MOVIMENTO DI AGGREGAZIONE POPOLARE
1) Divenire voce unitaria del dissenso.
2) Promuovere un referendum per diminuire i privilegi della casta e delle alte cariche della pubblica amministrazione.
3) Abolizione dell'immunità parlamentare escludendo i reati d'opinione.
4) Un tetto massimo di reddito tra stipendio parlamentare e privato.
5) Diminuzione del numero dei parlamentari ed abolizione enti provinciali
6) Eliminare le pensioni d'oro con un giusto livellamento delle altre,una sola pensione con scadenza nei termini previsti per età e anni lavorativi.
7) Lotta alle forti disuguaglianze dei salari e abolizione del precariato.
8) Destinare i finanziamenti per l'istruzione esclusivamente alla scuola pubblica .
9) Una giustizia veramente uguale per tutti con la responsabilità civile e penale per i giudici.
10) Ristrutturare l'organizzazione della Pubblica Sanità.
Post n°20 pubblicato il 25 Maggio 2009 da siamo_vivisud
CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO Giudice Gaspare (FI): Imputato a Palermo per associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta aggravata e riciclaggio, nel 2006 è stato assolto in primo grado da tutte le accuse, salvo quella per bancarotta semplice, coperta però da prescrizione. Ma la Procura, che aveva chiesto per lui una condanna a 15 anni, ha fatto ricorso in appello. Grillo Luigi (FI): Nell’indagine sulle scalate bancarie del 2005, la Procura di Milano ha chiesto il suo rinvio a giudizio peraggiotaggio per aver «contribuito a trasferire da Fazio a Fiorani informazioni riservate sull’iter di procedimenti di Bankitalia nei confronti di Bpi» (la Popolare Italiana, ex Lodi, di Gianpiero Fiornai); e gli contesta inoltre un episodio di appropriazione indebita («44mila euro nel 2005»). Nel 2006 Grillo, grazie alla prescrizione appena dimezzata dalla legge ex Cirielli, ha visto cadere davanti al gip di Genova le accuse mosse contro di lui per una presunta truffa nella progettazione della Tav Milano- Genova in concorso con dirigenti delle Fs e il costruttore Marcellino Gavio, sospettati di aver ottenuto illecitamente oltre 100 miliardi di lire per interventi di «conoscenza dell’assetto geologico dei terreni nella galleria Giovi». Japicca Maurizio (FI): Arrestato nel 1995 come dirigente della Fininvest in Campania per presunti finanziamenti elargititramite l’emittente Canale 8 – di cui Japicca era considerato l’amministratore di fatto - a politici campani a essa legati, tra i quali Paolo Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo e Giulio Di Donato, viene rinviato a giudizio insieme ai tre presunti beneficiari nel 1998. Le accuse vanno dalle false fatturazioni al falso in bilancio all’abuso d’ufficio (per le autorizzazioni ottenute dal Comune di Casoria per erigere un ripetitore Fininvest) e ipotizzano che la Fininvest finanziasse due emittenti locali, Canale 8 e Canale 7, gestite di fatto dai politici che, in cambio, si schieravano a favore della Fininvest in Parlamento in occasione delle leggi sulla tv. Ma il processo si conclude con la prescrizione. Japicca sparisce dalla circolazione per un po’, dopodichè riemerge come coordinatore regionale di Forza Italia imposto da Sandro Bondi al posto di Antonio Martusciello, tra le proteste dei dirigenti locali del partito che lo definiscono “un pensionato del tutto estraneo al mondo politico e ignara della realtà campana” e minacciano di andarsene. Poi naturalmente restano e Iapicca viene candidato dal Pdl alla Camera proprio a Napoli. La Malfa Giorgio (FI-Pri): Condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont: nel 1992 incassò in nero 300 milioni Ferruzzi-Montedison. Landolfi Mario (An): Ex ministro delle Telecomunicazioni e presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, è indagato in Campania per corruzione e truffa «con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre» nell’ambito