La mia quotidianità è un gioco d'incastri.
A volte riesce, e la soddisfazione è molta.
Spesso fallisce, con molto rammarico.
Colpa della mia voglia di far tutto, senza rinunciare a nulla, soprattutto alle cose piacevoli.
Ma colpa anche della mia mania di voler controllare tutto, senza delegare.
In questa situazione, ogni imprevisto diventa un pericolo mortale.
La sorpresa non ha nulla di piacevole: nel migliore dei casi, è solo una perdita di tempo.
E la vita diventa un casellario da aggiornare e riempire: uno nuovo per ogni giorno.
Un gioco di strategia che, alla lunga, stanca e mortifica.
La tendenza ansiogena (derivata da un'autostima prossima allo zero) mi rende vulnerabile all'imprevedibile, mettendomi in crisi.
Per reagire a questo stato di cose, potrei usare il mantra labronico del "mimportaunasega", che funziona sempre bene (dalle mie parti).
Oppure prendere coscienza del fatto che, gli imprevisti, fanno parte della vita e che, per gestirli, non serve la Protezione Civile ma solo un po di Calma, Gesso, e Buon Senso.
Devo solo convincere il mio mononeurone, a piantarla di agitarsi tanto, in quei frangenti.
E se si sente solo ed abbandonato, in quei momenti, per fargli compagnia posso sempre invitare la particella di sodio della pubblicità....:-)
Inviato da: titentosempre
il 24/10/2011 alle 22:16
Inviato da: veuve_cliquot
il 22/10/2011 alle 14:30
Inviato da: tizi.m
il 21/10/2011 alle 23:59
Inviato da: queen888
il 21/10/2011 alle 19:24
Inviato da: veuve_cliquot
il 21/10/2011 alle 15:47