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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi di Ottobre 2014
Post n°11802 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Come si è arrivati al licenziamento collettivo di orchestra e coro, che dovranno diventare un servizio esterno all'istituzione 3 ottobre 2014 Giovedì 2 ottobre il consiglio di amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma - che è presieduto dal sindaco di Roma Ignazio Marino – ha approvato una procedura per fare in modo che orchestra e coro siano gestiti con un servizio esterno (esternalizzazione) e l’avvio della conseguente procedura di licenziamento collettivo. La decisione è arrivata dopo mesi di crisi, dissidi, accuse interne e scioperi. Lo scorso 14 settembre, inoltre, Riccardo Muti aveva annunciato la sua rinuncia a dirigere l’Aida e gli altri appuntamenti previsti per la stagione. Muti era stato nominato Direttore Onorario a vita nel 2011.Il licenziamento riguarderà 182 persone. La procedura prevede dei giorni per le trattative sindacali e altri giorni per la trattativa nei tavoli istituzionali (dura al massimo 75 giorni). Poi si procederà al licenziamento effettivo: nei prossimi tre mesi tutti i dipendenti manterranno posto e stipendio. L’idea è di trovare un soggetto esterno che si faccia carico di gestire i servizi di orchestra e coro. I risparmi conseguenti al licenziamento saranno di circa 3,4 milioni di euro. Il Teatro dell’Opera Il Teatro dell’Opera di Roma è il teatro che a Roma è dedicato all’opera lirica e al balletto: il suo primo nome fu Teatro Costanzi, da quello del suo costruttore e primo gestore, Domenico Costanzi, un imprenditore di origine umbra che si occupava principalmente della costruzione di alberghi. Nel 1874, dopo aver comprato una serie di terreni tra la stazione ferroviaria (allora in costruzione) e via del Corso, Costanzi fece costruire prima l’Hotel Quirinale (su via Nazionale) e poi il teatro collegato all’albergo attraverso un passaggio sotterraneo. Inizialmente il teatro non ebbe molto successo e il figlio di Costanzi (che aveva preso il posto del padre alla sua morte) ne cedette la gestione amministrativa, nel 1907, all’impresario Walter Mocchi. Nel 1926 il Comune di Roma acquistò e assunse la gestione del teatro che divenne “Teatro Reale dell’Opera”. In quegli anni fu completato e ampliato. Fu inaugurato per una seconda volta il 27 febbraio del 1928 e con l’avvento della Repubblica prese il nome attuale: “Teatro dell’Opera”. Nel 1958 fu di nuovo ristrutturato. Nel novembre del 2000 è stata costituita una Fondazione di cui sono soci fondatori lo Stato, il Comune di Roma e la Regione Lazio. La situazione economica I debiti del Teatro, negli ultimi tre anni, sono stati calcolati dal nuovo consiglio d’amministrazione intorno ai 25 milioni di euro. Solo nel 2013 il deficit ha superato i 12 milioni, come risulta dall’ultimo bilancio. La crisi del Teatro (di questo come di molti altri in Italia) si era aggravata con la diminuzione e i tagli degli stanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo, il meccanismo attraverso il quale il governo italiano fornisce sostegno finanziario a enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese del cinema, della musica, della danza e appunto del teatro: tra il 2008 e il 2013 il Teatro dell’Opera avevagià affrontato tagli al personale per 10 milioni di euro (circa 150 dipendenti). Nell’agosto del 2013 era stata approvata la cosiddetta legge “Valore cultura” (legge 112/2013) promossa dall’allora ministro dei Beni e delle Attività culturali Massimo Bray: stabiliva, per le Fondazioni lirico-sinfoniche in stato di crisi, l’accesso a un fondo di 75 milioni di euro a certe condizioni: - presentare entro 90 giorni un piano industriale di risanamento; - ridurre fino al 50 per cento del personale tecnico amministrativo; - interrompere i contratti integrativi. Il Teatro dell’Opera di Roma (430 dipendenti in totale) aveva dunque presentato il suo piano di ristrutturazione aziendale che prevedeva il tagli di una cinquantina di dipendenti e maggiore flessibilità di orari e di prestazioni: questo avrebbe sbloccato oltre 20 milioni di euro di fondi governativi. L’alternativa, prevista sempre dalla legge Bray, era quella di una liquidazione amministrativa coatta. Il piano proposto dal soprintendente Carlo Fuortes era stato accettato dalla maggioranza dei dipendenti (iscritti a Cisl e Uil), ma non dai lavoratori e dalle