Creato da maryrose.ms il 14/05/2008

CONTROESODO

BREVI PAUSE PER RIPRENDERE FIATO

 

 

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LA SANTA CROCE

Post n°63 pubblicato il 14 Settembre 2008 da maryrose.ms
 
Tag: feste

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 Oggi
è la festa dell’ Esaltazione della Santa Croce; la festa di tutti i
crocifissi del mondo. Cristo, sulla croce assimila il nostro dolore al
Suo. La nostra sconfitta è la Sua sconfitta; il nostro sentirci
abbandonati lo ha fatto Suo. Il Suo grido al Padre è il nostro grido.
La Sua Resurrezione è la nostra Resurrezione!

Propongo una meditazione molto profonda di Von Balthasar, che ho trovato dall’amico Cogitor.

“Dove
ho vinto io se non sulla croce? Siete ciechi come giudei e pagani, fino
a vaneggiare che il Golgotha sarebbe la mia caduta e bancarotta, e
credete che solo più tardi, tre giorni più tardi, mi sarei ripreso
dalla mia morte e che sarei emerso arrampicandomi a fatica dall’abisso
dell’Ade di nuovo in mezzo a voi? Ecco: questo è il mio segreto e non
ne esiste un altro in cielo o sulla terra: la mia croce è salvezza, la
mia morte è vittoria, la mia tenebra è luce. Allora, quando io pendevo
nel mio martirio, e lo spavento mi invadeva l’anima per l’abbandono, la
riprovazione, l’inutilità della mia vita, e tutto era oscuro, e solo la
rabbia della massa fischiava sarcasmi contro di me, mentre il cielo
taceva, serrato come la bocca di chi dispregia - ai polsi però pulsava
il mio sangue attraverso le porte aperte delle mani e dei piedi, e più
vuoto diventava il mio cuore ad ogni battito, la forza usciva da me in
ruscelli, e in me rimaneva solo impotenza, stanchezza mortale e il
senso di un fallimento infinito - e alla fine si avvicinava il
misterioso luogo, l’ultimo, sull’orlo dell’essere, e poi la caduta nel
vuoto e il ribaltare nell’abisso senza fondo, il dileguare, finire,
sfinire. L’immensa morte, che io da solo morivo (a voi tutti questo è
risparmiato mediante la mia morte e nessuno farà l’esperienza di che
cosa significhi morire): questa fu la mia vittoria. Mentre cadevo e
cadevo, il mondo nuovo saliva. Mentre ero sfinito oltre ogni debolezza,
si rafforzava la mia sposa, la chiesa. Mentre mi perdevo e del tutto mi
donavo e mi spremevo dallo spazio del mio io e senza possibilità di
rifugio (neppure in Dio) dal nascondiglio più segreto del sé venivo
espulso: allora io mi svegliavo e mi alzavo nel cuore dei miei
fratelli” (H.U. von Balthasar, Il cuore del mondo).

 
 
 
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VERGINE MADRE

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
 

LA MADRE

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"Cari amici,
Ciò che mi preoccupa principalmente della vicenda del sito islamico legato ad Al Qaeda in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed io siamo stati minacciati di morte, indicati come "due morti che camminano, proprio come si autodefiniva Falcone", è la sottovalutazione del fatto che si tratta di un testo in lingua italiana e che l’autore è verosilmente un italiano convertito all’islam terroristico di Osama bin Laden.
La mia impressione è che in generale, a livello di potere esecutivo, legislativo e giudiziario, immaginando che questo terrorismo islamico "Made in Italy" potrebbe essere l’opera di una testa calda e magari di un cane sciolto, nel senso di un fanatico non organico a un gruppo terroristico noto, il pericolo viene valutato al ribasso e si ritiene quindi che non ci si debba preoccupare più di tanto. Questo è un errore gravissimo. Non si comprende che anche se fosse presente un solo aspirante terrorista e magari un terrorista suicida, sarebbe di per sé sufficiente per avere la certezza che si tratta della punta di un iceberg, dove l’iceberg è una realtà ben radicata territorialmente e ideologicamente che dovrebbe preoccuparci." Magdi Cristiano Allam
 
 

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