Il Dipartimento della Giustizia Usa ha concluso che non incriminerà Julian Assange per le rivelazioni di Wikileaks: gli avvocati del governo hanno concluso che è impossibile farlo senza portare in tribunale per giornali come il New York Times, il Guardian e il Washington Post e i loro giornalisti. Lo hanno indicato fonti dell' amministrazione Obama al Wp.
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Messaggi di Novembre 2013
Post n°10733 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: comunicazione, news
(Ap)
Post n°10732 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: news TORINO. Gianni Amelio racconterà l’omosessualità negli anni del fascismo e del dopoguerra grazie a testimonianze ed esperienze di vita di chi l’ha vissuta. Ermanno Olmiripercorrerà la storia personale del cardinale Carlo Maria Martini, tra filmati d’archivio e interviste. Felice chi è diversoe L’uomo e gli uomini sono alcuni degli oltre 30 titoli dellistino documentari 2014 di Istituto Luce Cinecittà, presentato al TFF, che vede registi affermati accanto a nuovi autori o giovani in via di crescita. E allora troviamo:Costanza Quatriglio con Triangle, parabola sugli aspetti materiali e psicologici della condizione operaia; Wilma Labate con Qualcosa di noi, singolare incontro tra una prostituta e alcuni allievi di una scuola di scrittura; Renato De Maria con Rapina all’italiana, ritratto di un Paese e dei suoi maggiori esponenti del crimine; Mario Canale con La passione e l’utopia, la carriera e le vite di Paolo e Vittorio Taviani. Nel listino (leggi l’elenco completo) ci sono anche 3 titoli presentati qui in concorso al festival: in Torino 31 Il treno va a Mosca di Ferrone e Manzolin, in Italiana.doc Wolf di Claudio Giovannesi e Fuoriscena di Donati & Leone. E ancora tra i nomi figurano: Gianfranco Pannone, Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, Folco Quilici. Per il resto come ricorda Beppe Attene, consulente per l’area documentari, si tratta di opere pronte, quasi pronte, in lavorazione o in fase di ideazione. Luce Cinecittà prevede un investimento di circa un milione di euro l’anno in documentari prodotti e coprodotti, altri solo distribuiti e alcuni realizzati attingendo al preziosoArchivio storico Luce. Tra quest’ultimi figura il progetto 9X10 Novanta, che vedrà 9 registi emergenti ricreare le immagini dell’Archivio Luce, che nel 2014 compie 90 anni, in 10 piccoli film. L’impegno della società nel documentario è stato premiato nel 2013 con il David di Donatello a Anija di Roland Sejko e con il Nastro d’argento a Terramatta di Costanza Quatriglio, insieme al successo deL’ultimo pastore passato in numerosi festival internazionali. “Nella crisi attuale del rapporto sala/mercato cinematografico i documentari possono aiutare le sale a ritrovare sia autonomia dal controllo ferreo delle distribuzioni - sostiene Attene nel corso del dibattito stimolato dalla presentazione del listino - sia creatività e un rapporto rinnovato con il pubblico. Una strada percorribile è indicata dall’accordo con Anec Lazio per la circolazione regionale dei documentari, accanto ad analoghi accordi a livello nazionale”. In questa strategia di visibilità del prodotto documentaristico una funzione determinante la svolgono i festival, secondo Davide Oberto, responsabile di TFFdoc, “ma non si può pretendere che essi s’occupino della distribuzione del cinema doc e indipendente. Torino da tempo fa la sua parte, prima ancora della Mostra di Venezia, qui ha vinto qualche anno fa il doc La bocca de lupo di Pietro Marcello”. Per Gaetano Renda, esercente torinese, la sala per uscire dalla crisi deve decidere il proprio destino senza dipendere dai diktat dei distributori. “Proietto da tempo al Centrale ArtHouse, con successo, film in lingua originale. La programmazione cinematografica va stratificata sapendo che sono cambiate le modalità di consumo e ci sono dunque pubblici diversi”. Francesco Ragazzi, tra i produttori di Il treno che va a Mosca, lamenta l’assenza di una politica del documentario, fatta di risorse e visibilità del prodotto, come avviene in Francia. Per fortuna qualche eccezione in Italia c’è, come rileva Paolo Manera del Piemonte Doc Film Fund che in 7 anni lavoro ha visto realizzati 115 film, di cui un terzo finanziati dalle tv, spesso internazionali.
