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Messaggi del 13/01/2014

 

"Nebraska" film della critica da cinecittà news

Post n°10929 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Cr. P. 08/01/2014 Nebraska di Alexander Payne, distribuito in Italia da Lucky Red dal 16 gennaio, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Sncci. Il film ha ricevuto il premio per la miglior interpretazione maschile, attribuito all'attore Bruce Dern, all'ultimo Festival di Cannes.

 
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Golden Globe per La grande bellezza

Post n°10928 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Ang13/01/2014
La grande bellezza di Paolo Sorrentino conquista il Golden Globe come Miglior film straniero. L’Italia non ne vinceva uno dal 1989 (per Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore). Si tratta naturalmente di un passo importante nel cammino verso l’Oscar. “Grazie Italia, questo è un paese strano, ma bellissimo – ha commentato Sorrentino ritirando il premio –  Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità".

Organizzato da 71 anni a questa parte dall'Hollywood Foreign Press Association, il Golden Globe è tradizionalmente considerato buon indicatore di cosa succederà fra un mese e mezzo quando la stagione dei premi si concluderà con l'assegnazione degli Oscar (il 2 marzo). Possono incrociare le dita Matthew McConaughey, che ha vinto il premio al migliore attore drammatico per Dallas Buyers Club, e Leonardo Di Caprio, vincitore dell'analogo premio nella categoria migliore attore brillante per la sua interpretazione nel film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street. Fra le attrici hanno vinto Amy Adams, migliore attrice brillante per American Hustle, e Cate Blanchett, migliore attrice drammatica per la sua interpretazione in Blue Jasmine di Woody Allen, a cui è andato il premio alla carriera Cecile B. DeMille. Come di consueto Allen non era presente e a ritirare per lui il riconoscimento è stata Diane Keaton. American Hustle è stato il film che ha vinto di più, aggiudicandosi anche la statuetta alla migliore attrice non protagonista, Jennifer Lawrence, mentre il Globo d'oro al miglior regista è andato ad Alfonso Cuaron, che ha diretto Sandra Bullock e George Clooney in Gravity. I giornalisti della Hfpa premiano anche la televisione e a vincere sono statiBreaking Bad, miglior serie drammatica, e Brooklyn Nine-Nine, miglior serie brillante.

 
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Golden Globe a Paolo Sorrentino per il film “La grande bellezza” da la stampa

Post n°10927 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Il regista premiato per il miglior film straniero: «Grazie Italia, questo è un Paese ben strano ma bellissimo»
Miglior film drammatico «12 anni schiavo», miglior commedia «American Hustle»

Sorrentino in posa con il Golden Globe vinto per “La grande bellezza”

«La grande bellezza» continua la sua marcia trionfale e dopo i tanti premi nazionali ed europei si aggiudica il Golden Globe per il miglior film straniero. Era dal 1989 (con «Nuovo Cinema Paradiso» di Giuseppe Tornatore) che l’Italia non vinceva i premi della stampa straniera a Hollywood, il film di Paolo Sorrentino con un magnifico Toni Servillo ha rotto l’incantesimo. Un buon auspicio in vista degli Oscar, per cui «La grande bellezza» ha già superato il primissimo ostacolo, rientrando nella selezione di 9 film che giovedì si ridurrà alla «cinquina» di titoli che si contenderanno il premio il 2 marzo prossimo. 

 

«Grazie Italia, questo è davvero un Paese ben strano ma bellissimo» ha detto un Paolo Sorrentino visibilmente commosso. «Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità». La storia di Jep Gambardella (Toni Servillo), il disincantato giornalista mondano che fa da cicerone allo spettatore tra le meraviglie e la decadenza della Capitale, aiutato da comprimari di lusso come Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, riporta così il nostro Paese a sperare, quanto meno nel suo cinema. Sorrentino non se lo aspettava: «Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Ero seduto accanto a Bono (che ha vinto il premio per la miglior canzone con «Ordinary love» per il film «Mandela») che si è mostrato molto felice del fatto che avesse vinto il nostro film»».  

 

In generale quest’anno ai Golden Globes hanno trionfato film tratti da storie vere. A ottenere più premi infatti è «American Hustle - L’apparenza inganna», di David O’Russell, in categoria come migliore commedia, mentre nella categoria miglior film drammatico vince «12 years a slave» di Steve McQueen. Il primo racconta in modo romanzato l’operazione Abscam, creata dall’F.B.I. negli Anni 70 per indagare sulla corruzione nel Congresso degli Stati Uniti d’America, il secondo è tratto dall’autobiografia di Solomon Northup, talentuoso violinista di colore rapito e costretto a lavorare nei campi della Louisiana. 

 

Storia vera anche quella di «The Wolf of Wall Street» di Martin Scorsese, sull’ascesa e il declino di Jordan Belfort, broker spregiudicato a Wall Street, per cui Leonardo Di Caprio è stato premiato come miglior attore brillante e quella di «Dallas Buyers Club» per cui vincono Matthew McConaughey come protagonista drammatico nei panni di un cowboy malato di Aids e Jared Leto non protagonista . «Non avrei mai pensato di essere definito un commediante», ha ironizzato Di Caprio nel ricevere il premio, prima di ringraziare Scorsese e definirlo «uno dei più grandi filmaker di tutti i tempi». La divisione tra dramma e commedia, tradizionale nell’assegnazione dei Golden Globes, infatti, qualche volta ottiene esiti paradossali.  

