Il Cinecaffettino

La buona tazza di caffè...al gusto di cinema

 

NOTE DELL'AUTORE

Il Cinecaffettino è frutto dell'attività creativa, libera e gratuita dell'autore.
Il suo contenuto appartiene unicamente all'autore e ogni sua pubblicazione (in parte o in toto, commerciale o non commerciale) fuori di questa sede è vietata senza il previo assenso autorizzativo dell'autore medesimo.
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Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): IL MASSACRO DELLA GUYANA (1979)

Post n°296 pubblicato il 07 Gennaio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Siamo nel 1979.
René Cardona jr.confeziona in tempi strettissimi un film sui fatti drammatici legati al suicidio(-omicidio) di massa avvenuto in Guyana il 18 novembre dell'anno precedente.
Più di novecento individui, quasi esclusivamente americani, persero la vita dopo aver ingerito una bevanda a base di cianuro in una comunità retta da un predicatore sedicente messia nei pressi di Georgetown.
Il regista messicano si offre di ricostruirne la vicenda, con ampia concessione ai suoi aspetti più truci: le punizioni a chi disobbedisce alle regole del Campo, tra frustate sanguinose, corpi elettrificati, fosse riempite di serpenti senza dimenticare le umiliazioni pubbliche (il sesso esibito in piazza da due giovani rei di aver fornicato senza essere uniti in vincolo matrimoniale).

L'ottimo Stuart Whitman impersona il folle James "Jim" Jones (qui Johnson), leader di una setta devota a lui prima ancora che a Dio, disposta anche al sacrificio finale pur di soddisfare la sua bramosia cristologica.

Resta negli occhi, oltre alla tristezza sconfinata della morte procurata a creature in fasce, la tremenda sparatoria sulla pista d'atterraggio di Port Kaituma.
Un bagno di sangue che arresta il fiato visione dopo visione.

Gli interpreti sono eccellenti.
Oltre al già citato Whitman, vanno citati soprattutto Yvonne De Carlo, Hugo Stiglitz (vero attore feticcio di Cardona), Gene Barry e Joseph Cotten, ognuno capace di calarsi perfettamente in un sistema diegetico che riporta a più riprese dentro ai lager di memeoria nazista.

IL MASSACRO DELLA GUYANA (Cult of the damned) partecipa di quel (non esiguo) numero di pellicole che le piccole emittenti private d'antan trasmettevano a ciclo continuo, per la gioia di tutti coloro che del genre si cibavano, scrivente compreso.
Ora, invece, le sue apparizioni sono rarissime e serve il supporto fisico per goderne gli afflati così pregnanti.
Ma ne vale la spesa.

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): IL MOSTRO DEL MUSEO DELLE CERE (1969)

Post n°295 pubblicato il 30 Dicembre 2023 da EmmeKing
 

Spesso, in tempi ormai remoti, capitava di accendere il televisore alle tre del pomeriggio, giusto prima di iniziare a studiare o al rientro dall'orario prolungato scolastico.

Spesso capitava di trovarsi innanzi a film i cui dialoghi saltavano, le cui immagini passavano allegramente dal(lo sbiadito) colore al bianco e nero, già iniziati ma che comunque si seguivano senza alcuna difficoltà.
Il MOSTRO DEL MUSEO DELLE CERE (Nightmare in wax), di Bud Townsend, era uno di quelli.

Semplice nella sua esposizione, facile da prevedere nel suo svolgimento diegetico, sceneggiato come un dramma dalle tinte rosse e nere, laddove il rosso più che con il sangue s'identifica con il colore della rabbia del protagonista (Cameron Mitchell) per essersi visto deturpare il volto da un gesto inconsulto dell'odioso produttore cinematografico per cui lavorava.
Architettare un elaborato e diabolico piano di vendetta appare la soluzione più elementare per l'ex truccatore sfigurato, nel frattempo divenuto proprietario di un inquietante museo delle cere.

