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L'addio di Ivano Fossati...
Post n°922 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da chioggiatv
Tag: banda, Chioggia TV, chioggiatv, decadancing, fossati, ivano, Jesahel, leggera, musica, rock, rockstar È la stagione degli addii nel mondo della musica. Dopo l'annuncio a sorpresa di Vasco Rossi che in diretta tv qualche mese fa ha detto «mi dimetto da rockstar», tocca ad Ivano Fossati che, sempre in tv, a pochi giorni dalla festa dei 60 anni (il 21 settembre) e alla vigilia della presentazione del nuovo album e tour, Decadancing, dice «serenamente lascio e mi sentirò più libero. Ho pensato, non negli ultimi giorni ma negli ultimi due o tre anni, che questo Decadancing sarebbe stato il mio ultimo disco e non ne registrerò altri e anche il mio prossimo tour sarà l'ultimo», dice Fossati a Fabio Fazio che lo ospita a Che tempo che fa su Rai3. «È una decisione serena e sono molto determinato. Il motivo minore è che l'ho sempre saputo e che a sessant'anni ho la sensazione che forse avrei potuto fare altro. Un motivo più concreto è che mi sono domandato se al prossimo album ipotetico che avrei dovuto fare fra 4-5 anni sarei stato in grado di metterci la stessa passione e avrei avuto la stessa lucidità che ho potuto garantire fino a qui». Convinto che «è anche un buon momento, mi piace che sia ora e non fra cinque anni. Quello da cui mi sto staccando è il mestiere della discografia, mi stacco da quella che si chiama attività discografica», vuole lasciare «l'avere a che fare con la promozione, anche l'avere a che fare con il girare il mondo che mi piace tanto e il dover stare attento a vedere tutto per catturare tutto, prestando attenzione agli avvenimenti, a quello che dice la gente e ai colori, a tutto quello che avrebbe potuto servirmi per scrivere canzoni. Da questo punto di vista comincerò a viaggiare e a vedere le cose in un altro modo. Mi sentirò più libero». Fossati con ben 40 di carriera alle spalle, un nuovo disco, Decadancing e anche un libro, "Tutto questo futuro" che usciranno il 4 ottobre, e poi l'ultimo tour. Non a caso quindi prima dell'addio ha messo insieme ricordi, persone, musica, canzoni e digressioni, una specie di autobiografia della musica che ha fatto crescere un pezzo d'Italia. Lui, musicalmente parlando, nasceva nel 1971 con i Delirium che lasciarono un'impronta importante nella storia del Festival di Sanremo con Jesahel. Poi lascia la band e comincia l'avventura che lo porta a diventare un autore il cui lavoro appartiene alla cultura del nostro Paese. La sua discografia solista ha inciso in modo profondo nella cultura musicale italiana: "La mia banda suona il rock" e "Panama e dintorni", per esempio, sono esempi felici di contaminazione tra canzone d'autore e rock, La pianta del te, Macramè, Lindbergh, La disciplina della terra fino a Musica Moderna, disegnano un percorso artistico unico per la capacità di conciliare strutture musicali sofisticate con la qualità squisitamente letteraria dei testi.
Cantante di rara intensità, Fossati è un esempio felice di come si possano conciliare una personale ricerca artistica e la difesa della propria indipendenza intellettuale con le grandi platee. È considerato uno degli autori più completi e "colti" dell'attuale scena musicale ed il suo percorso artistico è articolatissimo (e rispecchia il suo carattere irrequieto). Ha creato con il pubblico un rapporto di fiducia assoluta e i 'fossatianì rappresentano un mondo a parte nell'universo dei fan e infatti li rassicura fino all'ultimo così: "La gente che verrà a sentirmi in tour non deve aspettarsi nessun "Addio". Voglio divertirmi fino alla fine, voglio che ogni concerto sia una vera festa" |
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 14:55
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il 28/12/2016 alle 19:31
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il 23/12/2016 alle 12:09
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il 23/10/2016 alle 14:56
Inviato da: diletta.castelli
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