L'ONDA
Titolo originale: Die Welle
Regia: Dennis Gansel
Soggetto: Todd Strasser (romanzo), Johnny Dawkins, Ron Birnbach
Sceneggiatura: Dennis Gansel, Peter Thorwarth
Fotografia: Torsten Breuer
Musiche: Heiko Maile
Montaggio: Ueli Christen
Scenografia: Knut Loewe
Arredamento: Tilman Lasch
Costumi: Ivana Milos
Effetti: Michael Apling, Abraham Schneider
Interpreti: Jürgen Vogel (Rainer Wenger), Frederick Lau (Tim), Max Riemelt (Marco), Jennifer Ulrich (Karo), Christiane Paul (Anke Wenger), Elyas M'Barek (Sinan), Cristina do Rego (Lisa), Jacob Matschenz (Dennis), Maximilian Vollmar (Bomber), Max Mauff (Kevin), Ferdinand Schmidt-Modrow (Ferdi), Tim Oliver Schultz (Jens), Amelie Kiefer (Mona), Odine Johne (Maja), Fabian Preger (Kaschi), Teresa Harder (madre)
Produzione: Christian Becker per Rat Pack Filmproduktion GmbH/Constantin Film Produktion
Distribuzione: BIM
Durata: 101’
Origine: Germania, 2008
L’insegnante di liceo Rainer Wegner, con un passato punk e anarchico alle spalle, si ritrova a dover presentare un corso di una settimana sui funzionamenti dei regimi totalitari. Il professore decide di fare un esperimento: mettere in pratica nella realtà della classe quelle che sono le caratteristiche di una dittatura. Presenza di un leader, disciplina, omologazione, obbedienza. I ragazzi, da prima sconcertati dalle idee del professore, iniziano ad appassionarsi al progetto, fino a portarlo fuori dalle mura della scuola e dal controllo dello stesso docente. Basatosi su un esperimento realmente avvenuto in una high-school californiana nel 1967 e sul romanzo di Morton Ruhe, “Die Welle”, il film di Dennis Gansel cerca, attraverso le immagini, di dimostrare quanto alcune dinamiche di gruppo corrano il rischio di trasformarsi in pericolose anticamere di comportamenti fascisti. L’esperimento fa emergere, però, anche situazioni positive, come una maggiore coesione dei ragazzi, un impegno per portare avanti un progetto, la ricerca di una identità sociale attraverso la quale costruire un gruppo. Il regista osserva i ragazzi e le loro reazioni, che a differenza dello splendido lavoro fatto da Cantet ne “La classe”, rimangono visibilmente intrappolati negli schemi narrativi (e teorici) sviluppati dalla sceneggiatura, diventando solo corpi funzionali alla dimostrazione di una tesi, quella secondo cui, partendo da premesse autoritarie è impossibile fare gruppo senza creare emarginati e senza scontrarsi con chi la pensa in maniera diversa. Eppure, storicamente, è proprio nella distanza da chi è diverso che spesso e volentieri si misura la coesione sociale di una comunità. E questo avviene in tutti gli Stati, sia quelli autoritari che quelli che si definiscono democratici. Il film dunque pone domande interessanti, come quella sull’eterno scontro tra disciplina e libertà all’interno delle pratiche educative e arriva volutamente ad un tragico finale che dimostra quanto il passo, per alcuni, dall’ideologia al fanatismo sia molto breve. Anche con i suoi limiti quest’opera ha il coraggio di affrontare tematiche sulle quali in molti dovrebbero continuare a interrogarsi, come il modo (ancora lontano, smarrito nell’utopia) con cui insegnare ai ragazzi e alle ragazze i valori fondamentali di una democrazia.
Emiliano Bertocchi, Sentieri Selvaggi
Discutibile, nel senso etimologico del termine: “L'onda” (“Die Welle”) del regista tedesco Dennis Gansel è fatto apposta (e neppure troppo male) per arruolare al dibattito sia i comuni spettatori che la carovana degli opinionisti. Per la verità il romanzo di Morton Ruhe da cui è tratto è ispirato a un famoso esperimento condotto nel '67 da Ron Jones, insegnante di storia all'High School di Palo Alto, per dimostrare quanto fosse facile trasformare un gruppo di giovani in fanatici adepti del totalitarismo. Oggi la lezione potrebbe risultare ancora più calzante, ma una certa rigidezza teutonica nello svolgimento rischia fortemente di banalizzarla: ma dal punto di vista ansiogeno ed emotivo il film funziona. Germania, oggi: il professore ex anarchico e rockettaro Wenger (l'eccellente Jürgen Vogel) decide di passare dall'illustrazione di concetti come identità, disciplina e appartenenza, alla provvisoria creazione di un movimento in cui i giovani metabolizzino le regole di un regime dittatoriale. Una volta scatenata, però, l'«Onda» (in Italia a qualcuno fischieranno le orecchie) non può più essere imbrigliata e gli studenti - ciascuno secondo le proprie acerbe strutture psicologiche - davvero s'affiliano in una sorta di setta neo-nazista, neo-comunista o neo-islamista nemica giurata della democrazia. Fino alla prevedibilissima catarsi conclusiva. Il quoziente negativo sta, secondo noi, nel divario che si apre tra il grossolano corredo didascalico (esplicitato dalla sequenza in cui vengono esposti i guasti della globalizzazione) e il più convenzionale, ma oggettivamente avvincente livello di ritmo, scenografia, musiche e recitazioni.
Valerio Caprara, Il Mattino
DENNIS GANSEL
Filmografia:
Girls on top (2001), L’onda (2008)
Martedì 9 marzo 2010:
QUESTIONE DI CUORE di Francesca Archibugi, con Kim Rossi Stuart, Antonio Albanese, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi
Inviato da: PaceyIV
il 25/02/2020 alle 13:33
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 13:37
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:03
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il 16/07/2016 alle 19:27
Inviato da: generazioneottanta
il 20/03/2016 alle 10:30