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Le ricchezze inestimabili del Lilibeo
Post n°107 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Kimayra
![]() Le ultime indagini sul promontorio di Capo Boeo iniziarono nel 1999 e si ritrovò immediatamente una necropoli del V-VI secolo d.C., ma la scoperta più affascinante degli scavi, proseguiti fino al 2008, è certamente il decumanus maximus, la strada utilizzata sino al IV secolo d.C. che corrisponde all'attuale viale XI maggio, nel cuore di Marsala. Nella storia della Lilibeo romana, la monumentalizzazione del decumano massimo era, soprattutto, un evento politico e come tale viene ricordato in un'iscrizione pubblica bronzea, che ricorda il "propretore designato" e che è stata ricostruita grazie alle lettere incise nelle lastre del pavimento. Ai lati del decumanus maximus si intuisce la presenza di isolati, con abitazioni di cui si intravedono resti pavimentali e murari. Dalla pavimentazione stradale sono emerse numerose tombe, due delle quali costituiscono un caso notevole: sono due sepolcri dipinti con iscrizioni in lingua greca, databili al VI-VII secolo d.C. e racchiuse all'inizio ed alla fine da piccole croci. Sulle sepolture, poi, è stato possibile effettuare altri rilievi. Durante i lavori di restauro, nella zona della Chiesa di S. Giovanni Battista al Boeo, che comprende, nel sotterraneo, la "grotta della Sibilla", gli archeologi hanno scoperto straordinarie strutture che sottolineano ulteriormente l'importanza dell'area, ed una bellissima statua in marmo raffigurante Venere Callipige. Quest'ultima è stata portata a Bonn per essere esposta nel 2008 alla mostra "Sizilien", occasione creata appositamente per la progettazione di un piedistallo in acciaio che possa sostituire gli arti inferiori della statua. ![]() L'eccezionale struttura di culto, la prima rinvenuta al Lilibeo, è stata frequentata fino al III-IV secolo d.C. e si compone di tre costruzioni rettangolari, delimitate da una strada, il cui percorso si inserisce nella maglia regolare che contraddistingueva l'urbanistica della città antica. L'ambiente centrale del complesso ha una pavimentazione a mosaico geometrico multicolore ed una pianta rettangolare con un podio per statua sito al centro del lato corto orientale, vicino al quale sono stati scoperti molti frammenti marmorei di statue ed iscrizioni. Il reperto più interessante è la statua femminile, spezzata in antico, che da un'iscrizione in greco ha svelato novità eccezionali e sarà presentata al pubblico entro la fine dell'anno. |
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