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Messaggi di Ottobre 2014

 

Mario - Stagione 2 - First look da everyeye.it

Post n°11822 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Inviato il 12/10/2014 da Fabio Mucci
Quando un anno fa, Maccio Capatonda (al secolo Marcello Macchia) annunciò lo sviluppo di una serie tv comica su MTV, l'hype salì, ovviamente, alle stelle, non nascondendo, però, una nota di dubbio sulla riuscita del progetto. Capatonda, infondo, chi era? L'irriverente e dissacrante comico-regista-attore-autore dei finti trailer resi noti dai programmi Mai Dire della Gialappa's Band e di altri progetti (più o meno riusciti) a sfondo demenziale. Quindi niente di nuovo per Marcello Macchia? Affatto. La serie, infatti, si annunciava come un vero e proprio serial con una trama da seguire, misteri, personaggi più o meno importanti, infarciti - nel mezzo - da tanta comicità. Di certo non un compito facile per Maccio Capatonda ma che, alla messa in onda, ha tolto ogni dubbio. Mario è una delle serie (almeno italiane) più interessanti, innovativa nella sua semplicità, interessante nel suo essere made in Italy, con una trama e dei cliffhanger che una qualsiasi serie tv di produzione nostrana con budget più alto (e attori ben più noti) si sogna (ma più per svogliatezza di sceneggiatori, più che altro). 
MARIO 3
Mario - Una serie di Maccio Capatonda - first look - Serial TVCome ci tiene a precisare Maccio Capatonda in un lungo 'riassuntone' a metà del primo episodio, questa non è la seconda stagione bensì la terza. La seconda stagione, infatti, è "stata girata con un budget misero e in vhs, per questo si è optato per il non mandarla in onda". Ed è questa una delle scelte più geniali di questa nuova stagione che, probabilmente, è - almeno per questi primi due episodi - un po' più sottotono rispetto alla prima. Sarà perché Mario (Maccio Capatonda in persona) non è più lo stesso: come scopriamo nel riassuntone della seconda stagione, Lord Micidial (Rupert Sciamenna) gli ha fatto il lavaggio del cervello trasformandolo in un italiano medio (da cui Capatonda sembra essere ossessionato visto il finto trailer realizzato anni fa e il prossimo film targato Medusa che avrà lo stesso titolo), un giornalista orribile, psicopatico e a cui interessano solo soldi e ragazze. Uno status quo differente, dunque, che mette un po' a ingranare.
GINETTO, IL POLITICO
Mario - Una serie di Maccio Capatonda - first look - Serial TVQuello che risulta uno dei punti vincenti di questi primi due episodi (ma come lo era nella prima, del resto) è Herbert Ballerina, interprete, ancora una volta, di Ginetto, il figlio 'stupido' di Lord Micidial, fatto diventare a forza un politico imbranato. Ballerina, anche visto il carisma sotto zero del nuovo Mario, riesce a rubare la scena a tutti in ogni singola sequenza da lui interpretata (basti vedere la sua entrata in scena al consiglio di Micidial, ormai già cult). Ma tutto il resto ancora non ingrana, solo alla fine del secondo episodio sembra che qualcosa inizi a muoversi e il giudizio è rimandato, per questo, alle prossime puntate.
Mario di Maccio Capatonda è una delle serie più interessanti e divertenti del panorama italiano. Irriverente al punto giusto, questo inizio di seconda (o terza?) stagione presenta alcune scelte geniali e piuttosto demenziali. Ginetto (Herbert Ballerina) si riconferma uno dei personaggi più divertenti del serial; nonostante ciò la serie non ingrana in questi primi due episodi e il giudizio deve essere rimandato alle prossime puntate.
Fabio Mucci è un superappassionato di fumetti (di ogni tipo, ma prevalentemente Marvel) e, di conseguenza, di cinefumetti. Ciò nonostante non disdegna il cinema d'autore. È un patito di GTA e sebbene non sia interessato al calcio, passa le ore a giocare a Fifa. Gestisce una pagina sui cinefumetti su Facebook: visitatela!

 
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Francesco Guccini: "Matteo Renzi ha detto che sono il suo cantante preferito? Sono innocente". Intervista HuffPost

Post n°11821 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Pochi minuti dopo il "coming out" di Matteo Renzi sul suo cantante preferito, Francesco Guccini, il Maestrone risponde al telefono ad Huffpost dalla sua casa di Pavana.

Ha sentito cos'ha detto il premier da Barbara D'Urso su Canale 5?

"Me l'hanno riferito, anche Alfano tempo fa mi aveva messo in cima ai suoi gusti musicali. Direi che siamo uno a uno. Ma io, guardi, sono innocente per l'uno e per l'altro. Facciano loro...".

Non le fa nessun effetto nemmeno questa dichiarazione di stima da parte di Renzi? In fondo è il leader del Pd...

"Ringrazio ma ribadisco: sono innocente...".

Di questi mesi di governo di Renzi che idea si è fatto?

"No comment".

Davvero non si è fatto una opinione?

"Niente da fare".

E tuttavia colpisce che lei, icona della sinistra da oltre quarant'anni, non sia stato rottamato...

"E come poteva rottamarmi? Mica faccio parte delle gerarchie del Pd (sorride)...Non so se sono stato un'icona della sinistra, può darsi, ma non credo mai del tutto...".

Non ha voglia di dire qualcosa neppure sugli 80 euro?

"Forse fanno comodo a chi li riceve. Sempre che non se li prendano indietro con altre tasse...".

 
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La leggenda del Re Pescatore

Post n°11820 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Locandina La leggenda del re Pescatore

Sconvolto dalla morte violenta della moglie, un prof. di storia medievale si fa barbone alla deriva e va alla ricerca del Santo Graal tra i grattacieli di New York. L'aiuta un disc-jockey che si sente indirettamente responsabile della sua disgrazia. Storia di amicizia e di amore in cui la commedia si mescola al dramma e al melodramma, il realismo alla fantasia, il sentimentalismo alla violenza, i grattacieli e i bassifondi metropolitani ai castelli e ai cavalieri del Medioevo. Il giusto dosaggio di una materia così eterogenea, liberamente tratta dal romanzo (1986) di Anthony (Dymoke) Powell, è merito di Richard LaGravenese, sceneggiatore esordiente. Gilliam ci mette il talento visionario, l'energia narrativa e quel gusto della ridondanza che indebolisce la parte finale con un eccesso di zuccheri emotivi. Un quartetto eccellente d'interpreti tra cui la Ruehl che vinse 1 Oscar come miglior attrice non protagonista.AUTORE LETTERARIO: Anthony Powell

