Creato da: Ladridicinema il 15/05/2007
Blog di cinema, cultura e comunicazione

sito   

 

Monicelli, senza cultura in Italia...

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

tutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata.
Ladridicinema

 
 

Ultimi commenti

Contatta l'autore

Nickname: Ladridicinema
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 40
Prov: RM
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

FILM PREFERITI

Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere

 

Ultime visite al Blog

vento_acquaalex.18trancoacer.250AVV_PORFIRIORUBIROSATEMPESTA_NELLA_MENTESense.8cassetta2surfinia60monellaccio19iltuocognatino1mario_fiyprefazione09LiledeLumiLMiele.Speziato0Ladridicinema
 

Tag

 
 

classifica 

 

Messaggi di Agosto 2014

 

E' morto a 90 anni l'attore e regista Premio Oscar Richard Attenborough da coming soon

Post n°11663 pubblicato il 25 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

25 agosto 2014
2394
Poster

E' morto oggi all'età di 90 anni (ne avrebbe compiuti 91 il 29 agosto prossimo) l'attore e regista britannico Richard Attenborough. Vincitore del Premio Oscar nel 1983 per il flmGandhi con protagonista Ben Kingsley, Attenborough era noto al grande pubblico anche per il ruolo del Professor John Hammond in Jurassic Park
Tra i film da lui diretti ricordiamo il musical Chorus Line del 1985, Grido di libertà del conDenzel Washington e Kevin KlineCharlot del 1992 che vedeva Robert Downey Jr. nei panni di Charlie Chaplin e Viaggio in Inghilterra del 1993 con Anthony Hopkins e Debra Winger. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vince Dragon Trainer 2. Poi Step Up

Post n°11662 pubblicato il 25 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
In Italia, come prevedibile, vince Dragon Trainer 2, che arriva a 5 milioni complessivi, seguito a non troppa distanza da Step Up All In, che ha sempre un suo fedele seguito. Regge bene Hercules - Il guerriero, mentre faticano parecchio ad imporsi le nuove entrate settimanali: Liberaci dal male raccoglie 637mila euro complessivi e Cattivi vicini appena 427mila. In coda alla classifica troviamo solo vecchie conoscenze e in certi casi vecchissime, comeSmetto quando voglio che, già uscito in formato home e a 29 settimane dalla sua release, raccoglie 30mila euro che gli bastano per tornare in nona posizione. La prossima settimana arrivano Il fuoco della vendettaInto the StormLa ragazza del dipintoMudQuel momento imbarazzante e Under the Skin, insomma un mix di uscite festivaliere in mega ritardo e film già usciti da tempo negli States. 

Box Office Usa
In America l'estate cinematografica termina con alcune sorprese: tutti si aspettavano un nuovo leader della classifica ma Guardiani della Galassia e Tartarughe Ninja resistono saldamente alla vetta della classifica con 17 e 16 milioni ciascuno. Guardiani della Galassia, con 251 milioni sta per diventare il film più visto dell'anno negli States e dovrebbe mantenere la prima posizione fino all'arrivo autunnale del penultimo film della saga di Hunger Games. Variabili le performances delle new entry: va bene Resta anche domani, che incassa 16 milioni a fronte di un costo di 11 milioni, discretamente When the Game Stands Tall (è costato 15), malissimo Sin City - Una donna per uccidere, che incassa la miseria di 6.4 milioni e rischia di non riuscire nemmeno a passare quota 10 milioni, un flop quasi senza precedenti e sicuramente la peggior delusione dell'estate. A proposito di flop, se la passano male anche I mercenari di Stallone, che in casa sono a quota 27 milioni e devono sperare nel resto del mondo per andare in pari o in attivo. La prossima settimana inizia un mese "tranquillo": le prime uscite autunnali sono November Man e Necropolis - La Città dei Morti ma gli incassi dovrebbero vivere una fase di stagnazione almeno fino al 7 novembre quando apriranno Big Hero 6 e Interstellar

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Addio a Renato Mori, doppiatore di Morgan Freeman e John Rhys-Davies da badtaste

Post n°11661 pubblicato il 25 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

renato mori

In televisione ha partecipato a La Piovra ma anche a film polizieschi e altre serie tv (Il Maresciallo Rocca, Distretto di Polizia).

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

George R.R. Martin parla del suo stile di scrittura e del perché non ci sia sesso gay nei suoi libri da comingsoon

Post n°11660 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

13 agosto 2014

Poster

 

In questi giorni George R.R. Martin sta facendo un bagno di folla all’Edinburgh International Book Festival; Non che non si sia prestato alla partecipazione di molti eventi pubblici in questi mesi. Lo so, voi lo volete chiuso a casa a scrivere, ma almeno è l’occasione per dare qualche dettaglio in più sullo stato delle cose.

Per esempio commentando il fatto che nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ci sia violenza sanguinosa e decisamente molto sesso, ma non gay, mentre qualcosa è stato aggiunto nella serie televisiva.

Martin ha risposto, come riportato dal " Guardian", che le inserirà, con due libri ancora da finire, se si accorderanno con la trama. I libri sono narrati in terza persona seguendo il punto di vista di una ventina dei personaggi principali, così è più limitato rispetto alla serie. “Francamente, è la maniera che preferisco di scrivere perché è il modo in cui ciascuno di noi vive la vita. Se mi vedi dal tuo punto di vista, non vedi quello che qualcuno da un’altra parte sta osservando”.