lavoratrici delle due sigle minoritarie,Cgil e Fials Cisal che sono però la maggioranza nell’orchestra e che rappresentano il 25 per cento dei lavoratori. Il piano di salvataggio era dunque rimasto sospeso: senza le firme di tutti il piano non poteva essere presentato e accettato da Palazzo Chigi (il lavoro in teatro è a prestazione collettiva). Si era anche raggiunto un accordo sindacale a livello nazionale per indire un referendum che si è svolto il 19 settembre: la Fials non aveva partecipato e la Cgil del teatro, contravvenendo agli accordi fatti in precedenza, lo ha boicottato. E tutto questo tra scioperi, spettacoli sospesi, proteste e divisioni interne tra dipendenti sempre più aspre. Il sovrintendente Fuortes, Ignazio Marino e Dario Franceschini La decisione del licenziamento è stata «una scelta molto dura e sofferta» ha commentato il sovrintendente Carlo Fuortes spiegando però che l’alternativa sarebbe stata la chiusura. Il sindaco di Roma Ignazio Marino (PD) ha precisato che alla base della decisione c’è una motivazione economica: «Alla vigilia di Natale del 2013 è stato deliberato l’inizio del risanamento da quel disavanzo disastroso che avevamo trovato al momento del mio insediamento. Poi purtroppo una serie di situazioni hanno determinato una perdita di biglietteria, una fuga degli sponsor che vogliamo invece attrarre. Il doloroso e recente messaggio del maestro Muti ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor. Ci troviamo con un risanamento avviato ma con differenza di entrate di 4,2 milioni di euro per l’anno prossimo». E il ministro della Cultura Dario Franceschini ha detto: « È un passaggio doloroso ma necessario per salvare l’Opera di Roma e ripartire». Il sindacato Marco Piazzai, segretario del sindacato Fials-Cisal del teatro, primo trombone dell’orchestra, ha invece detto che si tratta di un licenziamento ingiustificato e discriminatorio: «Che ci fanno oltre 280 tecnici e amministrativi al Teatro dell’Opera di Roma? In tutto ci sono circa 470 assunti a tempo indeterminato e solo 180 formano l’orchestra e il coro. Parliamo di famiglie di persone che guadagnano 1800-1900 euro al mese per il coro e in media 2000-2100 euro per gli orchestrali, circa 90 a tempo indeterminato». E Paolo Terrinoni, segretario generale della Fistel Cisl di Roma e del Lazio, il sindacato che ha promosso il referendum tra i lavoratori che ha dato parere positivo al piano industriale proposto dal sovrintendente Carlo Fuortes, ha detto: «Ora l’unica strada per i lavoratori sembra essere quella di riunirsi in cooperative, di fatto smembrando l’orchestra e il coro, e permettendo al Teatro di scegliersi i lavoratori. Non si possono esternalizzare i servizi». Nel frattempo, la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta sul Teatro dell’Opera di Roma sulle presunte spese eccessive della della precedente gestione, ovvero quella affidata al predecessore, di Fuortes, il sovrintendente Catello De Martino.
Post n°11801 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Cda decide esternalizzazione di orchestra e coro. Fuortes: 'Deciso per non chiudere' Orchestra e coro licenziati ed esternalizzati. Dopo mesi di agonia, di dissidi interni sul piano di rientro, dopo gli scioperi e la traumatica uscita di scena del maestro Riccardo Muti, è questa la decisione presa dal Cda dell'Opera di Roma per far "rinascere" il teatro. "Una scelta molto dura e sofferta", per dirla con le parole del sovrintendente Carlo Fuortes che però tiene a precisare: l'alternativa era la chiusura. Il sindaco di Roma Ignazio Marino spiega che si tratta di "un percorso mai eseguito prima nel nostro Paese". E il ministro Dario Franceschini si schiera dalla stessa parte: "E' un passaggio doloroso ma necessario per salvare l'Opera di Roma e ripartire". La riunione del Cda arriva a pochi giorni dal vertice tra i soci fondatori dell'Opera - Mibact, Regione Lazio e Comune di Roma - che aveva dato mandato al consiglio di amministrazione di "trovare le soluzioni più adeguate per una rinascita del teatro e a risolvere, alla radice, i problemi di fondo". "Non dimentichiamo che la situazione era diventata talmente insostenibile da costringere pochi giorni fa il Maestro Muti ad andarsene platealmente", sottolinea Franceschini. Ma ad annunciare la linea dura, in una conferenza stampa in Campidoglio, al termine della riunione del cda, è il sindaco Marino: "Alla vigilia di Natale del 2013 è stato deliberato l'inizio del