La liquidità monetaria della Bce, ha avuto l’effetto di ridurre a zero, i rendimenti dei depositi e delle obbligazioni. In Germania, ovvero nel paese più florido d'Europa, dove i tassi negativi sono più diffusi, tenere il denaro sul conto corrente inizierà a produrre un interesse attivo per chi lo custodisce.
Infatti, in Baviera, una piccola banca cooperativa, la Raiffeisen di Gmund, ha comunicato ai clienti che sulle somme sopra i 100mila Euro, da Settembre, applicherà un tasso negativo dello 0,40% annuo, lo stesso che la BCE impone agli istituti dell'area Euro che non utilizzino i "fondi" messi a loro disposizione.
N.B.: Le Banche (Istituti di Credito???) subiscono una “sanzione” a causa della loro inattività, incapacità professionale e di impresa e reagiscono “girando” al cliente il problema. Queste realtà, piccole o grandi che siano, devono essere eliminate, attraverso l’immediato ritiro della licenza.
Josef Paul, consigliere della banca di Gmund (tra le cooperative più piccole del paese, con sei filiali e attivi per 145 milioni sulle rive del Tegernsee), ha spiegato che il compenso varrà per conti correnti e ai depositi a vista superiori ai 100mila Euro. Una parte dei clienti ha deciso di andare su investimenti alternativi e altri hanno spostato la liquidità verso altre Istituti di Credito. Il tasso è identico a quello che la Banca Centrale Europea (BCE), fa pagare ai depositi overnight delle banche europee per la loro liquidità eccedente, (mancato utilizzo delle somme messe a disposizione) in un tentativo strenuo, e non del tutto efficace, di convincere gli Istituti di (finto) Credito, a oliare l'economia e riavviare il credito.
N.B.: Il punto dolente, che siamo andati varie volte a toccare è il seguente: La BCE ha perso tempo ed investito “male” le risorse, salvando ed alimentando un Sistema Creditizio privo di competenza, professionalità ed efficienza.
E’ infatti da tempo, che le Banche si sono trasformate in società di servizi, abbinando (spesso con velati ricatti – chiamate delibere) ad operazioni blindate (mutui ipotecari) la sottoscrizione di polizze vita/malattia/infortuni, la vendita di biciclette, motorini, e qualsivoglia attrezzo. D’altronde, queste ultime operazioni sembra che consentano un ricavo più elevato, rispetto alle attività del “core business”. Si tratta di raggiri, grassazioni e ricatti, il più delle volte perpetrati ai danni di soggetti in stato di bisogno, con contratti nulli all’origine. Stabilita la inutilità sociale e commerciale, di questi Istituti, non disponibili ad assumersi il rischio d’impresa, e non avendo raggiunto lo scopo l’applicazione del tasso negativo dello 0,40% sui fondi non utilizzati, si giunga finalmente alla loro cancellazione dal panorama Creditizio.
Inviato da: cannibale3
il 14/10/2024 alle 14:52
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il 31/05/2024 alle 12:46
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il 08/01/2024 alle 12:40
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il 08/01/2024 alle 12:37
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il 03/01/2024 alle 17:00