Poster

A New York, Jack Lucas, conduttore di una rubrica radiofonica, tratta le persone che si rivolgono a lui con fredda disinvoltura e con finta partecipazione umana. Un suo commento negativo circa la clientela "yuppie" che frequenta un ristorante alla moda scatena la follia di un suo ascoltatore, uno psicopatico che, imbracciando un fucile, fa una strage nel locale. Perso il posto per il conseguente contraccolpo psicologico e d'immagine, Jack ora convive con Anne Napolitano, proprietaria di un video shop, ed è ossessionato dal senso di colpa. Trasandato e ubriaco si aggira per le strade finché due teppisti tentano di dargli fuoco. Ma lo salva Parry, un ex professore di storia medievale, che ha trasformato nella sua follia New York in un luogo incantato con gnomi, cavalieri e principesse. Egli è convinto che in un palazzetto del centro, la copia hollywoodiana di un maniero medievale, sia custodito il Santo Graal

La leggenda del Re Pescatore
The Fisher King
  • FOTOGRAFIARoger Pratt
  • MONTAGGIOLesley Walker
  • MUSICHEGeorge Fenton
  • PRODUZIONE: DEBRA HILL, LYNDA OBST
  • DISTRIBUZIONE: COLUMBIA TRISTAR PICTURE - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO (SPEAK UP, WINNERS)
  • PAESE: USA
  • DURATA135 Min
  • FORMATO: PANORAMICA A COLORI
CRITICA:

La zuppa servitaci dall'ex Monthy Python ha sapori molto simpatici. (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)Con scene suggestive tra la realtà e la fiaba, un po' troppo lungo (2 ore e 20 minuti) e alquanto chiaccherato, con un quartetto d'interpreti superlativi. (Tullio Kezich, Il Corriere della sera)Il film alterna i momenti formidabili alle situazioni poco convincenti, senza coagulare la trama bizzarra alla commedia nel racconto pirotecnico, brulicante di immagini ma senza un'identità precisa. (Alfio Cantelli, Il Giornale)La sceneggiatura di Richard LaGravanese è ricca degli spunti mitologici e fantastici congeniali alla vena di Gilliam e in alcuni momenti il film riesce ad essere davvero folle e poetico, grazie soprattutto a un eccezionale quartetto di attori. (Alessandra Levantesi, La Stampa)Di rilievo le facce e le recitazioni delle due interpreti femminili. (Claudio Trionfera, Il Tempo)Terry Gilliam non si mostra regista adatto a coniugare l'immaginazione con il realismo. ( Franco Colombo, L'Eco di Bergamo)

NOTE:

OSCAR PER LA MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA A MERCEDES RUEHL (1991).LO SCENEGGIATORE ALLORA ESORDIENTE RICHARD LAGRAVENESE APPARE NEI PANNI DELLO YUPPIE CON LA CAMICIA DI FORZA.DISPONIBILE IN HOME VIDEO LA VERSIONE DIRECTOR'S CUT.

SOGGETTO:

TRATTO DAL ROMANZO "TERRA DESOLATA" DI T.S. ELIOT

 
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E fuori nevica! subito primo

Post n°11819 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
Italia (finalmente) sugli scudi questa settimana: due new entry direttamente ai primi posti della top ten ed entrambe capaci di stare sopra alla soglia del milione di euro. Primo posto per ...E fuori nevica!, nuovo film di e conVincenzo Salemme, secondo per il "veneziano" Il giovane favolosoThe Equalizer - Il Vendicatore scende al terzo posto ma mantiene una buona media per sala e arriva a quasi 2 milioni complessivi, proprio come Maze Runner - Il labirinto. Buona partenza per l'ottimista Tutto può cambiare, che parte bene con mezzo milione di euro, mentre Lucy inizia la sua discesa ma è prossimo a passare quota 7 milioni. Nessuna novità in coda, se non la certificazione del mezzo flop di Tutto molto bello ed il decimo posto di Disney Junior Party. La prossima settimana arrivano finalmente i Guardiani della Galassia, accompagnati da BoyhoodSoap OperaThe JudgeBuoni a nulla e Third Person.

Box Office Usa
Grandi novità nella top ten americana che vede svettare Fury, il film bellico con Brad Pitt, che conquista la vetta con 23.5 milioni di dollari. Scende al secondo posto, ma supera quota 100 milioni di dollari L'amore bugiardo - Gone Girl di Fincher, che conferma il suo ottimo feeling con il pubblico di madrepatria. Per un soffio deve accontentarsi della terza piazza Il libro della vita, che chiude il weekend con 17 milioni di dollari. Perde quota (ma non troppo)Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day, che aggiunge 12 milioni al suo totale e arriva a 36 (è costato 28 milioni), mentre Il meglio di me parte discretamente con 10 milioni. In calo tutti gli altri film nella seconda metà della classifica: crollano Dracula Untold e Annabelle, mentre The Judge contiene le perdite al 40% (ma i 26 milioni incassati sono deludenti, il film è costato 50). Pazzesca, fuori dalla top ten, la partenza del meraviglioso Birdman che in 4 sale esordisce con una media di 100mila dollari a schermo e notevolissime anche quella della commedia Dear White People e dell'ultimo film Ghibli La storia della Principessa Splendente. A livello mondiale è da segnalare la continua salita di Guardiani della Galassia, ora quarto assoluto ma prossimo a superare anche X-Men - Giorni di un futuro passato e Maleficent ed insediarsi al secondo posto dietro all'irraggiungibileTransformers - L'era dell'estinzione. La prossima settimana arrivano l'horror Ouija e John Wick, il nuovo action con Keanu Reeves

 
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George R.R. Martin: i libri di fine 2014 da http://librolandia.wordpress.com

Post n°11818 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

George R.R. Martin

Lo so, la maggior parte di coloro che apprezzano George R.R. Martin sta aspettando The Winds of Winter, ma il sesto romanzo delle Cronache del ghiaccio e del fuoconon è ancora stato terminato e non sappiamo quando questo avverrà. Che io sappia non ci sono aggiornamenti, perciò possiamo solo aspettare leggendo altro. Altri autori, ma anche altri libri di cui Martin in qualche modo si è occupato. Vediamo cosa deve essere pubblicato, sapendo che i romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco che cito qui sotto sono semplici ristampe interessanti solo per chi vuole proseguire la serie in uno specifico formato.

Il mondo del ghiaccio e del fuoco. Enciclopedia del Trono di spade, Mondadori, 25,00 €.

