di istruzione, a lasciare il proprio paese in cerca di condizioni di vita migliori.

Secondo il rapporto 2004 dell'UNDP, l'Agenzia per lo sviluppo delle Nazioni Unite, "la Bulgaria è uno degli stati dell'Europa orientale con un evidente declino demografico".

Pareri contro

Se i dati sono condivisi, la loro interpretazione è invece soggetta ad interpretazioni anche molto contrastanti.

"Nel 2050, se non facciamo qualcosa per fermare questa tendenza, ci sarà un giovane ogni quattro anziani" ha dichiarato al quotidiano "Standart" il sociologo Mihail Mirchev, membro del neonato Consiglio consultivo per le questioni demografiche. "Diventiamo troppo pochi" ha aggiunto Mirchev, "e questa situazione porterà la nazione ad una crisi profonda e irreversibile".

Secondo i pessimisti, il calo della popolazione porterà alla crisi economica, visto che la popolazione in età lavorativa, numericamente ridotta e oberata dal peso delle vecchie generazioni, non sarà in grado di reggere la competizione mondiale.

C'è chi invece legge il cambiamento della struttura demografica del paese come un normale processo legato allo sviluppo economico e sociale, carico non solo di pericoli ma anche di sensibili miglioramenti nello standard di vita

"Non esiste nessuna crisi demografica, questo si chiama progresso", scrive in un lungo editoriale Svetla Kostadinova, membro dell'"Istituto per l'economia di mercato" . Secondo la Kostadinova il fenomeno della migrazione ormai si è ridotto, mentre le rimesse degli emigranti rappresentano un flusso di capitali verso il paese inferiore soltanto agli investimenti esteri diretti.

I catastrofisti, continua la Kostadinova, dimenticano che l'invecchiamento della popolazione è dovuto ad un processo positivo, l'allungamento della vita, e che alla base della diminuzione delle nascite c'è sia l'aumento dei giovani che studiano fino alla laurea che della percentuale delle donne nella popolazione lavorativa.

ELEMENTI INFORMATIVI TRATTI DAL SITO WEB: https://www.balcanicaucaso.org/aree/Bulgaria/I-bulgari-un-popolo-in-estinzione-32347

 

 

DUNQUE , COME HANNO FATTO NOE’ E LA SUA FAMIGLIA A RIPOPOLARE CON SOLE SEI CREATURE DI DIO A RIPOPOLARE LA TERRA CON MILIONI DI ALTRI INDIVIDUI ?

 

E STESSA COSA DICASI PER LA FAUNA.

 

 

C’E’ QUALCUNO IN GRADO DI SPIEGARE I SIGNIFICATI MISTERIOSI INSITI NEL RACCONTO BIBLICO DELL’ALLUVIONE DISPOSTA DA DIO CONTRO L’UMANITA’ CHE AVEVA VIOLATO SISTEMATICAMENTE LE SUE DIRETTIVE E LA SUA VOLONTA’ , DECIDENDO , ALLA FINE , DI SPAZZARLA VIA PER SEMPRE DALLA FACCIA DELLA TERRA ?

 

ECCO IL RACCONTO BIBLICO SU NOE’ E LA SUA FAMIGLIA

 

Gesù, Noè e il diluvio. Lettura esegetica basata sulle fonti rabbiniche

Un APPROFONDIMENTO DEL VANGELO della I domenica di Avvento (Matteo 24,37-44: “Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo…”), confrontato col racconto di Genesi 6,17-22. A cura di Giulio Michelini

Genesi 6,17-22 – [Dio disse a Noè:] «Ecco, io sto per mandare il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui c’è soffio di vita; quanto è sulla terra perirà. Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell’arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e fanne provvista: sarà di nutrimento per te e per loro». Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece.

