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Messaggi del 04/03/2014

 

Con Giacomelli “cambia verso” il ministero delle Comunicazioni da articolo21

Post n°11243 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

antonello_giacomelli_pd

Speriamo che per Antonello Giacomelli venire dopo Catricalà rappresenti davvero una fortuna. Il nuovo sottosegretario con la delega alle Comunicazioni, infatti, potrebbe da subito dimostrare che con lui la politica del ministero “cambia verso”. Potrebbe – nel giro di pochi giorni – dare soddisfazione a tutti quelli – e sono tanti, perfino a livello europeo – che hanno visto come il fumo negli occhi alcune delle proposte del Contratto di servizio 2013 – 2015 per la Rai. In questo cambio di linea può dargli una mano il relatore, Salvatore Margiotta, che è anche vice presidente della Vigilanza. Margiotta ha già presentato il suo testo, con tutti i suoi emendamenti, due dei quali in particolare sono stati all’origine di forti polemiche con il vice ministro Catricalà: primo, la pretesa di indicare con “un bollino Blu” i programmi della Rai che non sarebbero di servizio pubblico; secondo, togliere l’intrattenimento dai generi che la Rai è obbligata a mettere in palinsesto. Si tratta di una pretesa di cambiamento del Contratto che ha messo in allarme perfino l’Unione europea dei broadcaster pubblici. Se passasse l’idea che non tutti i programmi della Rai sono di servizio pubblico, non solo si aprirebbe per la Rai stessa la possibilità di tradire la sua missione, ma soprattutto verrebbe meno la ragione d’essere della Rai. Togliere poi l’intrattenimento fra i generi di servizio pubblico vuol dire dimenticare i tre doveri tipici di tutti broadcaster pubblici così come ci ha insegnato la Bbcinformare, educare e intrattenere. Insomma per Catricalà “Ballando sotto le stelle” – un programma inventato proprio dalla Bbc – non avrebbe dovuto far parte del patrimonio Rai.

Quello che con grande ritardo si andrà ad approvare nei prossimi giorni è sicuramente l’ultimo Contratto di servizio fra la Rai e il ministero prima del rinnovo della convenzione fra lo Stato e la Rai stessa per la concessione del servizio pubblico, convenzione che scade il 6 maggio 2016. Ma questo Contratto sia pure depurato dalle maniacali pretese di Catricalà è all’altezza della sfida dei prossimi anni? In fondo è questa l’unica seria domanda che oggi un governo dovrebbe farsi. Siamo nel pieno di una rivoluzione tecnologica che si è abbattuta come un tornado su tutto il sistema dei media, dalla carta stampata alla radio alla televisione. Internet, la banda larga, stanno rivoluzionando non solo il trasporto dei contenuti ma il contenuto stesso. E la Rai dal 2016 in poi dovrà immaginarsi non più solo come broadcaster ma come media company.

Siamo a due anni da quel appuntamento e che idee ha il governo, che idee si è fatto sul futuro del servizio pubblico? La Rai così come è oggi va rifondata. Se si vuole salvare l’idea che un servizio pubblico per l’audiovisivo fa parte, a tutti gli effetti, del welfare di un paese moderno va completamente ripensata sia nell’organizzazione interna sia nella struttura e nella ridefinizione della missione per il prossimo decennio. Difficile immaginare il futuro senza intervenire al più presto sulla legge. E qui il nuovo sottosegretario può cercare di ispirarsi a tutto il lavoro preparatorio già fatto dal Pd. Si può ricordare che con il governo Monti il partito democratico chiese di mettere fra le priorità di una legge di riforma della Rai proprio la governance del servizio pubblico. L’obiettivo era di tagliare il cordone ombelicale che fino ad allora aveva legato la Rai alle segreterie dei partiti, facendo della Rai stessa una azienda anomala e ingestibile con criteri manageriali. Il governo Monti non era stato in grado di trovare una soluzione, Berlusconi imperante.

Il governo Letta si è guardato bene dal battere anche un solo colpo in materia. Avrà il governo Renzi più forza, più coraggio, più capacità di vedere in avanti? Fra le idee avanzate dal Pd c’è la divisione fra “Rai operatore di rete” e “Rai fornitore di contenuti”; c’è la riorganizzazione societaria distinguendo una Rai modello Bbc da una Rai modello Channel 4; per il delicato e strategico settore dell’informazione ha ancora senso mantenere tredici testate giornalistiche? Non è forse arrivato il momento di approfittare della rivoluzione digitale per ragionare in termini diversi dal passato? E sul piano del rapporto con i territori non è anche qui arrivato il momento di immaginare televisioni di prossimità capaci di svolgere un servizio pubblico diverso da quello di oggi? E la Rai non potrebbe in questi casi avere un ruolo utile di guida e di appoggio?
Giacomelli ha un vantaggio rispetto ad altri possibili sottosegretari o vice ministri: ha fatto una esperienza in una televisione locale come Canale 10 in Toscana. Dagli uffici del suo ministero scoprirà quello che forse sa già: la realtà italiana è più complicata di quello che si può immaginare. Ma proprio per questo c’è bisogno di “cambiare verso”.