Post n°10731 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Luciano Ligabue è stato ospite a Deejay Chiama Italia, il programma di Radio Deejay condotto da Linus e Nicola Savino per presentare “Mondovisione“, il suo decimo album di inediti, uscito oggi. L’arrivo di Ligabue è stato anticipato dal suo singolo “Il Sale Della Terra“, un brano dal testo “amaro”, secondo le parole del cantante, che … Luciano Ligabue è stato ospite a Deejay Chiama Italia, il programma di Radio Deejay condotto da Linus e Nicola Savino per presentare “Mondovisione“, il suo decimo album di inediti, uscito oggi. L’arrivo di Ligabue è stato anticipato dal suo singolo “Il Sale Della Terra“, un brano dal testo “amaro”, secondo le parole del cantante, che mostra il senso di impotenza dell’uomo.
In ogni caso, Ligabue, ha spiegato che questa canzone è una canzone sentimentale: “mi rendo conto che alla fine le mie canzoni sono sempre un po’ tutte sentimentali, vince sempre il sentimento. Il sentimento di questa canzone è l’indignazione.” Ligabue, recentemente, si è fatto male durante il suo primo concerto all’Arena: aveva piovuto e, appena uscito, è scivolato sul palco: “mi sono avvicinato alle gradinate e sono caduto mentre cantavo Questa è la Mia Vita. Appena sono caduto ho cercato di rimediare facendo qualche battuta. Ho finito il concerto ma mi sono accorto di essermi rotto qualcosa”. Il secondo singolo di Mondovisione è Tu sei Lei, una canzone definita Linus “alla Ligabue”. Il video è stato girato a Roma e mostra dei ragazzi che realizzano un’installazione artistica nel cuore della città che riproduce la scritta “Lei”. Luciano in questo periodo è molto più sereno, come sottolineato da Linus, e infatti il cantante ha spiegato che questo è un periodo particolarmente felice della sua vita. Durante la puntata hanno mandato in onda “Per Sempre”, un nuovo brano estratto dal suo album e che i fan stanno già eleggendo come uno dei brani più belli di Mondovisione. Ligabue ha scritto dei brani per Luca Carboni ed Elisa. In particolare “A modo tuo”, è un brano presente nell’album di Elisa e che Ligabue aveva scritto per sua figlia; un brano perfetto per Elisa che, essendo mamma, ha subito sentito suo. Riguardo invece a “Gli Ostacoli del Cuore“, sempre regalato ad Elisa, ha pensato che fosse più da cantanti dal punto di visto tecnico, e quindi perfetto per Elisa e per le sue abilità vocali. Appena ha realizzato questo brano, il rocker di Correggio, ha pensato che fosse perfetto per lei e, di conseguenza, ha cercato di contattarla. Molte persone usano frasi delle canzoni di Ligabue come tatuaggi; il cantante ha spiegato che gli è rimasto molto impresso il gesto di una ragazza che, senza aver ascoltato il brano, si è tatuata la frase “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo“, il titolo della canzone che chiude Mondovisione.
Post n°10730 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: comunicazione Dopo quasi vent’anni Berlusconi esce dal Parlamento (eletto alla Camera dei Deputati nel marzo 1994). Il Senato ha approvato oggi la decadenza del leader di Forza Italia condannato il 1º agosto 2013 a quattro anni di reclusione per frode fiscale con sentenza passata in giudicato nel cosiddetto “processo Mediaset”. ”Noi non ci ritireremo” ha esclamato il Cavaliere davanti ai sostenitori radunati di fronte a Palazzo Grazioli preannunciando che non farà alcun passo indietro, non uscirà dalla scena politica. Siamo sicuri che, almeno in questo caso, manterrà la promessa e che continuerà, da non senatore nella sua opera, iniziata nel ’94 di degrado morale e civile del Paese, insieme ai suoi accoliti, falchi e colombe che nella sostanza pari sono. “La sua decadenza – ha affermato il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti – avrebbe dovuto essere decretata da tempo e senza bisogno di un giudice. Sarebbe bastato prendere atto del suo conflitto di interessi, delle tante relazioni pericolose, dell’elogio del mafioso Mangano, del voto parlamentare su Ruby, della distruzione del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo…” Il berlusconismo è un sistema di potere, immorale e illegale, che ha prodotto una regressione politica e culturale senza precedenti e che non decade con Berlusconi perché è la pesantissima eredità di questi venti anni: un processo degenerativo del tessuto democratico profondamente innervato nel codice genetico della politica che, in assenza di un sussulto civile, potrebbe sopravvivere alla fine di Berlusconi.