Siccome nessuno dei personaggi è gay, allora non ci sono scene di sesso esplicito gay nei primi libri. “Una serie tv non ha queste limitazioni – ha detto – Cambierà? Potrebbe. Ho ricevuto lettere da fan che vogliono che inserisca in particolare una scena di sesso maschile esplicita. La maggior parte delle lettere erano di donne. Non lo farò solo per il gusto di farlo, ma se la trama mi ci porterà attraverso il punto di vista di uno dei personaggi. Non è una democrazia. Se lo fosse [attenzione spoiler], allora Joffrey [il re ragazzino sadico] sarebbe morto decisamente prima”.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

O capitano! Mio capitano! Il viaggio di Robin Williams da popoff

Post n°11659 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

 2 commenti

L’omaggio di Popoff all’attore che ogni studente avrebbe voluto avere come professore.

di Giorgia Pietropaoli

L'attimo fuggente

«Lo so che giunti al termine di questa nostra vita tutti noi ci ritroviamo a ricordare i bei momenti e dimenticare quelli meno belli, e ci ritroviamo a pensare al futuro. Cominciamo a preoccuparci e pensare: “Io che cosa farò? chissà dove sarò da qui a dieci anni?” Però io vi dico: “Ecco guardate me!” Vi prego, non preoccupatevi tanto, perché a nessuno di noi è dato soggiornare tanto su questa terra. La vita ci sfugge via e se per caso sarete depressi, alzate lo sguardo al cielo d’estate con le stelle sparpagliate nella notte vellutata, quando una stella cadente sfreccerà nell’oscurità della notte col suo bagliore, esprimete un desiderio e pensate a me. Fate che la vostra vita sia spettacolare».

Vogliamo ricordarlo così Robin Williams, con queste parole. Parole che pronuncia nel film Jack di Francis Ford Coppola e che ci fanno pensare a tutti i ruoli superbi, istrionici, buffi, commoventi che la sua poliedrica carriera di attore ci ha regalato.
Morto a sessantatré anni per un probabile suicidio, soffriva da tempo di depressione ed era in riabilitazione per abuso di alcol. Ma non è con queste poche informazioni sulle sue ultime ore di vita che ci lascia uno dei più grandi attori di Hollywood. Ci lascia con il personaggio di John Keating de L’attimo fuggente, di Peter Pan in Hook – Capitan Uncino, di Sean McGuire in Will Hunting, di Adrian Cronauer in Good Morning Vietnam , di Mork nella serie televisiva Mork & Mindy e di tanti altri.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Facebook, privacy da huffingtonpost.it

Post n°11658 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

Facebook, privacy: i termini e le condizioni del contratto che gli utenti non leggono mai, ma che dovrebbero conoscere 

FACEBOOK

Sono oltre un miliardo gli utenti attivi ogni mese su Facebook. Ciò significa che oltre un miliardo di persone in tutto il mondo ha accettato, senza leggere o chiedere un parere legale, le condizioni generali di contratto - scritte in piccolo - che disciplinano le modalità e i termini con cui Facebook fornisce ai clienti il servizio concordato, soprattutto per quanto riguarda la gestione della privacy.

Il fatto che praticamente nessuno degli iscritti al social network più famoso del mondo abbia mai letto le clausole dell'accordo è stato dimostrato da un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon. Gli studiosi hanno, infatti, calcolato che per prendere visione di tutte le condizioni contenute nel contratto occorrerebbero in media 76 giorni lavorativi. Un discorso che vale per ogni sito Internet, specifica il team.

Di seguito, una dettagliata spiegazione di tutte le condizioni che ogni utente accetta dal momento in cui risulta completata con successo l'iscrizione su Facebook:

terms

Innanzitutto: niente su Facebook è privato, il concetto di privacy non esiste e nulla di ciò che fai resta privato:

facebook

Le clausole del contratto sono applicate anche a ciò che non è ancora pubblico e potrebbe non diventarlo mai.

Facebook ha iniziato a studiare i messaggi che gli utenti hanno scritto, ma che poi hanno deciso di cancellare prima di essere pubblicati. Un recente studio ha analizzato le abitudini di 3,9 milioni di persone di lingua inglese iscritte a Facebook per analizzare i diversi comportamenti di "auto-censura" messi in atto. In particolare, la ricerca ha misurato la frequenza sia dei messaggi eliminati dopo essere stati pubblicati sia di quelli cancellati ancor prima di essere mai stati postati. 
Facebook è anche in grado di ricostruire i post rimossi dalla bacheca, determinando anche quando sono stati scritti e se sono stati pubblicati entro un tempo massimo di dieci minuti dalla scrittura del messaggio.

Cancellarsi da Facebook, non significa scomparire per sempre.

Anche se si disattiva il proprio account, secondo quanto stabilito dalle condizioni generali del contratto, i video e le foto condivise da altri utenti resteranno visibili sul sito e saranno soggette alle impostazioni sulla privacy degli utenti in questione.

Facebook può vendere i dati personali dei clienti a marchi e aziende, interessate a conoscere i profili di potenziali acquirenti.

brands

Ciò significa che Facebook viene pagato, con l'approvazione dell'utente, dalle aziende per fornire loro i dati ritenuti "sensibili" a fini commerciali. Le campagne del cosiddetto "social media marketing" si basano sempre di più sulle informazioni raccolte dal social network.

Una volta completata l'iscrizione, l'utente accetta che Facebook possa monitorare la sua attività di navigazione sul web dal momento in cui compie il login al sito.

Ciò è stato confermato dallo stesso social network in un recente post:

learn

Facebook si è giustificato dichiarando che questo comportamento viene attuato da tutti i siti. Tuttavia nessun sito gestisce una mole di dati personali paragonabile, considerando che gli utenti accedono all'applicazione da device mobile, in media, 14 volte al giorno.

Facebook si serve di partnership strategiche per monitorare gli acquisti degli utenti nella vita reale.

Dal 2013, il social network ha stipulato un accordo di collaborazione con diverse società specializzate nella raccolta di dati sui consumatori a fini commerciali. Informazioni collezionate in gran parte all'insaputa degli stessi. Datalogix e Acxiomsono due delle aziende diventate socie di Facebook. In particolare, la partnership permette loro di monitorare la correlazione tra gli annunci pubblicitari presenti sul sito e gli acquisti effettuati in negozio. Al contempo, l'analisi delle informazioni relative agli utenti serve per erogare annunci in base ai loro stessi interessi.
La raccolta dei dati è ormai estesa alla conoscenza di ogni abitudine e tendenza del potenziale consumatore: dalla presenza di una persona anziana o di bambini all'interno del nucleo familiare, allo stato civile, sino al resoconto dettagliato di tutti gli acquisti online e offline.

Facebook utilizza tutte le informazioni fornite dagli utenti per erogare pubblicità mirata.

