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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 17/11/2022

IL MONDO LGTB STA DISTRUGGENDO LA FAMIGLIA ? SI !!

Post n°974 pubblicato il 17 Novembre 2022 da Caino2007dgl

 

 

IL MONDO LGTB STA DISTRUGGENDO LA FAMIGLIA ALTERANDO GRAVEMENTE I RUOLI CHE , DA SEMPRE, HANNO SVOLTO MOLTO POSITIVAMENTE LA MADRE ED IL PADRE A FAVORE DEI LORO FIGLI.

 

 

ECCO GLI EFFETTI DELETERI E PESANTISSIMI ED ANCHE DISUMANI CHE IL MONDO DELLE LESBICHE HANNO OTTENUTO PER PURO EGOISMO PERSONALE DAL TRIBUNALE DI ROMA, OTTENENDO CHE SUL DOCUMENTO D’IDENTITA’ DELLA LORO SFORTUNATA FIGLIA VALIDA PER L’ESPATRIO CI FOSSE INDICATO LA DEFINIZIONE GENERICA DI “GENITORE” E NON DI PADRE E MADRE COME PRESCRIVE IL NOTO DECRETO PRETESO E FATTO APPROVARE, DURANTE IL GOVERNO CONTE 1, DAL SIG. MATTEO SALVINI AL TEMPO IN CUI E’ STATO MINISTRO DELL’INTERNO.

 

IN QUESTO MODO, IL TRIBUNALE DI ROMA S’E’ ASSUNTO UNA GRAVISSIMA RESPONSABILITA’, ANNULLANDO IL RUOLO DEL “PADRE” E DELLA “MADRE” CHE COSI’ VENGONO COMPRESI NEL BANALE E SEMPLICE TERMINE DI “GENITORE” COSA EVIDENTEMENTE MOLTO DIVERSO DALL’INDIVIDUARE I GENITORI DI UNA CREATURA UMANA CHE MERITA DI AVERE UN PADRE ED UNA MADRE PER GLI IMPORTANTI DIVERSI RUOLI UMANI , SOCIALI , CIVILI E CULTURALI CHE UNA FAMIGLIA COSI’ COMPOSTA, COME MADRE NATURA IMPONE, SVOLGE A FAVORE DELLA PROLE CHE NE FA PARTE.

 

RICORDIAMOCELO QUANDO TORNEREMO A VOTARE , EVITANDO DI VOTARE A SINISTRA ED ANCHE I DELEGITTIMATI DEL M5S CHE DA TEMPO APPOGGIANO IL MONDO LGTB E QUINDI ANCHE DELLE LESBICHE CHE , RIPETO , PER PURO EGOISMO PERSONALE , PRETENDONO DI MODIFICARE LA VITA FAMILIARE DI UNA CREATURA MINORENNE, ANCHE GRAZIE ALLE OPPORTUNITA’ ED AL FAVORE SICURAMENTE SBAGLIATE E PERICOLOSE , CHE ESSE STANNO TROVANDO NEL MONDO DELLA GIUSTIZIA CIVILE CHE SEMBRA INFISCHIARSENE DEL VALORE IMMENSO CHE UN PADRE ED UNA MADRE SVOLGONO IN SENO ALLA FAMIGLIA A FAVORE DEI LORO FIGLI E FIGLIE, RIDIMENSIONANDONE I RISPETTIVI RUOLI NEL MODO SOTTO SPECIFICATO, CHE DANNEGGIA SECONDO ME E NON SOLO, L FAMIGLIA NATURALE DA SEMPRE REGOLATA DA MADRE NATURA.

 

RUOLI DISTINTI CHE, FINORA, HANNO PERMESSO ALLA SOCIETA’ UMANA DI CRESCERE ED EVOLVERSI POSITIVAMENTE SOPRATTUTTO PER LA PROLE CHE VIENE MESSA AL MONDO DA UN PADRE E DA UNA MADRE, SPOSANDOSI O MENO REGOLARMENTE.