di un’inchiesta sui fratelli Orsi, due imprenditori casertani diventati i re dei rifiuti grazie al legame con la camorra e alle relazioni politiche a destra e sinistra. Contro Landolfi gli investigatori hanno raccolto molte dichiarazioni. Al centro di tutto ci sono i posti di lavoro. Quando i politici chiedevano, il contratto doveva spuntare fuori a tutti i costi. Spiega Michele Orsi: “Circa il 70 per cento delle assunzioni poi operate erano inutili ed erano motivate per lo più da ragioni politicoelettorali, richieste da Landolfi, Valente [il presidente del consorzio comunale, nda] e Cosentino [il coordinatore regionale diForza Italia, nda]... Molte delle assunzioni erano non solo inutili ma sostanzialmente fittizie, dato che questi non svolgevano alcuna attività”. Questi «favori» poi diventavano voti. Raffaele Chianese, capo della segretaria di Landolfi - arrestato nel dicembre del 2007 col segretario particolare dell’onorevole, Cosimo Chianese, per aver organizzato corsi professionali fantasma in cambio di 250 mila euro di finanziamenti dall’Unione europea - raccomanda un uomo vicino alle cosche con queste testuali parole: «Quello vale cento voti!». E Orsi replica promettendo il contratto: «Tieni presente che siamo vicini a te e Mario per queste elezioni. Qualunque cosa...». Risposta: «Grazie, a buon rendere». Spiega un pentito: “Quasi tutte le persone che a Mondragone lavorano per la nettezza urbana sono state raccomandate dal clan. Qualunque iniziativa volessero prendere i lavoratori dovevano concordarla con il clan, compreso l’iscrizione al sindacato o iniziative di protesta. Mi risulta che nel corso degli anni sono stati organizzati dalla cosca vari pranzi elettorali per cercare di far votare tutti i dipendenti della nettezza urbana per una certa persona… Per le ultime politiche è stato organizzato un rinfresco a favore di Landolfi a cui pure hanno partecipato tutti i dipendenti della nettezza urbana. In quest’ultima occasione il clan si è occupato soltanto di far andare tutti all’incontro”. I consorzi che gestiscono i rifiuti sono espressione diretta dei partiti. Lo racconta Giuseppe Valente, numero uno della società mista che si occupa di pulire diciotto comuni sul litorale Domiziano, che dopo l’arresto ammette di avere «assunto la presidenza quale incarico squisitamente politico, previa intesa con i referenti politici, i parlamentari Landolfi, Cosentino e Coronella [senatore e leader provinciale di An, nda]». Ma non si tratta di semplice lottizzazione. Dietro i consorzi oltre che lapolitica c’è pure la camorra. Chianese, il «portaborse » di Landolfi, dice al telefono che prima nella società della nettezza urbana «c’erano ventidue assunti ma dieci erano camorristi. Non lavoravano, si pigliavano solo lo stipendio». Il seguito dell’intercettazione è anche peggiore: «Quanti ce ne possono servire per pulire Mondragone? Trentacinque a esagerare. Invece ora ce ne stanno 86, chi li deve pagare?». Lo Stato però davanti al dilagare della camorra sembra inerte. Dalla Prefettura di Caserta – dicono gli atti della Procura – le informative di polizia arrivavano direttamente nelle mani sbagliate. E se si cercava di applicare le misure minime di legge, come l’obbligo di certificato antimafia per gli appalti, c’era sempre un parlamentare pronto a trovare una scorciatoia. Spiega ancora Orsi: “Quanto alle mie richieste rivolte ai politici di interessarsi per il rilascio della certificazione antimafia, faccio presente che sollecitai direttamente l’onorevole Cosentino e – tramite Valente – Mario Landolfi. Cosentino mi diede assicurazioni sul fatto che si sarebbe interessato: ricordo che questi ebbe a chiamare telefonicamente, innanzi a me, il dottor Provolo [il vice-prefetto, nda] con il quale prese un appuntamento per avere deichiarimenti”. E Landolfi? “Chianese ci disse di aver ricevuto