Sapevo già da tempo che la data di pubblicazione è il 28 ottobre, lo stesso giorno dell’edizione originale, ma visto che ora ho ricevuto un comunicato stampa dalla casa editrice posso dire la data senza problemi. La mia intenzione è di sfogliare il libro italiano per valutarne la qualità e poi decidere se acquistare la versione tradotta, cosa che preferirei fare, o quella originale, nel caso quella italiana non mi soddisfacesse. Intanto vi metto il link a un pdf che mostra una manciata di pagine del libro edito da Tor: http://edelweiss-assets.abovethetreeline.com/RH/supplemental/GRRM_WOIF_SellPacket_spreads-lowres.pdf.

Il trono di spade. Libro quarto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Edizione speciale volume 4, Mondadori, 22,00 €.

Si tratta dell’edizione “in pelle di drago” di A Feast for Crows, già pubblicato nei due volumetti Il dominio della regina e L’ombra della profezia e ripubblicato in versione integrale lo scorso aprile nella collana Oscar grandi bestsellers.

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I re di sabbia, Mondadori, 10,00 €.

Edizione economica di un libro già pubblicato in versione rilegata alcuni anni fa, in pratica corrisponde a un terzo dell’antologiaGRRM: A RRetrospective (o Dreamsongs, le due antologie hanno differenze davvero minime). Ne ho già parlato qui:http://librolandia.wordpress.com/2011/05/10/i-racconti-di-george-r-r-martin-da-dreamsongs-a-le-torri-di-cenere/.

Il trono di spade. Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Ediz. speciale vol. 1, Mondadori, 12,00 €.

Si tratta di A Game of Thrones (Il trono di spade eIl grande inverno) in versione flipback. Lo avevano programmato mesi fa e poi non lo avevano pubblicato, al punto che avevo iniziato a pensare che avessero cambiato idea e che non lo avrebbero più pubblicato in questo formato. Invece ora ho visto che c’è una scheda anche del secondo volume, sempre a 12,00 €, in formato flipback, quindi il progetto è stato semplicemente rimandato. Presumo che ci abbiano ragionato sopra perché se ha senso pubblicare, per esempio,Bianca come il latte, rossa come il sangue diAlessandro D’Avenia in formato flipback e poi non pubblicare nello stesso formato Cose che nessuno sa perché sono opere completamente diverse, non ha senso pubblicare solo parte di una saga. La trilogia di Suzanne CollinsHunger Games, composta di romanzi relativamente brevi, è entrata in un unico volume, ma per pubblicare la Century Trilogy di Ken Follett Mondadori ha stampato tre flipback. Martin, in questo caso, verrà trattato come Follett, con un flipback a romanzo.

Wild Cards volume 9. Il castello di cristallo, Mondadori, 12,00 €.

In passato questo volume era stato annunciato con il titolo Intrigo a Jockertown, ma come ho già detto in passato a volte i titoli annunciati non sono quelli definitivi. Si tratta del seguito diretto di Il fante con un occhio solo ed è un’antologia di racconti. Con l’ottavo volume Martin ha smesso di scrivere nuovi racconti e si è limitato a curare la serie. Fra gli autori presenti in questo volume ci sono Stephen LeighMelinda SnodgrassJohn J. MillerVictor MilanWalter John Williams e Walton Simons.

Tutti questi volumi dovrebbero essere pubblicati fra fine ottobre e inizio novembre.

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La principessa e la regina, Mondadori, 20,00 €.

Si tratta dell’antologia Dangerous Women, curata da Martin insieme a Gardner R. Dozois. Il libro è previsto per gennaio 2015, ma ho il forte sospetto che non sarà la traduzione integrale dell’antologia. Il volume originale è lungo 784 pagine, ce la vedete voi Mondadori che traduce in versione integrale in un unico volume un libro di queste dimensioni di genere fantastico? In realtà l’antologia è cross-genere, non ci sono solo fantasy o fantascienza qui dentro, ma in copertina campeggia il nome George R.R. Martin, e Mondadori ha l’abitudine di dividere in due o tre parti questi volumi se superano un certo numero di pagine.

Cosa conterrà? Certamente il racconto di Martin, non ho idea di come saranno scelti gli altri. Questo il sommario del volume originale:

Introduction by Gardner Dozois
1. Some Desperado di Joe Abercrombie (The First Law)
2. My Heart is Either Broken di Megan Abbott
3. Nora’s Song di Cecelia Holland
4. The Hands That Are Not There di Melinda Snodgrass (Imperials)
5. Bombshells di Jim Butcher (The Dresden Files)
6. Raisa Stepanova di Carrie Vaughn
7. Wrestling Jesus di Joe R. Lansdale
8. Neighbors di Megan Lindholm
9. I Know How to Pick ’Em di Lawrence Block
10. Shadows for Silence in the Forests of Hell di Brandon Sanderson (The Cosmere)
11. A Queen in Exile di Sharon Kay Penman
12. The Girl in the Mirror di Lev Grossman (Magicians)
13. Second Arabesque, Very Slowly di Nancy Kress
14. City Lazarus di Diana Rowland
15. Virgins di Diana Gabaldon (Outlander)
16. Hell Hath No Fury di Sherrilyn Kenyon
17. Pronouncing Doom di S. M. Stirling (Emberverse)
18. Name the Beast di Sam Sykes
19. Caretakers di Pat Cadigan
20. Lies My Mother Told Me di Caroline Spector (Wild Cards)
21. The Princess and the Queen, or, the Blacks and the Greens di George R.R. Martin, un racconto ambientato circa 200 anni prima degli eventi narrati nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco.

I canti del sogno, Mondadori, 18,00 €.

Il libro è codificato come fantascienza, ma la cosa vuol dire poco. Se guardate l’elenco dei titoli di Ebook Fanucci in promozione che ho pubblicato due giorni fa, potete vedere che comprende anche opere di fantasy e urban fantasy, eppure l’editore pubblicizzando la campagna ha scritto chiaramente la fantascienza in promozione. È un editore di genere, dovrebbe saper distinguere le opere fra loro, però non lo ha fatto. Davvero possiamo fidarci che un editore generalista come Mondadori sia rigoroso nelle distinzioni di genere?

Ma di cosa si tratta? Non lo so. Nessun titolo di Martin, romanzo, racconto o antologia può essere tradotto così, perciò quel titolo è o una libera interpretazione (da A Game of Thrones come si fa ad arrivare a Il trono di spade o a Il grande inverno?) o è un’invenzione di sana pianta, magari perché si tratta della seconda parte dell’antologia Dangerous Women. Badate bene, io questo non lo so, sto solo ipotizzando. La pubblicazione avverrà verosimilmente nel 2015, ma anche in questo caso non ho nessuna informazione.

