Creato da maryrose.ms il 14/05/2008

CONTROESODO

BREVI PAUSE PER RIPRENDERE FIATO

 

 

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I TRE ALBERI

Post n°59 pubblicato il 06 Settembre 2008 da maryrose.ms
 

 



In
un bosco in cima ad una collina, vivevano tre alberi. Un giorno
iniziarono a discutere dei loro desideri e delle loro speranze.

Il
primo albero disse: "Spero di diventare un giorno lo scrigno di un
tesoro. Potrei essere riempito d'oro, d'argento e di gemme preziose.
Potrei essere decorato con intarsi finissimi ed essere ammirato da
tutti."

Il secondo albero disse: "Io spero di diventare una nave
possente. Vorrei portare re e regine attraverso i mari fino agli angoli
più reconditi del mondo. Vorrei che per la forza del mio scafo ognuno
si sentisse al sicuro."

Infine il terzo albero disse: "Io vorrei
crescere fino a diventare l'albero più alto e più dritto di tutta la
foresta. Tutta la gente mi vedrebbe irto sulla cima della collina e
ammirando i miei rami contemplerebbe i cieli e penserebbe a Dio,
vedendo quanto io gli sia vicino. Sarei il più grande albero di tutti i
tempi e tutti si ricorderebbero di me."

Trascorse qualche anno e ogni albero pregava che i suoi desideri si avverassero.

Alcuni
taglialegna passarono un giorno vicino ai tre alberi. Uno di questi si
avvicinò al primo albero e disse: "Questo sembra un albero molto
resistente, riuscirò sicuramente a venderne la legna ad un falegname".
E iniziò a tagliarlo.

L'albero era felice perché sapeva che il
falegname lo avrebbe trasformato in uno scrigno prezioso. Giunto dal
secondo albero un taglialegna disse: "Questo sembra un albero molto
resistente, credo che riuscirò a venderlo ad un cantiere navale." Il
secondo albero era felice perché sapeva che stava per diventare una
nave possente.

Quando i taglialegna si avvicinarono al terzo
albero, l'albero era spaventato perché sapeva che se fosse stato
tagliato i suoi sogni non si sarebbero mai avverati. Uno dei
taglialegna disse: "Non ho ancora deciso cosa ne farò del mio albero.
Ma intanto lo taglierò". E subito lo tagliò.

Quando il primo
albero fu consegnato al falegname fu trasformato in una cassa per
contenere mangime per animali. Fu portato in una grotta e riempito di
fieno. Ciò non era certamente quello per cui l'albero aveva pregato.

Il
secondo albero fu tagliato e trasformato in una piccola barca da pesca.
I suoi sogni di diventare una nave possente e trasportare re e regine
era terminato.

Il terzo albero fu tagliato in due tronconi e abbandonato nel buio.

Gli
anni passarono e gli alberi dimenticarono i loro sogni. Finché un
giorno, un uomo e una donna giunsero alla grotta. La donna partorì e il
neonato fu adagiato nella cassa per il mangime degli animali che era
stata fatta con il primo albero.

L'uomo aveva sperato di poter
costruire una culla per il bambino, ma fu la mangiatoia a divenirlo.
L'albero avvertì l'importanza di questo evento e capì che aveva accolto
il più grande tesoro di tutti i tempi.

Anni dopo, alcuni uomini
erano sulla barca da pesca che era stata realizzata con il secondo
albero. Uno degli uomini era stanco e si era addormentato. Mentre si
trovavano in mare un violento temporale li sorprese e l'albero pensò
che non sarebbe stato abbastanza robusto per proteggere i passeggeri.
Gli uomini svegliarono la persona che si era addormentata che alzandosi
in piedi disse al mare “Taci, calmati”. La tempesta si placò
immediatamente. A questo punto il secondo albero capì di aver
trasportato il Re dei Re nella sua barca.

Alla fine, qualcuno
arrivò e prese il terzo albero. Un troncone venne fissato nel terreno,
mentre l’altra metà venne messa sulle spalle di un uomo condannato a
morte.

Mentre veniva trasportato attraverso le strade, la gente
scherniva l'uomo che lo sosteneva. Quando si fermarono l'uomo fu
inchiodato all'albero e innalzato in aria lasciandolo morire in cima ad
una collina.

Dopo tre giorni, l'albero capì che non solo era
stato vicino a Dio, ma lo aveva sostenuto inchiodato su di sé poiché
Gesù era stato crocifisso sul suo legno.

Quando le cose non
sembrano andare nella direzione che ti aspetti, sappi che Dio ha sempre
un piano per te. Se tu hai fiducia in Lui, Lui ti darà grossi doni.
Ogni albero ebbe ciò che voleva ma non nel modo che avrebbe immaginato.

Noi
non sappiamo sempre ciò che Dio ha riservato per noi. Sappiamo che le
Sue vie non sono le nostre vie, ma le sue vie sono sempre le migliori.

 
 
 
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VERGINE MADRE

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
 

LA MADRE

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"Cari amici,
Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
 
 

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