Nel mese di giugno, il social network ha annunciato che a breve userà i dati sulla navigazione su siti e app per erogare pubblicità mirata:

tv

Si tratta di advertising basato sugli interessi, i quali sono suddivisi in base alle seguenti categorie:

life events

Per il momento, questo nuovo tipo di pubblicità riguarda solo gli Stati Uniti, anche se l’obiettivo è quello di un lancio globale nei prossimi mesi. 
Facebook ha giustificato questo nuovo tipo di pubblicità altamente mirata sostenendo che siano stati gli stessi utenti a chiedere di poter ricevere solo gli annunci pubblicitari conformi ai loro interessi. In realtà, secondo uno studio del Center for Digital Democracy, sono le società finanziarie i principali soggetti che si servono del social network a fini pubblicitari, "bombardando" gli utenti con annunci su carte di credito, prestiti e altri servizi.
Contestualmente, ha annunciato la creazione di nuovi strumenti per garantire la privacy degli utenti. Innanzitutto sarà possibile disattivare totalmente questo tipo di pubblicità utilizzando lo strumento messo a disposizione dalla Digital Advertising Alliance (opt-out tool), oppure utilizzando gli strumenti forniti dal proprio device Android o iOS. Inoltre, le persone potranno verificare e gestire le categorie di interessi associate al proprio profilo attraverso il nuovo strumento Ad Preference.

Facebook ha presentato per la prima volta servizi di localizzazione in grado di trasformare ogni dispositivo mobile in un efficace navigatore.

location tracking

Facebook a breve utilizzerà i dati relativi alla localizzazione a fini commerciali.

Nel mese di aprile, il social network presentò la nuova applicazione di geo-tag per dispositivi mobile “Trova amici nelle vicinanze” che permette di trovare gli amici iscritti al sito che si trovano nei paraggi. Già allora, la società ammise l'interesse nello sviluppo della app in futuro a fini di marketing e pubblicità.

Facebook può usare voi e i vostri dati per la ricerca.

research

La "clausola ricerca" compare nei termini del contratto e nell'estate del 2012, Facebook ha condotto una serie di ricerche ed esperimenti su quasi 700.000 ignari utenti per un'intera settimana. L'obiettivo di questi studi consisteva nel capire se le emozioni potessero diffondersi in modo contagioso attraverso il social network.

L'intera banca dati di Facebook è potenzialmente a disposizione delle agenzie governative.

Facebook ha dichiarato di ritenere incostituzionale la richiesta di informazioni relative agli utenti da parte del governo statunitense.Tuttavia, la società ha ammesso di consentire al governo l'accesso ai dati in oltre l'80 per cento dei casi:

screen

Facebook si riserva, per contratto, il diritto di poter cambiare in ogni momento le condizioni e i termini di utilizzo.

Ciò significa che ogni utente che usa il social network acconsente a ogni potenziale modifica operata all'interno delle stesse clausole del contratto.

use

Traduzione di Alessia Biancalana

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La sfida del Valle verso un nuovo inizio costituente da controlacrisi.org

Post n°11657 pubblicato il 22 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

La dif­fi­cile trat­ta­tiva intorno al destino del Tea­tro Valle che inau­gu­rerà in set­tem­bre una nuova fase ha fin qui dimo­strato che lo sforzo non sem­plice di man­te­nere tre anni di occu­pa­zione nel qua­dro di una con­sa­pe­vole lega­lità costi­tuente ha dato i suoi frutti. La piena inte­rio­riz­za­zione da parte dei “comu­nardi” di una genuina padro­nanza del tema giu­ri­dico ed isti­tu­zio­nale dei beni comuni ha favo­rito una inter­lo­cu­zione costrut­tiva e corag­giosa con l’amministrazione capitolina.

Que­sta, a sua volta, ha dimo­strato corag­gio e capa­cità di ascolto nella scelta dei sog­getti più ido­nei a non far per­dere alla città di Roma una grande occa­sione per valo­riz­zare la pro­pria imma­gine inter­na­zio­nale. Mi giun­gono con­ti­nue, qui a Ber­ke­ley, le mani­fe­sta­zioni di inte­resse di col­le­ghi anche molto auto­re­voli per la vicenda Valle. “Occupy Oakland” è ormai uno sbia­dito ricordo, sic­ché i miei col­le­ghi sono col­piti dal fatto che in Ita­lia una espe­rienza coeva non abbia incon­trato i man­ga­nelli della poli­zia ma abbia piut­to­sto avuto il tempo di gene­rare cul­tura, anche isti­tu­zio­nale, nella forma della Fon­da­zione Tea­tro Valle Bene Comune.
In che modo si pas­serà dal rico­no­sci­mento poli­tico lar­ga­mente otte­nuto in que­ste set­ti­mane alla costru­zione di una nuova isti­tu­zione del comune suf­fi­cien­te­mente matura per pro­vare ad inter­pre­tare una ine­dita forma di col­la­bo­ra­zione con le isti­tu­zioni del pub­blico è un pas­sag­gio che genera un cre­scente inte­resse anche internazionale.

E’ chiaro che non pos­siamo per­met­terci un calo di ener­gia poli­tica e che anzi il cam­mino da set­tem­bre in avanti richiede il per­se­gui­mento con­sa­pe­vole di un obiet­tivo politico-istituzionale e non solo arti­stico. Vor­rei dun­que ini­ziare a discu­tere sulla que­stione dell’assetto giu­ri­dico defi­ni­tivo del Tea­tro Valle, qua­lora dav­vero, magari dopo un periodo tran­si­to­rio più o meno lungo in cui si pos­sono spe­ri­men­tare forme diverse di col­la­bo­ra­zione fra il Tea­tro di Roma e la Fon­da­zione Tea­tro Valle Bene Comune, si trovi la forza per imporre la spe­ri­men­ta­zione di un assetto isti­tu­zio­nale coe­rente con l’interesse della cul­tura e delle gene­ra­zioni future.