Skin Trade, Panini Comics, 12,00 €.

Si tratta del graphic novel sceneggiato da Daniel Abraham e illustrato da Mike Wolfer dell’omonimo racconto di Martin. Il racconto è stato anche tradotto anni fa, con il titolo Commercio di pelle, nell’antologia Visioni della notte. L’antologia comprendeva anche racconti diStephen King e Dan Simmons, ma è fuori catalogo da anni. Il volume è previsto per il febbraio del 2015. Il fatto che sarà tradotto mi fa ben sperare anche per gli altri graphic novel, ricordo che Italycomics ha già tradotto i due graphic novel dedicati al Cavaliere errante e sta traducendo A Game of Thrones, e che Bao ha già tradottoFevre Dream, versione a fumetti del romanzo Il battello del delirio. Già che ci sono vi ricordo che se volete sapere qualcosa di più sui graphic novel legati alle opere di Martin non dovete far altro che comprare l’ottavo numero di Effemmeche comprende un mio articolo di ben 13 pagine dedicato all’argomento. La rivista è disponibile sia in versione cartacea che in versione ebook

 
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Il mondo del ghiaccio e del fuoco, di George R. R. Martin. Finalmente la guida illustrata da booksblog.it

Post n°11817 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Scritto da:  - martedì 14 ottobre 2014In uscita l'attesissima guida al mondo de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, la celebre saga fantasy di George R. R. Martin che ha generato la serie tv Il Trono di Spade

 

Esce, il 28 ottobre, in contemporanea con l'America e altri paesi, Il mondo del ghiaccio e del fuoco (The World of Ice & Fire. The Untold History of Westeros and The Game of Thrones), di George R. R. Martin, l'attesissima guida illustrata dedicata all'universo narrativo della celebre saga fantasy Le cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire), saga nata nel 1996 e ancora in corso che, come sappiamo, ha generato la splendida e planetariamente seguita serie tv HBO ad alto budget Il Trono di Spade (Game of Thrones).

Il corposo volume (sono circa 500 le pagine dell'edizione italiana), scritto da Martin stesso in collaborazione con Elio M. Garcia Jr. e Linda Antonssen, fondatori del noto sito westeros.org ed esperti della saga, offrirà la storia completa dei Sette Regni, sia attraverso nuovi testi, scritti appositamente per il libro e per più della metà a opera di George R. R. Martin, sia grazie all'ausilio di oltre centosettanta illustrazioni (tra cui molte mappe, alberi genealogici e quant'altro).

Nel volume troveranno posto antiche cronache, leggende, storie di popoli, di personaggi e casate, battaglie, regni, ribellioni e molti altri eventi (sia quelli di cui siamo già a conoscenza, per sommi capi, grazie ai volumi della saga stessa o alle avventure di Dunk ed Egg, sia quelli di cui nulla si sa).

 

Grazie alla grande abbondanza di materiale conosceremo, finalmente in dettaglio, la storia di Westeros (ma anche di Essos), a partire dall'Alba dei Giorni, dagli Uomini della Foresta e dai Primi Uomini.

Questa la sinossi ufficiale de Il mondo del ghiaccio e del fuocoSe il passato è il prologo, allora l’opera primaria di George R.R. Martin – la più innovativa e formidabile saga fantasy del nostro tempo – necessita di una introduzione ugualmente formidabile. E alla fine, eccola: Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco.

Questo volume, riccamente illustrato da oltre centosettanta tavole originali a colori, è la storia completa dei Sette Regni, incentrata sulla vivida ricostruzione delle epiche battaglie, delle brutali rivalità e delle temerarie ribellioni che hanno condotto agli eventi narrati ne «Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco» e nella serie HBO «Game of Thrones». In una collaborazione durata interi anni, George R.R. Martin ha coniugato il proprio lavoro con quello di Elio M. Garcia Jr. e Linda Antonssen, fondatori del celebre sito web westeros.org, forse le uniche due persone che di questo mondo fantastico hanno una conoscenza approfondita quanto quella del suo stesso eccezionale creatore.

Racchiuse in questo testo si sovrappongono conoscenze accumulate, speculazioni accademiche e leggende popolari tramandate da maestri e septon, negromanti e cantastorie. È una cronaca che si dipana dal Tempo dell’Alba all’Età degli Eroi, dalla venuta dei primi uomini all’arrivo di Aegon il Conquistatore, dall’ascesa di Aegon stesso al Trono di Spade fino alla Ribellione di Robert e alla susseguente caduta di Aerys II Targaryen, il Re Folle, l’evento che ha messo in movimento le lotte «di oggi» tra Stark, Lannister, Baratheon e Targaryen.

Fondamentale opera di sostegno per l’intero, ipnotico universo concepito da George R.R. Martin, Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco è la prova provata che la penna è davvero più poderosa di una tempesta di spade.

The Winds of Winter, il nuovo volume della saga in corso di scrittura, penseremo dopo...

George R. R. Martin con Elio M. Garcia Jr. e Linda Antonssen
Il mondo del ghiaccio e del fuoco (The World of Ice & Fire)
Mondadori
€ 25,00
In uscita il 28 ottobre

 
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Il Trattato segreto che ci cambierà la vita da corriere.it

Post n°11816 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Il Trattato segreto che ci cambierà la vita

 

Da un anno Europa e Stati Uniti stanno negoziando il Ttip, un accordo commerciale che creerà la più grande area di libero scambio del mondo, con il rischio però di stravolgere le regole sui controlli e sulla sicurezza alimentare. Report, domenica alle 21.45 su Rai3

di Roberto Pozzan e Giorgio Mottola

 

Il premier Matteo Renzi lo ha definito “vitale”. Gli industriali italiani lo considerano una benedizione. Gli scettici, invece, lo descrivono come un’apocalisse. Nessuno, però, al momento sa bene cosa sia il Ttip, il Trattato transatlantico sugli investimenti che Europa e Stati Uniti stanno negoziando da diversi mesi. Sulle trattative in corso e gli accordi finora raggiunti vige infatti la massima segretezza. Eppure, l’approvazione del Ttip potrebbe cambiare le nostre vite.

Con il Trattato transatlantico potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo: niente più dazi, niente più confini commerciali tra Europa e Usa. E questo, secondo quello che sostiene il governo italiano, porterebbe a un aumento del Pil italiano tra lo 0,5% e addirittura il 4, a più posti di lavoro, più esportazioni (si calcola il 28% in più).

