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Messaggi del 27/01/2014

 

Rush

Post n°11016 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Ron Howard porta al cinema la grande rivalità tra Niki Lauda e James Hunt, che ha caratterizzato la formula 1 degli anni '70.

I due s'incontrano per la prima volta sui circuiti di Formula 3. Uno è razionale, serio, non particolarmente simpatico, e un genio dei motori; l'altro è un playboy, che si gode ogni giorno come se fosse l'ultimo. La loro rivalità divenne storica. Due grandi personaggi che se le davano di santa ragione, ma che alla fine si rispettavano. C'era profonda umanità e rispetto, che dovrebbe essere di esempio a tanti pseudo campioni di oggi.

Sicuramente fare un film sulla formula 1 e specificamente su due piloti con tutte le sfaccettature del caso non è semplice. Non poteva certo bastare la sceneggiatura, pur se ottima di Peter Morgan, giù autore per Howard della sceneggiatura di Frost/Nixon, per spiegare bene questa accesa lotta, oltre che l'affacciarsi nella vita privata dei due.

Fondamentali per la riuscita del film sono state le interpretazioni di Daniel Bruhl, Lauda; e Chris Hemsworth, Hunt; oltre che l'estremo realismo realizzato sia a livello di costumi, trucco e acconciature sia a livello di locations. Senza contare le auto, anch'esse dell'epoca. I due attori sono riusciti in tutto a caratterizzare i due piloti, dagli sguardi, ai gesti, ai movimenti.

Le stesse corse sono state girate fedelmente dal vivo nel Regno Unito, in Germania e in Austria. Lo stesso tremendo incidente di Lauda al Nurburgring è realizzato in maniera perfetta. E cosa dire dell'ultima corse in Giappone.

La storia reale del resto basta da sola a fare il film tra l'accesa rivalità e le vicende drammatiche di quegli anni. La grande abilità di Howard è quella di far rivivere quei momenti con grande intensità, come se fossimo lì ad assistere creando suspance. Si passa da una prima parte del film maggiormente descrittiva ad una seconda piena di adrenalina.

Un film che potrebbe far appassionare anche chi non ama la F1, grazie alla capacità del regista americano di trasmettere la passione dei due piloti. In chiusura però ci dice anche che la vera sfida, ognuno dei due l'ha vinta con sè stesso. 

Voto finale: 4+/5

Rush
(Rush)

Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring.

  • PRODUZIONE: Cross Creek Pictures, Egoli Tossell Film, Exclusive Media Group
  • DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
  • PAESE: USA
  • DURATA: 123 Min

 
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La nuova stagione di 24 da Il post

Post n°11015 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news, novità, tv

2014 Winter TCA Tour - Day 5

Inizia il 5 maggio, gli autori dicono che si potrà guardare senza aver visto le precedenti: è una vecchia e apprezzata serie tv esemplare di un periodo storico ben preciso
14 gennaio 2014

Lunedì 13 gennaio Kiefer Sutherland e il produttore esecutivo Howard Gordon hanno presentato la nuova stagione e hanno risposto a un po’ di domande durante una conferenza stampa a Pasadena, in California: non è stato presentato alcun filmato in anteprima, dato che le riprese devono ancora iniziare e gli sceneggiatori stanno finendo di scrivere. La storia sarà ambientata a Londra, quattro anni dopo gli eventi raccontati nel Day 8, l’ottava stagione, che si era conclusa con una fuga di Jack Bauer.

(seguono spoiler minimi, ma proprio minimi)

Jack sarà affiancato da un personaggio femminile, interpretato da Yvonne Strahovski, un’agente della CIA che lo cerca da quattro anni per arrestarlo. Tra le novità che riguardano i personaggi c’è il ritorno di Audrey Raines (interpretata da Kim Raver), che avevamo lasciato alla fine della sesta stagione, e di suo padre, l’allora Segretario alla Difesa James Heller (William Devane), diventato nel frattempo presidente degli Stati Uniti. I produttori hanno detto che sarà possibile guardare l’ultima stagione senza aver obbligatoriamente visto le precedenti.

