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LA MENTALITà

     La nostra, e una mentalità decadente?

   

Provo a rispondere io, sperando che anche voi darete la vostra risposta. 

 No! Ma, se si va avanti così lo sarà. Il pesce puzza dalla testa, sì e sempre detto. La politica in quanto tale, non esiste a Crispano. Esiste invece la politica dell’arroganza, dell’odio personale, dell’egocentrismo e dell’ignoranza (vedi i voti acquisiti con salsicce e costolette di maiale).

Tutti i politici di Crispano, a qualunque schieramento appartengono, rispecchiano questo tipo di politica. Il cinquanta per cento della decadenza mentale esistente e dovuto a loro.

Per quanto riguarda il resto, la situazione Crispanese somiglia molto al film i “I magnifici sette”.

Il popolo di un piccolo paese messicano e vittima di continue scorribande di Calvera e dei suoi banditos, che, quando arrivano, si prendono tutto il loro raccolto, il vino e se le trovano approfittano delle loro donne.

Un giorno, asfissiati da queste continue razzie da parte dei banditos, una loro delegazione va al confine per assumere dei cowboys, n'assumono sette e tornano in paese. Questo popolo, era abituato a vivere dentro la paura e a nascondersi in chiesa tutte le volte che c’era un pericolo. I magnifici sette, che rappresentavano il coraggio, la scaltrezza, la voglia di giustizia, la libertà, l’intelligenza, l'unita, e l'amore per gli altri. Istruirono e aiutarono questo piccolo popolo a difendersi da solo, invece di chiudersi in chiesa tutte le volte.

Alla fine ci riuscirono, uomini donne e bambini uniti, si difesero e si liberarono dalle scorribande sempre più frequenti di Calvera e dei suoi banditos.

 Anche a Crispano, da quando sono arrivati Calvera e i banditos (molti anni ormai) la maggior parte dei Crispanesi si chiude in chiesa, o nel Katecumenio, andiamo a cercare i magnifici sette? 

              

 
 
 

 

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                  Voglia...tanta voglia di festa del Giglio...

Post n°148 pubblicato il 01 Maggio 2008 da satiricus1
 

                                 Premessa

Ci risiamo...i Crispanesi vogliono la festa del giglio, quest'anno più degli altri anni, non dimentichiamo la festa mancata. Un gruppo di giovani Crispanesi ha tutto. Il giglietiello, le colonne, la musica,  la paranza e l'entusiasmo, hanno chiesto un permesso per maggio, non riuscivo a capire il motivo, ho chiesto a Michele, perchè non presentate il permesso per la festa patronale? mi e stato risposto che in qualche modo ai tigrotti non fa piacere che loro vengano fuori.

Caro Pasquale ò Viking, tu sei il Capoparanza, basta, lasciate stare i ragazzi, i tigrotti hanno finito la loro epoca, Pascà sciogli la paranza, nessun comitato Crispanese vi chiamerà, se chiederete voi i permessi il sindaco non ve li darà, troppo rischioso si ritroverebbero la magistratura addosso, andate ad alzare fuori da Crispano e vedrete in quanti vi seguiranno se vi seguiranno. Rassegnatevi, e finita un epoca.

P.S. Riporto di seguito il post N% 75 che ho scritto il 24/02/2007 per favore Pasquale o Viking, mi rivolgo a te direttemente, smettetela di rubare l'entusiasmo ai Crispanesi, incoraggiateli questi ragazzi invece di smontarli, se i tigrotti si fanno da parte la festa si farà lo stesso e sarà piu bella.

 

il Risveglio, la Rinascita“LADRI DI ENTUSIASMO (piccola storia tutta Crispanese)

 

 

Lai Ciccon, il piccolo Carrettone, ò Russulillo, Peppino e Bartilucc, Nicola C., Michele e tanti altri Crispanesi, nel 2001 si chiesero, dopo oltre 130 anni che si fa la festa dei gigli a Crispano, andando sempre soggetti a Nola per i Gigli e le colonne di cartapesta, a barra e Casavatore per la paranza e la musica, se potevano permettersi di fare un giglio tutto Crispanese, a partire dal legno per l’obelisco, le colonne, la costruzione completa del giglio, che non e cosa da poco, la musica e la paranza, la mitica paranza “gioventù Crispanese”. Così decisero di fare il “giglietiello”.

Per spiegare in due parole a chi passa per questo blog e non e di Crispano, che cosa e la festa dei gigli, posso fare degli esempi, paragonandola con la dovuta proporzione in quanto a entusiasmo e passione, al palio di Siena, o al carnevale di Viareggio e di Rio, o alla finale di una coppa del mondo e per gli adolescenti che lo portano in spalla per la prima volta sognandolo per anni da bambini e come un rito di iniziazione. 

L’entusiasmo di questi Crispanesi dopo la decisione di fare tutto da soli, sali alle stelle, coinvolgendo di conseguenza il resto dei Crispanesi e prendendo di sorpresa i Vasoli.