Post n°10729 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Un thriller che parla di musica, con Elijah Wood e John Cusack29 novembre, 18:22 (ANSA) - TORINO, 29 NOV - Il Torino Film Festival chiude domani con 'Grand Piano' di Eugenio Mira, coproduzione Spagna-Usa che guarda ad Hitchcock, in particolar modo a 'L'uomo che sapeva troppo'. Lo ha spiegato il regista oggi a Torino. Giornalisti e pubblico specializzato lo hanno visto con il fiato sospeso e questo è già un buon segno, il film funziona pur con un finale che forse sconcerta un po'. Protagonisti Elijah Wood (Il signore degli anelli) e John Cusack. Nelle sale a febbraio.
Post n°10728 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
A Torino anteprima italiana. In sala un solo giorno, 11 dicembre28 novembre, 15:05 (ANSA) - TORINO, 28 NOV - 70 minuti per conoscere da vicino lo spirito di Franco Battiato, "un artista unico, sofisticato e pop", secondo il direttore del Tff, Paolo Virzì: è il film doc 'Temporary Road (Una) vita di Franco Battiato' presentato oggi in anteprima al Torino Film Festival. Il cantante siciliano dal 6 dicembre porterà in tour il suo nuovo spettacolo 'Diwan, l'essenza del reale'. "Tutto è provvisorio nell'universo - dice Battiato nel film - una canzone è importante se aiuta qualcuno ad essere più degno".
Post n°10727 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
A Trento Mister Zimmermann di Mazzocco e Rogliatti28 novembre, 13:42 (ANSA) - TORINO, 28 NOV - Due registi torinesi, Davide Mazzocco e Stefano Rogliatti, conquistano Trento con 'Benvenuto Mister Zimmerman' girato nell'estate 2012 a Barolo in occasione dell'unica data italiana del Never Ending Tour di Bob Dylan. Hanno ricevuto il premio per il miglior cortometraggio al Festival Internazionale 'Tutti nello stesso piatto' organizzato da Mandacarù e Altromercato, alla quinta edizione.
Post n°10726 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: news, Particolarità Manifestazioni organizzate a Palazzo Adriano set pellicola28 novembre, 13:22 (ANSA) - PALERMO, 28 NOV - La famosa piazza che ospitò le riprese di "Nuovo Cinema Paradiso" raduna per un giorno registi, autori, critici, fotografi:in programma mostre, musica live, cortometraggi e la proiezione di interviste inedite. Per celebrare i 25 anni dall'uscita del film nelle sale cinematografiche, si riaccendono i riflettori nel centro di Palazzo Adriano dove Giuseppe Tornatore ambientò la pellicola che gli valse un premio Oscar. L'evento previsto per il 14 dicembre si chiamerà "La piazza è mia"
Post n°10725 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: news
Aveva 77 anni. Il debutto a Broadway, poi tanti film in Italia: da "L'uccello dalle piume di cristallo" ad "Anonimo veneziano"
Tony Musante con Florinda Bolkan in "Anonimo veneziano" NEW YORK - E' morto, all'età di 77 anni, l'attore statunitense Tony Musante, lo riporta 'The Hollywood Reporter'. L'interprete del detective Toma nell'omonima serie tv degli anni '70, noto al pubblico italiano per film come L'uccello dalle piume di cristallo, pellicola di esordio di Dario Argento, e Metti una sera a cena, di Giuseppe Patroni Griffi, è deceduto martedì al Lenox Hill Hospital di New York dopo un intervento chirurgico. Nato in una famiglia italoamericana, Anthony Peter Musante, questo il suo nome completo, dopo il diploma all'Oberlin College aveva lavorato alcuni anni come insegnante per iniziare nel 1960 la carriera di attore, sui palcoscenici dell'off-Broadway interpretando spesso ruoli da teppista o da personaggio poco raccomandabile. "L'uccello dalle piume di cristallo". Dopo altri polizieschi, è chiamato in Italia per uno spaghetti-western, ma il film che lo farà conoscere al pubblico italiano è proprio la pellicola di esordio di Dario Argento, dove interpreta lo scrittore italo-americano Sam Dalmas che si improvvisa investigatore. Il noto regista