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Messaggi di Ottobre 2011

Jane Eyre... la forza di una donna...

Post n°925 pubblicato il 17 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Cari amici lettori e non, oggi non vi parlerò di un romanzo appena scritto ma di un classico senza tempo: “Jane Eyre” di Charlotte Bronte. Uscito nel lontano 1847 viene definito un capolavoro della scrittura inglese.

Questo romanzo è tornato a riempire gli scaffali di tutte le librerie italiane grazie all’uscita, nel mese di Ottobre 2011, nelle sale cinematografiche del film omonimo “JANE EYRE” con la regia di Cary Fukunaga.

Nonostante io mi definisca una “lettrice compulsiva”, devo ammettere che questo romanzo non l’avevo mai letto. Ma nella vita arriva sempre un momento per tutto … ed anch’io mi sono tuffata tra le pagine della storia di Jane Eyre: una ragazza forte, temprata dall’infanzia che ha dovuto trascorrere in un orfanotrofio, e dal destino che l’attende presso “Thornfield House” dove lavorerà come governante alle dipendenze dell’imponente e sarcastico signor Edward Rochester. Tra fughe, segreti e misteri da svelare, un romanzo ambientato nell’ottocento ancora in grado di suscitare emozioni nel lettore e nello spettatore del grande schermo.

E allora buona lettura e visione a tutti!

di Elisa Caser

 
 
 

"Sobrietà, quanto mi costi..."

Post n°924 pubblicato il 14 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Sabato 8 ottobre l’Auditorium San Nicolò di Chioggia ha ospitato la riunione interclub (niente a che fare con la grande squadra di Moratti, tranquilli!) dei club Acat di Chioggia e Cavarzere. L’associazione Acat riunisce tutte le persone che vivono problematiche relative all’uso e abuso di alcol, fornendo loro un aiuto per uscire dalla dipendenza e supportando i loro familiari in questo percorso. Tema del pomeriggio: “Sobrietà quanto mi costi”, presenti all’evento l’assessore Massimiliano Tiozzo (Servizi Sociali Comune di Chioggia), la dott.ssa Barbara Salmaso (medico tossicologo Ser.T Ulsss 14) e alcuni rappresentanti di associazioni simili ad Acat, con l’obiettivo di sostenere coloro i quali vogliono smettere di bere.

 

acat

 

Poi c’è stata la lettura di testimonianze di ex alcolisti e la premiazione degli anni di sobrietà; alcuni attori della compagnia teatrale di Cavarzere hanno letto dei verbali di una famiglia di un alcolista: è emersa da un lato la difficoltà e la disperazione, ma dall’altro anche la grande gioia per la ritrovata serenità. Queste pagine lette fanno parte di un libro pubblicato e di cui si potrà trovare copia in biblioteca civica di Chioggia, dal titolo: “Mi racconto… dall’alcol si può uscire”.

 

 

Per chi volesse saperne di più, avere maggiori informazioni, potete trovare la pagina in Facebook Acat Chioggia Cavarzere, altrimenti potete telefonare il mercoledì pomeriggio al seguente numero: 380/1887162.

Viviana Terzulli

 

 
 
 

Megaers per Scuole Senza Frontiere

Post n°923 pubblicato il 12 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Pippo Zaccaria di nuovo in scena, e di nuovo per beneficienza.Appuntamento imperdibile con il famoso comico chioggiotto presso il Teatro Don Bosco venerdi 14 ottobre ore 21.00. MEGAERS, risate per raccogliere fondi e donare speranza ai bambini sostenuti dall' Associazione “Scuole Senza Frontiere Area Sud-Est asiatica ONLUS”.

Pippo Zaccaria

 

Pippo Zaccaria, tormentato dai ricordi, rivive i suoi trascorsi radiofonici che si materializzano in una estemporanea performance in diretta, in compagnia dell’ormai scomparso amico e collega Vincenzo Tornaconti che appare solo “in voce” dall’aldilà.