risanamento da quel disavanzo disastroso che avevamo trovato al momento del mio insediamento - ricorda -. Poi purtroppo una serie di situazioni hanno determinato una perdita di biglietteria, una fuga degli sponsor che vogliamo invece attrarre. Il doloroso e recente messaggio del maestro Muti ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor. Ci troviamo con un risanamento avviato ma con differenza di entrate di 4,2 milioni di euro per l'anno prossimo. In una decisione così drammatica questo procedimento coinvolgerà 182 unità di personale su 460, non riguarda gli altri 278". Da questa operazione, stando alle stime di Fuortes, si otterranno 3,4 milioni di risparmi. "Se si organizza tutto nel migliore dei modi dal 1 gennaio il teatro dell'Opera potrebbe aver nuova orchestra e coro - annuncia - che potrebbero essere anche costituiti dai vecchi musicisti, però con una forma contrattuale del tutto diversa: non sarebbero più dipendenti ma sarebbero loro a formare un'orchestra o un coro indipendente". Il modello guarda ad esperienze europee "come la London Symphony Orchestra o i Berliner Philharmoniker". Ma le reazioni all'annuncio non tardano ad arrivare: Orchestrali, coristi e sindacati sono sul piede di guerra. E c'è chi invoca il rispetto dell'art 18. "Siamo pronti a intraprendere tutte le iniziative, possibilmente unitarie con gli altri sindacati, per respingere questa decisione scellerata", afferma il segretario generale della Slc-Cgil di Roma e Lazio, Alberto Manzini. "E' un licenziamento ingiustificato e discriminatorio, c'è un progetto di smantellamento del Teatro dell'Opera - sostiene il primo trombone Marco Piazzai (Fials Cisal) -. E forse Muti l'aveva capito e per questo se n'è andato. Ma siamo pronti a impugnare la decisione". Resta il dubbio se questa decisione potrà o meno essere in qualche modo un apripista. "Non so cosa faranno gli altri sovrintendenti - dice Fuortes -. Noi eravamo in una situazione molto particolare", ma "sono assolutamente convinto che sia un modello sviluppo che darà grandi risultati". A suo parere "le orchestre dei teatri lirici debbano essere considerate l'eccellenza della musica in Italia, formate da artisti, non da impiegati. Qui non dobbiamo pensare all'articolo 18, questa è tutt'altra cosa".
Post n°11800 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
ssr08/10/2014 Giuseppe Tornatore. Cinema, passione, sogno così s’intitola la 33° edizione di Primo Piano sull’Autore che si terrà, come di consueto, ad Assisi dall’1 al 6 dicembre. La rassegna, diretta da Franco Mariotti e promossa dall’associazione culturale Amarcord in collaborazione con il Comune di Assisi, dedica ogni edizione alla rilettura integrale dell'opera di un protagonista che ha segnato la cultura italiana ed internazionale.
Il programma di Primo Piano sull’Autore prevede la proiezione, al cinema Metastasio di Assisi, di tutti i film del regista siciliano Premio Oscar e la tradizionale tre giorni di studi (il 4, 5 e 6 dicembre) con il cineasta, che incontrerà gli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia (4 dicembre) e quelli delle scuole superiori del comprensorio di Assisi (5 dicembre). Il 5 dicembre, Tornatore incontrerà il pubblico al cinema Zenit di Perugia, dopo la proiezione di un suo film. Lo stesso Tornatore sarà il protagonista del convegno del 6 dicembre ad Assisi con storici e critici del cinema e con attori, attrici, produttori e sceneggiatori che hanno collaborato con lui.
Anche quest’anno Primo Piano sull’Autore ospiterà la consueta sezione collaterale 'Dove va il cinema italiano? Oltre la commedia, le nuove proposte', che analizza i nuovi generi del nostro cinema, con proiezioni di film di recente produzione, in contemporanea con l’uscita in sala ma anche vere anteprime sul territorio assisano. La Rassegna si chiuderà infine la sera di sabato 6 dicembre con la consegna della Targa onorifica di Assi
Post n°11799 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
ssr03/10/2014 L’8° edizione della rassegna 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze che raggruppa 10 festival internazionali (29 ottobre-14 dicembre, cinema Odeon) verrà aperta da due film del Festival dei Popoli: Examen d'Etat, del congolese Dieudo Hamadi, uscito quest'anno, eMoi, un noir, del 1959, del grande documentarista Jean Rouch. Due film che parlano dei sogni e delle speranze dei giovani africani, in apertura della mega rassegna dedicata quest'anno al tema del Futuro.
