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LA MENTALITà
La nostra, e una mentalità decadente?
Provo a rispondere io, sperando che anche voi darete la vostra risposta.
No! Ma, se si va avanti così lo sarà. Il pesce puzza dalla testa, sì e sempre detto. La politica in quanto tale, non esiste a Crispano. Esiste invece la politica dell’arroganza, dell’odio personale, dell’egocentrismo e dell’ignoranza (vedi i voti acquisiti con salsicce e costolette di maiale).
Tutti i politici di Crispano, a qualunque schieramento appartengono, rispecchiano questo tipo di politica. Il cinquanta per cento della decadenza mentale esistente e dovuto a loro.
Per quanto riguarda il resto, la situazione Crispanese somiglia molto al film i “I magnifici sette”.
Il popolo di un piccolo paese messicano e vittima di continue scorribande di Calvera e dei suoi banditos, che, quando arrivano, si prendono tutto il loro raccolto, il vino e se le trovano approfittano delle loro donne.
Un giorno, asfissiati da queste continue razzie da parte dei banditos, una loro delegazione va al confine per assumere dei cowboys, n'assumono sette e tornano in paese. Questo popolo, era abituato a vivere dentro la paura e a nascondersi in chiesa tutte le volte che c’era un pericolo. I magnifici sette, che rappresentavano il coraggio, la scaltrezza, la voglia di giustizia, la libertà, l’intelligenza, l'unita, e l'amore per gli altri. Istruirono e aiutarono questo piccolo popolo a difendersi da solo, invece di chiudersi in chiesa tutte le volte.
Alla fine ci riuscirono, uomini donne e bambini uniti, si difesero e si liberarono dalle scorribande sempre più frequenti di Calvera e dei suoi banditos.
Anche a Crispano, da quando sono arrivati Calvera e i banditos (molti anni ormai) la maggior parte dei Crispanesi si chiude in chiesa, o nel Katecumenio, andiamo a cercare i magnifici sette?
Post n°88 pubblicato il 12 Aprile 2007 da satiricus1
Purtroppo, la mentalità collettiva Crispanese e Depressa. Niente di nuovo, la mentalità dell’intero mondo occidentale ne soffre. La depressione porta ad un bivio, da una parte si va verso il bullismo, la violenza gratuita, la prevaricazione sugli altri, la sete di potere e di soldi, per raggiungere lo scopo si arriva all’omicidio. (basta vedere i filmati che mandano sul web, soprattutto gli studenti) Dall’altra parte si va verso l’emarginazione, la paura, il pessimismo, in alcuni casi si arriva al suicidio. (mi riferisco al ragazzo sedicenne che si parla in questi giorni)
Esiste una terza via, l’Equilibrio.
Il vento “triste” di Crispano bisbiglia, una parola si sente, un'altra e masticata, un'altra ancora e più chiara, Io sono riuscito a decifrare che cosa dice, com'e nel mio stile ve lo dico chiaramente. Il vento "triste" di Crispano dice: si nunn’à facimm nuie a festa do Giglio e meglio che nun sé mette nisciun ammiez. (sono sicuro che non ho scritto bene in vernacolo)
Disubbidiamo Ai Politici. Disubbidite, come? Formate un comitato per la “festa del giglio” composto da esponenti che vanno dal centro destra al centrosinistra, un componente per ogni partito, un comitato di emergenza. La colpa di questo stato di cose e soprattutto vostra, di tutti. Volete solo cavalcarla la festa del giglio? Con quale faccia, andrete a chiedere i voti alla stragrande maggioranza dei Crispanesi l’anno prossimo? Disubbidite, dimostrate almeno in quest'occasione che siete attenti per Crispano, niente può essere più come prima, se succederà, sarà ancora colpa vostra, di tutti. Formate un comitato, chiamate intorno a voi brave persone capaci e appassionate, tutti insieme si va dai commissari. Si può fare, non ci vogliono neanche tanti soldi, “il Giglietiello” ci sta, la paranza pure, anche musicisti Crispanesi e qualche cantante non mancano, le luminarie penso, che il comune se le possa permettere. Dopo molti anni una festa di tutti i Crispanesi e non un giocattolo per pochi. Lo so, per la maggior parte dei politici Crispanesi, la festa del giglio e una stronzata, ma sappiate che per la stragrande maggioranza dei Crispanesi non e affatto così, la festa del giglio per Noi e tradizione folclore aggregazione collettiva allo stato puro. Provate ad immaginare miei fantastici politici Crispanesi, la festa del risveglio, mettetevi in mezzo tutti insieme, coraggio, fatelo, non c’e rimedio migliore contro la Depressione collettiva, (avete provato a farvi un giro per Crispano il giorno di pasquetta, scusate, dimenticavo, a voi non ve ne frega un c…o del resto dei Crispanesi.) altrimenti, con quale faccia, andrete a chiedere i voti alla stragrande maggioranza dei Crispanesi? Muovetevi politici Crispanesi non c’e tempo da perdere.