Non brilla di sicuro per inventiva questa pellicola di fine anni sessanta, malgrado offra delle buone prestazioni in ambito recitativo (oltre al già citato Mitchell, Scott Brady e una deliziosa Anne Helm), rifacendosi a miti e stilemi dell'orrore risaputi e precedenti.

Ma, tornando alla premessa, raccoglie quelle emozioni proprie dell'alveo del rassicurante che tanto servono all'animo umano, quelle che riescono a farci precipitare in un limbo temporale nel quale stiamo ancora facendo merenda con latte e biscotti.
;-)

 

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): IL CIGNO DAGLI ARTIGLI DI FUOCO (1970)

Post n°294 pubblicato il 22 Dicembre 2023 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Da Perrak (come recita il titolo originale) a Derrick è questione di poche lettere.
Per il resto c'è sempre l'attore tedesco Horst Tappert nei panni di un ispettore di polizia.

E se i titolisti italiani si dovertirono a fare (sic) il verso agli omologhi ben più famosi, soprattutto in casa Argento, qui di riferimenti ad animali non se ne rinvengono nemmeno lato sensu.

Ecco che allora si snoda, ben più prosaicamente, una vicenda di danaro facile e bella vita, malaffare e vizi nascosti tra le rive umide ed ombrose dell'Elba amburghese.
Chi ha assassinato così brutalmente il travestito noto nei night locali col nome di Tony?

Alfred Vohrer, specializzato negli adattamenti di Edgar Wallace, dirige in maniera pulita e senza troppo indugiare negli eccessi e nelle morbosità, sebbene l'aria che si respira sia piuttosto pesante, puntando tutto sul monilitico protagonista tutore della legge, da lì a breve leader della serialità poliziesca in tivù.

La metodologia necandi ricorda da vicino un altro film dello stesso anno, Sette calze di seta seta insanguinate di Robert Vincent O'Neil, con le vittime strangolate dal nylon dei collant stretto al collo, al pari dei soventi cambi di registro da serio a burla.

Nel complesso, comunque, IL CIGNO non mostra perigliosi artigli, tantomeno infuocati, ma si lascia vedere con interesse sino al suo concitato (e un po' confuso) redde rationem.

Ultima annotazione: il dvd edito da Sinister inserisce il film nella collana denominata "Horror d'essai" ma catalogarlo come horror tout court appare assai azzardato...

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): SNOW SHARK: ANCIENT SNOW BEAST (2011)

Post n°293 pubblicato il 15 Dicembre 2023 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Brividi soprattutto a pensare di spingere la fantasia sino a questo punto, questo sì.
Ma per quanto concerne quelli riferibili a timori, paure o palpitazioni, allora siamo ben lontani dal concetto stesso della parola.

A tutta prima si faccia quadrato intorno alla fonte del problema: l'incipit (che, forse, resta la parte più interessante dell'intero film) ci porta a fine anni novanta, all'interno di una spedizione sulle nevi non distanti dalla grande New York.
Qui i tre ricercatori faranno la conoscenza con un pescecane preistorico risvegliato da un recente terremoto!
Solo uno di loro sopravvivrà, portandone sul volto i segni.

Anni dopo, nelle stesse zone, alcuni turisti vengono assaliti e dilaniati delle mascelle devastanti di una creatura che si muove, nuotando (sic) tra i ghiacci.
Le autorità, inizialmente incredule, spazzano via i dubbi quando a perire è il figlio dello sceriffo locale.

La storia è semplice, le apparizioni pochissime e mai in figura piena.
Non si eccede in computer grafica, evitando in radice d'incentrarsi troppo sulla bestia.

Il cast appare a disagio nel contesto de quo, sopperendo spesso la sceneggiatura con toni ilari e qualche accenno alla commedia d'antan.
La regia, piuttosto anonima è di Sam Qualiana.