 

La storia di Noè occupa i capitoli 6–9 del libro della Genesi. Nella logica del racconto, Noè entra sulla scena per due motivi principali. Come si legge in Genesi 6,5, Dio vede il male compiuto dagli esseri umani, e decide di cancellarli dalla faccia della terra: l’autore sacro ci dice addirittura che il Signore si pentì di avere creato l’uomo. Noè, però – e siamo alla seconda ragione per cui la storia di Noè e della sua famiglia viene narrata – era un uomo «giusto» e «integro» (Genesi 6,8): per la sua rettitudine sopravvive al diluvio, lui con la sua famiglia.

In questa storia, ci colpisce anzitutto l’atteggiamento di Dio. Anche se viene in un primo tempo ritratto come dispiaciuto per avere creato l’essere umano (dunque, non come un Dio non immobile o impassibile, ma deluso dall’uomo, ferito nei suoi affetti, e capace di cambiare idea), dopo avere quasi distrutto l’umanità, promette di non alzare più la mano contro di essa e contro la terra (Genesi 8,21-22); l’arcobaleno, così, diventa il segno della prima alleanza tra Dio e l’Uomo, sigillata unilateralmente da parte del primo nella forma di un arco – strumento da lancio e arma per uccidere – riposto a terra perché non venga mai più usato. A guardare bene, tutto il racconto del diluvio dice che l’umanità non è distrutta, non si estingue dal mondo; anzi, ad essa è data una nuova opportunità, una nuova ripresa, che avrà come protagonisti la famiglia di Noè ma anche, secondo il progetto che Dio aveva già all’inizio della creazione, tutti i popoli della terra (elencati nelle tavole del cap. 10 di Genesi), e, infine, Abramo e la sua discendenza (Genesi 12). In questo modo, la cura di Dio nei confronti dell’umanità peccatrice si risolve non nell’eliminazione di essa, ma nel lavacro delle colpe da questa compiute.

Il peccato infatti aveva ormai portato la terra a una intollerabile impurità, che aveva come conseguenza la mescolanza di piani e il sovvertimento dell’ordine che il Dio della giustizia (Elohim, visto secondo questo attributo, rispetto all’altra caratteristica, la misericordia, che la sinagoga vede invece nel nome Yhwh) aveva voluto mentre creava il mondo. In particolare, secondo quanto commenta la tradizione giudaica, le relazioni sessuali che intercorrevano tra persone della generazione antidiluviana – alle quali allude anche Gesù nell’ultimo suo discorso (Matteo 24,37-39; cfr. Luca 17,26-27) – erano corrotte e la malvagità degli uomini era arrivata a comportamenti osceni: addirittura, pensavano i rabbini, anche allo scambio delle mogli e all’unione dei letti, fino all’accoppiamento con le bestie e alla dispersione del seme per non generare. Ecco perché la terra dovette essere purificata dall’acqua. Come Adamo accettò – dopo il suo peccato, secondo l’antico apocrifo Vita di Adamo ed Eva (6) – la pena di stare nel Giordano per quarantasette giorni (quaranta più i giorni necessari alla creazione) nella speranza che Dio, per questa penitenza, rimettesse i suoi peccati, così la terra rimase per quaranta giorni sotto l’acqua del diluvio (Genesi 8,6).

Noè non è solo sull’arca che ha costruito per la sua salvezza: con lui si trova la sua famiglia. Anche la Prima lettera di Pietro ci ricorda che furono «otto in tutto» le persone salvate dal diluvio (1 Pietro 3,20). È proprio su questo aspetto, riguardante le relazioni familiari, che ci soffermiamo ora: guardando in primo luogo all’arca sulla quale si trova la famiglia di Noè, poi alla questione dei rapporti coniugali durante il diluvio, infine studiando brevemente la storia della nudità di Noè.