Dal 30 ottobre al 2 novembre apre France Odeon, che dedica un particolare omaggio ad Alain Resnais, con la proiezione del suo ultimo film, Aimer, boire et chanter, con immagini inedite introdotte dalle protagoniste Sabine Azéma e Caroline Silhol. Si prosegue dal 3 al 5 novembre con il Festival del film Etnomusicale e l'anteprima del biopic sulla grande cantante di fado Amalia Rodrigues. Dal 6 all'11 novembre protagonista il Festival Internazionale di Cinema e Donne che ospita a Firenze Micheline Lanctôt, vincitrice a Venezia nell'84 con Sonatine. Il Festival sarà inaugurato dalla sezione Guerriere del genere, dedicato alle registe svedesi anni ’70 portatrici del “linguaggio dell’insubordinazione”.
Lo Schermo dell'Arte Film Festival (12-16 novembre), unico in Italia dedicato al rapporto tra arte contemporanea e cinema, tra gli ospiti internazionali porta Alain Fleischer, che presenta la Naissance d'un musée, racconto dell'apertura nel 2012 del nuovo museo Louvre-Lens nella regione del Pas-de-Calais in Francia. Al Balkan Florence Express (17-20 novembre), da segnalare il film I ponti di Serajevo, film collettivo firmato anche da Jean Luc Godard, presentato a Cannes quest'anno. Ospite del Balkan Jasmila Zbanic, vincitrice a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma, esponente della Nouvelle Vague balcanica, che presenta il suo ultimo film For those who can tell no tales.
Al Florence Queer Festival (21-27 novembre), incentrato sul cinema a tematica LGBTI, ospite Eytan Fox, regista di Yossi and Jagger, che presenta a Firenze il suo ultimo successo: Cupcakes. Il Festival dei Popoli, dopo la grande festa d'apertura, è in cartellone alla 50 Giorni dal 28 novembre al 5 dicembre, con una bella retrospettiva sul documentarista olandese pluripremiato Jos de Putter e tanti documentari da ogni parte del mondo. Il River to River Florence Indian Film Festival (6-12 dicembre) propone quest'anno i registi indiani della generazione 2.0: attesa a Firenze l'anteprima di Diary of an overly Reactive Middle Aged Teenager di Prashant Sehgal, un webcam diary di Saski, aspirante attrice a Mumbai. Dopo i film finlandesi dedicati a tutta la famiglia de La Finestra sul Nord (13 e 14 dicembre), chiude la 50 Giorni, il 14 dicembre sera, il Premio N.I.C.E. Città di Firenze, attribuito al film più votato dal pubblico americano del Festival Nice, che da oltre trent'anni promuove i nuovi registi italiani nel mondo.
Sulla piattaforma MymoviesLive! per 50 giorni, ogni giorno, un film visibile gratuitamente online nella sala virtuale 50 Giorni (www.mymovies.it). Grazie all'accordo con Trenitalia, sconti sui biglietti di viaggio, su Frecce e treni regionali, per chi acquista i biglietti della 50 Giorni (info: www.50giornidicinema.com).
Post n°11798 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Valentina Neri09/10/2014 MANTOVA - E’ stato il filone storico in costume a tenere banco a Mantova. Il cartellone degli Incontri del cinema d’essai ha infatti offerto al pubblico di operatori l’anteprima di Goltzius and the Pelican Company di Peter Greenaway, storia di un incisore del ‘500, e la presentazione del promo di Maraviglioso Boccaccio il nuovo film dei fratelli Taviani liberamente ispirato a cinque novelle del poeta toscano. Nelle immagini prive di dialoghi ma accompagnate da un sottofondo musicale, si scorgono alcuni dei volti più famosi del cinema italiano, quelli di Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Flavio Parenti, Vittoria Puccini, Michele Riondino, Jasmine Trinca, Josafat Vagni, Eugenia Costantini, Rosabell Laurenti Sellers e Lello Arena. Un cast nutritissimo chiamato a impersonare 10 giovani, 7 donne e 3 uomini, che lasciano la Firenze appestata del 1300 e si rifugiano in una villa, dove a turno s'intratterranno narrandosi delle storie. A parlare del film agli esercenti è arrivata la coppia di interpreti Trinca-Scamarcio e uno dei registi, Paolo Taviani, stavolta senza il fratello Vittorio costretto a casa da una piccola indisposizione. “Non mi piace parlare dei film che non sono ancora finiti e questo è attualmente in moviola – ha detto il cineasta, parco di informazioni, come da tradizione – Quando stai montando sei sempre in balia di stati d’animo altalenanti: un giorno va benissimo, un altro tutto il contrario”.
