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PET THERAPY : AMORE SENZA PAROLE
Post n°1165 pubblicato il 26 Giugno 2012 da chioggiatv
Avere il controllo del proprio corpo e delle proprie azioni in armonia con l’animale con cui diventi un tutt’uno: questo significava per me fare ippoterapia. Quando a undici anni ho dovuto smettere per motivi di salute mi si è spezzato il cuore, perchè io e Wolf (così si chiamava il cavallo datomi per l’attività, un esemplare salvato dal mattatoio) eravamo in perfetta sintonia.
Wolf era un essere docile che sentiva dentro di sè che i suoi piccoli passeggeri avevano bisogni “speciali”, pertanto non era bizzoso, aggressivo ma placido e attento, quasi protettivo con noi tutti, specie con chi aveva anche deficit psichici. L’ippoterapia, che iniziai per migliorare il mio controllo del corpo e la postura, per chi ha disabilità intellettive e/o difficoltà relazionali può fare veri miracoli , al pari di altre terapie con animali: essa rientra infatti nelle cosidette “pet -therapy”. Significa appunto “animale terapia” e prevede l’utilizzo dei cosidetti animali da compagnia: cani, gatti, conigli, criceti, uccellini ma anche cavalli e muli, capre, mucche e delfini.
Nei bambini con particolari problemi, negli anziani, in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici, il contatto con un animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità che queste persone possono avere perduto.
Può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici.
La presenza di un animale desta l' interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, stimola positivamente e distoglie dal dolore e/o disagio. E’ cosa nota che avere un animale domestico crea nel padrone serenità e gioia nell’accudimento, oltre che un forte senso di responsabilità.
L’animale più “utilizzato” è il cane, ovvero il miglior amico dell’uomo . Viene impiegato di frequente quale co-terapeuta, sia nella cura di bambini che di adulti ed anziani attraverso l'invito al gioco e l'offerta di compagnia e la richiesta di interazione.
Il gatto invece è utilizzato per la sua indipendenza e facilità di accudimento, lo si preferisce per persone che vivono sole e che, a causa della patologia o dell'età, non sono agevolate negli spostamenti esterni. Criceti e conigli sono meno impegnativi dei precedenti, tuttavia curarli e accarezzarli può migliorare le condizioni di bambini che istaurano con essi un legame affettivo.
* foto da pinterest.com |
Inviato da: Recreation
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