 

 

Ma tutto ciò rischia di avere un costo elevato. Insieme alle barriere tariffarie salteranno anche alcune barriere non tariffarie. Vale a dire regole, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione della merce, norme sulle sostanze chimiche tossiche, leggi sanitarie, prezzi dei farmaci, libertà di Internet e la privacy dei consumatori, l’energia, i brevetti e copyright e gli albi professionali. Meno regole potrebbe significare ripercussioni enormi, innanzitutto sul settore agro alimentare che in questa trattativa gli Usa considerano strategico.

Tutti i negoziatori europei al momento lo negano, ma per molti il rischio è che il Ttip possa spalancare le porte a carni trattate con ormoni e antibiotici, latte arricchito e produzioni con organismi geneticamente modificati. E a vigilare sulla corretta applicazione del Trattato ci sarebbe un tribunale internazionale privato le cui decisioni saranno superiori alle sentenze dei tribunali e alle leggi dei parlamenti nazionali.

Vista la segretezza dei negoziati il dubbio è più che legittimo: il Ttip sarà una grande opportunità o un pericolo per le piccole imprese e i consumatori italiani?

 
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The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro

Post n°11815 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Locandina The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro

Ormai a suo agio nei panni di supereroe part-time Peter Parker si trova in un empasse con Gwen. Nonostante i tentativi non riesce a stare lontano dalla ragazza di cui è innamorato (e ricambiato) come il padre gli aveva chiesto alla fine del film precedente, e il terrore di vederla partire verso un altro paese per motivi di studio non fa che peggiorare la situazione. Intanto il suo vecchio amico Harry Osborne torna in città per vedere il padre morire e prendere il suo posto a capo della società di famiglia e non solo. Tra i tre ragazzi si inserisce Max Dillon, anonimo impiegato della Oscorp che un incidente dota del potere di controllare l'elettricità e una vita remissiva della devianza mentale giusta per mettere tali capacità al servizio degli scopi peggiori.
Arrivato al secondo episodio lo Spider-man nella versione di Marc Webb comincia a prendere una forma definita. È infatti ora evidente quale sia il suo arco narrativo, ovvero come sia trattato e che evoluzione avrà il personaggio nel corso dei diversi episodi. Non più franchise potenzialmente infinito ma serie limitata in cui iniziare e finire lo sviluppo del personaggio (nella modalità inaugurata dal Batman di Christopher Nolan).
Annunciato dalla grafica d'apertura fatta di ingranaggi di un orologio da polso e chiuso tra i veri ingranaggi dell'orologio della torre,Il potere di Electro tiene sottotraccia il tema del tempo, elemento chiave nella storia dell'Uomo Ragno (tra tutti i supereroi quello che più fatica a conciliare la doppia identità, finendo per essere sempre in ritardo su tutto) e qui filtro scelto per guardare l'adolescenza. Tutti e tre i protagonisti giovani infatti parlano, hanno a che fare e gestiscono (o non gestiscono) il tempo. In questo modo Webb cerca di nuovo di spostare l'attenzione dal supereroismo in sè con i problemi che porta, che caratterizzava la precedente versione di Sam Raimi, verso temi più personali che in anni di sovraesposizione dei supereroi al cinema possono differenziare il suo.
È ovviamente l'amore adolescenziale il più evidente di questi temi e in effetti quando il film si muove in territori familiari al regista di (500) giorni insiemesembra guadagnare in respiro, mentre langue nelle diverse scene in cui tenta di portare avanti trame d'avventura o d'intrigo (facendo sentire molto la sua durata). È evidente quindi che la storia tra Peter e Gwen riceva un'attenzione superiore alle normali linee romantiche dei film d'azione, abbia una diversa centralità e una forza non comune, una che fa apparire il resto come un corollario a queste parti e non viceversa (tanto che passa in secondo piano anche una delle modifiche più radicali al mito di Spider-man: l'essere predestinato al ruolo invece che esserci finito per caso). Il molto criticato approccio hipster ai personaggi diventa quindi un punto di forza, attualizzazione di dinamiche eterne portata avanti con abilità e non mero espediente di costume.
Liquidato l'ingombro della narrazione delle origini del personaggio e decisamente più agile nel montaggio delle diverse storie (si concede anche diversi stacchi analogici) Il potere di Electro appare dunque più riuscito del suo predecessore nell'affrontare la propria reale natura: essere un teen movie. Anche la tematica del tempo che sfugge (resa con grande superficialità e poca voglia) appare più sensata se vista come un'altra lente attraverso la quale parlare dell'esser giovani, al pari dell'uso poco standard di una colonna sonora peculiare che nei momenti migliori (i due scontri con Electro) si fonde con le immagini mescolando il proprio ruolo con quello degli effetti sonori.
È infine molto apprezzabile come la versione di Marc Webb di film in film replichi sempre di più le modalità narrative, se non proprio i luoghi comuni, dei fumetti. Si vede dall'entrata in scena dei personaggi nuovi interpretati da Paul Giamatti e Jamie Foxx (e da come sono "disegnati") nonchè da un'adorabile atteggiamento fumettoso d'altri tempi che fa parlare gli scienziati con un primitivo accento tedesco o si sofferma su pose classiche come la mano del morto rivolta verso l'alto che tiene stretta un oggetto fondamentale.

 
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Trascendence

Post n°11814 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

 