L’arca che il patriarca deve costruire è descritta con precisione, e Noè esegue meticolosamente le indicazioni che riceve da Dio per la sua preparazione (Genesi 6,15-16). Come ha notato Raniero Fontana, «indicazioni così precise e tanto dettagliate Dio le darà soltanto per la costruzione del santuario e dei suoi accessori»: anche l’arca, in fondo fu la “tenda del Re”, il suo Tabernacolo, perché «la misura che in futuro verrà utilizzata per la costruzione del Tempio è quella dell’arca di Noè: i cubiti dell’antica misura» (ovvero circa 45 cm), come scritto in 2Cr 3,3. Le due strutture, l’arca e la Dimora nel deserto, «non sono tra loro del tutto lontane: il luogo in cui Dio incontra il suo popolo e in cui mostra la sua Gloria (la Dimora) è anche il luogo (nella forma dell’arca) in cui preserva la vita dell’umanità, e quindi, del futuro del popolo di Israele» (F. Giuntoli). A noi resta da notare una cosa evidente: se l’arca è come il Tabernacolo, allora la famiglia di Noè che lì è custodita – fuori metafora, e al di là di ogni simbolismo, ogni famiglia umana – è investita dello stesso onore che deve essere conferito a ciò che nel santuario evocava la presenza di Dio. Ogni vita creata da Dio (e nell’arca ci sono proprio tutte…) è degna di essere messa in salvo, e di queste la più bisognosa di salvezza è la famiglia degli uomini. Non ci stupisce, allora, che la «cesta» nella quale sua madre riporrà Mosè (Esodo 2,3-5) abbia lo stesso nome, in ebraico (tēbâ), dell’arca di Noè: come si leggerà più avanti nei nostri commenti, anche Mosè rischierà di morire annegato nell’acqua, e in quel caso sarò salvato dalla sua piccola arca e dalla sorellina, Maria.

La famiglia di Noè ritorna alla fine della storia del diluvio, quando è narrato l’episodio della sua ubriacatura e della conseguente sua nudità, vista dal figlio Cam (Genesi 9,18-28). L’ebbrezza del patriarca, inventore del vino, è motivata, nel racconto che leggiamo ora, dall’eziologia della maledizione per Canaan, uno dei nemici di Israele (anche se l’affronto è compiuto da Cam, questi non può essere maledetto, dice il midrash, perché Cam era stato benedetto da Dio stesso: la maledizione passa così a suo figlio, eponimo dei Cananei). A noi interessa però notare due cose. Il vino, anche se causa la perdita dei sensi a Noè, nell’ambito della storia del diluvio è un elemento positivo (diversamente da come era visto nella cultura greca classica), e si colloca subito dopo il segno dell’arcobaleno, ed insieme ad esso, come simbolo di gioia e riconciliazione: dalla terra profanata dal peccato può ora nascere un nuovo frutto, che «allieta il cuore dell’uomo» (Salmo 104,15). Infine, si deve notare ciò che viene insegnato da questo racconto: la colpa del figlio Cam è – secondo i rabbini – quella di avere mancato di rispetto nei confronti del padre, come si evince anche dalla punizione per chi scopre la nudità degli altri (dei propri fratelli: Levitico 20,17). Ma ammirevoli sono gli altri due figli di Noè: fanno di tutto pur di non vedere il padre nudo; in questo modo ci insegnano in modo parabolico come «onorare il padre e la madre» (Esodo 20,12), anche quando questi dovessero mostrare le loro debolezze (nel caso, l’ebbrezza) e, soprattutto, mostrarsi per quello che davvero sono (nelle loro “nudità”).

Riduzione e adattamento da: G. Michelini – G. Gillini – M. Zattoni, La Torà e le relazioni familiari. Lettura esegetica e contestuale di dieci testi biblici, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2014

TRATTO DAL SITO WEB:

https://www.lapartebuona.it/commenti-ai-vangeli-della-domenica/gesu-noe-diluvio-lettura-esegetica-basata-sulle-fonti-rabbiniche/

 

Cuneo ,li 29.08.2023

 

Rinaldo

 
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IL RAPPORTO EQUIVOCO FRA IL VATICANO ED IL MONDO MUSSULMANO

Post n°1170 pubblicato il 29 Agosto 2023 da Caino2007dgl

 

DOMANDE CHE MERITANO UNA RISPOSTA CHIARA ED INEQUIVOCA.

