Creato da chioggiatv il 28/08/2009

ChioggiaTv

chioggiotti per passione

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

 

« AttesaTi trucco per le feste! »

Alla scoperta dell'Asia...in moto.

Foto di chioggiatv

"One man, One moto, One out" non è il titolo di un film ne di una canzone... è il titolo del blog di Daniele Donin. Ma perchè vi parlo di lui? Bhè, vagando su Facebook ho scoperto una locandina che ha attirato la mia attenzione, una mostra fotografica che si terrà dal 26 al 31 Dicembre presso il municipio di Chioggia e che racconta un viaggio compiuto in moto. Il titolo? "CHIOGGIA - ULAANBAATAR. Verso le terre estreme. Mostra fotografica"
Colpita da questo evento, ho deciso di saperne di più ed eccovi cosa mi ha raccontato Daniele... 

Cominciamo dall'inizio, parlaci un po' di te... chi è Daniele Donin?
Sono un tranquillo ragazzo irrequieto a cui non piace stare fermo! Ho 30 anni e vivo e lavoro tra Chioggia e Gorizia dove presto servizio come ufficiale presso il 13° Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia", un magnifico reparto che mi ha dato la possibilità di maturare esperienze all'estero, prima in Medio Oriente e poi nei Balcani. Senza dubbio però la mia vita è anche caratterizzata da un grande passione per la moto e per i viaggi "on the road" in solitaria in moto. Da Quando avevo 17 anni, prima su un motorino e poi su uno scooter 125 ho girato l'Italia, poi, gradatamente, mi sono avventurato alla scoperta dell'intero continente europeo, dapprima su una BMW F 650 GS e successivamente su una BMW R1150 R arrivando fino all'estremo Nord della Scandinavia e all'evocativa Scozia. Nel 2008, con la mia BMW R1200 Gs Adventure ho attraversato i Balcani, terre incantevoli ma martoriate dall'odio. Sempre nel 2008 ho posato le ruote in Africa, con un bellissimo giro in solitaria in Tunisia. Nel dicembre 2009, ho raggiunto l'Africa Nera scendendo da solo lungo la costa occidentale, attraversando Marocco, i territori contesi del Sahara Occidentale, Mauritania, Senegal ed inoltrandomi nella giungla seguendo per un breve tratto il fiume Gambia. È stato lì, durante la mia piccola Chioggia - Dakar, che ho capito che potevo davvero realizzare il mio sogno di andare in Mongolia. 

"Chioggia-Ulaan Baatar da solo in moto"... come ti è venuta quest'idea e cosa
ti ha portato a scegliere l'Asia? Come ti sei preparato prima di partire?

Perché la Mongolia è lontana, da tutto. Cercavo un posto libero dall'uomo, un luogo dove non ci fosse presenza umana invasiva, cercavo la natura selvaggia, una terra estrema. Mi rendo conto che sembra una follia e non è facile da spiegare, ma in questi luoghi si provano emozioni ormai rare nelle nostre vite strapiene di tutto, laggiù invece, nella sterminata steppa, o tra quelle montagne brulle, sei solo tu e non c'è niente intorno. La sensazione di libertà che si prova è una cosa forte e concreta. Te ne stai lì, a spaziare in un posto bellissimo, da solo, con la tua tenda, il tuo fuoco e la tua moto. Cosa vorresti di più? Noi non siamo più abituati a questa libertà, chiusi nelle nostre gabbie ovattate fatte di abitudini, di problemi e di schemi imposti dalla società. 
La preparazione è sempre una parte delicata. Dall'idea di base si sviluppa un percorso fattibile, calcolando approssimativamente tappe, distanze e tempi, poi si procede con le informazioni riguardanti la prima "bozza" di viaggio. Ovviamente devi fare affidamento ad internet e alle guide turistiche per informazioni più dettagliate sia sul clima che sulle strade. Poi passi alla preparazione della moto, la carichi come un mulo con le sole cose veramente essenziali e con tanti attrezzi che speri di non dover usare mai e...parti! Nei mesi precedenti la partenza mi sono studiato un po' di nozioni di officina e dedicato ad un po' di preparazione fisica...tutto qua. Certo è che devi avere molta motivazione e soprattutto pensare sempre che ce la puoi fare, altrimenti al primo, qualsiasi, intoppo ti subentra il "ma chi me lo fa fare? Non posso starmene tranquillo in vacanza in spiaggia?"

Un viaggio così lungo fatto da solo... una tua scelta oppure non hai trovato
nessuno disposto a seguirti?