Un testo divertente con venature malinconiche che rivisita in modo ironico e distaccato il mondo delle radio libere. Lo spettacolo si snoda tra memoria e sogno in un alternarsi di “on air” e dietro le quinte dove, al di là delle voci impostate, del paravento della musica e della superficialità esibizionistica del mondo dello spettacolo, si svelano le persone nella loro nuda fragilità fatta di sogni, ridicoli nella loro improbabile fattibilità, e di delusioni via via più crude che portano il protagonista a scendere dalla ribalta per calcare il più realistico palcoscenico della vita quotidiana.

Pippo Zaccaria riversa in questa pièce tutta la sua umanità unita a tanta simpatia e allegria; Megaers è un’opera diversa dai soliti spettacoli di Pippo Zaccaria perché, pur divertendo, porta con sé anche una tenera malinconia chapliniana che pare proporre, contro una cultura che cerca nella vanità e nell’esibizionismo una sorta di affrancamento della massificazione, un sano realismo condito di salutare autoironia.

Megaers

 

L’associazione “Scuole Senza Frontiere Area Sud-Est asiatica ONLUS” è nata nel dicembre del 2005 ma la sua fondazione è il continuo di un’azione cominciata all’inizio degli anni 90, quando un piccolo gruppo di persone parti per raggiungere lo stato del Nepal.
L' associazione si fonda e vuol proseguire quello spirito di volontariato spontaneo e profuso, con lo scopo:  L’ISTRUZIONE DI UN BAMBINO FA L’EVOLUZIONE DI UN POPOLO.  Le esperienze insegnano che è essenziale offrire ai bambini la possibilità di crescere, svilupparsi ed essere educati nell’ambito della propria cultura, perché è l’unica maniera con la quale possono aprire una finestra verso il futuro, verso una vita migliore.
Gli obbiettivi, quindi, sono:  la costruzione delle scuole, il rifornimento delle stesse e di altre di materiale didattico, donare vestiario e giocattoli ai bambini e assicurare insegnanti  del luogo.  Infine,  ma non meno importante, l' impegno per aiutare le persone anziane abbandonate, i bambini orfani e disabili, le donne emarginate della società e assistenza in campo medico-sanitario.

Scuole Senza Frontiere

http://www.scuolesenzafrontiere.com/

PROGETTI REALIZZATI:

Nepal, 2004 
Nel dicembre 2004 inaugurata in Nepal una scuola elementare a Muldol-Chapagaon, una piccola località che si trova a 2000m di altitudine.  In quella occasione, sono stati consegnati ai 250 bambini e ai loro insegnanti zaini, divise scolastiche (realizzate da sarti e calzolai nepalesi), materiale didattico per un anno, vestiti e giocattoli.  L’edificio costruito ospita al piano terra la scuola elementare.

Nepal, 2006

Nell’agosto 2006 inaugurata la scuola elementare a Lele, Nepal, dove è stato consegnato materiale didattico, divise scolastiche, vestiti e giocattoli a 300 bambini; e a Muldol al primo piano dell’edificio costruito nel 2004 un centro per le attività sociali e culturali.

Ogni anno una delegazione dell’Associazione si reca in Nepal per visitare le scuole, verificare l’istruzione dei bambini e consegnare nuovo materiale didattico nonché vestiario e generi alimentari.

Pippo Zaccaria Megaers

MEGAERS
VENERDI 14 OTTOBRE 2011
TEATRO DON BOSCO

Si consiglia la prenotazione presso: Cartoleria Arcobaleno a Chioggia Riva Vena - Ponte S.Andrea - Pasticceria Freazzato a Sottomarina Str.da Madonna Marina - Pasticceria Ceolin a Sottomarina Centro e Original Marines a B.go S.Giovanni

 
 
 

L'addio di Ivano Fossati...