horror dice di lui: "Di solito ho un rapporto molto tormentato con gli interpreti, fin dalla mia prima esperienza. Quando giravo L'uccello dalle piume di cristallo, nel '69, tra me e Tony Musante c'era un tale odio che alla fine delle riprese è venuto sotto casa mia per menarmi, ma io non gli ho aperto la porta". Ruoli da poliziotto. Nel 1963 il produttore David Susskind gli affida un ruolo di giovane delinquente nello sceneggiato televisivo Ride With Terror, quattro anni dopo approda sul grande schermo con la versione cinematografica proprio di Ride With Terror, ovvero The Incident (New York ore tre: l'ora dei vigliacchi), seguono altri film, tutti di genere poliziesco e nel 1968 arriva in Italia con lo spaghetti-western di Sergio Corbucci Il Mercenario, al fianco di Franco Nero, Jack Palance, e Giovanna Ralli, sulle note di una colonna sonora firmata da Ennio Morricone. David Toma e gli anni '70. Nel 1973 torna in tv con la serie di telefilm Toma, ancora un ruolo di italo americano, questa volta un poliziotto del New Jersey particolarmente distintosi come "maestro del travestimento" e per l'efficacia della sua azione di contrasto al narcotraffico, peraltro svolta senza mai fare uso delle armi. Produttori e registi italiani, 'affamati' in quegli anni di volti made in Usa, non gli fanno mancare gli ingaggi: nel 1969 gira Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, nel 1970 Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno. Nel film abbandona il ruolo di duro poliziotto interpretando un musicista che sogna di diventare direttore d'orchestra, un'interpretazione romantica in una Venezia malinconica e decadente. Sul grande schermo. Al cinema lavora a pieno ritmo con titoli quali Goodbye & Amen, Eutanasia di un amore, Uno sbirro dalla faccia d'angelo, Squadra Antidroga. Negli anni '80 ancora due titoli italiani, La gabbia di Giuseppe Patroni Griffi (1985) e Il pentito di Pasquale Squitieri (1985). Negli anni '90 di nuovo tv con Oz (1997) e Il settimo papiro (1999). Dopo il 2000 arrivano La vita come viene (2003) e I padroni della notte (2007). L'ultimo ruolo. In tv l'ultimo impegno, con la serie Pupetta - Il coraggio e la passione, diretta da Luciano Odorisio e con protagoniste Manuela Arcuri ed Eva Grimaldi. Nella serie, girata nel 2011 e andata in onda nel giugno di quest'anno su Canale 5, Musante interpretava il ruolo di un boss della camorra, Don Luigi Vitiello.
Post n°10724 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
venerdì, 29 novembre, 2013 15:30 0 commenti La famiglia Griffin ha appena dovuto affrontare un lutto, se non ne sapete nulla (anche se ormai è quasi impossibile) e non volete conoscere ulteriori dettagli in merito, leggetevi un altro articolo qui sul magazine di Optima, perché questo contiene spoiler sulla dodicesima stagione della serie animata dal titolo originale Family Guy. Brian, lo storico cane de I Griffin, dopo essere stato investito da un auto ha esalato l’ultimo respiro domenica scorsa, e a rimpiazzarlo per ravvivare le giornate di Peter, Lois e figli è già arrivato un altro cane, Vinny. Il quadrupede è di origini italoamericane che in USA significa mafioso (no comment) e sarà doppiato in lingua originale da Tony Sirico, il Paulie Gualtieri de I Soprano (qui il video dell’incontro tra I Griffin e Vinny). Mentre la disperazione continua a regnare sovrana tra i fan della serie che non mollano e cercano soluzioni portando anche avanti una petizione (sottoscritta al momento da oltre 113 mila supporters), e su twitter in America l’hashtag #savebrian è tra i trend topic, noi vi vogliamo ricordare che questa non è la prima volta che vediamo Brian morire nella serie animata ideata da Seth McFarlane. Qui è quasi morto pestato da Stewie, qui è morto ma nella sua immaginazione (scusate per la pessima qualità ma non ce ne sono di migliori) e qui si suicida a Las Vegas.
