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Pochi registi e colleghi presenti per ricordare l’attore morto a Roma a 83 anni: Avati si sfoga contro il cinema italiano che “non gli ha portato rispetto” In 70 anni di carriera ha partecipato a più di cento film, recitando accanto ai più grandi del cinema italiano: da Alberto Sordi ad Aldo Fabrizi, da Totò a Vittorio De Sica. Eppure, non erano molti i registi e colleghi presenti per ricordarlo. Lo ha sottolineato Pupi Avati, di cui Delle Piane è stato attore feticcio, uscendo dalla chiesa. “Il cinema italiano fa schifo. Non mi piace”, ha detto il regista ai microfoni del Fatto Quotidiano. “Il cinema italiano non gli ha portato rispetto. Dov’è oggi?”, ha aggiunto Avati. Il regista bolognese ricorda un episodio in particolare. Quando lo scorso 17 maggio c’è stata all’Auditoirum di Roma la serata “Signore e signori... Carlo Delle Piane”, per rendere omaggio ai 70 anni di carriera dell’attore, erano in pochissimi i colleghi del mondo del cinema presenti. Funerali Delle Piane, Pupi Avati: “C’è uno del cinema: io”“Quella sera c’era uno del cinema: io. Basta”, ha dichiarato Avati. In quell’occasione, a parte Avati e il fratello Antonio, il regista Paolo Genovese, l’attore Pasquale “Lillo” Petrolo e il critico Pedro Armocida, il cinema italiano è stato clamorosamente assente. Tra gli ospiti della serata c’erano più musicisti, da Nino Buonocore a Riccardo Sinigallia, passando per Lino Patruno, Marco Zurzolo, Marco Fasano ed altri personaggi della canzone italiana. Un lungo e fragoroso applauso ha accompagnato l’uscita del feretro di Carlo Delle Piane. Erano tante le persone comuni, tra i pochi colleghi attori sono apparsi Massimo Bonetti, Enzo Garinei, Max Tortora ed Alex Partexano. “Carlo è stato un attore fondamentale nella mia vita”, ha aggiunto Pupi Avati. “Addirittura ad un certo punto Fellini mi disse: ‘Non possiamo chiamarlo perché è troppo vostro’. E quindi l’abbiamo anche probabilmente penalizzato”, ha confessato il regista bolognese. Delle Piane resta uno dei più grandi caratteristi di tutti i tempi, col quale Avati ha girato una quindicina di film nonostante all’inizio pensava fosse “di serie B”.
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