Qualche anno fa si cominciò a pensare all’idea di un film tratto dalla serie: ne è stato fatto uno per la televisione nel 2008, 24: Redemption, collocato temporalmente tra la sesta e la settima stagione e narrato anch’esso in tempo reale, ma sul film vero e proprio sono circolate solo molte voci nel corso degli ultimi anni. Durante la conferenza stampa Kiefer Sutherland ha detto che l’idea del film è sempre valida e che se la nuova stagione andrà bene aumenteranno le possibilità di realizzarlo.

24 è considerata una delle serie tv che ha avuto l’impatto più forte nella cultura popolare statunitense, tra le più recenti: non solo per la grande qualità di scrittura almeno delle prime quattro stagioni, ma anche perché iniziò ad andare in onda nel novembre del 2001, pochi mesi dopo gli attentati dell’11 settembre, in pieno clima da ansia e paura del terrorismo. La serie ha più volte provocato discussioni approfondite sulle politiche antiterrorismo tra editorialisti, esperti e presidenti degli Stati Uniti, ed è considerata esemplare di un periodo storico americano ben preciso.

 
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24: Live Another Day, ecco perché Chloe sarà diversa da come la conoscevamo da comingsoon

Post n°11014 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

27 gennaio 2014

Poster

 

Due settimane fa, parlando di 24: Live Another Day, la star Kiefer Sutherland aveva anticipato che il suo personaggio, lo smascheratore di terroristi Jack Bauer, e la sua storica spalla Chloe O’Brian (Mary Lynn Rajskub) hanno smesso di essere in buoni rapporti, “a causa di una serie di circostanze”.

Più accuratamente, quella nella quale ci imbatteremo nella miniserie sarà una Chloe molto diversa da come la conoscevamo e l’avevamo lasciata in 24. Il suo atteggiamento, anche  anti-governativo, sarà in larga parte il contraccolpo di una gravissima perdita. Rajskub ha rivelato infatti a TV Guide che Chloe sta facendo i conti con la perdita del suo bambino.

“Si sente responsabile per quello che è successo, perché è stato il risultato dei segreti che conosce”, ha detto Rajskub. A causa di questo, Chloe sarà una donna differente, sia mentalmente sia fisicamente. “È danneggiata, incasinata e affranta”, ha aggiunto l’attrice. “Stiamo parlando di acconciatura e trucco per trovare il suo nuovo aspetto. Sarà estremo, ma sarà ancora Chloe”.

 
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La ladra di libri che sfidò il nazismo da cinecittà news

Post n°11013 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Cristiana Paternò27/01/2014
Come una ragazzina analfabeta si innamora dei libri al punto da diventare una scrittrice mentre nelle piazze della Germania si accendono roghi dei volumi proibiti (persino il fantascientifico L’uomo invisibile di H.G. Wells) e in Europa si sta per consumare una delle più grandi tragedie dell’umanità: l’Olocausto. È la trama, a grandi linee, di un best seller internazionale, “La bambina che salvava i libri”, dell’australiano Markus Zusak (Frassinelli lo riporta in libreria il 25 febbraio), ora diventato un film, Storia di una ladra di libri, che sarà in sala il 27 marzo con la Fox. 

La giovanissima Liesel viene affidata dalla madre, troppo povera per mantenerla, a una coppia di una certa età e senza figli, Hans e Rosa Hubermann. Lui è un imbianchino dal cuore d'oro con la passione per la fisarmonica, lei una lavandaia dai modi bruschi. Liesel viene presa in giro dai compagni di scuola perché è analfabeta, eppure l’oggetto che le sta più a cuore è proprio un libro, "Il manuale del becchino", che ha rubato durante il funerale del suo fratellino minore. Ma sarà l’incontro con un giovane ebreo a cui i coniugi Hubermann danno rifugio nella loro cantina, a far fiorire la sua istintiva passione per la lettura. 