29soc1 sotto vallePer noi giu­ri­sti si tratta di una ghiotta occa­sione pra­tica di imma­gi­nare un’istituzione cul­tu­rale bene comune, par­te­ci­pata e aperta. Più in gene­rale Roma ha la pos­si­bi­lità di rea­liz­zare un’esperienza di ammi­ni­stra­zione della cul­tura fon­data su una inter­pre­ta­zione forte, pro­prio per le ori­gini con­flit­tuali, del prin­ci­pio di sus­si­dia­rietà, pro­po­nendo un modello che potrebbe essere repli­cato nella ricon­qui­sta e nel governo dei beni comuni cul­tu­rali in tutta Europa. A tal fine occorre la forza anche morale di imporre la “desti­tuenza” al fine di costi­tuire un’istituzione giu­ri­dica del comune che sia genui­na­mente alter­na­tiva al “pub­blico” così come lo cono­sciamo oggi. Infatti, la strut­tura gerar­chica e con­cen­trata che carat­te­rizza l’amministrazione pub­blica fon­data su un potere buro­cra­tico, con­trol­lato sola­mente dalla Corte dei Conti, capace di limi­tare nei fatti la stessa azione poli­tica, è quanto di più lon­tano si possa imma­gi­nare rispetto al buon governo dei beni comuni.
Gra­zie all’ occu­pa­zione si è scon­giu­rata la pri­va­tiz­za­zione ma il pub­blico auto­ri­ta­rio non è un nemico meno temi­bile dei beni comuni. Nelle set­ti­mane pas­sate si è par­lato di un pre­sunto danno era­riale creato dal paga­mento delle bol­lette del Tea­tro Valle. Un tale ragio­na­mento non sta in piedi. Qual­siasi ammi­ni­stra­zione del mondo met­te­rebbe la firma per orga­niz­zare a meno di 100.000 euro l’anno tre sta­gioni come quelle scorse al Valle! Tut­ta­via, il sem­plice fatto che l’argomento del danno era­riale abbia potuto essere seria­mente avan­zato da qual­che alto buro­crate comu­nale, dimo­stra come la stessa discre­zio­na­lità poli­tica sia assai limi­tata nel modello ammi­ni­stra­tivo verticale.

E’ neces­sa­rio supe­rare que­sto modello ammi­ni­stra­tivo recu­pe­rando la fles­si­bi­lità di governo neces­sa­ria per qual­siasi pro­getto in cui la crea­ti­vità sia un valore. Nella cul­tura, nei tea­tri, nell’università la crea­ti­vità non può essere umi­liata. Essa va asse­con­data con un assetto isti­tu­zio­nale con essa com­pa­ti­bile. Si colga quest’occasione per uscire dal vec­chio schema: il Tea­tro Valle non sia più un bene pub­blico, appar­te­nente in modo pro­prie­ta­rio e dun­que auto­ri­ta­rio al Mini­stero, che con forme più o meno bizan­tine lo tra­sfe­ri­sce al Comune il quale a sua volta si sente respon­sa­bile di fronte alla Corte dei Conti della sua gestione, tra­mu­tando una grande espe­rienza cul­tu­rale in un incubo buro­cra­tico fatto di Mini­steri, Asses­so­rati, Sovrin­ten­denze, Uffici….

Il Tea­tro Valle diventi dav­vero una prima espe­rienza a livello inter­na­zio­nale di bene comune uffi­cial­mente costruito come tale, con una gover­nance coe­rente con l’interesse di tutti. Per farlo, sap­piamo bene che esso va orga­niz­zato su un assetto pro­prie­ta­rio auto­nomo e “gene­ra­tivo”, capace di dif­fon­dere il potere senza con­cen­trarlo nelle mani di qual­cuno (sia esso un Mini­stro, un Sin­daco o un Asses­sore che in futuro potreb­bero essere bene meno lun­gi­mi­ranti di quelli attuali). Sap­piamo che si deve dare al Valle uno Sta­tuto (che è il Dna delle isti­tu­zioni) che metta al cen­tro prima di tutto l’interesse della cul­tura e delle gene­ra­zioni future. Gli ammi­ni­stra­tori del Valle dovranno seguire que­sto Sta­tuto e saranno con­trol­lati nella loro azione da quella grande agen­zia di con­trollo che è la par­te­ci­pa­zione. Esi­stono già oggi fior di strut­ture giu­ri­di­che adat­ta­bili a que­sto bisogno.

Un modello potrebbe essere il tra­sfe­ri­mento del Tea­tro ad una Fon­da­zione in par­te­ci­pa­zione, (in Ita­lia il Fai è orga­niz­zato così) aggiu­stando natu­ral­mente lo sta­tuto in modo da ampliare la par­te­ci­pa­zione assem­bleare. Un’altra pos­si­bi­lità, vali­dis­sima e rico­no­sciuta in Ita­lia dalla Con­ven­zione dell’Aja del 1985, è la costi­tu­zione del Valle in un com­mu­nity trust nell’ inte­resse delle gene­ra­zioni future. Que­sto modello, dotato di grande fles­si­bi­lità, è la forma giu­ri­dica più adatta per costruire un assetto isti­tu­zio­nale che non sia né pri­vato né pub­blico, ma appunto “comune”. Un comune che, non meno della pro­prietà pri­vata, potrà final­mente godere di tutela giu­ri­sdi­zio­nale di rango costi­tu­zio­nale ponen­dosi così al riparo tanto dalle pri­va­tiz­za­zioni quanto da ten­ta­tivi di restau­ra­zione della logica auto­ri­ta­ria del pub­blico verticale.

Sal­va­guar­dare il modello Valle signi­fica prima di tutto pren­dere sul serio la pro­po­sta costi­tuente dei beni comuni che da esso è partita.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Film nelle sale da ieri

 

Dragon Trainer 2 sbanca il botteghino

Post n°11655 pubblicato il 19 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
In Italia, come prevedibile, le due uscite forti sbancano il botteghino: Dragon Trainer 2 passa i 2 milioni di euro, grazie alle sue 283.418 presenze in appena due giorni (è uscito sabato, più un giorno di anteprima) mentreHercules - Il guerriero, con 187.819 presenze raccoglie 1.4 milioni, doppiando Apes Revolution, che regge bene al terzo posto. Interessante anche il dato di Planes 2 - Missione Antincendio, che in un solo giorno di anteprima raccoglie 135mila euro. Briciole, com'è ovvio, per tutti gli altri film in classifica. La prossima settimana inizia "ufficialmente" la stagione 2014-2015 ed in arrivo ci sono Cattivi ViciniLiberaci dal male Step Up All In che dovrebbero posizionarsi senza problemi nella top ten. 