Al Parroco Ultimamente abbiamo visto in televisione il Cardinale Sepe (se non sbaglio siete compare e compariello) molto impegnato per i Napoletani, socialmente e culturalmente, ha messo i cesti per invitare i giovani a liberarsi dai coltelli (violenza bullismo), fatto molto simbolico, come quello di bruciare gli stessi coltelli e pistole (anche se di plastica), le sue omelie, da quando e arrivato a Napoli, sono rivolte alla cultura della legalità e del rigetto della violenza. Caro don Antonio, l’unica volta che tutta l’Italia ti ha visto in televisione, ascoltavi in “religioso” silenzio (con alcuni politici Crispanesi) la lettera “galeotta”. Disubbidisci per una volta in vita tua. Ti preoccupi solo di fare il pastore e di tenere le sue pecorelle ben chiuse nel recinto, “succhiandogli tutto il latte”. Sei il parroco di Crispano, non e possibile che te ne freghi dei Criapanesi. La buonanima di don Giovanni quando vedeva che i Crispanesi non riuscivano a formare un comitato per la festa, lo formava Lui e ne faceva il presidente. Disubbidisci per una volta in vita tua. Se a te di Crispano e dei Crispanesi non te ne frega niente, fatti trasferire e lascia tornare don Mario che e molto più sensibile di te. Altrimenti, puoi fare il presidente del comitato di politici (del centro destra e del centro sinistra) che si presenteranno dai commissari. Solo per quest’anno, per organizzare insieme ai Crispanesi la festa del Risveglio. Disubbidisci per una volta in vita tua. Muoviti don Antonio, non c’e tempo da perdere.
Ai Commissari del comune di Crispano. Aiutateci a disubbidire.
Ai Crispanesi. Disubbidiamo, fantastici Crispanesi. Muoviamoci, non c’e tempo da perdere.
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Post n°86 pubblicato il 20 Marzo 2007 da satiricus1
Al comune di Crispano. Alla commissione prefettizia.(Giorgio Criscuolo, Giovanna Meneghini, e Salvatore Carli)
Cari commissari
Mi chiamo SATIRICUS, cittadino Crispanese da diverse generazioni. Pratico arte, ed ho poco a che fare con la politica e i politici Crispanesi in genere, tranne che l’interesse di fare arte e cultura inesistenti a Crispano, ma sistematicamente censurato e ostacolato dalle precedenti amministrazioni. Vi scrivo riguardo alla distruzione del palazzo di fronte al giardinetto adiacente Piazzetta Falcone e Borsellino (Palazzo Vitale) . Premetto di sentirmi colpevole nell’animo e nello spirito di Crispanese,per non essermi accorto prima dello scempio, vi giuro di essermi sentito una chiavica quando ho visto il vuoto che ha occupato il posto del palazzo. Dato che curo un blog sul web, (che v'invito a leggere e nei limiti del possibile, dato che gestite la cosa pubblica a Crispano di seguirlo con attenzione) ho dedicato un post al problema, nei commenti che mi sono arrivati, mi si dice che gira voce che vogliono fare lo stesso scempio nell’antico Vico Capasso, e non solo, hanno pensato bene di acquisire di fronte al vico stesso un palazzo detto di “Sciore è Mischino” con le stesse intenzioni. Sempre nei commenti del post N 74 nel “blog il crispanese” mi si diceva che, la licenza al Trullo l’abbia rilasciata l’ex amministrazione Esposito, andando a chiedere agli interessati mi dicono che non ne sanno niente, che la licenza e stata rilasciata da voi commissari, il Trullo ci e riuscito anche perché al posto del palazzo ci deve venire una banca, quindi, dietro al progetto di distruzione ci sono tanti soldi e poteri forti, possibile che facciate chiarezza sulla cosa? Ovviamente non si cercano colpevoli, ma il trauma della distruzione del palazzo e la voglia di imprenditori senza scrupoli, di fare altrettanto con Vico Capasso e altri palazzi storici di Crispano preoccupano non poco la cittadinanza. Domando. Come mai mentre il palazzo si sapeva che doveva essere ristrutturato, tutto ad un tratto e stato distrutto? Voi che tipo di responsabilità avete (se ne avete) al riguardo? Dato che gestirete ancora per un anno la cosa pubblica, avete intenzione di permettere altre distruzioni del genere?
Vi prego di rispondere via maile a ( satiricus1@libero.it) oppure direttamente sul “Blog il crispanese” (potete trovarlo in qualsiasi motore di ricerca) dato che questa lettera verrà pubblicata.