 

 

IL VATICANO ED IL SUO STRANO ,AMBIGUO E PERICOLOSO RAPPORTO CON IL MONDO ISLAMICO, NONOSTANTE QUEST’ULTIMO MANTENGA INTATTO IL SUO SISTEMA PENALE RELIGIOSO CONTENENTE ANCHE I DELITTI DI APOSTASIA E DI BLASFEMIA RELIGIOSI , ADDEBITABILI ANCHE AL MONDO CRISTIANO IN MODO PALESE ED INQUIETANTE.

 

PERCHE’ ?

 

 

 

DOMANDE RISPETTOSE, DA CRISTIANO , AL PAPA BERGOGLIO FRANCESCO

 

 

- EGLI SA COS’E’ IL REATO DI APOSTASIA NEL MONDO ISLAMICO ?

 

- EGLI SA,ANCHE, COS’E’ IL REATO DI BLASFEMIA SEMPRE NEL MONDO ISLAMICO ?

 

 

- EGLI LO SA CHE IL MONDO ISLAMICO – TUTTO IL MODO ISLAMICO AD ECCEZIONE DEL RAMO DEL SUFISMO CHE E’ VERAMENTE PACIFICO E SPIRITUALE MA CHE DA SEMPRE E’ PERSEGUITATO DAL RAMO SCIITA E DA QUELLO SUNNITA ANCHE CON UCCISIONI E TORTURE E PRIVAZIONI DI OGNI GENERE NEI SECOLI INDEGNE E DISUMANE, CI ODIA E CI DISPREZZA SOLO PERCHE’ NOI VENERIAMO LA SANTISSIMA TRINITA’ FORMATA DA DIO , GESU’ CRISTO E LO SPIRITO SANTO E, PERTANTO , CI CONSIDERA COLPEVOLI COME CRISTIANI , DEL REATO RELIGIOSO DI APOSTASIA ?

 

 

-EGLI LO SA CHE IL MONDO ISLAMICO – TUTTO IL MONDO ISLAMICO , AD ECCEZIONE DEL L RAMO DEL SUFISMO CHE E’ VERAMENTE PACIFICO E SPIRITUALE MA CHE DA SEMPRE E’ PERSEGUITATO DAL RAMO SCIITA E DA QUELLO SUNNITA ANCHE CON UCCISIONI E TORTURE E PRIVAZIONI DI OGNI GENERE NEI SECOLI INDEGNE E DISUMANE, CI ODIA E CI DISPREZZA SOLO PERCHE’ NOI VENERIAMO

STATUTE ED IMMAGINI PER NOI CRISTIANI SACRE E, PERTANTO , CI CONSIDERA COLPEVOLI COME CRISTIANI , DEL REATO RELIGIOSO DI BLASFEMIA ?

 

- IL PAPA FRANCESCO LO SA O NO CHE PER TUTTI E DUE I REATI ISLAMICI SUDDETTI, LA PENA PREVISTA E’ ANCHE QUELLA DELLA PENA DI MORTE ?

 

 

SE LO SA, MI CHIEDO, COME SI POSSA ANCORA CONTINUARE AD INTRATTENERE UN DIALOGO CON LORO, ANCHE SE A LIVELLO RELIGIOSO , VISTO CHE ESSI CI ODIANO E CI DISPREZZANO PER LE ASSURDE MOTIVAZIONI SOPRA CHIARITE, SOPRATTUTTO SAPENDO CHE PER TALI SPECIFICI REATI LA LEGGE ISLAMICA CONSENTE , FRA L’ALTRO, A QUALSIASI MUSSULMANO DI ESEGUIRE LA RELATIVA CONDANNA ANCHE DELLA DI MORTE IN QUALSIASI MOMENTO , E DI PROPRIA INIZIATIVA SENZA ATTENDERE ALCUNA PRONUNCIA DI UN TRIBUNALE ISLAMICO OVVERO DI EMISSIONE DI UNA FATWA AD HOC ???