Nelle intenzioni Maraviglioso Boccaccio è un modo per gli autori, anche realizzatori della sceneggiatura, di parlare della peste, intesa come “epidemia di disillusione". "E' una sfida ai colori cupi della peste – ieri come oggi la peste, in varie forme, è dappertutto – contrapporre i colori trasparenti dell’amore, dell’impegno, della fantasia. Poi c’è il caso, come sempre, ma questo renderà più appassionante il nostro racconto”. Un’idea nata anni fa, rimasta nel cassetto in attesa che i tempi fossero maturi. “Questo gruppo di giovani si rifugia in una casa in campagna e diventa una comunità con le proprie regole, cercando così di opporsi alla disperazione – ha precisato Taviani - E’ un’opera che parla soprattutto di passione amorosa”.
Motore del film è la comunità autogestita che oppone la forza dell’amore a tutto il resto: corruzione, morte, il sesso utilizzato solo come strumento per arrivare a qualcosa. Il racconto, insomma, di una rinascita che obbliga a rimettere se stessi e la natura al centro per provare a ripartire, a costruire un futuro nuovo. Una grossa metafora che dietro all’ambientazione e all’epidemia parla in realtà della nostra epoca e delle sue disillusioni.
Girato la scorsa primavera in Toscana, Maraviglioso Boccaccio è prodotto da Cinemaundici e Stemal con Rai Cinema, in coproduzione con Bis Films (Francia), con il sostegno del MiBACT e il contributo di Eurimages.
Post n°11797 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
ssr03/10/2014 E’ un tragico fatto di cronaca del 2001, l’assassinio a colpi di coltello della madre e del fratellino da parte della 16enne Erika e del fidanzato 17enne Omar, che in un primo tempo incolperanno due extracomunitari, ad aver ispirato Cristian Scardigno che ha diretto Amoreodio, liberamente ispirato ai fatti di Novi Ligure. Protagonisti del film sono la giovane Katia, apatica e frustrata, che trascorre le giornate in compagnia del suo ragazzo, Andrea. Quando non è con lui, incontra di nascosto altri ragazzi, guarda video proibiti su internet e litiga continuamente con i propri genitori. La monotonia del piccolo paese in cui vive, la trascina in un vortice di immoralità e trasgressione che, insieme ad Andrea, la porterà ad un tragico epilogo.
“Ho cominciato a pensare ad Amoreodio verso la fine del 2009, lo spunto era un fatto di cronaca nera poi abbandonato per rivolgere le mie attenzioni sugli adolescenti e le loro inquietudini. Nascono così Katia (Francesca Ferrazzo) e Andrea (Michele Degirolamo), coppia di ragazzi incapaci di interagire con l’esterno che li circonda - spiega Scardigno - Estranei al guscio familiare, decidono di vivere ai margini e innalzano un muro che esaspera la loro solitudine e li confina in una terra di nessuno. Ci troviamo di fronte ad una storia di assenze e di mancanze. Sono assenti gli adulti e gli affetti, sono aridi i sentimenti e mancano i rapporti sani e di confronto”.
Il regista non ricerca le cause, non mostra il principio del malessere e non è condizionato dalla spettacolarizzazione o dalla morbosità. “E’ una storia pessimista che comincia in medias res, nel bel mezzo della discesa emotiva agli inferi di Katia, che all’inferno c’è già”. Per Michele Digirolamo "è positivo che il film sia stato scelto anche per essere proiettato nelle scuole perché può rappresentare uno spiraglio, un campanello d'allarme su quelle difficoltà a comunicare che ci sono spesso nelle famiglie". Per Francesca Ferrazzo i mondi virtuali molto frequentati dai ragazzi oggi, infatti, "spesso hanno l'effetto di ingrandire una solitudine che si trascina, perché è molto più semplice scriversi piuttosto che parlarsi". Il film, presentato al Festival di Annecy 2013 dove – Premio per la Miglior Attrice (Francesca Ferrazzo), esce in sala il 9 ottobre distribuito da Underdog Film e nel cast figurano anche Chiara Petruzzelli, Raffaele Buranelli, Lorenzo Mangiapelo, Piergiuseppe Francione, Gianluca Cammisa e Lorenzo Robino.
Post n°11796 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Ang01/10/2014 Esce in sala giovedì 16 ottobre Fango e Gloria, il film diLeonardo Tiberi realizzato in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, inserito nel programma nazionale delle commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, e con il Patrocinio del Ministero della Difesa.