(URL del “blog il crispanese” fare copia e incolla) http://blog.libero.it/CRISPANO/?nocache=1152785216 Grazie
19-03-2007 P.S. Per i Crispanesi che visitano questo blog, se non avete risposto al Sondaggio nel post precedente, per favore, fatelo. |
"Ma non hai sentito la voce in paese che vede come prossimo scempio urbanistico tutta l'area del vecchio e storico Vico Capasso?" Si e vero, hanno già comprato lo spazio e i manufatti. Per il momento non c'e niente di strano. Chi ha i soldi e giusto che li investono. Com'è giusto creare lavoro ristrutturando e rendendo abitabili le zone storiche del paese rispettando i vincoli storici e ambientali. Tutt'altra cosa è lo scempio urbanistico. Rimandandovi a un prossimo post più dettagliato, d'informazioni e se mi sarà possibile di immagini sulla questione di Vico Capasso, chiedo ai Crispanesi che hanno informazioni di scrivermi o sul blog o via maile satiricus1@libero.it "Cari politici Crispanesi, come state?" Penso che alle prossime elezioni qualsiasi candidato a sindaco, di qualunque lista, se non e in malafede, deve mettere nel proprio programma elettorale come uno dei punti importanti, la protezione e la difesa di quei pochi siti storici che sono rimasti a Crispano. |
Post n°75 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da satiricus1
“LADRI DI ENTUSIASMO” (piccola storia tutta Crispanese) Lai Ciccon, il piccolo Carrettone, ò Russulillo, Peppino e Bartilucc, Nicola C., e tanti altri Crispanesi, nel 2001 si chiesero, dopo oltre 130 anni che si fa la festa dei gigli a Crispano, andando sempre soggetti a Nola per i Gigli e le colonne di cartapesta, a barra e Casavatore per la paranza e la musica, se potevano permettersi di fare un giglio tutto Crispanese, a partire dal legno per l’obelisco, le colonne, la costruzione completa del giglio, che non e cosa da poco, la musica e la paranza, la mitica paranza “gioventù Crispanese”. Così decisero di fare il “giglietiello”. Per spiegare in due parole a chi passa per questo blog e non e di Crispano, che cosa e la festa dei gigli, posso fare degli esempi, paragonandola con la dovuta proporzione in quanto a entusiasmo e passione, al palio di Siena, o al carnevale di Viareggio e di Rio, o alla finale di una coppa del mondo e per gli adolescenti che lo portano in spalla per la prima volta sognandolo per anni da bambini e come un rito di iniziazione. L’entusiasmo di questi Crispanesi dopo la decisione di fare tutto da soli, sali alle stelle, coinvolgendo di conseguenza il resto dei Crispanesi e prendendo di sorpresa i Vasoli. Prepararono il legno in pochi giorni facendo una colletta collettiva, per le colonne non erano ancora preparati e chiesero aiuto a Tudisco, che da buon Nolano si mise a disposizione. La febbre saliva, molti ragazzi musicisti tutti di Crispano, iniziarono a provare la musica, gli altri a reclutare la paranza e quando portarono il legno in Via S. di Giacomo di fronte alla posta, si sentiva tutto l’entusiasmo e il fermento dell’avvenimento. Dovevate vederlo quel Russulillo che si arrampicava su per l’obelisco come se avesse delle ventose alle mani e ai piedi, dovevate vedere verso il pomeriggio il movimento di gente che era attirata dall’evento come mosche al miele, come tanti ragazzini attirati da un bellissimo giocattolo collettivo. I ragazzi del giglio traspiravano simpatia, e tanto tanto cuore per quello che facevano, erano bene accetti da tutti i Crispanesi tranne che dai Vasoli, nemmeno loro possono mettersi contro l’entusiasmo di un popolo, si miei prodi ragazzi del “giglietiello” nemmeno i camorristi potevano fermarvi. Però potevano boicottarvi, mettervi in difficoltà, per poi poter governare il vostro entusiasmo, strapparvi dalle mani il giocattolo, ma in prima battuta non ci riuscirono. Stranamente il sindaco dell’epoca (C. Esposito) vi mandò i vigili urbani, che burocraticamente vi chiesero i requisiti, o se eravate costituiti in qualche cosa, insomma, delle scuse per fermare la festa, vi chiesero di fermarla. Che atteggiamento miserabile da parte di un amministrazione, comunque i ragazzi non si persero d’animo, alcuni di loro si misero in macchina con il falegname e andarono a Nola, per chiedere a qualcuno come dovevano fare per risolvere il problema che i vigili attraverso il sindaco gli avevano procurato, incontrarono l’assessore alla cultura di Nola, gli consigliò di formare un comitato e fare una raccolta di firme per prendersi la responsabilità della festa. Quando tornarono andarono direttamente al comune e molto arrabbiati dissero al sindaco le loro intenzioni, il loro entusiasmo e la loro forza d’animo fecero fare marcia indietro anche al sindaco, che