da Landolfi l’indicazione proveniente dalla Prefettura... sottolineando che grazie a lui Landolfi si era recato presso la Prefettura per perorare il rilascio della certificazione antimafia”. Dagli atti spunta poi un dialogo sconcertante. Sergio Orsi, uno dei re dei rifiuti, si fa avanti offrendo «amicizia». E Chianese replica: «Mario i soldi se li può prendere solo da me, e non se li può prendere da nessun altro, quindi è inutile...». Poi precisa: CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez 6 «Lui soldi non ne piglia... Cioè, i soldi che danno per fare l’attività. Finanzia il partito... Io me ne avvantaggio dal partito, perché io prendo un incarico... e giustamente devo dare un contributo...». A quel punto il portaborse spiega: «Tu puoi partecipare... se tu devi prendere un appalto per un lavoro, anziché darlo ad un altro, lo dai a me... È un contributo anche questo...». Lehner Giancarlo (FI): Per alcuni suoi articoli, e in particolare per un pamphlet calunnioso in cui accusava addirittura imagistrati di Mani Pulite di «attentato a organo costituzionale» (cioè a Berlusconi), un reato da ergastolo, Lehner è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Trento. Malossini Mario (FI): Arrestato nel 1995 e più volte indagato, è stato condannato definitivamente a 1 anno per ricettazionenell’inchiesta sulle tangenti dell’Autobrennero; condannato per concussione in primo e secondo grado, si è visto derubricare il reato in corruzione dalla Cassazione che l’ha dichiarato prescritto. Martinat Ugo (An): Indagato dal 2 maggio 2005 a Torino, nella sua veste di viceministro delle Infrastrutture, per turbativa d’asta e abuso in atti d’ufficio a proposito degli appalti per l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione e per due strade costruite in vista delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Un rapporto della Dia, trasmesso dalla Guardia di finanza ai pm Francesco Saluzzo, Paolo Toso e Cesare Parodi, parla di intercettazioni e definisce Martinat «soggetto supervisore per l’aggiudicazione di varie gare d’appalto e per l’assegnazione di collaudi». Mastrullo Angiolino (FI) : Già socialista, poi forzista, ex portaborse del sindaco di Torino Maria Magnani Noya (Psi) edell’assessore Aldo Olivieri (Psi), fu arrestato una prima volta negli anni 80 per lo scandalo delle forniture di carni alle Usl piemontesi, e poi assolto; di nuovo arrestato il 22 maggio 1995 per corruzione e falso in relazione a una tangente da 20 milioni chiesta e ottenuta nel 1990 da un imprenditore farmaceutico, ha patteggiato la pena. Poi è divenuto il braccio destro del coordinatore piemontese di Forza Italia, Guido Crosetto. E’ candidato Pdl alla Camera in Piemonte-1. Matteoli Altero (An): Imputato a Livorno per favoreggiamento verso l’ex prefetto di Livorno, che avrebbe avvertito diindagini e intercettazioni in corso su uno scandalo di abusi edilizi all’isola d’Elba, consentendo a lui e ad altri indagati di inquinare le prove e di distruggere carte e addirittura computer, con gravi danni per le indagini. Il processo è iniziato il 20 ottobre 2006. Ma il 17 maggio 2007 la Camera l’ha bloccato (394 voti favorevoli, 2 contrari e 32 astenuti), sollevando un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato alla Corte Costituzionale contro il Tribunale dei ministri che, spogliandosi del caso in quanto Matteoli è accusato come comune cittadino e non come ex ministro, non ha ritenuto di chiedere alla Camera l’autorizzazione a procedere prevista per i ministri accusati di reati commessi nell’esercizio delle proprie funzioni. Così il processo, in attesa della Consulta, si ferma. Messina Alfredo (FI): Storico dirigente Fininvest e Mediaset, più volte indagato insieme al Cavaliere e ai suoi cari, ora èvicepresidente di Mediolanum ed è sotto inchiesta a Milano (la Procura ha da poco depositato gli