 

CIO’ PREMESSO , MI CHIEDO PERTANTO A QUALE GIOCO STA GIOCANDO IL VATICANO CHE CONTINUA A MANTENERE UNO SPREGIUDICATO E SQUILIBRATO RAPPORTO CON L’ISLAM, COME SE I REATI RELIGIOSI DI CUI SOPRA FOSSERO STATI CANCELLATI O RIVISITATI COME DA TEMPO HANNO FATTO SIA IL MONDO EBRAICO E QUELLO CRISTIANO RISPETTO ALLE PUNIZIONI ANCHE MORTALI, PREVISTE DALLA NOSTRA SACRA BIBBIA ?

 

 

- CI SI RENDE CONTO CHE ABBIAMO FATTO INSEDIARE NELLE NOSTRE SOCIETA’ OCCIDENTALI GENTE ISLAMICA FERVENTE CHE , DI FATTO, E’ DIVENTATA A TUTTI GLI EFFETTI, CHE PIACCIA O MENO , UNA NOSTRA “NEMICA” A LIVELLO SOCIALE, CIVILE , CULTURALE E RELIGIOSO ?

 

- CHI E’ IN GRADO DI SMENTIRE QUESTE MIE CHIARISSIME E LUCIDISSIME AFFERMAZIONI ?

 

E LA COLPA DI QUANTO E’ AVVENUTO E CONTINUERA’ AD AVVENIRE DI MALE E DI PREOCCUPANTE, E’ SOLTANTO DEI GOVERNI A GUIDA DI CENTROSINISTRA OLTRE CHE DELLO STESSO INGENUO VATICANO CHE FINORA HANNO “AUTORIZZATO” , DI FATTO IL LORO INSERIMENTO DA NOI, DIMENTICANDO QUANTI RISCHI CORRIAMO OGNI GIORNO,PER I MOTIVI INDISCUTIBILI IDI CUI SOPRA.

ECCO DI CHE COSA PARLO:

 

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Reato di apostasia - Docenti.unina.it

 

unina.it

https://www.docenti.unina.it › materiale-didattico

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Nel documento è oggi precisato che la ridda è la rinuncia volontaria e formale alla religione islamica, alla quale seguono l'ateismo, l'agnosticismo, l'adesione .

 

 

ED ANCHE:

 

 

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ED IL PAPA FRANCESCO SA COS’E’ LA DISSIMULAZIONE ISLAMICA ?

 

ECCO DI CHE COSA PARLO:

 

La taqiyya (in arabo تقية ‎) indica, nella tradizione islamica, soprattutto in quella sciita, la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l'adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica (ad es.


Taqiyya - Wikipedia

 

wikipedia.org

https://it.wikipedia.org › wiki › Taqiyya

 

 

 

La dissimulazione del jihad | Il Foglio

 

ilfoglio.it

https://www.ilfoglio.it › Esteri

28 lug 2016 — "Basta parlare di lupi solitari, l'Isis usa la rete per formare il branco jiahdista". Ad Adel Kermiche, l'attentatore islamico che martedì ha ...


Dissimulazione Islamica - La Taqiyya | PDF - Scribd

 

scribd.com

https://it.scribd.com › document › Dissimulazione-islami...

L'Islam ordina di dire bugie ed ingannare gli "infedeli" non-musulmani,. by KimoScrib in Types > Creative Writing, dissimulazione islamica e la taqiyya.

Valutazione: 5 · ‎1 voto   


La falsa testimonianza benedetta dal Corano - ilGiornale.it

 

ilgiornale.it

https://www.ilgiornale.it › news › politica

29 nov 2015 — La portata generale del versetto si traduce in un'autorizzazione alla takiya (la dissimulazione) data dalla legge islamica, quando palesare ...

 

 

 

 

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo,li 29.08.2023

 

Rinaldo

 

 

 

 
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