In sintesi, lo squalone delle nevi di SNOW SHARK non mette di certo paura ma riesce a colmare quel senso di vuoto che si crea quando non si ha ancora visto davvero tutto in ambito di cinema (di genere e non)!!


 

 
 
 

Giovedì... Brividi! (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): I CONTAGIATI (1975)

Post n°292 pubblicato il 07 Dicembre 2023 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

C'era un tempo, non ab immemore ma quasi, nel quale era facile imbattersi a tutte le ore in pellicole di genere, spesso ideate proprio per il piccolo schermo.
Chi, come lo scrivente, aveva la smania di cercare costantemente qualche brivido, impazzando tra un canale privato e l'altro, spesso s'imbatteva in piccole produzioni.
Sul momento, vuoi per l'età e l'inesperienza, vuoi per l'assiduità con la quale se ne ripetevano le visioni, non se ne lor attribuiva il giusto peso.
Tra queste occasioni rientra anche
I CONTAGIATI, ovvero The missing are deadly di Don McDougall.
Si tratta di un veloce film sulle epidemie, argomento molto in voga a partire dal fatidico e poco poetico 2020, meno fantascientifico di quanto apparisse ai tempi.
La vicenda è assai elementare nel suo dipanarsi, girando attorno ad un esperimento da laboratorio sfuggito alla camera blindata per colpa di un intruso (Gary Morgan), il figlio del direttore sanitario locale (Ed Nelson).
La cura sperimentale ospedaliera si stava focalizzando sullo studio di un possibile rimedio ad un'imprecisata "febbre di Mombasa", il medico di riferimento altri non era che il celebre Spock di Star Trek, Leonard Nimoy.
I sintomi che si manifestano nei tre ragazzi ("il ladruncolo di ratti", suo fratello e la ragazza di quest'ultimo) e in chi è venuto a contatto con i medesimi durante il trasferimento in montagna per un campeggio festoso sono un aumento della temperatura corporea e alcune eruzioni cutanee piuttosto lampanti.
Il ritmo, pur essendo il film destinato alla tv, è sostenuto e la sensazione di pericolo imminente pare quasi travalicare lo schermo, raggiungendo color che lo stanno visionando.
Il finale, forse, è sin troppo smielato, con il ricongiungimento della famiglia del reo ragazzino e l'abbraccio ideale prima dei titoli di coda, però resta un buon gusto in bocca.
Quello che i fortunati come noi, dai capelli canuti e qualche acciacco in più, possono dire di aver assaporato più volte, soprattutto durante L'Âge d'or dell'emittenza privata e regionale.

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: EmmeKing
Data di creazione: 07/02/2013
 

OCCHIO AI COLORI!!!

Se durante la lettura dei post trovate un topolino colorato nell'incipit significa che il Cinecaffettino, in quell'occasione, ha voluto indirizzare la sua proposta ad una specifica fascia di età...
Un topino verde per ciò che riguarda gli argomenti destinati a tutti, uno giallo se le utenze di riferimento riguardano un'età di almeno 14 anni ed infine la maggiore età è consigliata se compare quello rosso.
Questo esperimento grafico è stato utilizzato nei primi nove mesi dell'anno 2016.
Dal Gennaio 2017, invece, è la proposta stessa (ovverosia il titolo del film che ha dato il nome al post) a contraddistinguere i vari suggerimenti di utenza: verde, arancione o rosso, a seconda che sia consigliabile a tutti, ai soggetti maggiori di 14 anni o infine ad un pubblico adulto.

N.B.
Essendo le proposte unicamente indicazioni personali, la legenda testé descritta va interpretata come semplice consiglio.
Sia chiaro che ognuno si comporterà sempre e solo secondo propria coscienza.

 

Ricordo che le locandine dei film, quando inserite, rappresentano immagini di esclusiva titolarità in capo ai legittimi proprietari, qui utilizzate ad esclusivo fine dimostrativo e divulgativo.
Grazie dell'attenzione  e buona lettura.

 
 

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