atti a fine indagini) per favoreggiamento nella bancarotta fraudolenta dell’Hdc del sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. Nel 2004 Crespi chiede a Mediaset di restituirgli 500 mila euro da lui anticipati a Telelombardia e Antenna3 per “risarcirli” del danno subìto dalla fornitura di programmi a Italia 7 Gold da parte di Mediaset. La richiesta, tramite Deborah Bergamini, viene inoltrata a Messina, che prende appuntamento per il 17 luglio con Paolo Del Bue, presidente della Arner Bank luganese, a cui chiede di “prepararmi una di quelle cose”. Cioè, verosimilmente, i contanti. Perché parte della somma – secondo la Guardia di Finanza - dev’essere versata a Crespi in contanti a Lugano e in nero da Messina e dal suo avvocato, Giorgio Perroni. Il giorno della prevista trasferta in Svizzera, il 16 luglio 2004, gli investigatori milanesi – che intercettano i protagonisti – si preparano a pedinarli a distanza. Messina va a prendere Perroni a Roma, dove incontra anche l’avvocato del Cavaliere, Niccolò Ghedini. Poi però, mentre è già in viaggio verso Fiumicino, riceve una telefonata da Palazzo Chigi: è Valentino Valentini, capo della segreteria del premier Berlusconi. Che lo richiama indietro per “un documento da consegnare”. Messina torna indietro e subito disdice l’appuntamento con Del Bue. Qualcuno, evidentemente, ha fatto una soffiata sul pedinamento in corso. E la consegna “salta”. “Purtroppo – dice l’avvocato di Crespi, che segue la pratica, al sondaggista - “(Messina o Perroni, ndr) ha avuto un forte casino. Non è potuto andare dove doveva andare”. Messina è candidato Pdl al Senato in Lombardia. Nania Domenico (An): Arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate adattività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel 1980); condannato in primo grado per gli abusi edilizi nella sua villa di Barcellona Pozzo di Gotto e salvato in appello dalla prescrizione. Nemmeno il condono edilizio varato dal governo Berlusconi e votato anche da lui è riuscito a sanare la sua villa abusiva con piscina, costruita in spregio delle leggi urbanistiche (legge 47/1985, articolo 20) e anche di quelle antisismiche (legge 64/1974 sulla necessaria autorizzazione del Genio civile). Anche perché la sanatoria berlusconiana prevedeva il pagamento di una serie di oblazioni che Nania non ha versato in tempo utile. Non male, per un ex sottosegretario ai Lavori pubblici. Nessa Pasquale (FI): Imputato a Bari per concussione, il 18 luglio 2005 scampa all’arresto nella sua città solo perché parlamentare e dunque intoccabile. Invece il suo presunto complice in una storia di presunte tangenti, l’ingegner Camillo Dell’Anno (dirigente del settore urbanistico del comune di Martina Franca), viene subito incarcerato con la stessa accusa. Sono entrambi accusati di essersi spartiti nel dicembre 2003 una mazzetta di circa 100mila euro per un’autorizzazione edilizia, dall’Itacasa Immobiliare Srl, società che aveva chiesto di realizzare a Martina Franca un fabbricato per abitazioni civili e locali commerciali. Gli stessi amministratori della ditta denunciarono a suo tempo di essere stati costretti a pagare la tangente per ottenere le necessarie autorizzazioni dal comune. Il gip Fiore chiede al Senato l’autorizzazione ad arrestare anche Nessa, ma non ha mai ricevuto risposta. Comunque la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Paravia Antonio (FI): Imprenditore ed ex presidente di Assindustria a Salerno, viene arrestato nel 1995 per un giro di tangentinella sanità a Napoli. Secondo il pm Nunzio Fragliasso, Paravia avrebbe versato quasi 100 milioni di lire a funzionari e CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez 7 dirigenti di una Usl per l’appalto del servizio di ascensori e montacarichi. Ma il 16 dicembre 2004 è scattata la prescrizione. Candidato Pdl per il Senato in Campania.