Post n°922 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da chioggiatv
 
Foto di chioggiatv

È la stagione degli addii nel mondo della musica. Dopo l'annuncio a sorpresa di Vasco Rossi che in diretta tv qualche mese fa ha detto «mi dimetto da rockstar», tocca ad Ivano Fossati che, sempre in tv, a pochi giorni dalla festa dei 60 anni (il 21 settembre) e alla vigilia della presentazione del nuovo album e tour, Decadancing, dice «serenamente lascio e mi sentirò più libero. Ho pensato, non negli ultimi giorni ma negli ultimi due o tre anni, che questo Decadancing sarebbe stato il mio ultimo disco e non ne registrerò altri e anche il mio prossimo tour sarà l'ultimo», dice Fossati a Fabio Fazio che lo ospita a Che tempo che fa su Rai3.

«È una decisione serena e sono molto determinato. Il motivo minore è che l'ho sempre saputo e che a sessant'anni ho la sensazione che forse avrei potuto fare altro. Un motivo più concreto è che mi sono domandato se al prossimo album ipotetico che avrei dovuto fare fra 4-5 anni sarei stato in grado di metterci la stessa passione e avrei avuto la stessa lucidità che ho potuto garantire fino a qui». Convinto che «è anche un buon momento, mi piace che sia ora e non fra cinque anni. Quello da cui mi sto staccando è il mestiere della discografia, mi stacco da quella che si chiama attività discografica», vuole lasciare «l'avere a che fare con la promozione, anche l'avere a che fare con il girare il mondo che mi piace tanto e il dover stare attento a vedere tutto per catturare tutto, prestando attenzione agli avvenimenti, a quello che dice la gente e ai colori, a tutto quello che avrebbe potuto servirmi per scrivere canzoni. Da questo punto di vista comincerò a viaggiare e a vedere le cose in un altro modo. Mi sentirò più libero».

Fossati con ben 40 di carriera alle spalle, un nuovo disco, Decadancing e anche un libro, "Tutto questo futuro" che usciranno il 4 ottobre, e poi l'ultimo tour. Non a caso quindi prima dell'addio ha messo insieme ricordi, persone, musica, canzoni e digressioni, una specie di autobiografia della musica che ha fatto crescere un pezzo d'Italia.

 
"Sarà la musica che gira intorno
quella che non ha futuro
Sarà la musica che gira intorno
saremo noi che abbiamo nella testa
un maledetto muro."

Lui, musicalmente parlando, nasceva nel 1971 con i Delirium che lasciarono un'impronta importante nella storia del Festival di Sanremo con Jesahel. Poi lascia la band e comincia l'avventura che lo porta a diventare un autore il cui lavoro appartiene alla cultura del nostro Paese. La sua discografia solista ha inciso in modo profondo nella cultura musicale italiana: "La mia banda suona il rock" e "Panama e dintorni", per esempio, sono esempi felici di contaminazione tra canzone d'autore e rock, La pianta del te, Macramè, Lindbergh, La disciplina della terra fino a Musica Moderna, disegnano un percorso artistico unico per la capacità di conciliare strutture musicali sofisticate con la qualità squisitamente letteraria dei testi.

 

Cantante di rara intensità, Fossati è un esempio felice di come si possano conciliare una personale ricerca artistica e la difesa della propria indipendenza intellettuale con le grandi platee. È considerato uno degli autori più completi e "colti" dell'attuale scena musicale ed il suo percorso artistico è articolatissimo (e rispecchia il suo carattere irrequieto). Ha creato con il pubblico un rapporto di fiducia assoluta e i 'fossatianì rappresentano un mondo a parte nell'universo dei fan e infatti li rassicura fino all'ultimo così: "La gente che verrà a sentirmi in tour non deve aspettarsi nessun "Addio". Voglio divertirmi fino alla fine, voglio che ogni concerto sia una vera festa"

"E la mia banda suona il rock
per chi l'ha visto e per chi non c'era
e per chi quel giorno lì
inseguiva una sua chimera.
Oh, non svegliatevi
oh, non ancora
e non fermateci
no no no ah, per favore no."
di Chiara Tiozzo
 
 
 

IL FONDACO- TRA DIO E CESARE

Post n°921 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Il Fondaco è un gruppo culturale costituito da un nucleo operativo di persone attive a Chioggia, appartenenti ad ambiti sociali e professionali diversi, che dedicano parte del loro tempo a promuovere la cultura come elemento fondante della dimensione umana.
Il gruppo, grazie ad un’intensa rete di relazioni e di contatti con le realtà limitrofe, realizza eventi culturali per offrire a Chioggia, e non solo, opportunità di conoscenza e di crescita.