Prepararono il legno in pochi giorni facendo una colletta collettiva, per le colonne non erano ancora preparati e chiesero aiuto a Tudisco, che da buon Nolano si mise a disposizione.

La febbre saliva, molti ragazzi musicisti tutti di Crispano, iniziarono a provare la musica, gli altri a reclutare la paranza e quando portarono il legno in Via S. di Giacomo di fronte alla posta, si sentiva tutto l’entusiasmo e il fermento dell’avvenimento.

Dovevate vederlo quel Russulillo che si arrampicava su per l’obelisco come se avesse delle ventose alle mani e ai piedi, dovevate vedere verso il pomeriggio il movimento di gente che era attirata dall’evento come mosche al miele, come tanti ragazzini attirati da un bellissimo giocattolo collettivo.

I ragazzi del giglio traspiravano simpatia, e tanto tanto cuore per quello che facevano, erano bene accetti da tutti i Crispanesi tranne che dai Vasoli, nemmeno loro possono mettersi contro l’entusiasmo di un popolo, si miei prodi ragazzi del “giglietiello” nemmeno i camorristi potevano fermarvi.

Però potevano boicottarvi, mettervi in difficoltà, per poi poter governare il vostro entusiasmo, strapparvi dalle mani il giocattolo, ma in prima battuta non ci riuscirono.

Stranamente il sindaco dell’epoca (C. Esposito) vi mandò i vigili urbani, che burocraticamente vi chiesero i requisiti, o se eravate costituiti in qualche cosa, insomma, delle scuse per fermare la festa, vi chiesero di fermarla.

Che atteggiamento miserabile da parte di un amministrazione, comunque i ragazzi non si persero d’animo, alcuni di loro si misero in macchina con il falegname e andarono a Nola, per chiedere a qualcuno come dovevano fare per risolvere il problema che i vigili attraverso il sindaco gli avevano procurato, incontrarono l’assessore alla cultura di Nola, gli consigliò di formare un comitato e fare una raccolta di firme per prendersi la responsabilità della festa.

Quando tornarono andarono direttamente al comune e molto arrabbiati dissero al sindaco le loro intenzioni, il loro entusiasmo e la loro forza d’animo fecero fare marcia indietro anche al sindaco, che concesse i permessi. Che forza ragazzi.

Ma i problemi non erano finiti, nel gruppo dei musicisti si era infiltrato Chiottpà, un subdolo personaggio, che ha una passione apparente per il giglio ma e solo una chiavica, tentò di destabilizzare il gruppo dei musicisti, ma alla fine i ragazzi lo cacciarono via con il vero entusiasmo. Evviva.

Il Mast’assuocc rosicava, i “suoi” tigrotti l’anno precedente avevano fatto quella figura, con la paranza di Casavatore e poi quella canzone che si espandeva per il paese, quella strana e bellissima canzone, come faceva….aspetta….ha si….faceva….Crispano….. ossaie te voglio bene…..te tengo dint’ò core….ecc, si i ragazzi del giglietiello lo stavano facendo fuori con il consenso della comunità.

Il colpo di grazia glielo assestarono dando nome alla paranza “gioventù Criapanese” e non i tigrotti, il Mast’assuocc si sentì escluso e continuava a rosicare.

La terza domenica di giugno partì la festa dei ragazzi, cullarono il giglietiello da maestri, il loro entusiasmo era coinvolgente, ma la sera verso le dieci, il Mast’assuocc e i suoi scagnozzi iniziarono a tramare come rubarsi l’entusiasmo dei ragazzi prendendo possesso del giglio in piazza, entrarono in azione, il falegname dal terrazzo vide tutta la scena, accerchiarono il giglietiello, uno di loro chiese al capoparanza di comandare un’alzata, mentre gli altri si piazzavano al posto dei caporali, volevano impossessarsi del giocattolo, per essere loro i protagonisti del resto della serata, nemmeno stavolta ci riuscirono, i ragazzi decisero di fermare l’obelisco piuttosto che lasciarlo nelle loro mani. Che forza ragazzi.

Andarono benissimo, al punto che lo rifecero a settembre e non solo, furono chiamati anche a Frattamaggiore per fare la festa.

Lì incominciarono a succedere cose strane, al punto che gli fu detto chiaramente e minacciosamente dai vasoli: “Vi siete divertiti, ve lo siete tolto lo sfizio, adesso lo vedete il vostro giglietiello, fatelo sparire per sempre!”

In questo modo becero miei prodi ragazzi, vi hanno rubato l’entusiasmo.

Quello che e successo in questi anni lo abbiamo visto nella puntata di “Anno Zero” del novembre scorso.

Risvegliatevi ragazzi, sbocciate in questa prossima primavera, i Crispanesi onesti e con la vera passione del giglio non vi hanno dimenticato, fate rinascere il “giglietiello” e non lasciate mai più che vi rubino l’entusiasmo che avete nel profondo del cuore, dai,riprovateci, siamo tutti con voi.