Diretto dal britannico Brian Percival (noto per la serie tv Downtown Abbey) e scritto da Michael Petroni(Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero), il film è interpretato da due veterani della scena, comeGeoffrey Rush (Il discorso del re, La migliore offerta) ed Emily Watson, e dalla tredicenne Sophie Nélisse(vista in Monsieur Lazhar), che racconta di averci pensato su parecchio prima di accettare la parte. “All'inizio non mi interessava molto fare questo film, faccio ginnastica da quando ho 4 anni e la mia massima aspirazione è andare alle Olimpiadi. Ma piano piano mi sono appassionata al personaggio e alla storia e alla fine, tra il film e la ginnastica, ho scelto il film. Facendolo ho imparato tantissimo sull'Olocausto, un argomento di cui, come molti miei coetanei, sapevo poco o nulla. Avevo letto il libro "La valigia di Hana" in prima media, avevo visto un documentario sui lager, mentre mi preparavo al ruolo ho recuperato i film più famosi, come Schindler’s List, Il pianista e La vita è bella. E poi mia nonna è nata in Belgio durante la seconda guerra mondiale”. 

Emily Watson non ha avuto difficoltà a calarsi nel ruolo di Rosa: “Recitare qualcuno che è poco attraente e sgradevole è come indossare una maschera dietro cui puoi lasciarti andare… Anche se a metà riprese ero un po' pentita di aver accettato, alla fine sono stata felice. Per me è stata l’occasione di studiare la storia e capire dal punto di vista di una piccola vicenda la situazione generale. Rosa è una donna arrabbiata e frustrata, che si trova in una condizione comune a molti in quell'epoca buia. Dopo la prima guerra mondiale dilagava la disoccupazione, la povertà e la tristezza e si cercava un capro espiatorio. Così sarebbe potuta diventare dei nazista anche lei, ma aveva accanto a sé un uomo dalla forte tempra morale e insieme riuscirono a prendere una decisione giusta e coraggiosa, quella di salvare un ebreo”. 

Brian Percival si dice “colpito dal potere di questa storia raccontata in modo diverso rispetto ad altri film. Mi interessava mostrare lo spirito indomabile di questa ragazzina che riesce ad affrontare le avversità, ma volevo farlo con leggerezza, senza dare la sensazione di imporre al pubblico un’emozione o un punto di vista. Questo è particolarmente importante quando si comunica con gli adolescenti, che appena sentono puzza di lezione, scappano. Con loro è fondamentale suggerire degli argomenti e poi lasciare che siano loro a volerne sapere di più. Anche per questo non voglio che Storia di una ladra di libri sia descritto come un film sull'Olocausto, anche se fa capire bene come il regime nazista abbia influito sulla vita delle persone comuni: alcuni aderirono al nazionalsocialismo pensando che fosse una cosa buona per loro o per la Germania, altri lo fecero semplicemente per paura, altri ancora si ribellarono mettendo a repentaglio la propria vita, come i protagonisti del film”. Ma Percival spiega anche di essere stato affascinato dalla vicenda di una ragazzina che, pur non avendo alcuna prospettiva futura, riesce a salvarsi in modo creativo. “Io stesso vengo da una famiglia umile e quando sono andato alla scuola d’arte con la passione per il cinema ho conosciuto persone che mi hanno insegnato a guardare il mondo in modo diverso, soprattutto attraverso i libri. Per questo mi sento vicino a Liesel”. Emily Watson, l’indimenticabile Bess delle Onde del destino, aveva già recitato con Geoffrey Rush, in Chiamami Peter. “Anche in quel caso eravamo marito e moglie. Siamo molto affiatati e condividiamo lo stesso senso dell'umorismo. Così ho potuto maltrattarlo senza che si offendesse. Rosa è una donna che non vive nel presente, perché continua a pensare come dovrebbero essere le cose. Ma quando il ragazzo ebreo bussa alla sua porta, comincia a svegliarsi e il suo cuore si apre, arriva quasi a esprimere i suoi sentimenti… quasi”. 
Girato negli studi di Babelsberg dove è stata ricostruita la Himmelstrasse, la Via del Paradiso dove è ambientata la vicenda, Storia di una ladra di libri ha una candidatura all'Oscar per la colonna sonora di John Williams, il fedele collaboratore di Steven Spielberg qui in “libera uscita”. 

