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The post

Post n°14323 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da Ladridicinema
 

Nel 1972 la corte suprema americana ricordò come nel primo emendamento della dichiarazione d'indipendenza i padri fondatori diedero "alla libera stampa la protezione che essa deve avere per realizzare il suo essenziale ruolo nella nostra democrazia. La stampa doveva servire i governati, non i governanti", perchè "Solo una stampa libera ed indomita può effettivamente svelare gli inganni del governo".
Il film parla di uno dei più grandi scandali americani, ovvero le menzogne delle amministrazioni Truman, Eisenhower, Kennedy, Johnson e Nixon sul Vietnam. Nel 1971, furono divulgati dei documenti top secret del dipartimento della difesa americana sulla guerra vietnamita, detti dossier Mc Namara (Pentagon Papers), pubblicati prima sul New York Times e poi dopo che questi furono minacciati da un'ingiunzione della corte suprema, dal Washington Post e in seguito da tutti gli altri in solidarietà con i due giornali.
A diffondere 7000 pagine di un rapporto sulla guerra, fu Daniel Ellsberg, economista e impiegato del Pentagono, che raccontò di come la presidenza Nixon coprì con il segreto di Stato la verità sulla guerra, mentre le presidenze Eisenhower e Kennedy sapevano che quella guerra non sarebbe mai stata vinta. In tutto questo e in mezzo a tutte queste bugie per una questione di orgoglio nazionale (in quanto non si poteva accettare la sconfitta) migliaia di giovani americani morivano in Vietnam. Le Operazioni in Laos cessarono due giorni dopo la pubblicazione dell’articolo sul New York Times.
L’ultimo film di Steven Spielberg, il tanto atteso “The Post”, ci ricorda come dovrebbeessere il vero giornalista. Spielberg enfatizza che i singoli e le loro scelte sono fondamentali per i cambiamenti della società, e per permettere al popolo di agire di conseguenza. Non è un inno ai giornali, ma alla libertà di stampa, perchè in questi anni il pericolo e la minaccia ad essa, è peggiore che nel 1971.
Con questo film esaltano tutto il processo che si nasconde dietro la pubblicazione di una prima pagina, e di un quotidiano tutto.
Il coraggio di Ben Bradlee e del suo editore Katharine Graham, sono un punto di orgoglio e di coraggio. 
E' un film sulla forza delle donne, in quanto quella prima decisione alla guida del Washington post da parte della Graham, fu essenziale per ribadire l'importanza della verità sulla menzogna, qualunque conseguenza possa avere, anche sopra gli interessi di Stato. Lei era assolutamente convinta che il primo emendamento fosse fondamentale e che bisognasse rispettare i lettori e la loro intelligenza. La sua decisione diede il primo duro colpo all'amministrazione Nixon, travolto poi dallo scandalo Watergate poco dopo.
Sfidare il potere di uno come Nixon. Rischiare tutto in nome della verità o accettare di mentire per non fare affondare la nave? La nostra coscienza cosa ne pensa? Sta qui la magia del film di Spielberg. “Phil diceva che una notizia è la prima bozza della Storia”. Katharine Graham (Meryl Streep) aspetta la fine del film per confidare a Ben Bradlee (Tom Hanks) una frase del marito, Phil, morto suicida anni prima, dal quale ereditò il comando del Post. Un film necessario e giusto, ma che non riguarda solo l'attuale amministrazione americana come qualcuno vuol far credere, ma tutte le amministrazioni americane (visto che lo scandalo fu bipartisan riguardando amministrazioni di entrambi gli schieramenti) e soprattutto la decadenza del giornalismo moderno asservito al potere e dedido alle fake news.
Dubbi sul prossimo oscar come migliore attrice?
Voto finale: 5/5
The Post è un film di genere drammatico, thriller del 2017, diretto da Steven Spielberg, con Tom Hanks e Meryl Streep. Uscita al cinema il 01 febbraio 2018. Durata 118 minuti. Distribuito da 01 Distribution.