Tribunale di Roma, stop al decreto Salvini: «genitore» sul documento, non «padre e madre». Governo esaminerà l’atto

di Manuela Pelati, Valentina Santarpia

I giudici accolgono il ricorso di due madri: sul documento rilasciato dal Comune di Roma è necessario indicare la qualifica neutra di «genitore». Palazzo Chigi: valuteremo con attenzione, a rischio sistema di identificazione

 

«Genitore» è l’ unica qualifica possibile per le due madri di una bimba. I giudici del tribunale civile di Roma (XVIII Sezione) hanno accolto il ricorso di due madri per l’identità da scrivere sulla carta d’identità elettronica valida per l’espatrio della figlia. «Il tribunale accoglie parzialmente il ricorso e per l’effetto dichiara il difetto di legittimazione passiva di Roma Capitale». È una sentenza importantissima, che spiana la strada all’abolizione della norma Salvini, che imponeva la dicitura «padre» e «madre», e al riconoscimento del ruolo genitoriale di due mamme o due papà anche sui documenti del minorenne.

L’ordinanza è rivolta al ministero dell’Interno e ora il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, « come ufficiale del Governo», «è tenuto ad indicare (apportando al software e/o dell’hardware predisposto per la richiesta, la compilazione, l’emissione e la stampa delle carte d’identità elettroniche le modifiche che si rendessero all’uopo necessarie) le qualifiche «neutre» di «genitore» in corrispondenza dei nomi delle ricorrenti (...)».

 

Ma si tratta di una sentenza che «presenta evidenti problemi di esecuzione e mette a rischio il sistema di identificazione personale», riferiscono fonti di palazzo Chigi, precisando che l’ordinanza del Tribunale civile di Roma sulla qualifica di genitore nella carta di identità elettronica risale al 9 settembre 2022 e non è stata impugnata dal ministero dell’Interno. Adesso il governo esaminerà la decisione con particolare attenzione proprio per valutarne le conseguenze.

Sdegnata la reazione di Salvini: «Illegali o discriminanti le parole `mamma´ e `papà´? Le parole più belle del mondo? Non ho parole, ma davvero».

La vicenda

Il ricorso delle due mamme era stato portato avanti dalle associazioni Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno, che fin dal 31 gennaio 2019 si erano attivate per contrastare il decreto Salvini. L ’allora ministro dell’Interno aveva emanato un decreto per modificare la dicitura impressa sulle carte di identità elettroniche rilasciate a minorenni: non più genitori, nei campi previsti per i nominativi delle persone che esercitano la potestà genitoriale, ma «padre» e «madre», anche nei casi in cui le famiglie sono composte da due papà o due mamme. L’adozione del provvedimento andava infatti contro le indicazioni del Garante della privacy e della Conferenza Stato- città e metteva in seria difficoltà le famiglie omogenitoriali: «Migliaia di mamme e di papà, già legalmente tali in forza di legge o di intervenute sentenze di adozione, sono state costrette ( e lo sono ancora oggi) a vedere il proprio nominativo femminile indicato sotto la dicitura «padre» e viceversa il proprio nominativo maschile indicato sotto la dicitura «madre», scrivono le due associazioni che si sono battute per il riconoscimento dei diritti dei genitori dello stesso sesso. La ministra Lamorgese, nel gennaio 2021, aveva annunciato la modifica del decreto durante un question time in Parlamento. Una modifica mai portata avanti, anche a causa del cambio di compagine politica: il secondo governo Draghi aveva anche l’appoggio della Lega, il partito di Salvini, che non avrebbe gradito un disconoscimento del suo operato. Per cui di fatto le famiglie omogenitoriali in tutti questi anni si sono trovate a doversi adeguare alla procedura»; oppure ricorrere per via legale. Cosa che hanno fatto le due mamme che hanno vinto al tribunale di Roma, dopo una tortuosa vicenda giudiziaria.