Il film, che celebra i 90 anni dell’Archivio Storico Luce, narra le vicende dei milioni di giovani coinvolti in quel tragico evento, utilizzando come simbolo proprio colui che sarà prescelto per rappresentare l’enorme schiera dei caduti anonimi: il Milite Ignoto. In particolare è la storia di Mario, dei suoi amici e della sua fidanzata. Ragazzi qualunque della piccola borghesia di provincia, entusiasti e pieni di progetti per un futuro che a molti di loro verrà negato. “Fango e Gloria”, oltre a contenere una parte di fiction si avvale di materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce, sottoposti a procedimenti di colorazione e di sonorizzazione per renderne la fruizione ancora più suggestiva e inedita. La Grande Guerra, atroce e assurda, la prima globale, una feroce tempesta d'acciaio che ha devastato l'Europa e che solo in Italia ha spezzato seicentocinquantamila vite e ferito un milione di soldati. La prima guerra di macchine, di uomini e di industrie combattuta da tutti, interventisti e pacifisti, da socialisti e nazionalisti, da analfabeti e grandi intellettuali. “
Tiberi la racconta con uno stile narrativo particolare e inedito. Il film infatti è costruito con fiction e filmati di repertorio che interagiscono continuamente tra loro al punto che il repertorio non rappresenta più, com’è prassi, solo e unicamente il passato, il dato di fatto, la fredda ed inoppugnabile testimonianza dell’accaduto, ma entra ed esce dalla ricostruzione di fantasia sostanziandola del pathos della realtà e imprimendole il marchio della verosimiglianza.
Nel cast Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato, Francesco Martino. Una produzione Baires in associazione con Istituto Luce-Cinecittà, la Regione del Veneto, e in associazione con il Gruppo Banco Desio una distribuzione Istituto Luce - Cinecittà.
Post n°11795 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Dopo quasi dieci anni di attesa finalmente arriva nelle sale il tanto atteso seguito di Sin City. Come nel primo vengono mantenuti inalterati tutti i parametri che avevano reso il suo predecessore una perla del cinema del nuovo millennio, anche se pur mantenendo la qualità estetica, del ritmo del primo, del carattere noir e volendo anche dell'originalità dei dialoghi non resta molto. Come il primo Sin City, anche questo è un mix di episodi tratti dalla graphic novel di Miller, ma questa volta non è rispettato il tempo cronologico, per chiara scelta del regista; tentando di risolvere alcune questioni lasciate aperte nel primo film. Questa storia è ambientata infatti, tranne nell'ultimo episodio prima di "Un’abbuffata di morte".Togliendo gli stereotipi presenti sia nel film sia nella graphic novel, il film è pienamente riuscito grazie alla forza dei personaggi, da Eva Green assolutamente perfetta, come come Brolin e Rourke. Ancora una volta c'è la grande capacità di Rodriguez di riuscire a coinvolgere il pubblico grazie agli eventi e alla sua componente action, anche se nettamente inferiore al primo episodio e in alcuni tratti forse un pò noioso
Post n°11794 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un'Europa sconosciuta. Un'Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell'incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013. NOTE: Presentato al Festival di Venezia 2014 nella sezione Orizzonti.
Post n°11793 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Post n°11792 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Box Office Italia Lucy domina il box office italiano, con un'ottima seconda settimana (1.6 milioni) che permette al film di Luc Besson di sfiorare quota 5 milioni di euro. La migliore delle new entry è Annabelle, che raccoglie quasi 1 milione di euro, mentre delude parecchio le attese Fratelli unici che ottiene 800mila euro ma con un numero di sale a disposizione doppio rispetto all'horror di Warner. Volti nuovi anche a centro classifica: Sin City - Una donna per cui uccidere è quarto con 600mila euro, mentre Boxtrolls si ferma a 400mila euro. Perez. è sesto con poco più di 350mila euro, in coda chiude La trattativa, che incassa meno di 200mila euro. In settimana arrivano Maze Runner, Amore, cucina e curry, I due volti di gennaio, Joe e Il regno d'inverno - Winter Sleep, ma la sensazione è che i tempi di magra siano destinati a continuare ancora per qualche settimana.
