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Vicini del terzo tipo

Post n°10940 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Vicini del terzo tipo

Dopo il barbaro assassinio del custode del superstore in cui lavora, Evan decide di mettere in piedi un servizio di vigilanza dei cittadini di Glenview, piccola cittadina dell'Ohio in cui vive. Gli unici a unirsi a lui sono i tre stralunati Bob, Frankin e Jamarcus, uomini più o meno cresciuti che cercano più che altro divertimento e qualcuno con cui passare le serate. Alla fine il gruppo si trova a confrontarsi con un qualcosa molto più spaventoso delle loro possibilità: un'invasione aliena. Tra malintesi, gags involontarie e minacce più che serie, i quattro maldestri diventano loro malgrado l'ultima difesa contro la conquista del pianeta.
The Watch - questo il titolo originale di Vicini del terzo tipo - dimostra purtroppo come in alcune circostanze molti ingredienti saporiti non sempre alla fine si trasformano in un piatto gustoso. Gli elementi per una commedia esilarante c'erano tutti: uno spunto di partenza potenzialmente esplosivo; un regista proveniente dal più acclamato degli show comici, il Saturday Night Live. Un trio di attori pienamente affermato nel genere come Ben Stiller, Vince Vaughn e Jonah Hill, più un altro emergente e geniale come Richard Ayoade. Tutto questo però come anticipato non basta a far sì che il film trovi una sua vera e propria dimensione comica. Il primo problema è una sceneggiatura eccessivamente verbosa, che si dedica eccessivamente alla ricerca di scene ad effetto dove gli attori possono costruire situazioni e gags adatte ai dettami comici contemporanei, e tralascia quasi totalmente la costruzione di una storia spigliata e incisiva. Messa in scena e montaggio poi non contribuiscono a trovare il ritmo giusto per la narrazione, e così Vicini del terzo tipo stenta a decollare, trascinandosi fino a una conclusione che pur funzionale non innalza però più di tanto il livello di efficacia del prodotto. 
Imbottigliati in ruoli non particolarmente originali né scritti con il brio di altre commedie di questo tipo, Stiller, Vaugh e Hill non riescono a regalare al pubblico il meglio delle loro capacità di intrattenitori leggeri. Leggermente meglio riesce a fare Richard Ayoade grazie al suo british touch e al suo tono sempre vagamente surreale. Peccato poi sprecare un talento attoriale importante come quello di Rosemarie DeWitt in un ruolo di puro contorno. Il cinema comico americano di cassetta sa fare molto peggio di Vicini del terzo tipo, ma anche decisamente meglio. Passato attraverso molte riscritture di sceneggiatura e diversi registi, il film sembra non avere un centro ben preciso né un'idea specifica su cosa vuole essere, se un film di fantascienza o una commedia ridanciana. Nel tentativo di cercare di mescolare il tutto, perde una sua fisionomia precisa. Rimane l'intrattenimento superficiale, ma con questo materiale a disposizione era lecito aspettarsi molto di più: un piccolo film con un soggetto simile come l'inglese Attack the Block, regalava agli spettatori una variazione sul tema di ben altra efficacia.

 
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