Box Office Usa
In America, nonostante le numerose new entry, il vertice della classifica non cambia: in testa resistono (incredibilmente, a dirla tutta, perché non era assolutamente pronosticabile) le Turtles, che con altri 28 milioni arrivano a ben 117 milioni, mentre al secondo posto mantengono media altissime i Guardiani della galassia, arrivati a 222 milioni e prossimi a diventare il miglior incasso dell'anno. Marvel/Disney hanno fatto centro per l'ennesima volta. Tra le new entry sale sul podio la commedia Bastardi in divisa che con 17.7 milioni supera di un soffio I Mercenari 3, fermo a 16.2 e The Giver - Il mondo di Jonas che chiude il terzetto con 12.7 milioni. Quanto al dato relativo a I Mercenari 3, sicuramente il fatto che 2 milioni di persone abbiano scaricato il film via torrent (il file è ancora disponibile e oramai abbondantemente "virale", quindi la frittata è fatta) avrà inciso sui risultati, anche se è impossibile dire quanto e come (il secondo episodio aveva incassato 28.5 milioni). Nessuna novità nel resto della top ten con Into The Storm che collassa al sesto posto con appena 31 milioni incassati, mentre brillano The Hundred-Foot Journey e Lucy. Rientra nella top ten anche Boyhood. La prossima settimana arriva un altro terzetto di film per iniziare a chiudere un'estate americana meno che memorabile (ma agosto farà segnare nuovi record): When the Game Stands TallIf I Stay e Sin City: Una donna per uccidere

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Nelle sale da giovedi scorso

 

L'attimo fuggente. O capitano, mio capitano (scena finale)

Post n°11653 pubblicato il 12 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

E' MORTO ROBIN WILLIAMS, TROVATO SENZA VITA IN CASA. SI SOSPETTA SUICIDIO

Post n°11652 pubblicato il 12 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

da Leggo
Robin Williams
Robin Williams

Martedì 12 Agosto 2014

 

di Anna Guaita
L’attore Robin Williams è morto, apparentemente suicida nella sua casa di Tiburon, in California, dove viveva con la moglie Susan. Aveva compiuto 63 anni lo scorso 21 luglio. Voci raccolte dai media americani hanno sostenuto che si è impiccato. 
Si sospetta che l'attore sia morto per asfissia anche se gli inquirenti hanno subito precisato che bisognerà attendere i risultati dell'autopsia per accettare le cause del decesso. Secondo quanto riferiscono i media Usa, l'attore è stato visto vivo l'ultima volta ieri sera intorno alle 22. Stamattina la polizia ha ricevuto una richiesta di soccorso nella quale si sollecitata un intervento per rianimare un uomo che non respirava nell'abitazione dell'attore a Tiburon. Ma al loro arrivo, i paramedici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. L'annuncio della Bbc  La moglie, Susan Schneider, ha rilasciato una breve dichiarazione: «Questa mattina ho perso mio marito e il mio migliore amico, mentre il mondo ha perso uno degli artisti più amati e un essere umano stupendo. Ho il cuore a pezzi». L'ultimo tweet di Williams risale al 31 luglio scorso ed era dedicato al compleanno della figlia. «Buon compleanno a Ms. Zelda Rae Williams! Quarto di un secolo di vita oggi, ma sempre la mia....», ha scritto l'attore americano allegando poi la foto di padre e figlia quando lei era piccola. Williams era uno degli attori più amati d’America, ma aveva da poco subito l’amara delusione di vedere la sua serie tv, The Crazy Ones, cancellata per scarso successo. Non si sa se questa sconfitta abbia aggravato lo stato di evidente crisi in cui l’attore si trovava. All’inizio dello scorso mese Williams era entrato in una clinica specializzata nel recupero degli alcolisti. Il suo portavoce aveva messo in chiaro che Williams non aveva subito una ricaduta, ma che “dato il momento difficile” trovava necessario “cercare supporto”, per amore della propria famiglia. Da più parti era stato rivelato che Williams, uno dei comici più trascinanti e graffianti, soffriva anche di depressione. Già nel 2006, l'attore americano era andato in un centro per disintossicarsi dall'alcol. Robin Williams è legato a interpretazioni leggendarie. Il suo Mrs Doubtfire (Mammo per sempre) è stato un capolavoro di comicità e di bravura, ma sarà ricordato anche per L'attimo fuggente, Good morning Vietnam, La leggenda del Re pescatore, Risvegli e il toccante L’uomo bicentenario. Nel 1997 gli fu assegnato l'Oscar come miglior attore non protagonista per "Good Will Hunting" diretto da Gus Van Sant.  Williams aveva fatto uso di cocaina da giovane, ma dopo la morte del caro amico John Belushi nel 1982, per overdose, aveva per sempre smesso di usare droghe. Tuttavia non era mai riuscito a liberarsi del tutto dall’alcol e da crolli ricorrenti di depressione.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Addio a Robin Williams: l'attore trovato morto in casa da comingsoon

Post n°11651 pubblicato il 12 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

12 agosto 2014

Poster

L'attore Robin Williams è stato ritrovato morto in casa sua. Secondo il comunicato della polizia di Marin County in California, il decesso sarebbe dovuto a "suicidio per asfissia". Robin Williams, 63 anni, è stato dichiarato ufficialmente morto lunedì 11 agosto alle 12h02 ora locale, le 21h02 in Italia. 

Susan Schneider, moglie dell'attore, ha rilasciato una dichiarazione in cui rende omaggio al marito e chiede che la loro vita privata sia rispettata in questo momento di dolore: 
"Ho perso mio marito e il mio miglior amico, mentre il mondo ha perso uno degli artisti più amati e un uomo magnifico. Il mio cuore è spezzato per sempre. In questo momento, a nome della famiglia di Robin, vi chiedo di rispettare la nostra vita privata e il nostro lutto. In sua memoria, vi chiediamo di rivolgere vostri pensieri ai momenti di gioia e di risate che ha reagalato al mondo intero e non alla sua morte". 

