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Venezia 75: il nono giorno tra Cina e Capri da orgoglionerd.it

Post n°14604 pubblicato il 07 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

Il recap della nostra nona giornata alla 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

Ultime battute qui alla 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia! Ci sono ancora tante opere interessanti da vedere in questi giorni ovviamente, ma i titoli più attesi sono già arrivati e i critici possono già azzardare i primi pronostici sui vari premi. 
Tra i film più importanti della nona giornata c'è sicuramente Capri-Revolution, uno dei film italiani in concorso, incentrato su una comune hippie (anche se il termine all'epoca ancora non esisteva) sull'isola campana a inizio Novecento. Tanta curiosità anche per Ying, nuovo film di Zhang Yimou, celebrato anche con il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2018.
Com'è andata quindi la giornata? Vediamolo subito nei nostri abituali commenti ai film!
Ying, di Z. Yimou - Fuori Concorso
Il nuovo film di Zhang Yimou, già autore di Hero La foresta dei pugnali volanti, è esattamente quanto ci si può aspettare e ancora di più. Tutto è giocato sul noto concetto di yin e yang, dell’incrocio e del contrasto tra questi e si riflette in ogni aspetto dell’opera, dai nomi agli scontri, fino alla scelta dei colori. Il film è infatti per un buon 90% in bianco e nero, con solo alcuni dettagli a colori, effetto non ottenuto in post-produzione (come per esempio in Sin City di Robert Rodriguez e Frank Miller) ma scegliendo accuratamente scenografie, costumi e oggetti di scena. Un’atmosfera davvero unica, che non è una semplice scelta stilistica, ma ha un preciso collegamento con il tema dell’opera. Aggiungeteci degli scontri coinvolgenti, spettacolari e originali e avete completato la ricetta di un ottimo film.
Capri-Revolution, di M. Martone - Venezia 75
Il film di Mario Martone ci racconta di una Capri a inizio secolo, la cui vita viene travolta dall’insediamento di una comune naturista, uno dei primi esempi di questo tipo, vagamente ispirata a una realtà esistita veramente. Tutto è visto dal punto di vista di Lucia, contadina che vive con la propria famiglia, che piano piano si avvicina a questo mondo mentre porta a pascolare le sue pecore e affronta un percorso di crescita e liberazione personale, fino a giungere a una indipendenza a cui mai avrebbe potuto accedere differentemente. Molto interessante lo spunto di riflessione sul triplice scontro tra fedematerialismo scientifico spiritualità più ampia. 
Vi consigliamo di andarlo a vedere quando arriverà nelle sale il prossimo 13 dicembre.
Come al solito, vi offriamo anche i nostri pareri sui film delle scorse giornate!
José, di L. Cheng - Giornate degli Autori
Una storia d’amore omosessuale che racconta la realtà del Guatemala, Paese dell’America Centrale incastrato tra una realtà estremamente conservatrice e un boom demografico che ha abbassato enormemente l’età media della popolazione. L’ambientazione è sicuramente uno dei punti forti del film e lo distingue da tante altre pellicole simili. Il processo di crescita di Jose è ben costruito e attraversa varie fasi, mostrando tutte le contraddizioni di cui sopra. Ottimo anche il focus sul rapporto con la famiglia, in particolare con la madre, al contempo legame affettivo e ostacolo da superare. 
The Nightingale, di J. Kent - Venezia 75
Nell’Australia di inizio Ottocento si sviluppa una storia che intreccia la vicenda personale di una donna alla ricerca di vendetta con la collocazione storica e la discriminazione continua che caratterizzava quel mondo. Più che odio per il diverso, si parla di un sentimento di superiorità con cui arrogarsi il diritto di sfruttare e umiliare gli altri, semplicemente perché sono donne, aborigeni, ex-carcerati o irlandesi. Questo genera un profondo desiderio di vendetta, tema centrale del film, da ottenere a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo e non solo per la protagonista. Il risultato finale è interessante, ma non completamente riuscito e non all’altezza di ciò che si aspettava dalla regista, dopo il suo celebrato debutto con The Babadook. Forse avrebbe aiutato una durata leggermente inferiore, dato che nel finale perde moltissimo di ritmo.
Ancora una volta, vi invitiamo a continuare a seguirci nei nostri recap dalla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e a cercare l'hashtag #VeneziaNerd sui social per non perdervi neanche uno dei contenuti che pubblicheremo!   

 
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