concesse i permessi. Che forza ragazzi. Ma i problemi non erano finiti, nel gruppo dei musicisti si era infiltrato Chiottpà, un subdolo personaggio, che ha una passione apparente per il giglio ma e solo una chiavica, tentò di destabilizzare il gruppo dei musicisti, ma alla fine i ragazzi lo cacciarono via con il vero entusiasmo. Evviva. Il Mast’assuocc rosicava, i “suoi” tigrotti l’anno precedente avevano fatto quella figura, con la paranza di Casavatore e poi quella canzone che si espandeva per il paese, quella strana e bellissima canzone, come faceva….aspetta….ha si….faceva….Crispano….. ossaie te voglio bene…..te tengo dint’ò core….ecc, si i ragazzi del giglietiello lo stavano facendo fuori con il consenso della comunità. Il colpo di grazia glielo assestarono dando nome alla paranza “gioventù Criapanese” e non i tigrotti, il Mast’assuocc si sentì escluso e continuava a rosicare. La terza domenica di giugno partì la festa dei ragazzi, cullarono il giglietiello da maestri, il loro entusiasmo era coinvolgente, ma la sera verso le dieci, il Mast’assuocc e i suoi scagnozzi iniziarono a tramare come rubarsi l’entusiasmo dei ragazzi prendendo possesso del giglio in piazza, entrarono in azione, il falegname dal terrazzo vide tutta la scena, accerchiarono il giglietiello, uno di loro chiese al capoparanza di comandare un’alzata, mentre gli altri si piazzavano al posto dei caporali, volevano impossessarsi del giocattolo, per essere loro i protagonisti del resto della serata, nemmeno stavolta ci riuscirono, i ragazzi decisero di fermare l’obelisco piuttosto che lasciarlo nelle loro mani. Che forza ragazzi. Andarono benissimo, al punto che lo rifecero a settembre e non solo, furono chiamati anche a Frattamaggiore per fare la festa. Lì incominciarono a succedere cose strane, al punto che gli fu detto chiaramente e minacciosamente dai vasoli: “Vi siete divertiti, ve lo siete tolto lo sfizio, adesso lo vedete il vostro giglietiello, fatelo sparire per sempre!” In questo modo becero miei prodi ragazzi, vi hanno rubato l’entusiasmo. Quello che e successo in questi anni lo abbiamo visto nella puntata di “Anno Zero” del novembre scorso. Risvegliatevi ragazzi, sbocciate in questa prossima primavera, i Crispanesi onesti e con la vera passione del giglio non vi hanno dimenticato, fate rinascere il “giglietiello” e non lasciate mai più che vi rubino l’entusiasmo che avete nel profondo del cuore, dai,riprovateci, siamo tutti con voi. La sentite quella strana e bellissima canzone, come fa…..aspetta….ha si….Guagliò tu chist’u treno nll’ha perdere…….aggia sunnat c’ha o stiv pigliann……ma qualcheduno te terava è ret…..pecchè nun te vulev fa partì…….Forza guagliù risvegliatevi fatelo rinascere ò giglietiello………..Crispano…..ossaie…..na na na na…… te tengo dinto core…………….. |
Post n°72 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da satiricus1
Le foglie degli alberi del giardinetto incominciavano ad emettere musica.Il Politicante ed il Mericano ad avere le convulsioni con l’avvicinarsi di Satiricù.Chiedevano aiuto ma nessuno li cagava. Satiricù si avvicinò a pochi passi da loro, tutt’intorno, migliaia di Crispanesi. Arrivavano anche quelli che erano intorno e sotto il giglio, una marea di persone.Il Politicante e il Mericano si erano arrampicati sui rami più bassi dell’albero cosmico, tutti poterono guardare gli animali fatti di veleno che avevano in corpo. Dall’ano del Politicante si vedeva chiaramente la coda del pescecane che aveva dentro. Il corpo dell’animale aveva preso posto in quello dell’uomo sostituendo gran parte degli organi interni e vitali, polmoni, cuore, fegato, milza, tutto il pacco intestinale compreso l’esofago. Era incastrato perfettamente nella cassa toracica, testa e mascella, tra il collo e la gola.Il Mericano si trovava nelle stesse condizioni del Vasolo, il suo animale di veleno era una Iena ridens di dimensioni più piccole del pittbull ma composta di veleno più perfido, in bocca portava una laurea arrotolata. Satiricù si accostò di più all’albero, il Vasolo cercava di allargare il cerchio di persone che stringeva tutt’intorno, il Gattotigre si accucciò al suo fianco come una statua egiziana, tutto intorno e per un ampio raggio crescevano fiori e volavano farfalle, la pioggia di luce continuava a scendere, il giglio fermo al suo posto. Il pulviscolo d’Amore si piazzò sul mandorlo all’angolo del giardinetto, senti Satiricù dire a quei due che, se volevano liberarsi e liberare Crispano, dovevano salire sulla cima dell’albero e buttarsi giù natiche a terra.Il Politicante e il Mericano consapevoli finalmente di quello che portavano in corpo non c’e la facevano più, e