Da parte sua, Zelda Williams, figlia venticinquenne dell'attore, ha reso un ultimo omaggio a suo padre attraverso Twitter con un commovente messaggio tratto da Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry : "Tu, tu solo potrai avere le stelle come nessun altro… " 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Teatro Valle Occupato: lettera aperta al sindaco di Roma, Ignazio Marino da il fatto quotidiano

Post n°11650 pubblicato il 08 Agosto 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Signor Sindaco di Roma, signora Assessore alla Cultura del Comune di Roma, 

chiediamo pubblicamente la vostra attenzione perché pensiamo che la trattativa che può decidere la sorte del Teatro Valle sia arrivata ad un punto cruciale. 

Grazie alla conduzione sensibile di Marino Sinibaldi e alla nuova attenzione politica dimostrata da Giovanna Marinelli, sono emerse le linee fondamentali di una soluzione che può essere davvero condivisa da tutti.

Il Comune e il Teatro di Roma hanno, infatti, riconosciuto non solo che l’occupazione (ancorata a precise disposizioni costituzionali, che affermano il diritto-dovere dei cittadini, singoli o associati, di svolgere attività di carattere generale, sulla base del principio di sussidiarietà) ha salvato il teatro dalla privatizzazione o dalla chiusura, facendo in modo che non venisse meno la sua funzione sociale, ma hanno anche condiviso l’idea che il modello culturale, artistico, gestionale del Valle è un modello fortemente interessante perché riesce a coniugare in concreto qualità e capacità di attrazione e formazione del pubblico.

Negli ultimi due incontri si è, anzi, iniziata a intravedere la possibilità che, anche una volta entrato nel Teatro di Roma, il Valle conservi una sua marcata autonomia culturale e gestionale, pur nel rispetto della normativa vigente. 

Crediamo che questa sia una via promettente, una via che delinea una soluzione la cui importanza politica trascende perfino la sorte del Valle stesso. Negli ultimi decenni, anche in campo culturale le pubbliche amministrazioni si sono impegnate a creare nel loro seno società e agenzie che permettessero di agire secondo procedure, e non di rado anche con finalità, di tipo privatistico. Qua si tratta di avviare un processo perfettamente speculare: e cioè studiare il modo in cui sia possibile che le istituzioni pubbliche ospitino al loro interno un modo diverso per essere pubblico. Un modo radicalmente costituzionale di essere pubblico.

Se il Comune di Roma riuscirà a dimostrare che è possibile un altro modo di fare teatro pubblico, e che questo modo può stare dentro il sistema pubblico attuale, questo successo rappresenterà una tappa storica nell’esperienza del governo di sinistra. Un primo, chiarissimo segno della capacità e della forza di invertire la rotta.

Se vi scriviamo, è perché ci sembra che questo risultato sia troppo importante, e troppo a portata di mano, per vanificarlo con scadenze che non sono dettate da nessuna reale esigenza. Siamo convinti che sia importante che la trattativa sia conclusa prima che il teatro debba essere (seppur temporaneamente) abbandonato: se questa scadenza sarà spostata all’autunno inoltrato e se la trattativa riprenderà ai primi di settembre si potrà arrivare in tempi ragionevolmente brevi ad un risultato prezioso per l’Amministrazione comunale, per la Fondazione Teatro Valle Bene Comune e per tutti coloro che nel Paese guardano con ansia e fiducia a questo passaggio cruciale.

Grati per l’attenzione, vi salutiamo cordialissimamente 

Massimo Bray
Pippo Civati
Celeste Costantino
Paolo Maddalena
Maria Rosaria Marrella
Ugo Mattei
Tomaso Montanari
Christian Raimo
Salvatore Settis 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug, ecco l’Edizione Estesa Gift Set! da hobbitfilm.it

Post n°11649 pubblicato il 08 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

Dopo la clip di qualche giorno fa, ecco arrivare le immagini dell’edizione estesa gift set dello Hobbit: la Desolazione di Smaug, che uscirà negli USA il 4 (o almeno questa è la data che riporta attualmente Amazon.com, sappiamo che l’edizione estesa normale uscirà il 3).

L’edizione Gift Set includerà un modellino molto particolare: i nani durante la fuga dal Regno degli Elfi Silvani all’interno delle botti. Attendiamo dettagli sull’edizione italiana, che comunque arriverà più o meno negli stessi giorni, e l’elenco preciso dei contenuti speciali (che come al solito si preannunciano corposi). Per quanto riguarda le scene aggiuntive, ricordiamo che si tratta di ben 25 minuti in più.

hobbit desolazione smaug extended 02

 

hobbit desolazione smaug extended 01hobbit desolazione smaug extended 04hobbit desolazione smaug extended 03

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Non è la Bbc da articolo21

Post n°11648 pubblicato il 08 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

