Ora sembra essere una peculiarità tutta italiana quella dei musei e dei siti archeologici chiusi per assemblea sindacale o per sciopero. Ma non è così.
Soltanto nell'ultimo anno, per fare un esempio, la National Gallery di Londra - uno dei musei più importanti al mondo e la seconda meta d'arte più visitata della Gran Bretagna con circa 6 milioni di ingressi l'anno - ha chiuso totalmente o parzialmente ai visitatori ben 50 volte. Nei mesi scorsi, invece, a chiudere è stato uno dei monumenti più famosi del pianeta: la Torre Eiffel.
E ancora, in questa ultima decade o poco più, a scioperare sono stati i dipendenti del Louvre, dell'Alhambra, del National Museum of Scotland e così via, non sempre con un preavviso come invece è accaduto il 18 settembre a Roma, con l'assemblea sindacale che ha fermato le visite per qualche ora al Colosseo, ai Fori Imperiali, al museo Palatino e in altri siti archeologici della Capitale.
National Gallery. I dipendenti protestano ormai da mesi - invano - contro la privatizzazione del museo e la trasformazione del luogo d'arte in una sorta di spazio culturale dove l'obiettivo non è più - sostengono i sindacati - ammirare quadri e statue, bensì bighellonare e prendere un caffé al bar. L'ultimo giorno di sciopero, dopo 70 giorni di agitazione sindacale che hanno impedito ai turisti di visitare oltre il 60% delle stanze e delle opere d'arte, risale al 9 settembre.
Nell'ultimo mese, i visitatori che speravano di vedere "La vergine delle rocce" di Leonardo da Vinci o "L'autoritratto" di Rembrandt, oltre ai celebri "Girasoli" di Van Gogh e ai quadri di Canaletto, hanno dovuto accontentarsi di entrare soltanto in una piccola parte del museo, corrispondente in media al 30-40% della superficie disponibile:
Torre Eiffel. Il 9 aprile i dipendenti del monumento parigino che stacca circa 7 milioni di biglietti l'anno hanno aderito a uno sciopero generale e dunque nessun turista ha potuto visitare la Torre.
Ecco il cartello destinato a spiegare le ragioni dello sciopero: ai visitatori che avevano prenotato viene consigliato di riempire un modulo per il rimborso.
Ma non è stata l'unica chiusura per cause sindacali. Il mese dopo, il 22 maggio, gli agenti della sicurezza impiegati nella Torre Eiffel hanno improvvisato una assemblea sindacale a pochi minuti dall'apertura e dopo poco hanno proclamato uno sciopero a sorpresa contro l'aggressività dei borseggiatori che si aggirano nelle code dei turisti.
La Alhambra di Granada. Si tratta del luogo più visitato dai turisti che si recano in Spagna. Nel 2012 i suoi dipendenti aderirono allo sciopero generale proclamato il 14 novembre dai sindacati contro il governo, al quale parteciparono in parte i lavoratori di tutti i siti d'arte spagnoli, compresi tutti i teatri di Madrid.
Louvre. Il museo più importante della Francia, e uno dei gioielli del mondo, nel 1999 rimase chiuso una settimana di seguito per uno sciopero a oltranza che aveva coinvolto anche il famosissimo Musée d'Orsay: a causa di quell'agitazione sindacale non poterono entrare 100mila turisti- il 70% dei quali stranieri - con una perdita enorme di guadagno.
Oggi il Louvre di quando in quando chiude i portoni a causa dello sciopero del personale. E senza troppo preavviso, come è accaduto l'11 aprile del 2013 per la protesta dei vigilantes che, come i colleghi in servizio alla Torre Eiffel, devono vedersela con vere e proprie bande di minorenni dediti al borseggio.
Il 9 aprile di quest'anno, invece, anche i dipendenti del Louvre hanno aderito allo sciopero per il quale era rimasta chiusa la Torre Eiffel:
Nel 2012 uno sciopero degli addetti alle pulizie
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