cosi fecero. Salì per primo il Politicante, si buttò giù che sembrava un angolo di quarantacinque gradi, nell’impatto a terra il pescecane schizzo fuori della bocca dell’uomo come un salmone che risale la corrente, il Gattotigre si trasformò e lo ingoiò per tempo. Tornando ad essere un Politico fece un respiro cosi profondo, da succhiare la vita nell’ossigeno che respirava, gli organi occuparono il loro posto e il sangue tornò a pulsare umanamente. Da quel momento il politico si sentì come un Cristo che Risorge. Il Mericano ebbe vita più difficile, la Iena, nonostante che l’uomo fece un volo diretto con una botta tremenda al suolo, non schizzò interamente fuori della bocca, rimanevano all’interno le zampe posteriori, se non veniva fuori tutta, il Gattotigre non poteva intervenire. Satiricù si avvicinò con fare pietoso, diede al Mericano uno schiaffo tra la nuca e il collo come si fa con un amico quando vuole sfottere, la Iena sparata fuori, rimbalzò a terra sfuggendo per un attimo al Gattotigre, dopo tre passi azzannandola da dietro, gli fa cadere la laurea fatta di veleno che portava in bocca. In quei pochi secondi che ci vollero al Gattotigre per ingoiare la Iena e raggiungere la laurea, tutti, poterono sentire il fetore nauseante che deve sopportare chi porta nella propria coscienza una laurea fatta di veleno, il lezzo fetoso scomparve appena il Gattotigre la inghiotti. Da "Il Crispanese" (racconto fantastico)
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Post n°70 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da satiricus1
Da "Il Crispanese"(racconto fantastico) (al Vasolo) “Né Cumbariè e fernut e fa stì pagliacciat” disse il Vasolo che era arrivato a pochi metri da lui.Intorno a Satiricù si fece subito un vuoto ma nessuno andò via, una curiosità collettiva li inchiodava a terra.Il Vasolo nell’avvicinarsi stava per dire qualcosa, ma incrociando lo sguardo di Satiricù sì zitti e si avvicinò ad un passo da lui, si fissarono per qualche secondo, il Vasolo cambiò l’espressione del volto, tirò fuori di dietro la schiena una calibro nove, tolse il caricatore e il colpo in canna buttandoli ai piedi di Satiricù insieme alla pistola. Il Gattotigre, salta giù dal braccio ingoia il tutto e torna al suo posto. Subito dopo, il Vasolo, vide Satiricù trasformarsi perfettamente nelle sembianze del padre e lo abbracciò affettuosamente. Dopo qualche secondo si stacca dall’abbraccio fa un passo indietro e cade in ginocchio tossendo paurosamente.Con molta fatica, sempre tossendo ferocemente si rialza in piedi e da quel momento in poi, Satiricù fa in modo che tutti i Crispanesi guardano la realtà come la vede lui. I presenti guardano in corpo al Vasolo, come se avessero gli occhi a raggi x, vedendo chiaramente il pittbull che ha dentro di lui. L’animale, ha la testa conficcata nella gola, al punto che il più delle volte e lui a parlare al posto del Vasolo, il corpo scende attraverso l’esofago dilatandolo e le zampe anteriori, sono ficcate una nel polmone di destra e una in quello di sinistra, costringendolo a non farlo respirare umanamente, il di dietro e incastrato perfettamente nella bocca dello stomaco, da li, deriva tutta l’ansia del Vasolo, le zampe posteriori sono ben piazzate, una nel fegato e l’altra nella milza, da qui, tutta la paura e la violenza, la coda e ben mimetizzata nelle viscere come un antenna all’incontrario. Il pulviscolo d’Amore non e per niente sorpreso di quello che vede. I Crispanesi ne sono allucinati. Il Vasolo, incomincia a vomitare il pittbull, una scena straziante e stomachevole, come se stesse partorendo tutto il veleno del mondo ma non ci riesce, si, anche il cane come il topolino era composto interamente di veleno.Il Vasolo sta per soffocare, storcendo gli occhi vede Satiricù che con una carezza lascia andare giù il Gattotigre, si avvicina, e lo fa mettere a quattro zampe, di dietro con le ginocchia, avanti con i gomiti, la testa diritta e la bocca rasoterra, si piazza dietro di lui, si concentra un attimo e gli da un potente calcio in culo.Il pittbull e costretto ad uscire dal corpo del Vasolo liberandolo definitivamente. Il Gattotigre non gli da tempo di ficcarsi in un altro corpo, con meraviglia di tutti, s'ingrandisce come una tigre della Malesia, lo ingoia in un sol boccone e ritorna nelle dimensioni di un gatto. Il Vasolo, come se fosse rinato, si avvicina al Gattotigre, lo prende in braccio, e accarezzandolo lo da a Satiricù chiedendogli di proseguire il cammino al suo fianco. Satiricù acconsente e vanno avanti. |
Post n°69 pubblicato il 13 Gennaio 2007 da satiricus1
Senti chi parla……manifesto numero tre
FACCIAMO CHIAREZZA…..MA DI CHE?
