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« IpaziaI non credenti »

L'ambientalista perfetto

Post n°14 pubblicato il 28 Dicembre 2013 da cico1936

L’ambientalista perfetto

Sono convinto che il problema dell’ambiente abbia e debbaavere una grande priorità. Sono però anche convinto che non ci si oppone all'emergenzain maniera sterile, cieca e solo teorica. Molti sono gli ambientalisti, oggi. Ma spesso si tratta di persone che hanno con il problema un approccioerrato.

Essi hanno una cultura monotona, nel sensoetimologico del termine, che insiste sullo stesso accodo all'infinito,terminando di sembrare dei complessati  (termine desunto dalla letteraturapsicoanalista) . Essi hanno una cultura tecnica (tecnica, si badi, non dicoscientifica,  cioè quella vera diGalileo, che oltre ad essere una scienziato era anche un filosofo-teologo). Unacultura che generalmente ignora le riflessioni  filosofiche sul senso della vita, sul modo diessere uomo nel mondo e nell'universo e nell’eternità. Una cultura non avvezzaa riflessioni sulla storia, che dovrebbe insegnare (storia maestra della vita)che l’uomo in questi 200.000 ha sempre fatto progressi per il meglio, verso il più,anche se a volte ha fatto passi indietro e sono stati proprio i passi indietroa portarlo alla soluzione dei problemi, senza ingenui ritorni al passato . Unacultura che ignora, o quasi, i godimenti dell’arte: pittura, scultura, architettura,musica, letteratura,  godimenti chearmonizzano ed equilibrano la personalità ed evitano sbandamenti.

Certi ambientalisti sono persone incoerenti, chepredicano  il ritorno ai “tempi antichi”, ad un favoloso  mondo primordiale, ma  che nello stessotempo usano la “civiltà”: automobili, aerei, vestiario fatto di tessuti sintetici,  ogni genere diconsumismo (ad esempio, a Natale, non disdegna agli acquisti, i pacchi e ipacchettini, i sacchetti di plastica, ecc.). In buona sintesi sono  persone che vorrebbero fermare  lo sviluppo , ma  sono i primi a goderne   e sfruttare tale  sviluppo. Un ambientalistaconvinto e coerente dovrebbe  viaggiare apiedi, vestirsi di pelle di animali, vivere in una capanna di frasche,rifiutare qualsiasi forma di riscaldamento (anche quello fatto con lecosiddette fonti rinnovabili, che usano e sfruttano la tecnologia moderna), nondovrebbe usare la “rete internet” per la sua comunicazione e per la suainformazione. E si potrebbe continuare. Per fare una sintesi: l’ambientalismova bene finché  a vivere nelle condizionipredicate in teorica sono gli altri ….

Un uomo di poca fede. Se cristiano, l’ambientalista nonè un cristiano di grande fede. Come può pensare ad una fine catastrofica delmondo un cristiano che abbia riflettuto sul mistero dell’incarnazione, sul  mistero di un tangibile intervento diDio  nella storia; intendo parlare delDio di Israele, che ha condotto un piccolo popolo a farsi portatore dell’ideadel Dio unico, idea che, dopo l’incarnazione, sta poco per volta (anche se conmisteriosi feedback) informando di Sé il mondo intero. Un  cristiano vero al più può chiedersi come maiil Dio della storia  proceda con tantalentezza e fra tante tribolazioni, ma deve avere la speranza che alla fine  il bene trionferà: “Ecco, il SIGNOREproclama fino agli estremi confini della terra: «Dite alla figlia di Sion: "Eccola tua salvezza giunge; ecco egli ha con sé il suo salario, la sua retribuzionelo precede»”.(Isaia 62:11)

L’ambientalista, generalmente, si limita a predicareteorie, quasi mai si sporca le mani in iniziative ed opere (anche minime) socio-umanitarie  finalizzate al progresso umano e quindi anchealla risoluzione dei problemi ambientali che a lui, teoricamente, stanno tantoa cuore. Nel mio piccolo ho fatto parte di una Giunta che ha introdottonel  mio comune la raccoltadifferenziata. Personalmente  applico oggitale raccolta con accanimento  maniacale.Nella giunta comunale del mio paese opera un ambientalista che usa il suoitempo libero per realizzare i suoi ideali nei limiti e coi mezzi che gli sono consentiti: opere per  incrementare il verde e difendere i boschi,iniziative per porre un rimedio all'inquinamento delle acque, come larealizzazione  di  impianti di fitodepurazione delle acque fognarie,ecc. In buona sintesi: fa qualcosa e non si limita a teorie sterili. Eccoquesto è l’ambientalismo che mi piace e che, ne sono convinto, porterà allasoluzione del problema, in linea e coerenza con lo sviluppo dell’umanità. 

 
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