L’ordinanza

L’ordinanza, ampiamente motivata, precisa: «Discutendosi, nella fattispecie, del rilascio della Carte d’Identità Elettronica valida per l’espatrio, la falsa rappresentazione del ruolo parentale di una delle due genitrici, in evidente contrasto con la sua identità sessuale e di genere, comporta conseguenze (almeno potenziali) rilevanti sia sul piano del rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzione, sia sul piano della necessaria applicazione del diritto primario e derivato dell’Unione europea». Inoltre, riconoscendo di dover «chiudere un ormai troppo lungo discorso su una questione la cui soluzione dovrebbe risultare di immediata percezione», il Giudice ha aggiunto: «La carta d’identità è un documento con valore certificativo, destinato a provare l’identità personale del titolare, che deve rappresentare in modo esatto quanto risulta dagli atti dello stato civile di cui certifica il contenuto. Ora, un documento che, sulla base di un atto di nascita dal quale risulta che una minore è figlia di una determinata donna ed è stata adottata da un’altra donna, indichi una delle due donne come “padre”, contiene una rappresentazione alterata, e perciò falsa, della realtà ed integra gli estremi materiali del reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico (artt. 479 e 480 cod. penale)». Si attende, ora, un’altra pronuncia, sempre del Tribunale di Roma, relativa a un caso del tutto analogo di due mamme, assistite dall’avv. Mario Di Carlo e dall’avv.ta Susanna Lollini.

«La sentenza rappresenta un importante risultato, raggiunto dopo uno straordinario lavoro di squadra di professionisti e professioniste a cui esprimo la mia gratitudine. Purtroppo, il Governo non ha ancora annullato il decreto e, così, continua ancora oggi a offendere la dignità e l’identità di tante famiglie, che volta per volta dovrebbero chiedere a un Tribunale di disapplicare il ‘Decreto Salvini’ per vedersi riconosciuti i propri diritti fondamentali. Reputiamo questo profondamente ingiusto sia per i tempi e sia per i costi della giustizia», commenta l’avvocato Vincenzo Miri, presidente di Rete Lenford. «Il giudice ha messo nero su bianco quello che già sapevamo: le istituzioni devono tutelare i diritti dei più deboli, in questo caso i minorenni, e non scrivere per legge su documenti ufficiali informazioni false e lesive della dignità delle persone- sottolinea Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno- Chiediamo che il Decreto Salvini venga annullato perché bambini con due mamme o due papà hanno il diritto di veder riconosciuta la loro storia e la loro famiglia».

 

LA SUDDETTA NOTIZIA E’ STATA TRATTA DAL SITO WEB:Tribunale di Roma, stop al decreto Salvini: si scrive «genitori ...

https://roma.corriere.it › cronaca › 22_novembre_16

13 ore fa — I giudici del tribunale civile di Roma (XVIII Sezione) hanno accolto il ricorso di due madri per l'identità da scrivere sulla carta d'identità …

 

VEDASI ANCHE:

 

Tribunale di Roma, stop al decreto Salvini: si scrive «genitorihttps://roma.corriere.it › cronaca › 22_novembre_16

17 ore fa — Il Corriere della Sera, che sin dalla fondazione nel 1876 crede nel valore primario dell'informazione, ha aderito ...

 

VERGOGNA

 

Cuneo,li 17.11.2022

 

Rinaldo

 
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LA RUSSIA NAZISTA "ATTACCA" LA POLONIA CON MISSILI PROVOCANDO LA MORTE DI DUE INNOCENTI PERSONE ? PARE DI NO !!

Post n°973 pubblicato il 17 Novembre 2022 da Caino2007dgl

 

La guerra. Missile in Polonia, Biden: era della difesa ucraina. «Ma Kiev non ha colpa»


Redazione Internet mercoledì 16 novembre 2022
Stoltenberg (Nato): è il risultato del massiccio lancio di missili sull'Ucraina. Il Cremlino apprezza la reazione contenuta "e non isterica" degli Usa

"Un incidente sfortunato". Così il presidente polacco, Andrzej Duda, sul missile caduto ieri sera a Przewodow, nei pressi del confine con l'Ucraina, uccidendo due persone. "Non vi è alcuna indicazione che si tratti di un attacco intenzionale alla Polonia. Molto probabilmente, si è trattato di un razzo S-300 di fabbricazione russa" ha reso noto. "Al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa. Ci sono molte indicazioni che si sia trattato di un missile di difesa aerea (ucraina, ndr), che purtroppo è caduto sul territorio polacco". "Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato", ha precisato".