Oggi 7 ottobre presso l' Auditorium San Nicolò alle ore 21.00 il Fondaco presenta "Tra Dio e Cesare"

L’accostamento delle parole “Dio” e “Cesare” evoca l’esortazione evangelica “Date a Cesare quel ch’è di Cesare e a Dio quel ch’è di Dio”. Ma che cos’è Cesare e che cos’è Dio? Dove passa il confine delle rispettive competenze?
Dio è trascendente mentre Cesare partecipa alla realtà naturale delle cose, è parte di tutti i tentativi che fa l’uomo per dare ordine al proprio vivere associato.
E’ corretto parlare ancora della “spartizione” delle competenze o è più corretto parlare di co-presenze? Molti sono i laici cristiani che lavorano e non si sottraggono ai loro doveri politico-sociali. La Chiesa cattolica, in quanto realtà sociale storicizzata e presente in Italia e nel mondo non può che interagire con gli organismi esistenti, li influenza e al tempo stesso ne viene influenzata.
In che modo viene gestita questa bipolarità dalla nuova classe dirigente? Quali sfide offre la gestione della res publica nella consapevolezza della propria tradizione e della propria identità?

 

Il Fondaco

TRA DIO E CESARE

7 ottobre
Auditorium San Nicolò

ore 21 ingresso libero

 Dr Marcello Veneziani giornalista
Sen. Paolo Giaretta

Conduce: Valentina Alazraki giornalista

 

Il Fondaco

Altro importante appuntamento il 13 ottobre  con "Che nome darti ora inquieta che stiamo vivendo? Credenze, passioni, speranze e disperazione dell’epoca contemporanea"Presso il Kursal di Sottomarina- ore 21.00 ingresso libero.

Il cinema è lo specchio sul quale la società riflette se stessa, un mezzo immediato ed efficace grazie al quale le più varie esperienze approdano nella vita dello spettatore come momento di evasione, inducendolo a rapportare immagini ed esperienze alla propria quotidianità.
Una sorta di rito collettivo in cui sentimenti, aspirazioni e tendenze sociali si prestano alla rappresentazione dei conflitti interni alla vita e alla società, offrendo modelli di comportamento e di pensiero.
Un dipinto dell’oggi attraverso lo sguardo di registi e attori che interpretano la realtà e le quotidiane sfide umane.


Presenti: Simona Izzo attrice e regista
Antonio Leotti sceneggiatore
Pamela Villoresi attrice
Francesco Carassi giornalista

 
 
 

L'uomo "campus" e il "finto vecchio".

Foto di chioggiatv

La scorsa settimana ci siamo occupati della moda uomo per la prossima stagione grazie ad Alberto e a Hula Hop, oggi invece ci spostiamo da “Made in Europe” da Greta e Roberto. Possiamo dire che qui l’uomo può scegliere due trend: l’uomo “finto vecchio”, e l’uomo “College”. ( Ecco il link del post sulla moda uomo di Hula Hop  http://blog.libero.it/Chioggiatv/10635243.html )

L'uomo secondo Bikkembergs, D&G e Costume National

Colori scuri e polverosi con tocchi retrò.

L’effetto "college" o “campus” è molto gettonato tra i giovani e piace all’uomo che predilige  la moda comoda. Da “Made in Europe” grande spazio è concesso alle tute di felpa, camicie tartan, da abbinare a jeans dall’aspetto molto “used” e maglieria pesante.

Pantaloni in jersey e felpa con cappuccio per l'uomo "college".

