Clima. A Uppsala esponenti religiosi di tutto il mondo firmano un "manifesto"
Primo "Summit interfedi sul clima"
04.12.2008
Il cambiamento climatico suscita le
preoccupazioni delle religioni mondiali. L’ecologia e la protezione del
pianeta sono stati al centro del primo "Summit interfedi sul clima"
tenutosi a Uppsala (Svezia) il 28 e 29 novembre. Promosso dall’"Alleanza delle Religioni e della Conservazione"
– una fondazione laica affiliata al WWF – la conferenza ha visto la
partecipazione di un migliaio di persone provenienti da tutto il mondo.
Non solo rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste, ma anche
buddisti, induisti, baha’i, scintoisti, sikh, tutti a favore della
lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile. "Le
comunità di fede possono svolgere un importante ruolo in tema di
cambiamento climatico" ha affermato Margot Wallström, vice presidente
della Commissione europea, secondo la quale si è resa indispensabile
una collaborazione tra istituzioni religiose e politiche in fatto di
questioni ambientali.
"Quel che pensiamo e ciò in cui
crediamo può essere anche diversissimo; tuttavia, quando parliamo della
responsabilità per una buona gestione della terra, la quale ci è data
in prestito da Dio, allora siamo tutti d’accordo", ha affermato l’arcivescovo della Chiesa di Svezia, il luterano Anders Wejryd che ha ospitato l’evento. La conferenza si è conclusa con la solenne firma del Manifesto di Uppsala
sottoscritto da una trentina di leader religiosi, con lo scopo di
lanciare un appello soprattutto al mondo della politica, a favore di
una rapida e vasta riduzione delle emissioni di CO2, in particolare
nelle parti più sviluppate del pianeta (vedi documentazione). Per Guillermo Kerber Mas,
responsabile del Programma per i diritti umani e il cambiamento
climatico del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), si è reso
necessario aggiungere alla discussione sul clima anche "la dimensione etica e quella spirituale, dalle quali in un futuro prossimo non potremo più prescindere".
I firmatari del "manifesto" hanno preso l’impegno di farsi portavoce
nei propri paesi di un comportamento ambientale responsabile, senza
dimenticare anche l’aspetto più pratico della promozione di misure
concrete per la lotta al cambiamento climatico. "Si tratta di una
questione profondamente spirituale concernente la giustizia, la pace e
la speranza in un futuro di amore e solidarietà per l'umanità e il
creato tutto" hanno affermato i leader. Il manifesto, elaborato soprattutto in vista della Conferenza internazionale di Copenaghen di fine 2009 che dovrà proporre un protocollo post-Kyoto, è stato presentato il 1° dicembre a Prozen in Polonia in occasione della Conferenza sul clima dell’ONU.
(NEV, 49/2008)
Fonte:www.chiesaluterana.it
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