Tag Cloud
FESTIVAL, Particolarità, STORIA, comunicazione, editoria, eventi, film in uscita, incassi, libri, musica, news, novità, premi, recensioni, trailer, tv
Monicelli, senza cultura in Italia...Area personale- Login
Chi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. I miei Blog AmiciCerca in questo Blogtutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata. I miei link preferiti - renato zero blog - best movie - casa del cinema - filmup - trova cinema - programmazione sale roma - festival roma - Festival di Torino - Paolo Barnard - Mostra del cinema di Venezia - Festival di Berlino - antiiplomatico - l'intellettuale dissidente - articolo 21 - cinecittà news - cinematografo - potere al popolo - la riscossa - Partito comunista MenuUltimi commentiContatta l'autore
Citazioni nei Blog Amici: 28 FILM PREFERITI
Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere TagTag Cloud
FESTIVAL, Particolarità, STORIA, comunicazione, editoria, eventi, film in uscita, incassi, libri, musica, news, novità, premi, recensioni, trailer, tv
|
Il cantautore alle celebrazioni dei 150 anni della nascita dell’anarchico Gori: “Ne ho dato una visione romantica” Francesco Guccini 11/01/2015 MARINELLA VENEGONI ROSIGNANO (LIVORNO) Il Maestrone c’è, e parla ma non canta. Lo fa per lui un glorioso filmato che mette insieme La Locomotiva da concerti di varie epoche: c’è un Guccini bruno, riccioluto e vigoroso, e poi eccolo con i capelli d’argento, sorridere al popolo scatenato nel coro con il pugno chiuso. Al suo fianco sul sofà, Sergio Staino recensisce: «Erano tutti invidiosi che ad ogni tour ti si ringiovanisse il pubblico».
«Perciò fummo ribelli» Si pensa a Charlie, qui a Rosignano. Si alzano cartelli, si parla di anarchia. Oggi La locomotiva è per molti il canto anarchico più conosciuto, ben più di Addio Lugano Bella dell’avvocato e poeta Pietro Gori, qui celebrato a 150 anni dalla nascita; l’ultimo ad averla avuta in repertorio è stato Giorgio Gaber, pensa te. «Giorgio ed io eravamo anarcoidi - si confessa Luporini, il suo coautore - Niente di incanalato, ma ne parlavamo molto. Ci invitavano nei circoli a Carrara, ora so che di gente ne va meno». Addio Lugano bella è senza cover, ed è un addio, anche, alla nostra memoria. Ma qui in teatro, ad ogni canto accennato da Les Anarchistes o Gian Piero Alloisio, i miei vicini di fila scattano: «Nostra patria è il mondo intero/nostra legge la libertà».
Sul palco a raccontare ci sono anche Maurizio Antognoli, direttore di «A», storica rivista anarchica, e Claudia Pinelli: suo padre è sepolto a pochi chilometri da qui. Una tre giorni voluta dal Comune per onorare Pietro Gori: nella serata a cura della Fondazione Gaber, il presidente Paolo Dal Bon ha invitato un mondo di cui non si vedono eredi: chi raccoglierà mai, per esempio, quella Gorizia che Paolo Rossi lancia con baldanza verso la sala piena: «O Gorizia tu sei maledetta/da ogni cuore che sente coscienza/dolorosa ci fu la partenza/e il ritorno per molti non fu». Sempre a partire, a scappare, gli anarchici. Come Pietro Gori, del resto.
Il ferroviere Rigosi Invece Guccini racconta un’altra storia, nella Locomotiva e la spiega a Rosignano come forse non ha fatto mai: «La mia è una visione romantica, la canzone nasce da incontri strani. In un diario di ex operai del Bolognese dell’800 avevo trovato la storia di questo Pietro Rigosi che arrivato in officina si impadronisce di una locomotiva e si dirige a velocità folle verso Bologna. Deviata su un binario morto, si schiantò contro carri merci fermi. Sbalzato dall’abitato, Rigosi sopravvisse ma non disse mai i perché. Il mio vicino di casa Mignani mi spiegò che era stato un gesto anarchico. Conoscevo uno del circolo anarchico di Carpi e parlandoci mi è venuta voglia di scrivere una canzone in stile Pietro Gori. Non ho mai scritto così veloce, ci ho messo mezz’ora. Scrivevo e prendevo appunti, e l’inizio mi è venuto per ultimo. Il musicologo Roberto Leydi definì La Locomotiva la più bella canzone popolare del Dopoguerra». Uscì nel ‘72, in Radici.
Guccini che canta quella locomotiva «lanciata a bomba contro l’ingiustizia» ora ricorda: «Ai concerti la cantavo per ultima, ma sei volte più veloce». Poi racconta anche, divertito, di certi fans catturati anche a colpi di Locomotiva: «Renzi ha detto che sono il suo cantautore preferito, ma non ne ho colpa».
|
Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45