Questa è una parte di una documentazione. |
BRUNETTA E IL GOVERNO NON TOCCHINO IL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO
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Le pagine di cronaca del nostro Paese ci hanno abituato alla lunga sequela di affermazioni propagandistiche del Cavaliere. Ancora una volta, come nel caso della Social Card, con lo spostamento del G8 a L’Aquila, ci troviamo davanti a un puro proclama elettorale, che specula sulla sofferenza e sul disagio delle popolazioni colpite dal terremoto e contrasta con ogni elementare logica economica. Una di queste spese era il G8, un vertice che, nonostante la sua completa inutilità, continua a tenersi ogni anno, pretendendo di costituirsi come luogo legittimo dove “emanare” politiche planetarie. Otto paesi che decidono per il mondo, escludendo la partecipazione di altri importanti Stati, che avrebbero tutto il diritto a parteciparvi. Altro che multilateralismo e governance globale! Le decisioni prese nei G8, oltretutto, non sono assolutamente vincolanti (non avendo titolo per esserlo) e finiscono infatti per essere inconcludenti. Quello che dovrebbe essere un forum globale, si riduce a proporre soluzioni che rispondono a interessi particolari. Degli otto paesi più industrializzati del mondo. Un incontro che potrebbe benissimo tenersi in videoconferenza, come forma di consultazione a tempo perso, senza sprecare denaro pubblico inutilmente. I fondi ammontano a 400 milioni di euro, una cifra esorbitante che farebbe davvero comodo in un’emergenza come quella abruzzese. Ma la proposta di SL non è stata nemmeno presa in considerazione. Il premier sostiene che spostando il vertice “degli otto” nel cuore dell’emergenza si risparmierebbero 220 milioni di euro. Questo significa che per organizzare il forum a L’Aquila basterebbero solo 180 milioni dei 400 predisposti allo scopo dalla delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 6 marzo 2009. Non c’è bisogno di essere Trichet per intuire che è una previsione un tantino ottimistica, se consideriamo che bisognerebbe traslocare un apparato organizzativo enorme fatto di capi di stato, delegazioni, giornalisti e oltre 16 mila persone fra diplomatici, alti ufficiali, sherpa, traduttori e tecnici in una regione nella quale a mala pena sono agibili le strade. Ragioniamo inoltre sui 220 milioni recuperati attraverso la nuova geniale intuizione. Quando si mette in programmazione un evento di questa portata non ci si riduce all’ultimo momento per approntare l’agibilità delle strutture e la disponibilità di posto. I lavori alla Maddalena non sono iniziati certo ieri. Ci sono cantieri su cui sono stati già versati milioni di denaro pubblico, dove migliaia di operai da mesi lavorano 24 ore al giorno per permettere la realizzazione del vertice inutile: cantieri che rischiano di venir abbandonati da un giorno all’altro. E quanto eseguito finora, anche se si sposta il G8 altrove, va comunque concluso (pena ulteriore spreco di risorse). E poi pagato. Le proteste dei vertici amministrativi sardi sono state molto forti, e l’imbarazzo di Cappellacci palpabile, nonostante l’apparente benedizione. “La macchina non si può fermare - ha commentato il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti - perché quando si spendono soldi e risorse pubbliche si risponde ad organismi che non scherzano, come la magistratura e la Corte dei Conti […] Sono già state realizzate strutture importanti”. La procedura attraverso cui vengono assegnate risorse per eventi del genere, infatti, è molto complessa e sottoposta a vincoli precisi. Un’operazione come quella propagandata dal premier potrebbe anche portare la Corte dei Conti a incriminare l’amministrazione per “danno erariale” (cioè alle casse dello Stato). Ancora una volta Berlusconi raddoppia lo spreco e strumentalizza la tragedia dell’Abruzzo, usata anche come scudo contro le possibili contestazioni no global al G8 de L’Aquila (lì, dice il premier, “non avrebbero la voglia, la faccia e il cuore di fare manifestazioni dure”). Già il G8 è in sé un spreco. Il premier ha trovato il modo di sprecare i soldi due volte. Sempre sulle spalle dei terremotati.