Box Office Usa Dopo il peggior settembre degli ultimi anni, il box office americano riparte con un doppio botto: Gone Girl, dopo un'appassionante testa a testa durante il weekend, riesce a spuntarla di un soffio sull'horror Annabelle ma alla fine fanno festa entrambi: 38 milioni contro 37.2 rappresentano due partenze eccezionali. Resistono bene sia The Equalizer - Il vendicatore, arrivato a 64.5 milioni totali che Boxtrolls, che perde solo il 28% rispetto alla (un po' deludente) settimana scorsa. Inizia a scendere piano Maze Runner, arrivato a 74 milioni, mentre l'ultima new entry della settimana è Left Behind che, nonostante sia stato massacrato dalla critica (3% su Rotten Tomatoes) raccoglie quasi 7 milioni in meno di 2000 sale. Prossimo ai saluti Guardiani della Galassia, che svetta a quota 323 milioni (653 nel mondo). La prossima settimana arrivano la commedia Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day, Dracula Untold e The Judge.
Post n°11791 pubblicato il 03 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Post n°11790 pubblicato il 03 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Post n°11789 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Un ricettatore. Un gangster leggendario e depresso. Un pugile squalificato a vita. Un fotografo di matrimoni, ex rapinatore, reduce da un infarto. E un idraulico con il vizio del gioco, che un giorno si ritrova nel caveau di una banca, per via di una perdita della rete fognaria. E si fa venire un'idea... Cinque "irregolari" alle prese con una rapina milionaria. Diffidenti, solidali, infine travolti da un reciproco gioco al massacro. Dove contano soltanto il denaro e la lotta per la sopravvivenza. NOTE: Presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013.
Post n°11788 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Boxtrolls - Le Scatole Magiche è una favola comica ambientata a Cheesebridge, un'elegante cittadina dell'epoca Vittoriana i cui abitanti sono ossessionati dalla ricchezza, dalle classi, e dall'odore del formaggio. Sotto le sue suggestive stradine dimorano i Boxtrolls, degli immondi mostriciattoli che di notte strisciano fuori dalle fogne per rubare ciò che gli abitanti hanno di più caro: i loro figli ed i loro formaggi. O almeno, questa è la leggenda a cui hanno sempre creduto. In realtà, i Boxtrolls sono una comunità sotterranea di eccentrici, stravaganti ed adorabili creature che indossano scatole di cartone riciclato come se fossero gusci di tartaruga. I Boxtrolls hanno anche accolto e cresciuto un orfano umano fin dall’infanzia, insegnandogli a rovistare nei cassonetti, e raccogliere cianfrusaglie, come uno di loro. Quando i Boxtrolls saranno minacciati da un malvagio disinfestatore di parassiti, che tenta disperatamente di guadagnarsi la stima e l’ammirazione degli abitanti di Cheesebridge con la cattura dei Boxtrolls, questa comunità timida ed ingegnosa dal cuore gentile, dovrà fare affidamento sul ragazzo adottato e su una giovane ricca ed avventurosa, per collegare il loro mondo con quello degli umani, e sperare in un cambiamento - e tanto formaggio. - DATA USCITA: 02 ottobre 2014
- GENERE: Animazione, Commedia, Avventura, Family
- ANNO: 2014
- REGIA: Graham Annable, Anthony Stacchi
- SCENEGGIATURA: Irena Brignull, Adam Pava
- ATTORI: Elle Fanning, Simon Pegg, Toni Collette, Ben Kingsley, Isaac Hempstead-Wright, Nick Frost
- PRODUZIONE: Laika Entertainment
- DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
- PAESE: USA
- DURATA: 100 Min
- FORMATO: 2D e 3D
NOTE: Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2014.
Post n°11787 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
I registi Robert Rodriguez e Frank Miller tornano a collaborare per portare il graphic novel Sin City sul grande schermo con Sin City: Una Donna Per Cui Uccidere. Tessendo insieme due delle classiche storie di Miller con nuovi racconti, i cittadini più incalliti della città si scontrano con alcuni degli abitanti più famigerati. “Una Donna Per Cui Uccidere”: Anni prima di “Un’abbuffata di morte”, Dwight McCarthy (Josh Brolin) lotta con i suoi demoni interiori e cerca di mantenere il controllo fino a quando non ritorna il suo primo amore, Ava Lord, che gli chiede aiuto per sfuggire alle grinfie del suo violento marito, il milionario Damien Lord (Marton Csokas) e della sua enorme guardia del corpo Manute (Dennis Haysbert). Tuttavia, un innamorato Dwight scoprirà presto che levere intenzioni di Ava sono più sinistre di quanto sembrino.
“Solo un altro sabato sera”: La sera in cui John Hartigan incontra Nancy in “Quel bastardo giallo”, Marv (Mickey Rourke) riprende conoscenza mentre è sulla statale che domina i Projects, circondato da giovani morti e incapace di ricordare come ci è arrivato.