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Post n°67 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da satiricus1
Mentalità Decadente
Un adolescente di circa 15 anni si fidanza con una ragazzina, dopo qualche mese la ragazza si rende conto che con lui non e cosa e lo lascia. Il ragazzo, figlio di un “è miezz a via”, la ragazza, figlia di una famiglia media, i genitori lavorano lei va al liceo e sogna di laurearsi. Il padre del ragazzo e una mezza calzetta, ma e stato alcune volte dentro e si vanta di conoscere camorristi di alto livello, il ragazzo, ha lasciato la scuola alle medie, ripetendo due volte la prima e due la seconda, sogna da grande di essere un camorrista. Il ragazzo, deluso fortemente di quello che gli aveva fatto la ragazza lasciandolo, reagisce in malo modo, andando a gridare e schiamazzare nei pressi della sua casa dicendo anche parolacce. La famiglia della ragazza, che, non pensa neanche lontanamente di chiamare i carabinieri per non mettersi sulla bocca di tutti, cerca di allontanarlo, ma lui, anche andando via, ritorna nei giorni seguenti e continua a gridare ingiuriare e dire parolacce. Non potete immaginare che cosa succede psicologicamente ad una famiglia che gli capita un fatto del genere.Il padre, che e una persona per bene, vorrebbe andare a parlare con il padre del ragazzo e dirgli di imparare l’educazione al figlio, ma la moglie dice: “ dove vai, chell’è gente malamente e sono abituati a litigare con tutti, con chi ti metti, lascia perdere”. Chiamare la forza pubblica, non e cosa, in provincia e non solo, l’omertà e incarnita nella mente, non si e abituati, tra l’altro hanno un politico in famiglia. Interviene lo zio della ragazza, dice che gli va a parlare lui e via dicendo, infatti, qualche giorno dopo lo zio che e con un cugino in auto, vede il ragazzo per strada, si ferma e cerca di parlargli civilmente, il ragazzo, per tutta risposta gli risponde male e inizia ad alzare la voce, lo zio a questo punto ne ha piena la misura, l’istinto di parentela e di adulto gli fa sferrare uno schiaffo al ragazzo pentendosene subito, apriti cielo, non potete immaginare questo, che si fa afferrare, piange, minaccia di farlo sparare dal padre, si sbatte ma a distanza, comunque, lo schiaffo ha fatto il suo effetto, ed esce fuori il meccosiello che e in lui, il cugino dello zio della ragazza spinge lo schiaffeggiatore in auto dicendogli di lasciar perdere. Successo questo fatto, provate ad immaginare ancora una volta come si sente una famiglia quando gli cade addosso una cosa del genere. Nel frattempo che lo zio e il cugino tornano a casa, il ragazzo, ha già telefonato e minacciato di farlo sparare dal padre. La famiglia intera compreso i bambini nel panico assoluto. Di chiamare la forza pubblica non se ne parla nemmeno. Lo zio della ragazza quella notte non dorme, ad un tratto, gli viene in mente che un suo amico d’infanzia ha un fratello che e diventato un camorrista. Di prima mattina lo raggiunge sul lavoro, gli spiega il fatto e l’amico lo prende a cuore e gli promette di parlarne al fratello. Inizia la trattativa. Il fratello dell’amico dello zio della ragazza, si impegna, organizza un summit, dato che il ragazzo e stato battezzato da un camorrista suo amico. Tengo a precisare che se il ragazzo non avrebbe avuto nessuna conoscenza camorristica avrebbe preso un cumulo di mazzate. Adesso fate ancora uno sforzo e cercate di immaginare la riunione. In una stanza qualunque, in un appartamento qualunque, di un comune nella zona nord di Napoli, il ragazzo e il padre già sono lì, il compare di battesimo del ragazzo, (il camorrista) va avanti e indietro con un bicchiere in mano. Entra nella stanza l’amico dello zio della ragazza ed esclama: “chi vuole sparare allo zio della ragazza deve sparare prima a me”, in quel momento entra in scena il fratello camorrista che si riconosce con l’altro camorrista, si salutano e si abbracciano mentre entra lo zio della ragazza e il cugino, succede che il padre del ragazzo, si rivolge allo zio della ragazza e dice “ma com' tu appartieni a chist”, riferendosi al fratello dell’amico dello zio della ragazza, “ma allora qual’e o problem”, diede uno schiaffone al ragazzo a sorpresa e davanti a tutti e disse “chiedi scusa allo zio della ragazza”, il ragazzo lo fece. Lo zio della ragazza l’amico e il cugino andarono via subito, il ragazzo e il padre andarono via dieci minuti dopo, i due camorristi, che avevano risolto un problema sociale, rimasero a parlare d'affari……..
