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Gli occhi pieni di TE

Post n°284 pubblicato il 01 Febbraio 2011 da Per_Francesca

Volano le libellule,
sopra gli stagni e le pozzanghere in città,
sembra che se ne freghino,
della ricchezza che ora viene e dopo va,
prendimi non mi concedere,
nessuna replica alle tue fatalità,
eccomi son tutto un fremito ehi.

Passano alcune musiche,
ma quando passano la terra tremerà,
sembrano esplosioni inutili,
ma in certi cuori qualche cosa resterà,
non si sa come si creano,
costellazioni di galassie e di energia,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere
vienimi a prendere
mi riconosci ho le tasche piene di sassi.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

Sbocciano i fiori sbocciano,
e danno tutto quel che hanno in libertà,
donano non si interessano,
di ricompense e tutto quello che verrà,
mormora la gente mormora
falla tacere praticando l'allegria,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere
vienimi a prendere
mi riconosci ho un mantello pieno di stracci.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
vienimi a prendere
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di sassi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

"Le Tasche Piene di Sassi" (Lorenzo Jovanotti)

 
Rispondi al commento:
chico62012
chico62012 il 27/05/11 alle 19:44 via WEB
Ciao Nicola, voglio dedicarti la più bella poesia che sia stata scritta da un padre per il figlio scomparso, anch'egli all'età di nove anni. Non voglio rinnovare il tuo dolore, voglio partecipare di esso con te, sperando che questo possa alleviare un pò il peso del macigno che porti quotidianamente sulle tue spalle. Ti abbraccio, Federico. " 'Nessuno mamma, ha mia sofferto tanto...'/e il volto già scomparso/ma gli occhi ancora vivi/dal guanciale volgeva alla finestra,/e riempivano passeri la stanza/vero le briciole dal babbo sparse/per distrarre il suo bimbo.../ora potrò baciare solo in sogno/le fiduciose mani.../e discorro, lavoro,/sono appena mutato, tyemo, fumo.../come si può ch'io regga a tante notte?.../mi porteranno gli anni/chissà quali altri orrori,/ma ti sentivo accanto,/m'avresti consolato.../mai, non saprete mai come m'illumina/l'ombra che mi si pone a lato, timida,/quando non spero più.../in cielo cerco il tuo felice volto,/ed i miei occhi in me null'altro vedano/quando anch'essi vorrà chiudere Iddio.../e t'amo, t'amo, ed è continuo schianto!.../sono tornato ai colli, ai pini amati/e del ritmo dell'aria il patrio accento/ che non riudro' con te,/mi spezza ad ogni soffio.../ passa la rondine e con essa estate,/e anch'io, mi dico, passerò.../ma resti dell'amore che mi strazia/non solo segno un breve appanamento/se dall'inferno arrivo a qualche quiete.../sotto la scure il disilluso ramo/cadendo si lamenta appena, meno/che non la foglia al tocco delle brezza.../e fu la furia che abbattè la tenera/forma e la premurosa/carità d'una voce mi consuma.../non più furori reca a me l'estate,/nè primavera i suoi presentimenti;/puoi declinare, autunno,/con le tue stolte glorie:/per uno spoglio desiderio, inverno/distende la stagione più clemente!.../rievocherò senza rimorso sempre/un'incantevole agonia di sensi?/ascolta, cieco: 'un'anima è partita/dal comune castigo ancora illesa...'/mi abbatterà meno di non più udire/ i gridi vivi della sua purezza/che di sentire quasi estinto in me/il fremito pauroso della colpa?/fa dolce e forse qui vicino passi/dicendo: 'questo sole e tanto spazio/ ti calmino. Nel puro vento udire/puoi il tempo camminare e la mia voce./Ho in me raccolto a poco a poco e chiuso/lo slancio muto della tua speranza./Sono per te l'aurora e intatto giorno' " (Giuseppe Ungaretti, da "Giorno per giorno"
 
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