Il dr. Will Caster è uno dei più brillanti studiosi nel campo dell'intelligenza artificiale, al momento al lavoro su PINN, un sistema altamente avanzato di computer con autocoscienza basato sul cervello di scimmie usate come cavie. Quando un attentato portato da una frangia terroristica che mira a bloccare lo sviluppo di simili tecnologie lo condanna a morte la moglie, anch'essa studiosa, decide di sottoporre la sua mente al medesimo procedimento operato sul cervello della scimmia e caricarla dentro PINN per vedere se la sua mente possa continuare a viva usando i computer al posto della materia grigia. L'esperimento ha successo al di là di ogni aspettativa e la mente di Will Caster non solo vive ma acquista rapidità e potenza di calcolo contaminandosi con i computer e avendo accesso ad internet arriva ovunque cominciando a pianificare la propria sopravvivenza e il proprio potenziamento. Solo il fronte terroristico anti-intelligenza artificiale sembra aver capito tutto quel che sta accadendo.
Nella visione che Wally Pfister trae dalla sceneggiatura di Jack Paglen la trascendenza è un altro termine per dire "singolarità", ovvero quella teoria futurologica secondo la quale l'evoluzione dell'intelligenza umana fomentata da aiuti artificiali ad un certo punto supererà la nostra comprensione di essa giungendo ad un livello superiore.
A partire da questo presupposto tra lo scientifico e il fantascientifico il direttore della fotografia, diventato noto per il suo lavoro accanto a Christopher Nolan, gira il suo primo film da regista mescolando tradizionale e innovativo. E' infatti molto tradizionale la maniera nella quale emerge una tecnologia che si contrappone all'umanità prendendo il controllo di tutto quel che l'uomo ha delegato alle macchine, mentre è molto innovativo come la storia disponga le forze in campo. Invece che porre gli uomini in contrasto con l'artificiale sceglie infatti di creare un artificiale che sia molto umano e di avere diverse fazioni anche all'interno della razza umana (confermando che in qualsiasi contesto è sempre l'uomo il nemico peggiore, come la visione apocalittica di nuova generazione in stile The walking dead insegna). In questo modo Transcendence fa continuamente avanti e indietro tra quello che pensiamo di aspettarci e quel che effettivamente vediamo, fingendo di muoversi come un catastrofico di fantascienza tradizionale e poi finendo per somigliare più alla nuova fantascienza in stileLei, cioè quella che non relega ai soli uomini il privilegio di avere uno spirito.
Scegliendo con buon occhio l'America dei deserti semidisabitati, punteggiati da minuscoli agglomerati di case basse che inquadrati dall'elicottero sembrano circuiti integrati, Pfister sembra ambire tanto ad un lato oscuro del film di Spike Jonze (non l'amore che tira fuori la parte migliore di noi ma quello che tira fuori la peggiore), quanto alle suggestioni della saga di Terminator, in cui il nulla quasi primitivo degli spazi americani è il set per un'apocalisse sempre da venire.
Che Pfister non stia dalla parte degli uomini è evidente già dalla recitazione desaturata di ogni emozione e dal conseguente tono gelido che ogni interazione umana sincera ha. Invece che dare calore ai computer, per avvicinarli all'umano, il regista sceglie di levarlo agli attori in carne ed ossa per dimostrare che se le macchine sono quel che temiamo forse noi non siamo troppo lontani da esse.
Purtroppo però Transcendence è troppo appassionato dalle possibilità fantastiche della propria storia per rimanere ancorato ad un contesto scientifico, esagera nell'immaginare e finisce per dipingere più che altro della magia superando qualsiasi futuristica plausibilità. Eppure è anche evidente come il suo obiettivo ultimo sia l'inganno del pubblico, tutto teso com'è a dimostrare che la paura della tecnologia e di ciò che non conosciamo (con la conseguente tendenza al pregiudizio) sia dentro ogni spettatore. Così il presupposto con il quale il film si apre, cioè quello di un mondo futuro privo di qualsiasi tecnologia, diventa non tanto un ritorno alla reale umanità dopo l'ubriacatura tecnologica ma lo spauracchio dei disastri che le fobie umane producono.

 
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Un milione di modi per morire nel West

Post n°11813 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

A Million Ways to Die in the West

Dopo essersi tirato indietro da uno scontro a fuoco, Albert viene lasciato dalla sua scostante fidanzata per un altro uomo. Sarà una misteriosa e bellissima donna, da poco arrivata in città, ad aiutarlo a tirar fuori il suo coraggio e a farlo nuovamente innamorare. Ma quando il marito di lei, un noto fuorilegge, si presenta assetato di vendetta, Albert dovrà immediatamente mettere alla prova il suo ritrovato eroismo.

 
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Capitan Harlock - L'Arcadia della mia Giovinezza

Post n°11812 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Waga seishun no Arcadia

Poster

Dopo una strenua lotta per la libertà, la guerra contro gli Illumidiani, che stanno invadendo e devastando tutti pianeti esistenti, è perduta. Un uomo valoroso torna stanco, ma determinato a fare giustizia sul suo pianeta ormai occupato: il suo nome è Harlock. Le città sono devastate e i governanti corrotti non hanno esitato a vendersi all'invasore. Ma, insieme ad Harlock, c'è ancora qualcuno pronto a combattere: Maya, la "voce" della resistenza; Zoll, un soldato di Tokarga deciso a vendicare il suo popolo; Emeraldas, una piratessa spaziale. E infine Tochiro, il geniale costruttore di una possente astronave che porta il nome di un'utopia: "Arcadia", legato ad Harlock da un'amicizia che si trasmette da generazioni.

  • MUSICHEToshiyuki Kimori
  • PRODUZIONE: Toei Company
  • DISTRIBUZIONE: Koch Media e Yamato S.r.l
  • PAESE: Giappone
  • DURATA130 Min

 
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E fuori nevica

Post n°11811 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Enzo Righi (Vincenzo Salemme) ha cinquant'anni e vive cantando (male) sulle navi da crociera. Eterno immaturo, è allergico a qualsiasi tipo di responsabilità. Quando arriva la notizia della morte di sua madre, è costretto a rientrare a Napoli per la lettura del testamento, dove, dopo anni, incontrerà i fratelli Stefano e Cico. Ad attenderli una sopresa: l'unico modo per ereditare la casa di famiglia è convivere tutti insieme. La quotidianità non si rivelerà affatto semplice e i tre fratelli ne vedranno delle belle...finché una trovata geniale e spietata di Cico risolverà il nuovo, complicato, "stato di famiglia".

 
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Il giovane favoloso

Post n°11810 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Leopardi è un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, in una casa che è una biblioteca. La mente di Giacomo spazia, ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l'universo è fuori. In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l'esterno. A 24 anni lascia finalmente Recanati. L'alta società Italiana gli apre le porte ma il nostro ribelle non si adatta.

NOTE:

Presentato in concorso al Festival di Venezia 2014.

 
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L'annuncio di un nuovo film del Monnezza e tanta commozione nell'incontro con Tomas Milian da coming soon

Post n°11809 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

17 ottobre 2014
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Poster

 

Fresco di consegna ieri sera del Marc’Aurelio Acting AwardTomas Milian ha incontrato il suo pubblico al Festival di Roma in una sala piena zeppa di entusiasmo e parole al miele, accolto da un entusiasmo sorprendente, diventato poi una standing ovation. Tutti in piedi per l’81enne attore cubano, nato Tomás Quintín Rodríguez Varona y Milian, che il cinema italiano ha accolto negli anni ’60 e Roma ha reso suo idolo come er Monnezza.

“Quando mi si parla di Roma e dell’amore che ho per lei mi viene da piangere. Provo tanta emozione e le lacrime mi rimangono dentro e alimentano l’amore immenso che nutro per questa città e per tutti voi."
Un po’ claudicante, molto commosso dall’amore degli appassionati presenti, ha voluto raccontarsi con sincerità disarmante, qualche incertezza, ma nessun filtro, suscitando l’approvazione del pubblico presente in sala.