Sono abbastanza abituato a stare via di casa per mesi a causa del lavoro, e questo mi aiuta anche nei viaggi. Sono partito da solo perché, secondo me, è questa la vera chiave. Ti fai guidare dal tuo istinto e sei veramente libero di decidere tutto e poi, e questa è la cosa più importante, sono convinto che in due o in gruppo di certe occasioni non ci si possa neanche accorgere. Mi spiego meglio: se sei da solo sei obbligato ad avvicinarti agli altri, è il naturale istinto umano, lo stesso istinto porta anche gli altri ad avvicinarsi a te, e questo ti aiuta a conoscere più da vicino realtà così lontane e diverse dalla tua. Certo, capisco benissimo che sia molto pericoloso ma, secondo me, il rischio per un'esperienza così intensa e vera è accettabile.

Ti è capitato di sentirti "straniero" oppure hai incontrato persone che ti hanno fatto sentire a casa?
Sarò fortunato ma in tutti i miei viaggi ho sempre incontrato gente che mi ha aiutato e mi ha fatto sentire veramente "a casa mia" ovunque. Spesso sono stato invitato a mangiare o addirittura a dormire a casa di perfetti sconosciuti e fidandomi di loro (con le dovute cautele...) ho conosciuto gente fantastica con la quale ho condiviso il piacere di una chiacchierata o di una tazza di latte caldo. Soprattutto in Mongolia ho incontrato persone di una semplicità, ospitalità e gentilezza a dir poco commoventi e purtroppo non più presenti nel nostro mondo. Non hanno esitato a dividere con me Il poco (ma veramente poco!) che avevano, in cambio di niente. Persone fantastiche che ti fanno capire che in fondo l'umanità non è poi così male e che c'è sempre qualcuno disposto ad aiutarti.

5 cose che pensi non dimenticherai mai di quest'esperienza...
Non è una domanda facile...un viaggio si compone di due aspetti fondamentali, i posti che vedi e la gente che incontri. E questo è stato un viaggio totale. La lista sarebbe molto più lunga, ma 5 facciamo così: 3 sensazioni forti che ho vissuto e 3 persone speciali che ho incontrato...
Sicuramente l'emozione nel varcare il confine mongolo. Una terra immensa, sconfinata, esotica, selvaggia mi si è stesa davanti agli occhi, una sensazione che non si può assolutamente descrivere a parole, anche perché condita dalla felicità di averla raggiunta da solo, kilometro dopo kilometro partendo da casa mia! Hai gli occhi lucidi, il cuore ti si apre e diventi un tutt'uno con il paesaggio che ti scorre davanti agli occhi ma al tempo stesso anche dentro di te. La prima impressione che ti assale è che quello che avevi sempre pensato fosse il niente in realtà non lo era. C'è una pace irreale e una strana magia nell'aria. Queste montagne brulle intorno a te a perdita d'occhio ti gettano in un mondo quasi fiabesco, fatto di pietre taglienti, sentieri impervi e sconosciuti, dove la natura, sotto questo cielo incredibilmente blu, è l'incontrastata sovrana e l'uomo è solo un piccolo ospite.
Un'altra situazione bellissima è stata il campo che ho fatto sulle sponde di Tolbo Nuur, un grande lago della Mongolia sud-occidentale. La tranquillità, i colori del cielo che sembravano dipinti e il profumo proveniente dal lago erano così intenso e particolare.
Una situazione meno bella, ma che sicuramente non dimenticherò è stata quando a qualche decina di chilometri da Tsagaan Uul, nella Mongolia centrale, sono caduto per l'ennesima volta, rimanendo schiacciato dalla moto per mezzora prima che qualcuno passasse per la pista e mi aiutasse ad uscire da sotto.

 

Le persone speciali che ho incontrato sono state tante, ma di sicuro non mi potrò mai dimenticare di Sergei, che ho incontrato a Charkov, in Ucraina. Cercavo un albergo e questo signore si ferma con la macchina sotto la pioggia, e mi chiede a gesti (parlava solo ucraino e russo) se cerco un hotel. Mi accompagna in un hotel molto carino, poi mi invita a cena con la sua famiglia e dopo cena ce ne andiamo a casa sua dove parliamo un sacco grazie alla moglie che conosce l'inglese. Mi riempie di regali utilissimi e mi riaccompagna all'hotel. Il tutto per semplicissimo, spontaneo e umano...altruismo!
A Novosibirsk un motociclista, padrone di un negozio di articoli per moto, che mi ospita a casa sua per la notte e che mi aiuta a cercare delle gomme per la mia moto dopo che gli avevo chiesto se per caso ne avesse. Si è fatto letteralmente in 4 per aiutarmi, mi ha fatto incontrare un sacco di motociclisti russi amici suoi ed è grazie a lui che poi ho casualmente conosciuto Melusine e Volker, miei incredibili compagni di viaggio per qualche giorno! Melusine è partita da sola da Parigi con un 125 Honda, con l'intento di portarlo alla fabbrica...a Tokio! Volker è partito da Koln con un amico che in Georgia ha dovuto rinunciare al viaggio. Si sono incontrati casualmente in Uzbekistan. Abbiamo percorso insieme la strada fino al confine mongolo e poi ci siamo salutati. Dopo di che li ho beccati ad Ulaan Bator!

