Affondo, precipito consapevole.
Ho aperto i cancelli alla morte,
oltrepassando i confini della vita.
Assaporo il fiele, che mi brucia le labbra.
Le parole sono sofferenza,
lacerate nella mente.
Sono terrore e orrore,
il trapasso della ragione.
Nel buio la mia utopia,
cresce, dilaga,
sparge i suoi semi.
Voglio accecarmi di dolore,
voglio sentire la mia carne gemere,
perdere il senno e sprofondare.
Nulla a cui aggrapparsi,
lentamente lasciarsi scivolare
sempre più giù.
(Kamilla)