rai 8

“Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà…”, cantava –vincendo il Disco per l’estate- Riccardo Del Turco nel ’68. Già, la relativa autonomia dell’arte. Caro sottosegretario Giacomelli purtroppo luglio si è concluso e la conclamata consultazione sulla nuova Convenzione tra lo Stato e la Rai non è partita. La concessione dei “media di servizio pubblico” (non del mero servizio pubblico, così ha suggerito il consiglio d’Europa nel 2012 e come ha rammentato Marco Mele su “il sole 24 ORE”) sarà ugualmente ridefinita entro la fine dell’anno? Tra l’altro, In quest’ultimo ipotetico caso, andrebbe spiegato a che servirebbe il contratto di servizio, la cui firma coinciderebbe di fatto con la sua stessa scadenza. Insomma, luglio è passato e nulla è all’orizzonte, salvo il piano di 97 pagine sul riordino dell’informazione della Rai –accorpata in due filiere- presentato dal direttore generale Gubitosi al consiglio di amministrazione e in procinto di essere illustrato alla commissione parlamentare di vigilanza. Ampiamente raccontato nei giorni passati da Aldo Fontanarosa su “la Repubblica”. Ecco. L’unica consultazione pubblica è quella in atto da impulso di Giulietti sul sito di “Articolo 21”, da cui sta emergendo una proposta da rilanciare: un “contropiano” da presentare tra poche settimane, in grado di dare basi teoriche e valoriali al necessario confronto con i progetti di cui si parla. I veri innovatori sono coloro che sanno voltare davvero pagina, uscendo dalla “coppia” tagli e demagogia. Si impone un vero sguardo della e sulla realtà. Con la diffusione della rete, tecnologia e forma culturale come diceva Raymond Williams riferendosi alla televisione, è avvenuta una rottura. Qualsiasi ri-costruzione della proposta pubblica-bene comune passa da qui. E’ la messa alla prova della cifra di progressismo effettivo contenuto nei vari programmi, al di là delle promesse. Altro che riunificazione delle testate, eventuale effetto di una ben più impegnativa rivisitazione del modello di broadcasting pensato sotto il segno dell’analogico. Reti, testate, settori classici appaiono parole ingiallite, come è superata la fabbrica del fordismo. Video on demand, streaming, all news, creatività digitale sono paradigmi di riferimento, mentre si richiede un aggiornamento dei livelli e degli stili delle produzioni di film , audiovisivi, format. E’ il tema delle biblioteche dei saperi. Né serve evocare ex post il santuario della Bbc, ora che pure lì si sta rimettendo in causa tanto del vecchio blasone. “No, non è la Bbc..” recitava uno dei motivi della mitica trasmissione di Arbore e Boncompagni. Il contesto italiano è tutt’altro. Forse si poteva immaginare un percorso omologo negli anni settanta, agli albori della privatizzazione dell’etere. Quando ancora non era esploso il fenomeno berlusconiano e si era in grado di procedere oltre la riforma della Rai del ’75. Avvenne il contrario e la verità ora non va rimossa. Come ricorda Franco Rositi nella efficace relazione svolta al convegno sulla Rai dell’Istituto A. Gemelli e C. Musatti nel maggio del 2006, tra i compiti essenziali individuati dal Libro Verde preparato dal governo britannico in vista del rinnovo della “Royal Charter” del 2007 vi era quello di sostenere una democrazia consapevole. L’esatto opposto dell’utilizzazione dei media al puro fine del consenso. E neppure la migliore riforma reggerebbe, poi, se venisse svincolata dagli altri due elementi del trittico democratico: regolazione del conflitto di interessi e abrogazione della legge Gasparri.

* Il Manifesto – 6 agosto 2014

7 agosto 2014

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Giornalisti, costringete i giornalai a fare i giornalisti .. da http://ultimissimecalcio.it/

Post n°11647 pubblicato il 08 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

1171303_rassegna-stampa_thumb_big

Non ci siamo cari giornalisti sportivi, non ci siamo care redazioni sportive, non ci siamo giornali sportivi, non ci siamo per niente! Da una settimana a questa parte abbiamo toccato il fondo e iniziato a scavare …. Un conto è “Gino” che vien al bar e dice: “Oh la Juve ha preso Messi”, si prende una valanga di insulti e poi gli si offre anche da bere per averci riso tutti insieme. Ma un giornale “serio” no, non può permetterselo, un giornale su scrivono dei giornalisti che ha la tessera di giornalista e che rappresentano il giornalismo, e come tali percepiscono uno stipendio, non lo possono fare, un giornale a cui arrivano finanziamenti pubblici per scrivere notizie e svolgere un servizio pubblico NON PUO’ ASSOLUTAMENTE FARLO.

Un conto è dire tizio prenderà caio, quella è interessato a quel giocatore etc etc, è il calciomercato, tutti sanno che possono essere certezze come invenzioni, alcuni si sono inventati delle carriere grazie a questo, ma MAI mi era successo, o almeno mai con questa frequenza e quantità di leggere notizie false, sì non boutade di calciomercato, ma notizie false, inventate di sana pianta.

“E’ ma è il mondo del web, adesso la notizia è vecchia prima che esca” e quindi? vorreste dirmi che non le controllate più? Volete dirmi che la “concorrenza del web è talmente forte” che per avere mercato, per avere delle notizie in anteprima e in esclusiva dovete inventarvele? Probabilmente sì, è così, ed allora chiudete! O almeno che non gli vengono più dati soldi pubblici che possono essere utilizzati in ben altro modo, tanto non fanno un servizio, ma un disservizio, quindi fanno solo danno perché si permette a dei millantatori di avere visibilità, una cosa che destabilizza, e francamente adesso tutto c’è bisogno tranne di questo.

Io sinceramente non credo che non ci sia altro metodo, credo che debbono puntare sulla loro professionalità, sulla loro organizzazione, sulla loro esperienza per competere nel mercato attuale offrendo quello che altri non possono, francamente adesso escono articoli che “mio cugino” in terza elementare può fare più interessanti, ma loro possono fare ben altro.

Scrivete cose interessanti, vere, cose che la gente non sa, non che Vidal è a manchester a fare le visite quando la mia “app mobile” me lo fa vedere live a Vinovo …, vi costruireste la vostra nicchia, perché è quello che dovete fare, adesso la dominanza nel mercato dell’informazione non esiste più, il “mondo globale” ha messo tutto a disposizione di tutti”, la professionalità, quello fa la differenza, non usarla è un peccato.

Lo fanno in tanti, il mio non è un discorso generalista, “non fa di tutta l’erba un fascio”, ci sono, e per fortuna, ancora tanti giornalisti seri, precisi, brillanti, alcuni anche geniali, che fanno il loro lavoro tutti i giorni ma che sono sopraffatti  e svergognati da questi personaggi che si comportano in modo non corretto, a loro mi rivolgo, all’associazione dei giornalisti affinchè intervengano, si facciano sentire, “buttino fuori” questi inadatti e riqualifichino il loro lavoro. Aiutateci a vivere un po’ meglio le nostre giornate.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

'Apes Revolution' in testa al box office. Incassi del weekend a +40% rispetto al 2013 da adnkronos

Post n°11646 pubblicato il 05 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

Roma - (Adnkronos/Cinematografo.it) - 'Apes Revolution: Il pianeta delle scimmie' subito in testa al box office italiano, con 1.540.996 euro nel weekend ( da giovedì a domenica) e 1.956.721 euro dal giorno di uscita, mercoledì 30 luglio. Al film di Matt Reeves con Andy Serkis anche la miglior media copia: 2.470 euro.