TRAMA THE POST:
Nella storia americana ci sono stati momenti cruciali nei quali i comuni cittadini hanno dovuto decidere se mettere a rischio tutto - livello di vita, reputazione, status, perfino la libertà - per fare quello che credevano fosse giusto e necessario per proteggere la Costituzione e difendere la libertà del loro paese.
Diretto da Steven Spielberg, il thriller politico The Post racconta la storia dietro alla pubblicazione dei "Quaderni del Pentagono", avvenuta agli inizi degli anni settanta sul Washington Post. L'occultamento dei documenti top secret sulle strategie e i rapporti del governo degli Stati Uniti con il Vietnam tra gli anni quaranta e sessanta innesca una battaglia senza precedenti in nome della trasparenza e della libertà di stampa. In particolare, la pubblicazione dei cosiddetti Pentagon Papers diviene manifesto della ferma e decisa rivendicazione del diritto di cronaca e della libertà di informazione da parte di due figure molte diverse ma accomunate dal coraggio e da una forte etica professionale: l'editrice del giornale Kay Graham (Meryl Streep), prima donna alla guida della prestigiosa testata, e il duro e testardo direttore del giornale Ben Bradlee (Tom Hanks). I due metteranno a rischio la loro carriera e la loro stessa libertà nell'intento di portare pubblicamente alla luce ciò che quattro Presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni. Nonostante i meschini tentativi del governo di contenere la fuga di informazioni riservate, i media diffondono la notizia schierandosi dalla parte dei cittadini.
Oltre ai due protagonisti principali, il cast di The Post comprende Alison Brie, Carrie Coon, David Cross, Bruce Greenwood, Tracy Letts, Bob Odenkirk, Sarah Paulson, Jesse Plemons, Matthew Rhys, Michael Stuhlbarg, Bradley Whitford e Zach Woods.
PANORAMICA SU THE POST:
The Post è il quinto film di Steven Spielberg che veda tra i protagonisti Tom Hanks, che diventa così l'attore che ha lavorato più volte con Steven in ruoli differenti, dopo Salvate il soldato Ryan, Prova a prendermi, The Terminal e Il ponte delle spie. C'è un altro primato: Meryl Streep invece non aveva incredibilmente mai recitato in un film dell'autore, se non come voce di Blue Mecha nella versione originale di A. I.. Le musiche di The Post sono a cura di John Williams, che per limiti d'età non cura più ogni colonna sonoraspielberghiana (il contemporaneo Ready Player One è stato infatti affidato alle cure musicali di Alan Silvestri). Un lento passaggio di consegne sta avvenendo anche in sede di montaggio, dove il fedelissimo Michael Kahn per la prima volta qui accredita al suo fianco Sarah Broshar, sua assistente da oltre dieci anni, per la precisione da 10 cose di noi del 2006. Mai messa in discussione invece la presenza ormai ultraventennale di Janusz Kaminski alla direzione della fotografia, l'unico della squadra Spielberg storica a essere più giovane dell'autore (classe 1959 contro classe 1946). The Post rappresenta il debutto della sceneggiatrice Liz Hannah, classe 1985: il suo copione era stata inserito nell'ufficiosa Black List hollywoodiana delle migliori sceneggiature non prodotte, finché Spielberg non l'ha raccolto. Josh Singer, premio Oscar per Il caso Spotlight, è stato comunque chiamato a integrare il lavoro di Liz.
CURIOSITÀ SU THE POST:
Candidato a 2 Premi Oscar 2018: Miglior Film e Migliore attrice protagonista (Meryl Streep) 6 Nonimation ai Golden Globes 2018 Miglior film dell'anno secondo L'AFI (American Film Institute), il National Board of Review e New York Film Critics.