 

Fra le donne doppietta delle attrici di «American Hustle»: Amy Adams, come miglior protagonista e Jennifer Lawrence come non protagonista. Cate Blanchett è la migliore attrice drammatica per «Blue Jasmine» di Woody Allen, a cui è andato il premio alla carriera Cecil B. DeMille. Come di consueto Allen non era presente e a ritirare per lui il riconoscimento è stata Diane Keaton. Il Globo d’oro al miglior regista è andato ad Alfonso Cuaron, che ha diretto Sandra Bullock e George Clooney in«Gravity». 

 

 

I giornalisti della Hfpa premiano anche la televisione e quest’anno a vincere per il dramma è una serie sperimentata come «Breaking Bad»(alla sua terza candidatura), storia di un professore di chimica che diventa narcotrafficante, anche premio al protagonista a Bryan Cranston. A sorpresa, per la commedia, vince «Brooklyn Nine-Nine», alla sua prima stagione: serie su un improbabile detective di polizia newyorkese e il suo capitano apertamente gay, al debutto nelle nomination così come il protagonista, Andy Samberg, che si porta a casa l’ambito premio come miglior attore brillante.  

 

Miglior miniserie « Behind the Candelabra » di Steven Soderberg, storia della vita del noto pianista di Las Vegas, Liberace, incarnato da Michael Douglas affiancato dal suo giovane amante, Matt Damon. Entrambi si disputavano la candidatura di miglior attore: alla fine il premio è andato a quello più esperto, Douglas, che sfoggia il solito understatement: «Ho vinto semplicemente perché avevo più scene».  

 

 
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Golden Globe, trionfa il film di Sorrentino «La grande bellezza» vince premio stampa estera da l'unità

Post n°10926 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

PAOLO SORRENTINO GOLDEN GLOBE 640 REU
«La grande bellezza» di Paolo Sorrentino trionfa ai 71esimi Golden Globes e si aggiudica il premio come miglior film in lingua straniera. «Dodici anni schiavo» di Steve McQueen e «American Hustle - L'apparenza inganna» di David O. Russell vincono rispettivamente come miglior film drammatico e miglior commedia o musical. E quest'ultimo si aggiudica anche altri due premi in campo femminile con Amy Adams, migliore attrice protagonista di commedia e Jennifer Lawrence, miglior attrice non protagonista, che si rivela sempre di più una delle giovanissime star più interessanti di Hollywood. 




Il riconoscimento a Sorrentino è un passo in più verso gli Oscar, le cui nomination saranno annunciate il 16 gennaio. Il film con Toni Servillo ha infatti battutto durissimi avversari come «Il sospetto», «La vita di Adele», trionfatore a Cannes, «Il passato» e «The Wind Rises». «Grazie Italia, questo è un Paese davvero strano ma bellissimo» ha detto il regista ritirando il suo importantissimo Globo. In campo maschile, come miglior attore di commedia ha vinto Leonardo DiCaprio per l'ultimo film din Martin Scorsese «The Wolf of Wall Street», mentre Matthew McConaughey, è stato premiato come migliore attore drammatico per «Dallas Buyers Club», stesso titolo per cui Jared Leto ha vinto come miglior attore non protagonista. 

La bravissima Cate Blanchett si è aggiudicata il Golden Globe come migliore attrice drammatica per la sua interpretazione in «Blue Jasmine» di Woody Allen. Per la regia, il premio è andato ad Alfonso Cuaron per «Gravity», e quello per la sceneggiatura a «Her» di Spike Jonze. Premio per la miglior colonna sonora a Alex Ebert per «All Is Lost» e a «Mandela: Long Walk to Freedom» (Ordinary Love) quello per la miglior canzone. Il cartoon campione d'incassi «Frozen - Il regno di ghiaccio» ha stravinto come miglior film d'animazione. Infine, in campo tv, tra i vari premi anche quelli a «Breaking Bad» come miglior serie drama, «Brooklyn Nine-Nine» miglior commedia e «Dietro i candelabri», miglior miniserie e miglior attore Michael Douglas.


RED CARPET ALLAGATO 
Un mini-disastro della vigilia ha rischiato di rovinare la festa per la 71esima edizione dei Golden Globes, i premi assegnati dalla stampa straniera di Hollywood, che hanno visto trionfare come migliore pellicola straniera 'La grande bellezzà di Paolo Sorrentino. Una porzione del tappeto rosso che, di regola, accompagna tutti gli sfavillanti galà di Hollywood si è allagato poche ore prima dell'inizio dello spettacolo a causa del malfunzionamento di un estintore. Le foto del disastro hanno inondato Instagram. Sono dovuti intervenire i pompieri di Beverly Hills che, insieme allo staff del Beverly Hilton Hotel che ospita la cerimonia, hanno tagliato parte del 'red carpet' sostituendola con una nuova porzione.

 
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