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Foa presidente Rai: sì a maggioranza del Cda. La dem Borioni minaccia ricorsi da ilsole24ore

Post n°14645 pubblicato il 24 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

 

Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato a maggioranza la nomina di Marcello Foa a presidente della tv di Stato. Foa ha ottenuto quattro voti favorevoli: quelli dell'amministratore delegato Fabrizio Salini e dei consiglieri Beatrice Coletti (eletta in quota M5S), Igor De Biasio (Lega), e Gianpaolo Rossi (Fdi). Rita Borioni (eletta in quota Pd) ha votato contro, mentre Riccardo Laganà, il consigliere eletto dai dipendenti della tv pubblica, si è astenuto. Lo stesso Foa non ha partecipato alla votazione.

Borioni: nomina illegittima, mi riservo agire
Sulla strada verso la presidenza Foa potrebbe però inciampare in un contenzioso legale. A inizio seduta, la consigliera dem Rita Borioni, ha infatti presentato una formale diffida al Cda a procedere all'elezione di Foa «visti i chiarissimi profili di illegittimità della stessa. Nonostante ciò il Cda ha deciso di procedere ugualmente». «A questo punto - ha spiegato Borioni - mi riservo qualsiasi azione a tutela dell'azienda stessa. La Rai non dovrebbe forzare regole e procedure consolidate per sottostare ai diktat di alcune fazioni politiche».

Paragone: Cda vota liberamente Foa, Pd se ne faccia ragione
La mossa dem irrita i 5 Stelle, che affidano la replica al capogruppo in commissione di Vigilanza, il giornalista Gianluigi Paragone. «Il Pd, artefice del Patto del Nazareno, fa le pulci sul voto del Cda della Rai» attacca Paragone. Il Cda Rai, aggiunge, « si è espresso liberamente, sfidando tutte le loro minacce. Dopo anni di lottizzazioni e una legge becera fatta nella speranza di perpetuarle evidentemente proprio non va giù che qualcuno possa agire diversamente. Vogliamo una Rai libera e per questo ci batteremo».

Foa atteso in Vigilanza martedì prossimo
Foa dovrebbe essere ascoltato in commissione di Vigilanza parlamentare Rai martedì prossimo, prima del via libera definitivo della commissione bicamerale al suo incarico. Dopo la bocciatura dello scorso luglio per il mancato sostegno di Forza Italia, Foa dovrebbe questa volta raggiungere in Vigilanza i due terzi dei voti necessari per ufficializzare la presidenza dell’azienda grazie all’appoggio degli azzurri sancito dal recente “Patto di Arcore” tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Fornaro (LeU): «Foa 2 è la vendetta di Arcore»
E proprio all’incontro tra i due esponenti di punta del centrodestra ha fatto riferimento il capogruppo di LeU alla Camera e componente della Vigilanza Rai, Federico Fornaro, che definisce la nuova designazione di Foa un «copione scritto ad Arcore». Sulle nomine, ha spiegato Fornaro, «si appalesa sempre la seconda maggioranza (M5S- centrodestra unito) con buona pace dei proclami di Di Maio sul fatto che loro mai con Berlusconi. Foa 2 è la vendetta di Arcore e la fine dell'innocenza dei cinque stelle».

Gli equilibri nel Cda
Dopo la riforma promossa da Renzi nel 2015 il Consiglio di amministrazione Rai ha sette componenti: quattro sono di nomina parlamentare (Rita Borioni, Beatrice Coletti, Igor De Biasio, e Gianpaolo Rossi); uno è eletto dai dipendenti dell'azienda (Riccardo Laganà) e due sono indicati dal ministero dell'Economia, azionista di maggioranza. Si tratta appunto di Marcello Foa, ex giornalista del “Giornale”, pro-Putin e di spiccate simpatie sovraniste, sponsorizzato da Matteo Salvini, ora di nuovo in corsa per la presidenza Rai, e Fabrizio Salini, manager di esperienza del settore televisivo, voluto da Luigi Di Maio.

La rottura tra FI e Lega e il ruolo della Vigilanza
Foa era di fatto “congelato” nel ruolo di Consigliere anziano del Consiglio di amministrazione Rai dal 1° agosto scorso, quando la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Tv di Stato bocciò la sua nomina a presidente Rai proposta dal Cda su indicazione dal Governo e dal ministero dell'Economia. In Vigilanza a favore di Foa votarono Lega, M5S e Fratelli d'Italia, contrari Pd e LeU, mentre Forza Italia non partecipò al voto, impedendo di fatto l'elezione di Foa e sancendo la rottura nel centrodestra. L'approvazione da parte della Vigilanza è un passo obbligato per conquistare la presidenza di viale Mazzini: in base alla legge, infatti, la nomina diventa effettiva solo con il via libera dei due terzi dei suoi componenti (27 su 40).

 
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