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha confermato che "dall'inizio della guerra la Nato ha aumentato la sua vigilanza sul lato orientale. Le indagini sull'accaduto sono in corso, necessitiamo di aspettare l'esito ma non abbiamo indicazioni che le esplosioni siano frutto di un attacco deliberato e non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un attacco alla Nato". "Voglio dire in maniera chiara", ha aggiunto, che sull'incidente "Kiev non ha colpe" in quanto "è il risultato del massiccio lancio di missili russi sull'Ucraina. Questa è la dimostrazione che la guerra di Putin crea situazioni pericolose. Putin deve fermare questa guerra". "L'Ucraina ha diritto di abbattere i missili russi che colpiscono le città e le infrastrutture civili".

Biden aveva subito scartato l'ipotesi del missile russo

A identificare i frammenti del missile come appartenenti al sistema antiaereo S-300 ucraino erano stati, dalle immagini rilanciate in tutto il mondo, i funzionari della Difesa russa. Un'ipotesi avvalorata, ancor prima, dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha detto esplicitamente ai partner del G7 e della Nato che è stato un missile della difesa di Kiev all'origine della deflagrazione che ieri sera aveva scomodato lo scenario apocalittico di uno scontro diretto tra Nato e Russia.

 

Il presidente Usa lo aveva già detto a caldo, rispondendo alle domande dei giornalisti, dopo il vertice straordinario con i leader del G7 e gli alleati della Nato a margine del summit del G20 in corso a Bali, in Indonesia. "Le prime informazioni smontano quell'ipotesi - aveva spiegato, riferendosi all'eventualità di un missile russo fuori traiettoria -, io non voglio dirlo fino a che l'indagine non è completata. E' improbabile, vedendo la traiettoria, che sia stato sparato dalla Russia". Secondo una fonte citata dalla Cnn, il missile era stato tracciato da un aereo della Nato impegnato in una missione di pattugliamento.

La Russia: provocazione. E apprezza la prudenza Usa

Da parte sua, Mosca aveva immediatamente negato il proprio coinvolgimento, accusando l'Ucraina di propaganda. "Una classica provocazione" del "regime di Kiev che sogna di provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia per salvare l'Ucraina dall'inevitabile sconfitta" ha scritto su Twitter il vice rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky. gli attacchi di alta precisione sono stati lanciati solo contro obiettivi situati in Ucraina e non più vicini di 35 chilometri dal confine ucraino-polacco".

"Funzionari di alto rango in diversi Paesi hanno fatto affermazioni senza avere alcuna idea di cosa fosse esattamente successo" ha denunciato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Il Cremlino ha però apprezzato la prudenza di Biden: "Ha senso attirare l'attenzione sulla reazione contenuta e più professionale della parte statunitense e del presidente americano, in contrasto con la reazione assolutamente isterica della parte polacca e di altri Paesi".

Kiev: solo Mosca è responsabile. L'Estonia: fermare l'aggressore

L'Ucraina insiste nel ritenere la Russia responsabile di tutto quello che accade, anche nei Paesi confinanti. Lo ha ribadito Mikhailo Podoliak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Solo la Russia è responsabile della guerra in Ucraina e dei massicci attacchi missilistici. Solo la Russia è la causa scatenante dei rischi, in rapido aumento, per i Paesi di confine. Non c'è bisogno di cercare scuse e rimandare le decisioni chiave: è ora che l'Europa chiuda il cielo sopra l'Ucraina, anche per la sua sicurezza. E' l'unica logica possibile: la guerra è stata iniziata dalla Russia ed è alimentata dalla Russia. La Russia ha attaccato massicciamente l'Ucraina con missili da crociera, ha trasformato la parte orientale del continente europeo in un campo di battaglia. Quando un Paese aggressore lancia un massiccio attacco missilistico sull'intero territorio di un grande Paese situato nel continente europeo con le sue vecchie armi sovietiche, prima o poi si verifica una tragedia sul territorio di altri Stati".

Un portavoce del governo tedesco ha respinto l'istituzione di una no-fly zone, sostenendo che rappresenterebbe una minaccia di scontro diretto tra Russia e Nato. Lo riporta il Guardian.