  

Camicie tartan di "Jack & Jones"da insossare sopra una t-shirt o sotto i cardigan di lana o le felpe con stampa.

Maglioni avvolgenti, tute calde, cappelli di lana, maxi sciarpe, l'abbigliamento perfetto e pratico per le fredde giornate invernali. Per l’outfit giornaliero, lo stile maschile è un po’ rock grazie ai dettagli come le pashmine, le borse, le cinture borchiate. Abbinate i pantaloni in jersey con la maglieria e la camicia tartan per un look unico e pratico.

 

Pantaloni in felpa e maglie con stampa di Franklin Marshall

 

Per completare il voistro look: New Balance dai colori neutri come il bruciato, il fango, il grigio e le borse di Frankie Garage.

Il "finto vecchio” invece rispolvera certi capi ed accessori un po’ datati che, mixati sapientemente con l’abbigliamento prettamente giovane, creano un effetto molto glam. I maglioni e i cardigan in pura lana con le toppe in camoscio sui gomiti, quelli con grosse trecce e jacquard norvegesi , le bretelle, sono tutti capi un po’ da “nonno” tornati di gran moda riproposti in un look contemporaneo. Cardigan sovrapposti, bretelle sapientemente lasciate giù, gilet e camicie stile anni ’40 portati con jeans sdruciti o pantaloni “chinos” e rigorosamente slim, sono alcuni elementi per ricreare l’effetto “finto-vecchio”. 

 

Caldi e avvolgenti cardigan  di Franklin Marshall ,doppio petto o con alamari in legno.

 

Dettagli vintage: le toppe sui gomiti e le bretelle.

Attenzione agli abbinamenti, bisogna sfoggiare con disinvoltura capi ed accessori di questo tipo per evitare l’effetto “pensionato”, quindi fatevi consigliare dallo staff di Gruppo Liliana.

 

Maglione in lana bianco  di "Jack & Jones"e scarpe dall' effetto vissuto da abbinare con tutti i look proposti.

I look proposti da "Made in Europe", sono ideali sia per la vita in città, che per lunghe passeggiate all’aperto, per l'uomo e il ragazzo che vuol essere  sportivo e chic.

di Elisa Boscolo "Forcola"

 
 
 

Pretty Makeup

Post n°919 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Un makeup, come dice il titolo, 'grazioso' sia per i toni tenui e romantici, sia per l'effetto generale piuttosto delicato.

Ho iniziato a realizzare questo makeup pensando ad un look per il giorno del matrimonio, quindi un trucco per le spose, ma non volendolo limitare a ciò, invece di titolarlo 'Bridal Makeup' ho optato per l'aggettivo 'pretty'.

Pensando ad un trucco per una cerimonia, dov'è fondamentale che duri intatto il più a lungo possibile, ho iniziato non dal fondotinta, ma da una base, stendendo HD Primer della Makeup Forever, un prodotto innovativo che idrata e crea uno strato protettivo sulla pelle che facilita la stesura del fondotinta e garantisce una maggiore durata del trucco.

Non amo che si noti la presenza del fondotinta sulla pelle, quindi se mi trovo a truccare una ragazza che non ha particolari imperfezioni da nascondere opto per dei fondotinta coprenti, ma leggeri per un effetto molto naturale e fresco. A questa esigenza risponde bene il fondo liquido della Collistar effetto filler anti macchia.

 

 

Dopo il fondo, uso la cipria per fissare il fondo stesso ed opacizzare; in questo caso ho messo una cipria chiara per il contorno occhi e una più scura in polvere Diego Dalla Palma sul resto del viso. Cercate in generale di usare ciprie 'trasparenti' prive di 'brillantini'.

Un prodotto 'very pretty' è la cremina luminosa di Yves Rocher che stendo sulla palpebra mobile. Purtroppo dal video non si percepisce l'effettiva luminosità; adoro questo prodotto, tra l'altro l'ho pagato pochissimo!

