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Dopo tanta attesa arriva al cinema il secondo capitolo della trilogia de "Lo Hobbit", tratto dall'ominimo capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien. Il film riparte da dove era finito il primo capitolo con Bilbo, Gandalf e i 12 nani capitanati da Thorin Scudodiquercia che procedono il loro viaggio verso la montagna solitaria. Durante il loro viaggio entreranno in contatto con ragni giganti, uomini orso e il fondamentale incontro con gli elfi silvani di Legolas. Ad un passo dalla meta però Gandalf è costretto a separarsi dalla compagnia per affrontare qualcosa di importante, qualcosa che pensavano avessero eliminato definitivamente, ma nell'ombra e nella loro cecità è tornato sotto i panni di un negromante; mentre i nani e Bilbo giungono a Pontelagolungo, alle pendici del monte in cui riposa il drago Smaug. Determinato a riprendere quel che è suo Thorin Scudodiquercia non attende Gandalf e decide di procedere da solo inviando come pattuito Bilbo a rubare l'Arkengemma dal drago dormiente. In questo secondo capitolo, Peter Jackson riscopre delle tinte tipicamente tolkeniane a livello di storia e un ritmo più simile alla trilogia de "Il signore degli anelli". L'aver voluto fare tre film su un libro di 244 pagine, porta il regista ad implementare la storia con alcuni personaggi nuovi oppure ad inserire elementi in maniera più imponente rispetto al libro. E in questo secondo film, le creazioni del regista sono decisamente più evidenti che nel primo. Jackson inserisce diversi spunti narrativi inediti che giovano alla struttura drammaturgica del film che parte piano ma cresce sempre più col passare dei minuti. L'obiettivo è quasi quello di creare una sorta di prequel al Signore degli anelli, ma anche se il libro fu scritto prima non è effettivamente collegato in ogni sua parte alla trilogia che sarebbe stata pubblicata quasi 20 anni dopo. La grande capacità cinematografica del regista è di rileggere la storia e trovare dei collegamenti in maniera perfetta. Jackson non solo collega con eventi futuri, che avverranno nella trilogia precedente, ma tratteggia i personaggi in maniera diversa rispetto al libro. Il libro del resto è un libro per bambini, cosa che abbiamo visto nel primo episodio del film. Nel secondo capitolo invece esplodono tutte le configurazioni jacksoniane, e quindi vediamo il perchè dell'astio tra nani ed elfi collegato ai rapporti futuri tra Legolas e Gimli ad esempio; oppure la rappresentazione degli elfi in maniera meno positiva e in forma più cupa rispetto al libro, collegamento alla guerra dell'anello. Come idea non è male, ma resta qualche dubbio sull'aver voluto fare tre film. Qualsiasi dubbio però sulla riuscita del film, viene comunque spazzato via al momento dell'entrata in campo del personaggio del drago Smaug, che da inevitabilmente qualcosa di nuovo al film. Jackson riesce ad unire i dialoghi tolkeniani tra Bilbo e il drago con la sua grande capacità di trasformare in maniera epica ogni elemento ed incontro. Il drago poi a livello grafico è realizzato in maniera straordinaria. Un altro elemento ben riuscito del film è la rappresentazione delle location in cui si svolgono i fatti. Non siamo ai livelli de "Il signore degli anelli", ma comunque Il regista le trasforma in vere e proprie illustrazioni, rendendo un grande omaggio a Tolkien. Scorrevole e quasi del tutto privo di tempi morti, «La desolazione di Smaug» è un prodotto spettacolare e divertente che riesce a creare una magnifica esperienza visiva, favorita anche dalla visione in 3d hfr, ovvero a 48 fotogrammi al secondo invece dei tradizionali 24, soluzione scelta dal regista per la maggiore qualità dell'immagine. Vale la pena vederlo così, non solo perchè è un modo di vedere in maniera diversa il film, ma anche perchè così ci si ritrova veramente catapultati all'interno della Terra di Mezzo per questa nuova incredbile avventura. VOTO FINALE: 5/5 Lo Hobbit: La desolazione di Smaug(The Hobbit: The Desolation of Smaug)TRAMA DEL FILM LO HOBBIT: LA DESOLAZIONE DI SMAUG: Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug è il proseguimento delle avventure del personaggio di Bilbo Baggins, in viaggio con il Mago Gandalf ed i tredici Nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, in un'epica battaglia per la riconquista della Montagna Solitaria ed il perduto Regno dei Nani di Erebor. Dopo essere sopravvissuti all'inizio del loro viaggio inaspettato, la Compagnia continua ad andare verso Est, incontrando lungo la strada Beorn il cambia pelle ed uno sciame di ragni giganti, nella minacciosa foresta di Mirkwood. Dopo essere sfuggiti alla cattura da parte dei pericolosi Elfi della Foresta, i Nani arrivano a Lake-town e finalmente alla Montagna Solitaria, dove si troveranno ad affrontare il pericolo più grande - la creatura più terrificante di ogni altra - che non solo metterà a dura prova il loro coraggio, ma anche i limiti della loro amicizia ed il senso del viaggio stesso: il Drago Smaug.
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