Preso dall’entusiasmo ha annunciato che, “convinto dall’abbraccio vostro di questi giorni”, farà un nuovo film del Monnezza, con il figlio adottivo Mattia (che ha fatto salire sul palco) “che spero interpreti il mio personaggio e venga amato come lo sono stato io. Spero che dia tanta felicità negli anni a venire”.

Nato a Cuba, è cresciuto schiacciato dalla figura opprimente del padre scappando alla fine degli anni ’50 dall'isola, con Fidel Castro sul punto di conquistare il potere. Finì negli Stati Uniti dove ha poi vissuto dei mestieri più umili, imparato l’inglese nella marina americana in modo da venire accettato al prestigioso Actor’s Studio, quello di Marlon Brando, Elia Kazan, Montgomery Clift. Quindi il salto in Italia, prima nel cinema dei grandi autori degli anni ’60, poi con gli spaghetti western e i ruoli nel grande cinema popolare italiano fra gli anni ’70 e ‘80, quello che riempiva le sale e sfornava film a gettito continuo, senza troppa attenzione alla qualità. Il personaggio del Monnezza e quello di Nico Giraldi sono entrati nell’immaginario di tanta gente, anche grazie al caratteristico doppiaggio in romano di Ferruccio Amendola.

Tomas Milian ha scritto un’autobiografia, da poco uscita nelle librerie per Rizzoli, scritta insieme a Manlio Gomarasca. Della sua storia, della sua vita romanzesca, ha voluto parlare nell’incontro organizzato dal Festival di Roma. Di seguito vi presentiamo brani dei ricordi che ha condiviso con il pubblico.

Cuba

Da piccolo non ho avuto amore né da mia madre, che non si è mai comportata come tale, né da mio padre. Era fascista da morire e un piccolo dittatore [era un generale del regime di Gerardo Machado, arrestato dopo il colpo di stato di Fulgencio Batista e poi suicidatosi ndr]. All’epoca non sapevo cosa volesse dire fascista o comunista, ma sapevo che Fidel Castro stava entrando a Cuba e le cose sarebbero cambiate. Al cinema vidi La valle dell’eden e mi identificai con il  personaggio interpretato da James Dean, perché non aveva un buon rapporto con il padre come me.

Feci carte false per andarmene da Cuba a fare l’attore. Ne parlai solo con mia zia, che mi disse che mi avrebbe pagato il viaggio in America a patto che conoscessi quello che patisce un uomo comune per portare il pane a casa. Mi si aprì un mondo nuovo che non conoscevo. Ero un cretino che pensava solo a ballare.

Gli Stati Uniti

Me ne andai con pochi soldi, feci lavori molto umili come pulire per terra. Rividi La valle dell’eden e un film con Dustin Hoffman in cui andava con il Greyhound da New York a Miami. Io feci il contrario, arrivai a New York e come prima cosa andai all’Actors Studio, dove aveva studiato il mio punto di riferimento, James Dean, e dove c’erano Marlon Brando e tanti altri grandi. Chiesi cosa dovevo fare per entrare. Mi risposero che dovevo prima di tutto parlare meglio l’inglese e che accettavano solo attori professionisti che venivano a provare aspetti della recitazione in cui erano deboli. Non era una scuola, ma un laboratorio per perfezionare i talenti. Me ne andai con la coda fra le gambe. Mi arruolai nella Marina americana per imparare l’inglese. Dopo sei mesi già lo parlavo, poi mi ammalai ai reni. Mi mandarono in ospedale, con una febbrona alta e mi diedero un té caldo per abbassare la temperatura. Decisi che dovevo provare la mia prima scena drammatica lì e diedi una botta al vassoio. Mi hanno messo sotto una doccia gelata e poi castigato.

Chiesi un’infermiera con i capelli bianchi e gli occhi azzurri come mia madre, che non mi aveva mai dato amore, e cominciai a sfogarmi, a parlarle come fosse mia madre, chiedendole perché non mi avesse mai dimostrato amore. Avevo una bestia dentro, tanta rabbia; volevo fare l’attore perché doveva uscire da qualche parte. Dovevo tirarmi fuori tutte le frustrazioni che avevo dentro. Poi una commissione con uno psicanalista studiò il mio caso e mi disse che ero perfettamente normale per il servizio militare, ma nessuno mi obbligava. Dove decidere io se servire la Marina o essere un libero cittadino. Sapete già come risposi: allora mi augurarono buona fortuna, mi raparono a zero e mi mandarono via.

Tornai a New York, andai di nuovo a fare la stessa scena all’Actors Studio chiedendolo questa volta in un buon inglese. Dovevo fare una scena con un partner per vedere se avevo stoffa. Scelsi una scena a me vicina, in cui ero un marine nella Guerra di Corea in trincea con un amico che amava molto. Sparano e lui muore e io riuscii a rendere molto bene il mio senso di colpa, visto che ero convinto che mio padre si fosse sparato perché non gli piacevo.
Era Natale e la segretaria di Elia Kazan, che era il direttore dello studio oltre che regista de La valle dell’Eden, mi disse che stavo ricevendo un bel regalo di Natale. “Sei stato scelto tra tremila americani come membro dell’Actors Studio per l’anno 1958”.

L’Italia, fra cinema d’autore e popolare

In Italia venni messo sotto contratto da Franco Cristaldi quando mi vide nel ruolo di un omosessuale sul divano che seduce Jean Claude Brialy ne La notte brava di Mauro Bolognini. Lui era disperato e mi diceva di non esagerare, ma io gli rispondevo che aveva chiesto di fare il frocione e allora sennò che frocione era? Fu la scena che mi lanciò e mi trovai a lavorare con i migliori registi del cinema d’autore italiano come Lattuada, Visconti, Pasolini, Zurlini. Ci fu uno scrittore, non farò il nome ma era molto famoso, che davanti a tanta gente, alClub 84, disse che non era omosessuale, ma vedendomi sul divano in quella scena mi si sarebbe fatto anche lui.

Poi avevo bisogno di soldi, sono sempre stato uno spendaccione, e allora finii coi frocioni e cominciai con i cavalli, con i western all’italiana. Mantenni il mio nome, anche perché era già americano, mentre molti attori “intellettuali” per non sporcare i loro nomi altisonanti si facevano chiamare con nomi come Montgomery Wood.