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Post n°16 pubblicato il 24 Aprile 2009 da siamo_vivisud
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Costiera amalfitana: troppi casi di leucemia Troppi casi di Leucemia, almeno tanti rispetto a quello che sentivamo in passato, ad essere colpiti sono tanti bambini o ragazzi, di Positano, Praiano, Amalfi, in Costiera Amalfitana, dove non dovrebbero essere presenti le cause maggiormente imputate, come l´inquinamento elettromagnetico o il benzene, di una malattia che non è trasmissibile in linea ereditaria ne si trasmette in alcun modo con il contatto, è una malattia che, secondo gli esperti, è di origine “ambientale” in passato si era proposto un convegno di studi, ma chissà perchè, qualcuno aveva paura di parlarne, invero noi crediamo che discutere dei problemi, in maniera seria, scientifica, organizzata, possa servire per prevenire, combattere o almeno per “capire”. Ogni anno In Italia si ammalano di leucemie quattro persone ogni 100mila abitanti. Non parliamo dei nostri casi, sta alla scelta dei genitori volerne o meno parlare. Ma sentiamo le problematiche che in centinaia hanno sollevato alla redazione di Positanonews che è il principale organo di informazione della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina. Si parla di Montepertuso per il campo sportivo dove si sarebbero sversati in passato rifiuti, ma dal Comune dicono che sono stati fatti in passato dei carotaggi, sempre a Positano, si parla di antenne, in particolare alla Garitta ve ne sono piu di una, ma dal Comune hanno fatto uno studio che non ha accertato valori fuori della norma, lo stesso dicasi a Vettica di Amalfi o a Via Costantinopoli a Praiano, casi con mega antenne e ripetitori, si parla del rischio ambientale anche indiretto, nel nostro caso per i rifiuti depositati nel corso dei decenni nella nostra martoriata regione che hanno prodotto anche ortaggi e formaggi a rischio, ma anche di questo non abbiamo certezza. Non è mai stato fatto un serio e approfondito lavoro di documentazione con i medici di base, solo essi possono dire con certezza se, al di là degli episodi che colpiscono tutti noi nel profondo, vi siano dati statistici significativi rispetto alle strade, come pare sia ad Arola di Vico Equense dove nei pressi della centrale Enel, che fornisce Sorrento, sono stati rivelati dati significativi. Ma i numeri da noi sono abbastanza elevati, basti pensare che nella sola Campania si contano dai 150 ai 200 casi nuovi casi per anno, di cui 60-80 sono bambini. Il fattore ambientale non è matematico, ma la maggior parte degli studiosi ritengono che derivi da fattori ambientali, l´inquinamento diretto o indiretto e quindi anche da quello che potremmo avere ingerito, ma siamo nelle ipotesi, seppur acclarate scientificamente, e le istituzioni dovrebbero decidersi ad operare con un monitoraggio serio e sopratutto con un convegno scientifico, ma non solo. II registro nazionale dei donatori di midollo resta lo strumento indispensabile per la vita di questi malati perchè la quasi totalità dei trapianti deve avere un´altissima compatibilità istologica tra donatore e ricevente. E se c´è un qualcosa che bisogna fare per aiutare chi ha questi problemi è incentivare le donazioni di midollo osseo e anche migliorare le nostre strutture sanitarie visto che quasi tutti vanno all´estero, nonostante sembri che vi siano in Umbria e in Veneto dei miglioramenti. |
1 MAGGIO
SIAMO VIVI
ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»
Inviato da: atar64
il 08/09/2009 alle 15:39
Inviato da: springfreesia
il 14/05/2009 alle 16:46
Inviato da: siamo_vivisud
il 24/04/2009 alle 20:24
Inviato da: jamaika62
il 19/04/2009 alle 10:47
Inviato da: siamo_vivisud
il 12/03/2009 alle 15:45