 
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Grammy Awards 2014, i vincitori – Trionfano i Daft Punk da il fatto quotidiano

Post n°11012 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: musica, news

Il duo parigino ha portato a casa cinque premi, tra cui quello per l'album dell'anno - per Random Access Memories - e per il Record of the Year - per il tormentone Get Lucky. L'altro protagonista della serata il rapper Macklemore. La neozelandese Lorde premiata per la canzone dell'anno e quello per la migliore performance pop con il brano Royals
Grammy Awards 2014, i vincitori – Trionfano i Daft Punk

Sono stati i Daft Punk i protagonisti assoluti della 56esima cerimonia di premiazione dei Grammy Awards. Il duo parigino ha portato a casa cinque premi, tra cui quello per l’album dell’anno – perRandom Access Memories – e per il Record of the Year – per il tormentone Get LuckyUn trionfo su tutta la linea da dividere solo un po’ con l’altro protagonista della serata: il rapperMacklemore, vincitore di quattro Grammy e rivelazione della serata.

Tra gli altri vincitori, la neozelandese Lorde che ha portato a casa l’ambito premio per la canzone dell’anno e quello per la migliore performance pop con la canzone RoyalsBruno Mars, premiato per il miglior album Pop; i redivivi Black Sabbath per la migliore performance metal con God is dead?, i Led Zeppelin per il miglior album rock, Paul McCartney per la migliore canzone rock conCut me some slack. 

La notizia più importante della serata, però, è la totale assenza di premi per le signore del Pop più commerciale: Katy Perry, Madonna, Beyonce, Lady Gaga, Britney Spears e compagnia, per una volta hanno dovuto cedere la scena ad altri generi musicali di solito relegati in secondo piano.

Ma il pop si è preso la rivincita per quel che riguarda le esibizioni live sul palco dei Grammy, a cominciare dal duetto tutto in famiglia di Beyonce e Jay Z che ha aperto la serata. Kay Perry, invece, ha scelto di esibirsi in un’atmosfera cupa da caccia alle streghe, con tanto di rogo finale.

La stagionata Madonna, che non è mica scema e sa sempre verso dove soffia il vento, è salita sul palco con Macklemore & Ryan Lewis per cantare l’inno gay-friendly Same Love. Durante l’esibizione, inoltre, l’attrice e cantante Queen Latifah ha officiato 34 matrimoni (gay e etero) sul palco. Attesissima era l’esibizione di Paul McCartney e Ringo Starr, ma la verità è che il batterista ha semplicemente fatto da tappezzeria mentre sir Paul cantava Queenie Eye, pezzo del suo ultimo album. Divertente e bizzarro il duetto tra Robin Thicke e i Chicago, costretti a suonare l’altro tormentone dell’anno: Blurred LinesMa le esibizioni più osannate dal pubblico sono state senza dubbio quelle dei Daft Punk, con un medley adrenalinico dei loro successi, e di Lorde, la giovane neozelandese ormai diventata fenomeno planetario. 

Anche quest’anno, la grande festa della musica va in archivio. E dopo tanti anni di trionfi pop, per gli amanti degli altri generi c’è uno spiraglio di luce in fondo al tunnel commerciale. Durerà?

 
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Di Caprio e Scorsese surclassano la concorrenza

Post n°11011 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia 
In Italia la coppia Di Caprio/Scorsese fa il vuoto con The Wolf of Wall Street, che nonostante la durata (3 ore, ergo uno spettacolo in meno ogni giorno ed il divieto ai minori di 14 anni), surclassa la concorrenza e vola in testa con ben 3.8 milioni di euro e con una media per sala notevolissima. New entry al secondo posto per Tutta colpa di Freud, che raccoglie 2 milioni di euro. Altra new entry a completare il podio: A spasso con i dinosauri, catastrofico in America, incassa 1.6 milioni di euro: una buona partenza. Scendono i film in testa la settimana scorsa: Il capitale umano arriva a 4.5 milioni, The Counselor tocca i 2.7 e Un boss in salotto si conferma miglior italiano di inizio anno con 11.8 milioni. Anche peggio va Last Vegas, appena sopra i 400mila euro. La prossima settimana arrivano La gente che sta beneIl segnatoI segreti di Osage CountyHerculesDallas Buyers Club eBelle & Sebastien (ve lo ricordate il cartone animato?). 