 
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Film nelle sale da ieri

Post n°11808 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

 

 
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in Italia in testa il film-concerto degli One Direction

Post n°11807 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
Rivoluzione nella top ten italiana, con ben quattro nuove entrate nei primi cinque posti. In testa, per un soffio e a conferma dell'incredibile momento che stanno vivendo, arrivano gli One Direction con il film-concerto Where We Are, unica pellicola capace di superare il milione di euro d'incasso. Al fotofinish The Equalizer supera Maze Runner nella lotta per il secondo posto: entrambi i film finiscono sul podio con circa 900mila euro. Perde la vetta, ma arriva a ben 6.2 milioni di euro, Lucy di Besson, mentre appena sufficiente è l'incasso di Tutto molto bello, unica new entry italiana in classifica. Già in netto calo, a riprova di un pessimo inizio di stagione per il cinema nostrano,Fratelli Unici, settimi e davanti a I due volti di Gennaio, che parte male con meno di 400mila euro. Sorpresa in negativo per Amore, Cucina e Curry che non riesce nemmeno ad entrare nella top ten: curioso, in un paese che vive per la cucina e che premia qualsiasi trasmissione ad essa collegata. La prossima settimana arrivano Il giovane favolosoTutto può cambiareJoeLa moglie del cuoco e lo storico Capitan Harlock - L'Arcadia della mia giovinezza

Box Office Usa
Tante novità nella top ten americana, anche se in testa resiste bene Gone Girl di Fincher, che incassa altri 26.8 milioni e arriva ad un interessante totale di 78 milioni in appena 10 giorni. Tra le new entry la spunta un po' a sorpresa Dracula Untold, che incassa 23.4 milioni (l'intero incasso americano di I, Frankenstein, per dare un'idea), più che sufficienti per staccare Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day che si ferma a 19.1. Fuori dal podio Annabelle, che perde oltre il 50% degli incassi rispetto alla prima settimana (comunissimo tra gli horror, anzi, gli è andata anche meglio rispetto ad altri esponenti del genere) e si ferma a 16.3 e 62 in totale (per la gioia dei produttori, visto che è costato 10 volte meno...). Al quinto posto c'è The Judge, deludente con 13.3 milioni, mentre al sesto scende The Equalizer. Sorprende al settimo posto il drama/thriller Addicted che con meno di 1000 sale a disposizione riesce ad entrare nella top ten con una media di ben 8000 dollari per sala. Fuori dalla top ten, dopo una lunga permanenza, I Guardiani della Galassia, sempre in testa al boxoffice annuale americano. La prossima settimana arrivano The Best of MeThe Book of Life e Fury

 
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Celluloide

Post n°11806 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Carlo Lizzani ripensa per noi "Roma Città Aperta " del grande Roberto Rossellini

Post n°11805 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

 
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Il sindaco Marino: «Al Teatro dell’Opera vincerà il merito non il diktat di pochi» da il tempo

Post n°11804 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

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I sindacati gli hanno dichiarato guerra, ma il sindaco non arretra di un passo: «Abbiamo seguito tutte le vie della democrazia, abbiamo chiesto ai sindacati di fare un referendum, e a stragrande maggioranza hanno accettato il nuovo piano industriale: per 15-18 persone dobbiamo chiudere un teatro?», si è chiesto Marino, intervistato da Maria Latella a SkyTg24, in merito ai 182 licenziamenti tra orchestra e coro del Teatro dell'Opera di Roma, decisi il 2 ottobre dal Cda dell'ente, da lui presieduto e in riferimento ai lavoratori che non hanno accettato il Piano industriale. Il primo cittadino di Roma ha poi aggiunto: «Dobbiamo andare avanti e scegliere orchestrali e coristi sulla base del merito». E questo è il cardine della decisione presa di comune accordo con il sovrintendente Carlo Fuortes: il merito, non la certezza del posto nella buca dell’orchestra. Una presa d’atto certamente coraggiosa, che però, come hanno sottolinato gli stessi Marino e Fuortes all’indomani delle lettere di risoluzione del contratto inviate a musicisti e coristi, non significa voler mandare a casa nessuno. Anzi, con un aumento del 20 per cento di produttività, i compensi rimarrebbero dello stesso livello. L’ottimizzazione del costo del lavoro, resasi improcrastinabile per il gravissimo buco finanziario del Costanzi, permetterà allo storico e prestigioso Teatro romano, atteso dalla prima del "Rigoletto" il 21 di questo mese, di non chiudere i battenti. «Negli ultimi anni tra il 2008 e il 2013 Roma ha dato un contributo di 107 milioni di euro al Teatro dell'Opera, e sono stati creati debiti per 29 milioni», ha spiegato il sindaco. «Io ho voluto dialogare con il Governo, che offre a tutti i teatri lirici in crisi, la possibilità di accesso a una legge in merito», ha detto ancora Marino, ricordando poi gli scioperi di quest'estate a Caracalla, voluti dai sindacati Slc-Cgil e Fials Cisal.

Certo è che i sindacati, reduci da un’assemblea unitaria e da un sit-in, non intendono mollare la presa: intendono impugnare i licenziamenti ed aprire un tavolo di confronto. Ma la strada sembra ormai tracciata, e non sono ammessi ripensamenti.

Intanto, il Teatro dell’Opera, venerdì sera si è trasformato nella location d’eccezione per un mega evento organizzato dalla maison francese Hermes. Il famoso marchio di moda ha voluto festeggiare il lancio del nuovo portale dedicato alla seta (www.lamaisondescarrés.com) con uno sfavillante «Ballo di seta». Tra foulard di seta in tutte le salse e mascherine-invito in stile veneziano. Per una sera il Teatro è tornato a splendere.

Paolo Musiello

 
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Dal 19 novembre Smaug è Extended! da coming soon

Post n°11803 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
 

06 ottobre 2014
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Dopo i mezzi annunci di agosto, sappiamo ora con certezza che l'Extended Edition di Lo Hobbit: La desolazione di Smaug sarà disponibile dal 19 novembre in Blu-ray (3 dischi),Blu-ray 3D (2 dischi per la versione 3D, più i 3 contenuti nell'edizione 2D) e dvd (5 dischi).
Ci sono da segnalare 25 minuti in più di scene inedite, nove ore (!) di contenuti extra e audio in 7.1 per le versioni Blu-ray.

Questa reincarnazione, imperdibile per i fan della Terra di Mezzo, serve da chiaro apripista all'arrivo in sala di Lo Hobbit: La battaglia delle Cinque Armate, il 17 dicembre di quest'anno.
Ricordiamo che ovviamente anche il primo film, Un viaggio inaspettato, è disponibile in edizione "liscia" ed estesa. Avete tempo per una maratona.


  

 
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