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Sono tornato

Post n°14318 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
 

In un'epoca che vive del rinascere di idee pericolose che si pensavano dimenticate e il tentativo di falsificare la storia raccontando gli eventi in maniera non veritiera e corretta, dovute all'incapacità politica e alla crisi, e all'assenza sul territorio della sinistra oltre che ad un carattere tipicamente italiano del "volemose bene"; vediamo il rinascere con maggiore seguito di movimenti di ispirazione neo-fascista o comunque populisti di vario genere. Ma i primi lo sono realmente? Che cosa succederebbe se Benito Mussolini fosse di nuovo qui con noi? Come troverebbe questa Italia del 2017 (anno in cui è stato girato il film)? Riuscirebbe a ritornare alla ribalta e a vincere le elezioni facendosi passare all'inizio come comico e poi pian piano conquistando la gente, ascoltando e poi agendo? 
Sono tornato, è il remake in salsa italiana del film tedesco Lui è tornato. I film pur se praticamente uguali nei toni iniziali e nelle scene, vanno almeno nello sviluppo dei toni della narrazione su due situazioni diverse e non potrebbe essere diversamente... Il popolo tedesco ha fatto i conti con il suo passato, ma all'interno di ognuno di loro vive sempre quella natura pericolosa di voglia di potere e di sentirsi superiore che non è dimenticato del tutto. Un film, questo sull'importanza della memoria, decisamente interessante e con un elevato tasso di ironia. In Italia invece, questo non è avvenuto, non si è fatto il conto con il passato; vive cosi non solo un tentativo di revisione storiografica degli eventi, ma anche il mito dell'italiano brava gente e del fascismo gentile. Di conseguenza tutto è più scansonato, banale...
Un paese dove, come dice il Mussolini del film; non si sa cosa vi fanno studiare a scuola (scena di Piazzale Loreto); dove c'è un buonismo ipocrita e uso sproporzionato della lingua inglese, perché vi è la paura delle parole; ma soprattutto la frase più importante del film è "Vi ho lasciato 80 anni fa come un popolo di analfabeti e vi ritrovo come un popolo di analfabeti"... e giù tutto il pubblico ad applaudire e ridere. Perché questo siamo diventati, vogliamo ridere e ridendo ci fregano e fanno passare tutto, ma anche e soprattutto non ci fanno pensare... lui stesso fece fare commedie su commedie nel 1940, per distrarre la popolazione e non far pensare.
Il film alterna parti costruite come una commedia fantapolitica a inserti documentaristici di interviste reali a persone che esprimono le loro reazioni di fronte al possibile ritorno di Mussolini.
E sta qui una differenza fondamentale, ovvero che qui da noi la reazione della gente a uno straordinario Massimo Popolizio in camicia nera è diversa rispetto ai tedeschi. Qui si nota molta approvazione, molta complicità... ma ci arriveremo tra poco.
Questi toni scherzosi nel film italiano portano ad una scelta diversa del regista di documentari che tenterà di raccontare il dittatore nella società di oggi (ironico in Germania, abbastanza ridicolo in Italia) e nel finale, perché mentre nel film tedesco c'è la questione della memoria, qui invece no... siamo scansonati come detto prima, anche qui e siamo disposti a perdonare tutto in un bel talk show da facili lacrime. 
Eh si probabilmente con questa classe politica e con questo odio verso la politica dovuta alla loro incapacità e alle loro nefandezze...e attraverso un mezzo come la televisione... lui che la propaganda l'ha inventata, avrebbe vita facile.
La scena indimenticabile del film è naturalmente quella con la nonna ebrea malata, che riacquisisce un minimo di lucidità riconoscendo immediatamente il duce, ricordando la vergogna infamante con cui questo paese si è macchiato, ovvero le leggi razziali. Ricordando il rastrellamento del ghetto di Roma e di come abbia fatto a sopravvivere ad Auschwitz (i soldati inglesi che la estraggono se la potevano risparmiare però visto che sappiamo benissimo chi ha liberato i campi di concentramento...); ma soprattutto avvertendo di non fidarsi, perché già una volta avevano creduto che fosse un comico... 
Benito Mussolini è tornato e in realtà scopriamo che non se ne è mai andato realmente, e quelli di cui dobbiamo avere veramente paura siamo noi stessi. Questo è il significato del film.
Lo avranno capito? Credo di no... Quelli poi che accusano l'autore di aver parlato del fascismo in modo ambiguo e di aver parlato più di populismo che di fascismo, forse si sono sentiti toccare, o semplicemente non hanno capito che il film, non parla di Mussolini, ma di tutti noi, perché "Il problema di questo paese è la memoria" e l'immagine di Pasolini sul muro nel finale la dice tutta, perché aveva avvertito per primo del fascismo della società dei consumi.

Voto finale: 3+/5

Sono tornato è un film di genere commedia del 2018, diretto da Luca Miniero, con Massimo Popolizio e Frank Matano. Uscita al cinema il 01 febbraio 2018. Durata 100 minuti. Distribuito da Vision Distribution.