Sempre per il trucco dell'occhio ho poi usato i seguenti prodotti: illuminante YSL come

base per tutta la palpebra, ombretto luminoso tendente al rosato sulla palpebra mobile e un ombretto marrone opaco per l'ombreggiatura che ho fatto partendo dalla piega palpebrale. Usate un pennello per sfumature per i colori più scuri, che usate per le ombreggiature, consentiranno una stesura più semplice e veloce del prodotto.

Ho poi usato una matita Max Factor color tortora per le sopracciglia. Non dimenticate le sopracciglia nel vostro makeup soprattutto se le avete poco definite, spettinate: usate una matita per dare una forma più regolare e riempire lì dove mancano delle ciglia e usate poi un fissatore per pettinarle, lucidarle e far si che stiano in ordine per un tempo prolungato. Io ho usato un fissatore Diego Dalla Palma, ma potete usare anche dei rimmel/nutrienti trasparenti.

Una matita Max Factor  (n.90 natural glaze) per la rima interna dell'occhio, solitamente arrossata, preferibile ad una bianca poichè l'effetto è più naturale. Invece una matita marrone waterproof per definire la linea delle ciglia, infatti l'ho stesa proprio tra ciglia e ciglia. Rimmel waterproof marrone e poi son passata a zigomi con un fard marrone ben sfumato per un effetto correttivo lì dove ho dei punti più sporgenti ed un fard rosato, prima in crema e poi in polvere rosato per le gote. Infine le labbra: un Prep+Prime Lip della MAC una base di matita rosa antico scuro n. 84 Diego Dalla Palma e del gloss Sephora.

Non mi resta che lasciarvi al video, buona visione!

Sara Scarpa

 

 

 

 

 
 
 

Il Mondo di Chiara

Post n°918 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Questo mese conosciamo meglio la fotografa esordiente Chiara Nordio, classe ’89, piena di entusiasmo per questa esperienza con Miss Ottobre per ChioggiaTv…

 

chiara fotografa chiara fotografa

 

1) Chiara e le amiche: cosa è importante nell’amicizia?

L’amicizia è molto importante per me, ho conservato tutte le amicizie più importanti della mia infanzia/adolescenza anche se non ci vediamo spesso: non è tanto importante la frequenza nel rapporto, ma la qualità. L’importante è esserci sempre l’uno per l’altro.

2) Chiara e il ragazzo ideale: esiste e l’hai già incontrato?

Per me la persona ideale è colui che ti fa stare bene con te stessa, che è tuo complice, e deve essere un po’ simile a me: troppa diversità non credo giovi al rapporto. Io posso dire di averlo già incontrato ed abbiamo avuto la fortuna di essere cresciuti insieme, siamo simili e insieme stiamo bene.

3) Chiara e la fotografia: quando è sbocciato l’amore?

L’amore per la fotografia è nato relativamente da poco, anche se penso fosse solo latente e in attesa di essere scoperto. Ho sempre avuto amore per l'arte visiva, da piccola disegnavo tanto e mi piaceva. Da grande ero affascinata dalle immagini proposte nelle riviste perché erano intense, espressive, artistiche, talvolta geniali, come non considerare la fotografia un’arte? Del resto fotografare non era poi cosi diverso dal disegnare e forse poteva darmi qualcosa in più. Penso sia nato così questo amore per la fotografia. Così mi sono iscritta ad un corso base di fotografia, e da lì questa passione mi ha preso completamente, tanto da farmi frequentare corsi più specifici di fotografia e, chissà, magari riuscire a realizzare pian piano il mio sogno di farla diventare la mia professione.

 

 

chiara fotografa 

 

4) Cosa desideri trasmettere con le tue foto?

I miei soggetti preferiti sono le persone, amo i ritratti e i primi piani in particolare. Gli occhi sono il cuore di un ritratto e mi focalizzo soprattutto su di essi, per poter cogliere l'anima di chi ritraggo, riuscendo a trasmettere a chi osserva delle emozioni, proprio come se si trovassero davanti la persona ritratta.

 

chiara fotografa

5) Cosa ci vedi tu?