Post n°10723 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Venerdì 29 Novembre 2013 Ecco i Premi De Sica 2013 Riconoscimenti per il cinema a Francesco Bruni, Daniele Ciprì, Valeria Golino, Francesca Marciano, Claudio Santamaria, Alessandro Siani, Paolo Fresu e la "rivelazione" Sara Serraiocco (Cinematografo.it/Adnkronos) - I Premi De Sica tornano dopo 13 anni in Campidoglio, perché la presidenza della Repubblica, che mantiene l’alto patronato sull’evento, ha deciso di cancellare alcune manifestazioni dal Quirinale nell’ambito della spending review. I premi, consegnati questa mattina dal presidente dell’Accademia del Cinema Italiano, Gianluigi Rondi, dal presidente dell’Associazione Amici di Vittorio De Sica, Manuel De Sica, e dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, sono andati come ogni anno ad alcune personalità del mondo del cinema ma anche di altre arti, della cultura e della scienza. Tra questi, nella categoria Società, è stato premiato il giornalista e scrittore Eugenio Scalfari, mentre nella categoria Musica Popolare Contemporanea, presa in considerazione per la prima volta, il cantautore Francesco de Gregori, e per la pittura Michelangelo Pistoletto. Per il Cinema hanno ricevuto il De Sica 2013 lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì, il musicista Paolo Fresu, l’attrice e regista Valeria Golino, la sceneggitrice Francesca Marciano, l’attore Claudio Santamaria, l’attore e regista Alessandro Siani e la giovane attrice rivelazione del 2013 Sara Serraiocco. Per l’Editoria ha ricevuto il premio la fondatrice della collana letteraria I Meridiani, Renata Colorni, per la Musica Classica, il compositore e direttore d’orchestra Flavio Emilio Scogna, per la Letteratura lo scrittore Niccolo’ Ammaniti, per il Teatro l’attrice Mascia Musy. Sono stati insigniti con il De Sica anche tre critici: per la Critica Cinematografica Natalia Aspesi, per la Critica Drammatica Masolino D’Amico e per la Critica d’Arte Achille Bonito Oliva. E’ stato inoltre premiato, nella categoria Contastorie per il suo lavoro nell’opera dei Pupi il siciliano Mimmo Cuticchio. Mentre i De Sica per le scienze sono andati all’astrofisico Giovanni Fabrizio Bignami e al neuroscienziato Giacomo Rizzolatti. Dopo la lettura dei messaggi di augurio e congratulazioni ai premiati inviati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal ministro per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray, ha preso la parola, in conclusione della cerimonia, nella Sala dell’Eesedra del Marco Aurelio, il sindaco Marino che si è detto felice del ritorno in Campidoglio del Premio De Sica e della sua evoluzione nel senso di un allargamento delle categorie dal cinema ad altre arti e campi del sapere "perché quando si parla di cultura è giusto che i confini sfumino".