“Quella lunga, brutta notte” (storia originale) Johnny (Joseph Gordon-Levitt), un presuntuoso giocatore d’azzardo, trucca una missione per sconfiggere al suo stesso gioco il cittadino più malvagio di Sin City. Sfortunatamente se la prende con l’uomo sbagliato e gli eventi prendono una piega peggiore. La sua missione viene in qualche modo deviata quando incontra una giovane stripper di nome Marcy (Julia Garner).
“La grossa sconfitta” (storia originale) Ambientata dopo il suicidio di John Hartigan (Bruce Willis) alla fine di “Quel bastardo giallo”, la storia si concentra su una più temprata Nancy Callahan (Jessica Alba) che cerca di superare la sua morte mentre pianifica l’omicidio del Senatore Roark (Powers Boothe). - DATA USCITA: 02 ottobre 2014
- GENERE: Azione, Poliziesco, Thriller, Fantasy
- ANNO: 2014
- REGIA: Robert Rodriguez
- SCENEGGIATURA: Frank Miller, William Monahan
- ATTORI: Rosario Dawson, Mickey Rourke, Bruce Willis,Eva Green, Jessica Alba, Jaime King, Josh Brolin,Michael Madsen, Clive Owen, Jamie Chung, Joseph Gordon-Levitt, Julia Garner, Juno Temple, Ray Liotta,Jeremy Piven, Christopher Meloni, Dennis Haysbert,Crystal McCahill
Post n°11786 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
"Perez." è un avvocato d'ufficio. Poteva essere un grande uomo di legge, ma la paura lo ha fregato. Ha sempre considerato la sua condizione mediocre un efficace "riparo dall'infelicità". Quando il pericolo si insinua in casa sua, scopre fatalmente che non è così. Incalzato dagli eventi, nello strenuo tentativo di difendere la vita di sua figlia, infrange ogni regola. E ogni legge. - FOTOGRAFIA: Ferran Paredes
- PRODUZIONE: O' Groove, O' Groove
- DISTRIBUZIONE: Medusa Film
- PAESE: Italia
- DURATA: 94 Min
NOTE: Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2014.
Post n°11785 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Di cosa si parla quando si parla di trattativa? Delle concessioni dello stato alla mafia in cambio della cessazione delle stragi? Di chi ha assassinato Falcone e Borsellino? Dell'eterna convivenza fra mafia e politica? Fra mafia e chiesa? Fra mafia e forze dell'ordine? O c'è anche dell'altro? Un gruppo di attori mette in scena gli episodi più rilevanti della vicenda nota come trattativa stato mafia, impersonando mafiosi, agenti dei servizi segreti, alti ufficiali, magistrati, vittime e assassini, massoni, persone oneste e coraggiose e persone coraggiose fino a un certo punto. Così una delle vicende più intricate della nostra storia diventa un racconto appassionante. - DISTRIBUZIONE: BIM
- PAESE: Italia
- DURATA: 108 Min
NOTE: Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2014.
Post n°11784 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da Ladridicinema
Pietro (Raoul Bova) è un uomo affermato che non sa più come si ama, Francesco (Luca Argentero) è un eterno ragazzino che non ha mai amato. Sono fratelli, ma hanno passato tutta la vita a desiderare di essere figli unici. Un incidente fa perdere completamente la memoria a Pietro: ora è come un bambino. La sua ex moglie Giulia (Carolina Crescentini) sta per risposarsi e non ne vuole sapere di lui, così Francesco è costretto a portarselo a casa e, per la prima volta, a fare la parte dell’adulto. Ha inizio una folle convivenza le cui punte tragicomiche si svolgono davanti agli occhi di Sofia (Miriam Leone), la vicina di casa giovane, bella ma soprattutto irritata dalla superficialità di maschio alfa con la quale Francesco cerca di rieducare il fratello. Per lei “l’amore è l’unica cosa che non dipende dai punti di vista”, mentre per Francesco il punto di vista è uno solo: l’amore non esiste… Ma il giorno in cui Pietro, uscendo di casa, incontra lo sguardo di una ragazza che gli fa battere il cuore, scopriremo che anche quando si è dimenticato tutto, non si può dimenticare chi si è amato veramente. - FOTOGRAFIA: Fabrizio Lucci
- MONTAGGIO: Alessio Doglione
- MUSICHE: Paolo Buonvino
- PRODUZIONE: Una produzione Luxvide con Rai Cinema . Prodotto da Matilde e Luca Bernabei.
- DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
- PAESE: Italia
- DURATA: 89 Min
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il 28/03/2022 alle 11:57
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il 15/10/2020 alle 16:34
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il 13/11/2019 alle 16:33
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Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45