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Post n°65 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da satiricus1
Coloro che investono le persone, o, in ogni modo, dopo un incidente automobilistico scappano, se presi dalle forze dell’ordine meritano condanne esemplari. L’ex sindaco Carlo Esposito ed un'altra persona, sono stati vittime di un pirata della strada. Li ha conciati male, ed e scappato, lasciandoli a terra per diverso tempo, poteva capitare il peggio. SATIRICUS, il falegname, che lo conosce personalmente, i Crispanesi e non che passano da questo blog, augurano una ripresa sana e completa alle vittime dell’incidente. |
Post n°64 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da satiricus1
Lunedì 19/12/2006, il falegname, solleticato da me, che mi scappava un post su certi manifesti affissi a Crispano, accende il PC, cerca di connettersi ma la connessione abortisce diverse volte, alza la cornetta del telefono e si rende conto che la linea non c’e, stanco, della giornata di lavoro pensa a un guasto di zona e va a dormire. Martedì 20/12, si rende conto che deve chiamare il 187 per segnalare un guasto perchè la linea ancora non c’é. Gli garantiscono che entro venerdì 22 il problema sarà risolto. Infatti, il pomeriggio del venerdì 22 la linea telefonica torna, ma quando prova a connettersi con l’ADSL alice, il modem continua a lampeggiare e abortisce qualsiasi tentativo di collegamento. Il falegname, richiama il 187 e segnala il problema, gli rispondono che la riparazione e ancora aperta fino alle ore 24,00 per cui, entro quell’ora il problema e risolto, il falegname fiducioso e stanco della giornata di lavoro va a dormire. Il sabato 23/12, incalzato da me, che mi scappava di scrivere sul blog il falegname si alza di buon mattino, fatto le sue cose si siede al PC lo accende e convinto che il guasto e stato riparato entro la mezzanotte del giorno prima, cerca di connettersi diverse volte ma ogni tentativo abortisce. Richiama di nuovo il 187 e segnala il problema, l’operatore gli risponde che, probabilmente non c’e l’anno fatta a risolvere il problema e gli confida, dato che e sabato antivigilia poi domenica vigilia e poi natale e santo Stefano se ne parla il 27/12. OK, ci sono le feste. Il falegname il 27 richiama il 187, oramai non sopporta più le stesse registrazioni e la stessa musichetta, gli rispondono molto comprensibilmente che, dato il prolungarsi del problema “sicuramente” nella giornata verrà risolto. Il falegname date le rassicurazioni e anche la mia pressione, il giorno 28 molto fiducioso riprova a connettersi, niente da fare. Scoglionato richiama il 187 si sciroppa registrazioni e musichetta che ormai sono diventate odiose e insopportabili. Si scusano e gli garantiscono che nella giornata tutto sarebbe stato risolto. Infatti, nella tarda mattinata gli arriva un messaggio dalla telecom che il guasto e stato riparato. Tornando a casa la sera tutto fiducioso e rassicurato dalla telecom, il falegname prova a connettersi, niente, niente di niente, ogni tentativo abortisce il modem continua a lampeggiare inesorabilmente. Richiama il 187 con il c…o in frantumi. L’operatore dice di stare al PC per fare una prova gli fa spegnere e riaccendere il modem, si rende conto che dipende da loro e si prende 48 ore per risolvere il problema, siamo al pomeriggio del giovedì 28, che palle. Il falegname lascia passare il 29/12 e per sapere le cose come stanno richiama la mattina del 30/12, gli rispondono che il problema persiste e dato che stiamo all’antivigilia di capodanno poi la vigilia e poi il resto, se ne parla all’anno nuovo. Il falegname indignato, sfiancato, scoraggiato e incazzato, scrive un fax molto accorato e dettagliato alla telecom. Domenica 31/12 nel tardo pomeriggio prima di andare al cenone in famiglia prova a connettersi, c…o il problema e risolto. Ma vaffanculo telecom se ne parla all’anno nuovo. Utopisticamente, per un disagio del genere, la telecom, ad un utente come il falegname e a tanti altri che si sono trovati, si trovano e si troveranno nella sua stessa condizione, gli dovrebbe regalare una settimana di vacanza antistress. Mettiamo che questa proposta fosse reale, pensate che la telecom cambierebbe registro?
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Post n°63 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da satiricus1
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INFO
"NOI SIAMO ACQUA"
"Noi siamo acqua"
Quando l’’artista si fa strumento, coscienza collettiva, imputato e obiettore di una società cosi detta “evoluta”, ciò che è espressione visiva penetra l’osservatore interagendo con lui fino al coinvolgimento.
L’acqua e l ‘inizio, la vita, la parte fluida del cosmo l ‘acqua e primordiale.
“Noi siamo acqua”.L’acqua, un archetipo potente e importante come quello del sole.Un elemento che, come la terra e l ‘energia (il fuoco) già da diversi anni bisogna comprarla.
Un'opera come “Noi siamo acqua”, più che essere spiegata, in qualche modo pone una domanda forte e consapevole.
Quelli che verranno dopo di noi ,cammineranno per strada con le maschere antigas e andranno a fare la fila al supermercato per comprare L’aria ?
NON MI AVRETE MAI COME VOLETE VOI
No, non mi avrete mai come volete voi!