Post n°10722 pubblicato il 29 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: recensioni Pif passa dalla tv al cinema, con "La mafia uccide d'estate", di cui è regista, sceneggiatore e attore principale. In questa sua prima opera, ha voluto raccontare a suo modo per i più giovani, cosa sia e cosa è stata Cosa nostra dagli anni'70 in poi. Realizza una storia scomoda perché chiama in causa responsabilità collettive che costringono a interrogarsi sull'identità culturale del Paese. Ha voluto mostrare, irridendoli a volte, i boss mafiosi senza tutti quei tratti romanzati, che hanno creato diverse polemiche, presenti nei prodotti per cinema o tv. Li ha mostrati, come uomini "normali". Anche gli eroi laici di questo paese sono rappresentati in maniera semplice, attraverso cordialità, bontà e semplicità; uomini che hanno deciso di sacrificare la loro vita per un ideale di giustizia, non per essere santificati in maniera ipocrita come avviene spesso oggi, ma perchè volevano realmente cambiare le cose e dare un futuro migliore alla Sicilia e al Paese. Nel raccontare il tutto, si sente anche il suo forte orgoglio di essere palermitano, nonostante le difficoltà presenti in quella città, dove tutti sanno tutto, e nessuno sa nulla, vede nulla e sente nulla. Pif racconta la mafia attraverso un giovane, fin da bambino affascinato da colui che forse più di tutti ha rappresentato l'ambiguità politica e la faccia del potere in Italia nell'arco della prima repubblica, ovvero Giulio Andreotti. Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina di cui è innamorato. Nato a Palermo, concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento la sua vita e suoi ricordi sono segnati dai delitti efferati che avverranno nell'isola in quegli anni. Cresce in una famiglia abbastanza assente e passiva, in una città muta e impaurita, che abbatte gli eroi dell'antimafia facendoli passare come persone che in qualche modo se la sono cercata. Arturo crea un proprio profilo di questi "martiri" che gli offrono un iris alla ricotta, il commissario Boris Giuliano, o gli concedono un'intervista, il Generale Dalla Chiesa. L'unico che però vorrebbe incontrare, ma che non riesce, è Andreotti, il suo mito a cui vorrebbe chiedere quali sono le fonti che dimostrerebbero che la delinquenza organizzata non è presente in Sicilia, ma solo in Campania e Calabria. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso; e lavorando in una televisione locale, rincontra Flora che lo porta a lavorare tramite il tg della tv locale nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno passivo, così come tutta la città. Il racconto è molto originale, a volte comico ma soprattutto drammatico quando in un attimo di riporta ai drammatici eventi di quegli anni. Un giusto e doveroso ricordo per non dimenticare quegli uomini che hanno dato la vita per sconfiggere un male importante, senza avere l'appoggio o a volte in forma ambigua dello stato. Un film che vuole educare i giovani a capire cosa è successo in quegli anni ed educare i genitori ad aiutare i figli non solo proteggendoli dal male, ma anche facendogli capire che cosa è il male A livello stilistico e di sviluppo della narrazione il film è un pò pasticciato, così come forse troppo semplici sono i dialoghi e la recitazione dei personaggi sembra abbastanza confusionaria. Il finale con Arturo e Flora che portano il loro figlio nei luoghi in cui sono stati uccisi gli uomini che hanno combattuto la mafia è commovente e si riallaccia a quanto detto sopra. Lì Arturo legge le targhe fissate sui suoi muri e nella sua memoria, targhe su cui Arturo legge i nomi dei caduti per la Mafia. Legge il loro impegno, le loro lotte avviando il processo di eredità per suo figlio e non solo; perchè non dovranno più essere passivi come hanno fatto loro per troppo tempo. Voto finale: 3.5/5 La mafia uccide solo d'estate TRAMA DEL FILM LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE: Il film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco. E' una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa. Attraverso questa tenera ma divertente storia d'amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell'Italia degli anni '70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare.
Post n°10721 pubblicato il 28 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: news in pillole Con "La mafia uccide solo d'estate", opera prima, Pif ha voluto raccontare cosa è stata cosa nostra ai giovani e il suo orgoglio di essere palermitano. Racconta la mafia attraverso un giovane, fin da bambino affascinato da colui che forse più di tutti ha rappresentato l'ambiguità politica e la faccia del potere in Italia nell'arco della prima repubblica, ovvero Andreotti. Il racconto è molto originale, a volte comico ma soprattutto drammatico quando in un attimo di riporta ai drammatici eventi di quegli anni. Un giusto e doveroso ricordo per non dimenticare quegli uomini che hanno dato la vita per sconfiggere un male importante, senza avere l'appoggio o a volte in forma ambigua dello stato. Un film che vuole educare i giovani a capire cosa è successo in quegli anni ed educare i genitori ad aiutare i figli non solo proteggendoli dal male, ma anche facendogli capire che cosa è il male
Post n°10720 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: trailer
Post n°10719 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: trailer
Post n°10718 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Post n°10717 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: film in uscita (The Lunchbox)
Post n°10716 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
Post n°10715 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
Post n°10714 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Ladridicinema
Tag: film in uscita (What is Left?)
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45