 

La premier dell'Estonia, Kaja Kallas, twitta: "Si tratta di un incidente grave. Le circostanze sono in corso di verifica, dobbiamo conoscere ulteriori dettagli. È chiaro che questo incidente non avrebbe mai avuto luogo senza una guerra su larga scala. L'unico colpevole di questa guerra è la Russia. La conclusione è che l'aggressore non si fermerà mai se non viene fermato. Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina, fornendo più supporto militare, più aiuti umanitari, più sostegno finanziario. Questa è la strada verso la pace".

 

 

Da Nato e G7 sostegno alla Polonia. L'Onu: indagine approfondita

 

I membri Nato e i Paesi del G7 hanno comunque garantito "pieno sostegno alla Polonia" e dichiarato di "restare in stretto contatto per decidere i passi appropriati da intraprendere mentre l'indagine sull'esplosione andrà avanti".

Un'indagine "approfondita" è stata chiesta anche dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ieri aveva incontrato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, a margine del G20. "E' assolutamente necessario - ha detto il vice portavoce dell'Onu, Farhan Hag - evitare un'escalation della guerra in Ucraina".

Biden, che aveva riunito in via d'emergenza una serie di leader, tra cui Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Rishi Sunak e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha promesso "pieno sostegno all'indagine della Polonia". "Mi assicurerò - ha aggiunto - che si capisca esattamente che cosa è successo. A quel punto decideremo tutti insieme quali passi intraprendere. C'era totale unanimità tra gli amici presenti al tavolo". Il presidente Usa non ha voluto dire se con gli alleati è stato affrontato il tema dell'articolo 5 del Trattato della Nato, quello che stabilisce il principio secondo cui "l'attacco a un membro deve essere considerato un attacco a tutti". L'ultima volta che era stato invocato l'articolo 5 era stato dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 agli Stati Uniti.

NOTIZIE TRATTE DAL SITO WEB: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/biden-improbabile-che-missile-in-polonia-sia-partito-dalla-russia

 

 

MI CHIEDO DA PERSONA E DA CITTADINO EUROPEO COME SI POSSA DEFINIRE QUANTO ACCADUTO DI DRAMMATICO E MORTALE IN DANNO DI SVENTURATI ABITANTI DELLA POLONIA SOLO "UN BANALE E SFORTUNATO INCIDENTE".

QUI SI TRATTA , INVECE, SECONDO ME, DI EFFETTO COLLATERALE TRAGICO CONSEGUENTE SEMPRE E COMUNQUE ALLE AZIONI DI GUERRA POSTE IN ESSERE DALLA RUSSIA NAZISTA IN DANNO DELL'EROICO E VALOROSO POPOLO UCRAINO, CHE VANNO DI NUOVO CONDANNATE DURAMENTE SENZA SE E SENZA MA.

DOPO QUANTO SOPRA ACCERTATO , CHE SEMBRA ESCLUDERE AZIONI DOLOSE COMPIUTE DALLA RUSSIA NAZISTA IN DANNO DEL POPOLO POLACCO, E' CHIARO CHE TUTTI, ORA, SIAMO RASSICURATI E SOLLEVATI SUL FATTO CHE IL FATTO TERRIBILE DE QUO , NON OBBLIGHERA' LA NATO AD ATTACCARE LA RUSSIA NAZISTA PER DIFENDERE GLI INTERESSI ANCHE DELLA POLONIA AI SENSI DEL NOTO ART. 5 DEL TRATTATO NATO.

MA QUANTO ACCADUTO DIMOSTRA CHE NELLA SCIAGURATA E VIGLIACCA GUERRA AVVIATA DALLA RUSSIA NAZISTA CONTRO L'UCRAINA, NEL PROSSIMO FUTURO , BASTERA'  UN "NIENTE " PER PROVOCARE UN ALTRO EFFETTO COLLATERALE IN DANNO DELLA POLONIA O DI ALTRO STATO LEGATO ALLA NATO CHE E' LIMITROFO ALLA BIELORUSSIA O DELLA STESSA RUSSIA CRIMINALE ,PER COSTRINGERE IL SISTEMA NATO A REAGIRE MILITARMENTE CONTRO IL DELINQUENTE PUTIN VLADIMIR CHE CON I SUOI OLIGARCHI  MAFIOSI NE SARA' SICURAMENTE CORRESPONSABILE.

 

WARNING

 

Cuneo ,li 17.11.2022

Rinaldo

 


 

 
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