Qual è la cosa più strana che ti è successa?
Di cose strane ne sono successe tante, ma preferisco piuttosto parlarti della "sequenza" delle cose strane. Mi spiego. Si tratta di qualcosa che io chiamo "istinto di viaggio", una serie di casualità derivanti da tue scelte istintive che caratterizzano tutto il viaggio in maniera determinante. Ti porto un paio esempi. Ti fermi mezzo minuto per fare una foto senza neanche scendere dalla moto, riparti e poco dopo, mentre ti avvicini ad un camion per superarlo vedi una delle sue gomme esploderti a 100 metri. Quei 30 secondi hanno cambiato il viaggio e forse la tua vita. Altro esempio: al bivio decidi d'istinto, all'ultimo momento, di entrare a Novosibirsk per cercare delle gomme nuove che in realtà non ti servono, in realtà non ti va neanche di trascorrere la notte in questa caotica città russa, ma qualcosa ti ha detto "massì dai!". Accosti in centro per vedere la piazza, mentre scatta il rosso al semaforo davanti a te. A questo stesso semaforo si ferma un motociclista russo (Anton) che poi ti ospita a casa sua. 
Questi sono solo due esempi che ho riportato, ma ci sono molte altre storie simili a queste che mi hanno fatto veramente capire che anche nella vita di tutti i giorni capitano "cose strane", istinti, occasioni delle quali spesso neanche ci accorgiamo. In viaggio queste occasioni si manifestano in modo più esplicito perché sei più attento e riesci a vedere meglio i cambiamenti che comportano. Perché non è strano, che arrivi a Ulaan Bator, devi costruirti da solo la cassa per spedirti la moto a casa e nel tuo stesso piccolo campeggio c'è un inglese che sta andando in macchina e con la sua famiglia in Australia per aprirsi una falegnameria e che quindi ha la macchina piena di attrezzi che ti presta per fare la tua cassa? Incredibile no?

C'è un oggetto, un portafortuna, qualcosa che hai portato con te per ricordarti casa? Non sono superstizioso, no, nessun portafortuna e neanche foto di casa.

Cosa rappresenta per te la moto?
Altra domandona... beh, il mio blog è OneMan-OneMoto-OneOut...già da questo si dovrebbe capire molto di come la vedo no? La moto per me rappresenta il modo per fare una cosa importantissima ogni tanto: andarmene via. Il mezzo con il quale superare l'orizzonte, il confine, la quotidianità della vita. Il mezzo con il quale esco dalla gabbia ovattata e comoda delle abitudini e che mi fa provare emozioni forti ed intense. In moto sei libero e sei "nel" paesaggio che attraversi. Il vento in viso, la pioggia, la neve, il sole, il caldo, tutte emozioni sono enormemente amplificate da questa macchina spettacolare. Di fatto è solo un pezzo di ferro, ma quando ci sali sopra, quel connubio cuore-macchina in realtà rappresenta te stesso, come sei e ciò che vuoi dalla vita, ed io dalla vita voglio ancora emozioni sincere e semplici, come quelle dei bambini che riescono a stupirsi davanti a cose che gli adulti neanche vedono.

Una citazione, un proverbio, una frase che per te è importante.
Non sono molto un tipo da citazioni ma c'è un verso di una canzone del Banco del Mutuo Soccorso un gruppo Progressive italiano degli anni ‘70 :

"Lontano è la strada che ho scelto per me 
dove tutto è degno di attenzione perché vive, perché è vero, vive il vero"

Mostra fotografica 
26-31 Dicembre 2010
Palazzo Municipale - Corso del Popolo
orario: 10-12:30 e 16-19:30

di Chiara Tiozzo

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

faustalabbatem.metBishamonten.vannalisa6dglemiliomangtotonnixalma38cer80michele.simiona1985cesare.nisivatoresabrunetti.infoicethinkogiugiu1986emodegatto2001
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963