Poster

Sulla scorta del divertente Lui è tornato, film tedesco che immagina Hitler a spasso per la Berlino dei giorni nostri, l'italiano Sono tornato, diretto da Luca Miniero, vede uno smarrito Benito Mussolini (Massimo Popolizio) riapparire in piazza Vittorio, nella Roma dei giorni nostri, con la divisa sporca e il volto tumefatto. La guerra è finita, la sua Claretta non c'è più e tutto sembra cambiato. All'apparenza. Il duce non apprezza lo scenario multiculturale della piazza gremita, né comprende l'attaccamento morboso all'arnese "telefonino". Assorbiti dagli schermi e persuasi che si tratti dell'ennesima attrazione per turisti, i passanti continuano a ignorarlo finché, Andrea Canaletti (Frank Matano), un giovane documentarista con grandi aspirazioni ma pochi, pochissimi successi, guidato da necessità e fiuto di giornalista, credendolo un attore comico, non gli propone di diventare protagonista di un documentario. Per l'affabulatore Mussolini è l'occasione di riconquistare le masse. Tra i due comincia così una surreale convivenza: in giro per l'Italia, tra ospitate in tv e incontri con gli italiani dei giorni nostri, porta Mussolini a farsi conoscere e riconoscere sempre di più, fino a diventare addirittura protagonista di un show televisivo. Il Duce si convincerà di poter riconquistare il paese. Un divertente esperimento storico in forma di comedy: i tempi sono cambiati, il "popolo" italiano non tanto.


La produzione di remake europei non è certo così abbondante come quella hollywoodiana, ma spesso regala curiosi progetti, come è sicuramente il caso di Sono tornatoLuca Miniero, infatti, ha ripreso uno dei casi dello scorso anno in Germania, Lui è tornato, sull'improvviso riapparire di Hitler per le strade di Berlino con una versione rielaborata per il nostro Paese. In questo caso è Benito Mussolini a essere catapultato nel pieno di un quartiere multietnico di Roma. In entrambi i casi le parti di finzione vengono mescolate con alcuni momenti, più numerosi nella versione originale, in cui la camera segue realmente il dittatore protagonista, abbigliato di tutto punto come negli anni d’oro, in giro per le città e le campagne, registrando soprattutto le reazioni della gente. La cosa inquietante è che non sono rare le braccia tese in risposta e i sorrisi, oltre che di stupore, anche di apprezzamento. L'idea originale è venuta allo scrittore e giornalista Timur Vernes, che nel 2012 esordì con un romanzo subito balzato in testa alle classifiche di vendita in Germania, dove ha venduto 2,3 milioni di copie, venendo poi tradotto in 41 lingue; in italiano è pubblicato da Bompiani. 

"Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti", dice Massimo Popolizio/Benito Mussolini nel film, mentre appare in un programma televisivo, presto conquistato dalla possibilità di averlo come ospite. C'è anche una sequenza in cui il finto Mussolini si presenta nella natia Predappio e in un circolo di un partito di estrema destra. Sono tornato è la scommessa maggiore della carriera di Luca Miniero, vista la tematica molto delicata e il tentativo di far ridere, e riflettere, muovendosi in terreno minato. In carriera ha diretto il grande successo Benvenuti al Sud, anch'esso un remake, e il sequel Benvenuti al Nord. Il suo esordio, e altri due film, li ha firmati insieme a Paolo Genovese, anche lui poi protagonista in solitario di una carriera ai primi posti del botteghino, come accaduto per il recente The Place. 

Massimo Popolizio è un attore di teatro, cinema e doppiatore in ruoli significativi come quello di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter e Tom Cruise in Eyes Wide Shut. Ha già interpretato personaggi della nostra storia, come Giovanni Flacone in Era d’estate di Fiorella Infascelli e il politico democristiano Vittorio Sbardella ne Il divo di Paolo Sorrentino. 
Passando al resto del cast del film, nei panni dell'autore televisivo, aspirante documentarista d'autore, che lo riprende per caso mentre viene catapultato dal passato, Frank Matano, uno dei rari casi di youtuber diventato un protagonista della comicità televisiva e del cinema. Ha iniziato mettendo in rete degli scherzi telefonici, per poi partecipare ai programmi televisivi Le iene e Italia's got talent. L'esordio al cinema nel 2013 in Fuga di cervelli di Paolo Ruffini, seguito da Ma che bella sorpresa, al fianco di Claudio Bisio. Il 25 aprile 2018 sarà nelle sale il suo esordio alla scrittura per il cinema, Tonno spiaggiato, diretto dal suo collaboratore Matteo Martinez. La sceneggiatura del film, con il delicato adattamento della storia alla realtà italiana, è stata scritta, oltre che da Miniero stesso, dall'astro nascente Daniele Guaglianone, reduce dal successo degli script di Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, L'ora legale e Benedetta follia.

 

Dal Trailer Ufficiale del Film Sono tornato

Mussolini (Massimo Popolizio): Il mio obiettivo è di viaggiare per l'Italia e di riconquistarla! 

Mussolini: Sareste d'accordo su una dittatura? 
Pizzaiolo: Ma una dittatura libera, però. Una dittatura non troppo dittatura 
Mussolini: Un partito solo? 
Pizzaiolo: Massimo due 

Andrea Canaletti (Frank Matano): "Benito.mussolini" occupato, ma "dux2018" è libero 
Mussolini: Io non sono "dux2018"... "superuomo", "camicia nera", "eccellenza", "lui"! 
Andrea: Preso! 
Mussolini: "Onore e rispetto" 
Francesca (Eleonora Belcamino): Vabbe, beato a lei, la fiction co' Gabriel Garko è presissimissimo! 
Mussolini: E che cazzo! 
Andrea: "Eccheccazzo" è libero! 

Alessandro Cattelan (se stesso): Progetti per il futuro? 
Mussolini: Fare l'impero. PAM! 

Andrea: Che razza di persona sei? 
Mussolini: Un vincente! 

Mussolini: Eravate un popolo di analfabeti, dopo ottanta anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti 

Nonna Lea (Ariella Reggio): Quegli occhi...non si dimenticano! Anche allora la gente rideva, anche allora credevano fosse solo un comico...

 


 
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