Non sono come voleva mio padre, non sono e non sarò come vuole mia madre (cara) non posso, non sono come vorrebbero i miei fratelli e le mie sorelle, non sono come vuole la mia donna, neanche come vogliono i miei figli, non sono come vorrebbero gli altri parenti, non sono nemmeno come vorrebbero i miei amici, non sono come volevano i miei insegnanti a scuola, sono un operaio, non riuscirò mai ad essere come vogliono questi datori di lavoro, non posso essere come vuole questa televisione e informazione, non sono come vuole questa politica, non sono come vogliono i politici di Crispano, ne come vuole la mentalità camorristica, non sono come vuole la chiesa, non potrò mai essere come vuole il parroco di Crispano.
Sono come vogliono il sole, la luna, le stelle, come vuole il mare e l’alta montagna, sono come vuole il vento la natura la terra, come vogliono gli animali.
Scusate tanto, non mi avrete mai come volete voi!
IL MIO APPELLO LA MIA SFIDA
Stamattina vado in giro per crispano per pubblicizzare questo blog,cercherò di farlo sapere a quanti più Crispanesi mi sarà possibile.
Il mio appello va a tutti i Crispanesi che verranno a visitare il blog, per favore comunicatelo a tutti i crispanesi che conoscete.
Questo blog sarà dei crispanesi, scrivete commentate mandatemi le vostre foto, che sostituirò con la mia e le altre periodicamente, il mio intento e di far capire che il Crispanese sia tutta crispano, voglio dire,siamo più di dodicimila abitanti e quando si parla male di Crispano non interessa nessuno, difendiamo Crispano come se tutta la popolazione fosse uno solo, il Crispanese.
Sarebbe bello l'intervento dell'altra metà del cielo, le Crispanesi. Per adesso, non sono riuscito a trovare l'indirizzo web dei giornalisti del mattino, se qualcuno di voi ha facoltà mandategli questo blog oppure fatemi sapere come rintracciarli che me la vedo io.
La mia Sfida va
A tutti i politici di Crispano degli ultimi venti anni e più, ovviamente del c.destra e del c. sinistra scrivetemi se avete coraggio.
Ai camorristi crispanesi scrivetemi provate a usare la parola se avete coraggio.
LA MIA ANIMA
Era lì, davanti a me, con l’aria di chi vuole interrogarti, forse per timidezza o perché avevo aperto la porta mezzo nudo, non lo fece. Con movimenti molto impacciati sostenne che mi avrebbe aspettato al parco alla solita panchina, e senza darmi il tempo di rispondere volò via.
Questo mi mise addosso una certa agitazione, al punto che guardandomi fra gli occhi nello specchio la mia fronte diventò un piccolo schermo. Dapprima nebbiosamente, poi più nitida vidi la sua figura, in piedi su uno sgabello, e di spalle Io che gli allungo una mano per farla scendere.
La guardavo nel cuore degli occhi sperando che, oltre alle mie parole ascoltasse anche il mio pensiero:
“…….SEI UNA DONNA
PER ME SEI TUTTE LE DONNE
SEI LA LUCE DEL FARO
CHE ILLUMINA GLI SCOGLI
DELLA MIA ANIMA
ED ANCHE SE A VOLTE NON VOGLIO
MI GUIDI… E MI PROTEGGI
NEL FANTASTICO VIAGGIO DELLA VITA.”
G. M.
"RESISTENZA PASSIVA"
In questi giorni si sono accesi i riflettori dei media su Napoli città. E la provincia?
A Crispano non ci sono più di 20 camorristi.
Uno e mezzo per ogni 1000 abitanti.
Li conosciamo. Prima di tutto sono esseri umani, sono genitori, mariti, fratelli, figli, e in quanto esseri umani amano, le mogli, i figli, i fratelli.
Per questo noi li amiamo.
Per quanto riguarda il resto, sono i nostri peggiori nemici, rappresentano la peggiore decadenza mentale che possa ricadere su un piccolo comune come Crispano. (di riflesso in tutta la provincia di Napoli e la Campania)
Che cosa significa resistenza passiva contro costoro?
Nessun rispetto, niente legami, niente favori, niente di niente, non cagarli proprio, non dargli nessuna importanza, non avere mai bisogno di loro, soprattutto non avere paura, al massimo dato che sono esseri umani e anche loro amano, un buongiorno e buonasera niente di più.
Questo deve fare la cosiddetta società civile!
Lo stato, la magistratura e gli organi di polizia, lo sanno chi sono, e solo loro possono sequestrare i soldi e i beni della camorra, l’unica vera risposta che può dare lo stato.
La società civile gli toglie il potere, lo stato gli toglie i soldi e i beni e li distribuisce, facendo aumentare il benessere la cultura anticamorristica, questa e resistenza passiva, e tanto utopistico?
Inviato da: jamaika62
il 11/10/2009 alle 00:45
Inviato da: Anonimo
il 19/07/2009 alle 19:06
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:25
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:23
Inviato da: jamaika62
il 20/06/2009 alle 01:21