Box Office Usa 
In America weekend di magra, con tutti i film della top ten che perdono quasi metà degli incassi e una sola new entry, piuttosto deludente. In testa resiste la commedia Ride Along, prima sorpresa di stagione, che vola a 75 milioni di dollari, mentre l'ottimo Lone Survivor è oramai prossimo a superare i 100 milioni. Bene anche l'animato The Nut Job, mentre l'immortale Frozen è a quota 347 milioni di dollari: una dato che sommato agli incassi del resto del mondo porta il film a ben 810, in lotta con Lo Hobbit (837) e The Hunger Games (855) per la terza piazza nella classifica globale del 2013. Non ingrana Jack Ryan, ancora peggio parte I, Frankenstein, che raccoglie appena 8 milioni. In coda tutti i film "da Oscar" con American Hustle a quota 129 e The Wolf of Wall Street prossimo a superare quota 100. La prossima settimana arrivano il dramma Labor Day con Kate Winslet e la commedia romantica That Awkward moment con Zac Efron

 
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Di Caprio e Scorsese surclassano la concorrenza

Post n°11010 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 

Box Office Italia 
In Italia la coppia Di Caprio/Scorsese fa il vuoto con The Wolf of Wall Street, che nonostante la durata (3 ore, ergo uno spettacolo in meno ogni giorno ed il divieto ai minori di 14 anni), surclassa la concorrenza e vola in testa con ben 3.8 milioni di euro e con una media per sala notevolissima. New entry al secondo posto per Tutta colpa di Freud, che raccoglie 2 milioni di euro. Altra new entry a completare il podio: A spasso con i dinosauri, catastrofico in America, incassa 1.6 milioni di euro: una buona partenza. Scendono i film in testa la settimana scorsa: Il capitale umano arriva a 4.5 milioni, The Counselor tocca i 2.7 e Un boss in salotto si conferma miglior italiano di inizio anno con 11.8 milioni. Anche peggio va Last Vegas, appena sopra i 400mila euro. La prossima settimana arrivano La gente che sta beneIl segnatoI segreti di Osage CountyHerculesDallas Buyers Club eBelle & Sebastien (ve lo ricordate il cartone animato?). 

Box Office Usa 
In America weekend di magra, con tutti i film della top ten che perdono quasi metà degli incassi e una sola new entry, piuttosto deludente. In testa resiste la commedia Ride Along, prima sorpresa di stagione, che vola a 75 milioni di dollari, mentre l'ottimo Lone Survivor è oramai prossimo a superare i 100 milioni. Bene anche l'animato The Nut Job, mentre l'immortale Frozen è a quota 347 milioni di dollari: una dato che sommato agli incassi del resto del mondo porta il film a ben 810, in lotta con Lo Hobbit (837) e The Hunger Games (855) per la terza piazza nella classifica globale del 2013. Non ingrana Jack Ryan, ancora peggio parte I, Frankenstein, che raccoglie appena 8 milioni. In coda tutti i film "da Oscar" con American Hustle a quota 129 e The Wolf of Wall Street prossimo a superare quota 100. La prossima settimana arrivano il dramma Labor Day con Kate Winslet e la commedia romantica That Awkward moment con Zac Efron

 
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Faenza con 'Anita B.' apre Los Angeles, Italia da cinecittà news

Post n°11009 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

ssr27/01/2014
Sarà l'ultimo film di Roberto FaenzaAnita B. (che apre a Gerusalemme le celebrazioni ufficiali del Giorno della Memoria), l'evento speciale della giornata inaugurale di Los Angeles, Italia-Film, Fashion and Art Fest, al Chinese Theatre di Hollywood, domenica 23 febbraio.
Al regista sarà dedicata una retrospettiva delle sue opere comprendente tra gli altri Jona che visse nella balena, la vera storia di un bambino nel campo di Bergen-Belsen e L'amante perduto in cui si affronta la questione israelo-palestinese attraverso un legame d'amore.
Anita B., che sarà distribuito anche negli Usa, è tratto invece dal romanzo autobiografico ''Quanta stella c'è nel cielo'' di Edith Bruck e racconta la sua esperienza da sopravvissuta da Auschwitz. 

 
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