FRASI CELEBRI:
Ben Brandlee (Tom Hanks): Posso farti una domanda ipotetica? Kay Graham (Meryl Streep): Oh signore, non mi piacciono le domande ipotetiche Ben: Oh, non ti piacerà neanche quella vera! Kay: Ce li hai i documenti? Ben: Non ancora... Voce off: Questa falla nella sicurezza è devastante! Li hanno trafugati dal Pentagono, sono i documenti più riservati sulla guerra Ben: Il Times ha 7000 pagine che illustrano come la Casa Bianca abbia mentito sulla Guerra del Vietnam per trent'anni! Ben: Quanto hanno mentito?! Quei tempi devono finire Arthur Parsons (Fritz Beebe): Kay, li preoccupa che ci sia una donna al capo del giornale, che possa non avere fermezza per le decisioni difficili! Kay: Grazie Arthur per la tua franchezza! Hostess: Deve essere merce preziosa! Ben Bagdikian (Bob Odenkirk): Solo...segreti governativi! Murray Marder (Rick Holmes): Se li pubblichiamo, saremo alla Corte Suprema tra una settimana! Kay: Ovvero? Ben: Potremmo finire tutti in galera Tony Bradlee (Sarah Paulson): Prendere questa decisione, rischiare il suo patrimonio e l'azienda, che è stata tutta la sua vita...è un atto di grande coraggio! Murray Marder (Rick Holmes): Se il governo vince, il Washington Post non esisterà più! Ben: Se non li obblighiamo noi a darne conto, chi lo farà? Kay: Ma non li possiamo obbligare, se non abbiamo un giornale William Macomber (Cotter Smith): Nixon userà tutto il potere di un Presidente e se c'è un modo di distruggervi, quanto è vero Iddio lo troverà! Voce off: Che succede se non li pubblichiamo? Perderemo. Il paese perderà!
FOCUS SU THE POST:
Anche se The Post si concentra sulle pubblicazioni del Washington Post, fu il New York Times a cominciare nel 1971 la pubblicazione dei cosiddetti "Pentagon Papers", uno studio secretato del Pentagono sulla Guerra del Vietnam, dopo che l'ex-analista dell'esercito Daniel Ellsberg l'aveva di nascosto fotocopiato nel 1969. In buona sostanza dimostrava come le amministrazioni Kennedy e Johnson avessero nascosto all'opinione pubblica e al Congresso stesso il crescente coinvolgimento nella guerra e nella politica nella regione, tacendo anche la crescente certezza di non poterne uscirne vincitori. Nonostante Ellsberg avesse cercato in tutti i modi di portare alcuni suoi conoscenti senatori a discutere dei testi in sede istituzionale (dato che non sarebbero stati perseguibili, a differenza di lui), si decise poi a diffondere i testi su oltre 17 organi di stampa, tra i quali il Washington Post. Katharine Meyer Graham (1917-2001), al cinema appunto con il volto di Meryl Streep, era editrice del Post dal 1963, anno della morte del precedente editore, suo marito Philip Graham, morto suicida, che aveva a sua volta ricevuto l'incarico dal suocero, Eugene Meyer. La legava quindi al giornale una tradizione familiare, che non le rese comunque più semplice essere accettata, in particolar modo durante la pubblicazione dei Pentagon Papers. Successivamente tuttavia, sulla scia dell'evento storico che questa pubblicazione rappresentò, il Post e il New York Times furono coprotagonisti dell'onda anomala del Watergate, più o meno due anni dopo. Il personaggio interpretato da Hanks è invece Ben Bradlee(1921-2014), redattore capo dal 1968 al 1991, che in questa circostanza e nel Watergate sfidò il governo federale rifacendosi al Primo Emendamento della Costituzione. Fu lui durante il successivo Watergate a supervisionare il lavoro di Bob Woodward e Carl Bernstein, interpretati da Robert Redford e Dustin Hoffman in Tutti gli uomini del presidente (1976), dove Bradlee fu portato sullo schermo invece da Jason Robards. Segno di quanta maggiore attenzione ci sia oggi per i ruoli e i personaggi femminili, nel citato film il personaggio di Kay Graham non appariva affatto.
IL CAST DI THE POST:

 
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