La sentite quella strana e bellissima canzone, come fa…..aspetta….ha si….Guagliò tu chist’u treno nll’ha perdere…….aggia sunnat c’ha o stiv pigliann……ma qualcheduno te terava è ret…..pecchè nun te vulev fa partì…….Forza guagliù risvegliatevi fatelo rinascere ò giglietiello………..Crispano…..ossaie…..na na na na…… te tengo dinto core……………..


 
 
 
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Un blog di: satiricus1
Data di creazione: 13/07/2006
 
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"NOI SIAMO ACQUA"

"Noi siamo acqua"

Quando l’’artista si fa strumento, coscienza collettiva, imputato e obiettore di una società cosi detta “evoluta”, ciò che è espressione visiva penetra l’osservatore interagendo con lui fino al coinvolgimento.

L’acqua e l ‘inizio, la vita, la parte fluida del cosmo  l ‘acqua e primordiale.

“Noi siamo acqua”.L’acqua, un archetipo potente e importante come quello del sole.Un elemento che, come la terra e l ‘energia (il fuoco) già da diversi anni bisogna comprarla.

Un'opera come “Noi siamo acqua”, più che essere spiegata, in qualche modo pone una domanda forte e consapevole.

Quelli che verranno dopo di noi ,cammineranno per strada con le maschere antigas e andranno a fare la fila al supermercato per comprare L’aria ?

 

NON MI AVRETE MAI COME VOLETE VOI

No, non mi avrete mai come volete voi!

Non sono come voleva mio padre, non sono e non sarò come vuole mia madre (cara) non posso, non sono come vorrebbero i miei fratelli e le mie sorelle, non sono come vuole la mia donna, neanche come vogliono i miei figli, non sono come vorrebbero gli altri parenti, non sono nemmeno come vorrebbero i miei amici, non sono come volevano i miei insegnanti a scuola, sono un operaio, non riuscirò mai ad essere come vogliono questi datori di lavoro, non posso essere come vuole questa televisione e informazione, non sono come vuole questa politica, non sono come vogliono i politici di Crispano, ne come vuole la mentalità camorristica, non sono come vuole la chiesa, non potrò mai essere come vuole il parroco di Crispano.

Sono come vogliono il sole, la luna, le stelle, come vuole il mare e l’alta montagna, sono come vuole il vento la natura la terra, come vogliono gli animali.

Scusate tanto, non mi avrete mai come volete voi!

 

IL MIO APPELLO LA MIA SFIDA

Stamattina vado in giro per crispano per pubblicizzare questo blog,cercherò di farlo sapere a quanti più Crispanesi mi sarà possibile.

Il mio appello va a tutti i Crispanesi che verranno a visitare il blog, per favore comunicatelo a tutti i crispanesi che conoscete.

Questo blog sarà dei crispanesi, scrivete commentate mandatemi le vostre foto, che sostituirò con la mia e le altre periodicamente, il mio intento e di far capire che il Crispanese sia tutta crispano, voglio dire,siamo più di dodicimila abitanti e quando si parla male di Crispano non interessa nessuno, difendiamo Crispano come se tutta la popolazione fosse uno solo, il Crispanese.

Sarebbe bello l'intervento dell'altra metà del cielo, le Crispanesi. Per adesso, non sono riuscito a trovare l'indirizzo web dei giornalisti del mattino, se qualcuno di voi ha facoltà mandategli questo blog oppure fatemi sapere come rintracciarli che me la vedo io.

La mia Sfida va

A tutti i politici di Crispano degli ultimi venti anni e più, ovviamente del c.destra e del c. sinistra scrivetemi se avete coraggio.

Ai camorristi crispanesi scrivetemi provate a usare la parola se avete coraggio.

 
 

LA MIA ANIMA

Era lì, davanti a me, con l’aria di chi vuole interrogarti, forse per timidezza o perché avevo aperto la porta mezzo nudo, non lo fece. Con movimenti molto impacciati sostenne che mi avrebbe aspettato al parco alla solita panchina, e senza darmi il tempo di rispondere volò via.

Questo mi mise addosso una certa agitazione, al punto che guardandomi fra gli occhi nello specchio la mia fronte diventò un piccolo schermo. Dapprima nebbiosamente, poi più nitida vidi la sua figura, in piedi su uno sgabello, e di spalle Io che gli allungo una mano per farla scendere.

La guardavo nel cuore degli occhi sperando che, oltre alle mie parole ascoltasse anche il mio pensiero:

 “…….SEI UNA DONNA

PER ME SEI TUTTE LE DONNE

SEI LA LUCE DEL FARO

CHE ILLUMINA GLI SCOGLI

DELLA MIA ANIMA

ED ANCHE SE A VOLTE NON  VOGLIO                                                                  

MI GUIDI… E MI PROTEGGI

NEL FANTASTICO VIAGGIO DELLA VITA.”

 

G. M.

 

"RESISTENZA PASSIVA"

In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia?

A Crispano non ci sono più di 20 camorristi.

Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti.

Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli.

Per questo noi li amiamo.

Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania)

Che cosa significa resistenza passiva contro costoro?

Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più.

Questo deve fare la cosiddetta società civile!

Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.

 

La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere  la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?

 

 

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