Seconda piazza, in discesa, per 'Transformers 4: L'era dell'estinzione', con 564.007 euro nel fine settimana buoni per un incasso complessivo di 7.782.618 euro. Sul terzo gradino del podio 'Anarchia - La notte del giudizio', con 313.420 euro e 1.456.344 euro totali. Accanto ad 'Apes Revolution', altre due le new entry in top 10: 'Universal Soldier - Il giorno del giudizio', quinto con 76.864 euro, e 'Chef - La ricetta perfetta', settimo con 73.788 euro.

Completano le prime dieci posizioni: '22 Jump Street' (quarto); 'Maleficent' (sesto con 13.864.137 euro complessivi); 'Una notte in giallo' (ottavo); 'Provetta d'amore' (nono) 'Mai così Vicini' (decimo).

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Festival di Venezia, La Trattativa di Sabina Guzzanti: “Quattro anni per fare il film” da il fatto quotidiano

Post n°11645 pubblicato il 04 Agosto 2014 da Ladridicinema
 

"Pur essendo favorevole al finanziamento pubblico ministeriale e avendolo chiesto, non l’ho mai ricevuto con profonda gioia dei miei detrattori. Non mi hanno nemmeno concesso il non oneroso 'riconoscimento di interesse culturale', dato però a Neri Parenti e ai Vanzina - dice l'attrice -. È un film che parla di una questione storica cruciale per l’Italia il patto stato-mafia è l’atto fondativo della Seconda Repubblica"
Festival di Venezia, La Trattativa di Sabina Guzzanti: “Quattro anni per fare il film”

Lo stemma della Repubblica italiana con al centro, al posto della tradizionale stella, un uomo nero con coppola e lupara. È bastato il lancio sul web della locandina, e del trailer, de La Trattativa, il film sulla trattativa ‘stato-mafia’ che Sabina Guzzanti porterà Fuori Concorso al prossimo Festival del Cinema di Venezia, per innescare le polemiche tra alcuni deputati Pd e la stessa regista romana già autrice di Viva Zapatero e Draquila. “È inutile lamentarsi dei numerosi episodi all’estero che speculano sulla mafia per vendere prodotti se poi in Italia ci troviamo di fronte a casi altrettanto deplorevoli come il manifesto del nuovo film di Sabina Guzzanti”, hanno spiegato in una nota congiunta i parlamentari ‘dem’ Michele AnzaldiLorenza Bonaccorsi, Federico Gelli,Ernesto Magorno e Nicodemo Oliverio, “Nessuno mette in discussione la libertà di trattare tutti gli argomenti, anche i più delicati e scabrosi, ma da una donna di spettacolo e di successo come lei ci saremmo attesi una maggiore prudenza nel combinare simboli che non hanno nulla a che vedere tra di loro”.

“In realtà voci di corridoio ci informano che sono seccati perché la nostra locandina ha bruciato una slide che avevano preparato per festeggiare l’Italicum”, ha scritto la Guzzanti sul suo sito web, “la sagoma di un tizio ai domiciliari che scrive la riforma elettorale”. E queste sono solo le prime schermaglie per un film dalla lavorazione travagliata e sofferta, ora pronto per il Lido di Venezia 2014 tra star hollywoodiane e titoli art house: “È un film che parla di una questione storica cruciale per l’Italia”, spiega la Guzzanti al fattoquotidiano.it, “il patto stato-mafia è l’atto fondativo della Seconda Repubblica oltre che un fatto storico che ha condizionato enormemente il nostro presente politico. Tutto nasce dal progetto di Licio Gelli, poi ci sono i patti con Berlusconi, l’assenza di un’opposizione politica e il candidato Pd più benvoluto dai berlusconiani diventato presidente del consiglio. Anche Renzi non è altro che il frutto di questo accordo”. Per portare a termine il suo sesto lavoro da regista la Guzzanti ha impiegato parecchio tempo soprattutto nel trovare denaro per produrlo: “Ho iniziato il progetto La Trattativa nel settembre 2010 e solo oggi è pronto. Pur essendo favorevole al finanziamento pubblico ministeriale e avendolo chiesto, non l’ho mai ricevuto con profonda gioia dei miei detrattori. Non mi hanno nemmeno concesso il non oneroso “riconoscimento di interesse culturale”, dato però a Neri Parenti e ai Vanzina”.

La Trattativa non sarà un documentario in forma pura ma mescolerà spezzoni di repertorio e di interviste compiute dalla Guzzanti (quella accennata nel trailer all’ex ministro Mancino è tutta da gustare, ndr) con l’aspetto finzionale di un gruppo di attori che mette in scena gli episodi più rilevanti della vicenda nota come trattativa stato mafia. Attori – come si vede nella clip del fattoquotidiano – che impersoneranno mafiosiagenti dei servizi segretialti ufficialimagistrativittime eassassinimassonipersone oneste e coraggiose. “È un racconto appassionante”, continua, “e in quanto lavoro cinematografico ha una forza diversa da un articolo di giornale o da un reportage televisivo. In questo film, che non è un documentario ma un lavoro creativo, ho messo in fila parecchi particolari storici. Ricordiamoci che chiunque racconta qualcosa in forma cinematografica propone un punto di vista: quando questo non c’è il film allora non è riuscito”. Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha parlato del film in modo entusiasta; la casa di distribuzione Bim di Valerio De Paolis punta ancora ad occhi chiusi sul marchio Guzzanti: “La presenza al Lido mi rende felice. Non cerco mai nessuna polemica per quello che faccio. Semmai mi piace il dibattito finito il film in sala, dopo l’esperienza collettiva unica della proiezione. A Venezia non si fa, ma appena La Trattativa uscirà in sala lo seguirò come ho fatto con gli altri miei film per fermarmi col pubblico molto tempo in sala a discuterne”.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963