Cosa ci vedo? Forse l’intento di ottenere quello che vorrei gli altri vedessero. Non so se ci riesco, comunque le persone a me vicine non sono delle esperte ma le apprezzano e mi appoggiano. Sono solo all’inizio di questa strada, precisamente fotografo solo da maggio: dopo il corso ho iniziato a sbizzarrirmi e migliorarmi da sola, in attesa di poter frequentare dei corsi per poter imparare di più e migliorare ancora.

6) Com'è stata l'esperienza di lavorare sul set per la miss di ChioggiaTv?

L’esperienza di poter partecipare al set di miss ottobre con l’equipe di ChioggiaTv è stata molto importante… Ci tenevo a poter vedere il retroscena per capire come realizzano i bellissimi scatti del calendario di Chioggia TV. E’ stato bello poter vedere anche il backstage: un’esperienza sicuramente utile, dove mi sono anche divertita, cosa fondamentale!

 

Eccovi qualche scatto di
Chiara per Miss Ottobre 2011:

miss ottobre

miss ottobre

 

Se volete conoscere qualcosa di più su Chiara, visitate la sua pagina facebook: cercate Chiara Nordio | photographer

Viviana Terzulli

 

 
 
 

Fiore di neve e il ventaglio segreto

Post n°917 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da chioggiatv
 

Cari amici lettori e non, l’estate continua … e noi continuiamo a consigliarvi le nostre letture preferite. Oggi parliamo del romanzo di Lisa See “Fiore di neve e il ventaglio segreto” edito dalla Casa editrice Longanesi, libro che ha riscosso un enorme successo, vendendo milioni di copie  in tutto il mondo.

Fiori di Neve e il Ventaglio Segreto

 

Questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 2006 ma è tornato a riempire gli scaffali di tutte le librerie italiane, grazie all’uscita, nel mese di Luglio 2011, nelle sale cinematografiche, del Film “il ventaglio segreto” diretto Wayne Wang, film tratto dal romanzo di Lisa See, e con Li Bingbing, Hugh Jackman, Jeon Ji-Hyun, Vivian Wu, Gianna Jun, Archie Kao, Bingbing Li, Wu Jiang e Angela Evans protagonisti.

 

Ambientato nella Cina del XIX secolo quando ancora le madri e le loro figlie erano obbligate a piegarsi al loro triste e straziante destino, relegate a vivere nella stanza delle donne distante e divise dagli uomini, praticamente isolate, Giglio Bianco, una bimba di appena sei anni dovrà subire dalla propria madre la fasciatura dei piedi affinché le sue ossa si possano rompere ed i suoi piedi assomigliare ad un giglio, crescendo non più di sette centimetri come vuole la tradizione.

Questo romanzo ripercorre la vita della protagonista e quello della sua “laotong”, Fiore di Neve, ormai scomparsa da molti anni, a cui Giglio Bianco dedica le sue ultime memorie:

Grazie a questo best seller veniamo a conoscenza di tradizioni che per noi donne occidentali sono del tutto inimmaginabili soprattutto se pensiamo che queste condizioni purtroppo ancora oggi non del tutto superate.

Fiore di neve e il ventaglio segreto

“Nel mio villaggio mi definiscono «una che non è ancora morta»: sono una vedova di ottant’anni. Senza mio marito, le giornate sono lunghe. Non mi attirano più le prelibatezze preparate per me da Fiore di Peonia e dalle altre. Non pregusto più con desiderio e impazienza i lieti eventi che hanno luogo con tanta facilità sotto il nostro tetto. Mi interessa solo il passato, ormai. Dopo tutto questo tempo, posso dire finalmente ciò che prima – quando dipendevo dalla mia famiglia d’origine perché mi crescesse o da quella di mio marito perché mi mantenesse – mi era precluso. Ho una vita intera da raccontare, non ho nulla da perdere … ”

 

Un romanzo che arriva dritto al cuore. Buona lettura a tutti!

                                                                                                           Elisa Caser

 
 
 

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