Creato da maryrose.ms il 14/05/2008

CONTROESODO

BREVI PAUSE PER RIPRENDERE FIATO

 

 

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PAURA DELLA MORTE

Post n°52 pubblicato il 28 Agosto 2008 da maryrose.ms
 





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La morte del nostro corpo, evento finale della nostra vita
su questa terra, di fatto NON E' la sola morte della nostra vita.
Ovvero non è il solo evento nella nostra vita che meriti questo nome: "morte".

E questo non solo perché già adesso quell'istante futuro proietta
all'indietro su tutta la vita precedente, quella che sto vivendo e quella che
non ho ancora vissuto, un'ombra di paura e di angoscia.
Ma anche perché ci sono tanti momenti nella vita che portano con sé
le stesse paure ed angosce della morte del corpo, a volte anche
peggiori.

Perché quello che il pensiero della morte del corpo scatena
è angoscia, rabbia, sconforto, recriminazione per il limite inesorabile posto
al mio desiderio, al mio illimitato desiderio di aria, di luce, di cieli azzurri e
boschi profumati, di sguardi di amicizia e abbracci d'amore.
Il cuore, quando ci penso, è oppresso, niente sembra che abbia più valore,
mi sento come un animale braccato, chiuso in una stretta gola senza uscite.
Vorrei stringermi a tutte le persone più care, chiamarle a confortarmi,
rassicurarci a vicenda...ma poi mi accorgo che la "mia" morte, proprio
perché "mia" non può essere davvero di nessun altro, viverla tocca
a me e non c'è solidarietà che tenga...

Questo è il vissuto che associo alla morte fisica. Ma
se penso alla mia vita ed alla vita delle persone a me
care, mi accorgo che tante volte il mio ed il loro cuore si è trovato
a risuonare di quelle stesse note che la morte fisica, o meglio la paura
di essa, produce. Le stesse risonanze, le medesime angosce che la fine
della vita proietta sulla nostra vita le abbiamo vissute prima e per
motivi diversi. Tante volte mi sono sentito chiuso in un vicolo cieco
senza possibilità di uscirne indenne! Tante volte la vita stessa mi
ha posto in situazioni in cui lo stesso vivere era come morire, tanto che
la fine della vita poteva sembrare non morte, ma liberazione: vere
e proprie situazioni "di morte". Mi accorgo, guardando indietro, anche di quante delle
mie azioni passate e presenti sono state e sono condizionate dalla paura di finire in
una di queste situazioni di morte: quanto male ho fatto ad altri per sfuggire
alla "mia" morte!...in fondo "mors tua, vita mea"! Quante volte la
paura della morte è stata signora della mia vita!

Sì, ci sono tante "morti" nella vita mia e delle persone a me care.
L'elenco sarebbe lunghissimo. Dal dover chiedere perdono a qualcuno
all'essere costretto a letto in seguito ad un incidente stradale,
dal subire una reprimenda dal capo al dover abbandonare il lavoro,
dalla perdita di un figlio all'essere abbandonata dal marito,
dal fallire un obiettivo importante per la vita all'accettare
e perdonare un tradimento, dall'essere incompreso dai propri
stessi genitori all'essere rifiutato dai propri figli...

No, la morte è presente in tante forme nella vita ed ancor
più presente è la paura della morte, che rischia di diventare
la vera signora della nostra vita se non impariamo a disubbidirle...
ma è davvero possibile disubbidire alla paura della morte?

 
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VERGINE MADRE

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
 

LA MADRE

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"Cari amici,
Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
 
 

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