da “l’Unità”

3 marzo 2014

 
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Lei, la voce di Scarlett fa innamorare da Ansa

Post n°11242 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Oscar sceneggiatura, in sala dal 13 marzo film di Spike Jonze04 marzo, 17:12
Lei, la voce di Scarlett fa innamorare(ANSA) - ROMA, 4 MAR - La sceneggiatura originale è stata appena premiata con l'Oscar e in 150 copie uscirà in sala da Bim il 13 marzo Lei (titolo originale Her), il film di Spike Jonze.

Innamorarsi di una voce (specie se è quella di Scarlett Johansson, doppiata nella versione italiana da Micaela Ramazzotti) non è raro, ma è diverso se dietro quella voce non c'è un corpo. E' quello che accade al malinconico Theodore (Joaquin Phoenix), un tranquillo quarantenne che scrive lettere d'amore e d'amicizia per altri.

 
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Oscar: Servillo, porto grande emozione

Post n°11241 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

'Grande gioia, grande felicità', stasera spettacolo a Padova04 marzo, 15:19
Oscar: Servillo, porto grande emozione(ANSA) - VENEZIA, 4 MAR - "Ho portato in Italia una grande emozione, una grande gioia, una grande felicità". Così Toni Servillo al suo arrivo all'aeroporto di Venezia, dopo l'incoronazione de 'La grande bellezza' nella notte degli Oscar.

Servillo stoppa però le successive domande: "Non faccio interviste - dice, ricordando l'appuntamento di questa sera al Teatro Verdi di Padova con il suo spettacolo - mentre sono con moglie e figli".

 
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A Sorrentino cittadinanza onoraria Roma

Post n°11240 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Marino chiama regista, presto incontro in Campidoglio04 marzo, 20:27
A Sorrentino cittadinanza _noraria Roma(ANSA) - ROMA, 4 MAR - Paolo Sorrentino riceverà la cittadinanza onoraria di Roma Capitale. Secondo fonti del Campidoglio il sindaco Marino avrebbe comunicato oggi la decisione al regista durante una telefonata intercontinentale.

Il regista, molto felice per il riconoscimento, verrà a ritirarlo in Campidoglio di rientro da Los Angeles. La decisione è frutto di un'iniziativa congiunta del sindaco si Roma, del presidente dell'Aula Mirko Coratti e di tutti i capigruppo in Assemblea capitolina.

 
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Sorrentino, ciak a maggio con Michael Caine da cinecittà news

Post n°11239 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

ssr04/03/2014
"Questo premio mi ripaga di quindici anni di fatica, di lavoro duro, ma ora provo a ripartire da zero. Non penso di dover fare subito un filmone. Voglio al contrario ricominciare con un film piccolo, intimo. L'ho già scritto. È una storia di amicizia fra due vecchi. Le riprese inizieranno a maggio, con Michael Caine protagonista''. Così il regista Paolo Sorrentino alla 'Repubblica' a proposito del suo prossimo film che s'intitola per ora In the Future.

"Ha vinto un film totalmente italiano. L' Oscar è la dimostrazione che il nostro Paese è ancora competitivo e dà una sana spinta ad avere coraggio. Sarà un'iniezione di fiducia per tutti'', così Toni Servillo intervistato dal 'Messaggero'.
L'artista campano, fresco di Oscar, dopo aver fatto festa negli Stati Uniti assieme a Sorrentino rientra in Italia per i suoi impegni teatrali. Stasera sarà infatti sul palco del Teatro Verdi' a Padova per la messa in scena di “Le voci di dentro”, di Eduardo De Filippo, opera che lo vedrà regista e attore protagonista (Alberto Saporito), affiancato dal fratello Peppe e da una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni.
Le repliche dello spettacolo sono in programma fino a domenica 9 marzo.

"Il successo durerà cinque, sette giorni - così il produttore de La grande bellezza Nicola Giuliano - perché come in tutte le cose italiane a me non sembra che si siano mai capitalizzati i successi o i momenti di visibilità: penso e temo che in Italia ci sia incapacità di capitalizzazione nel medio e lungo periodo". Secondo il manager della Indigo Film "non siamo un Paese di pianificatori e strateghi". Quale è la strategia? Giuliano ha le idee chiare: "La strategia da attuare è soprattutto psicologica, bisognerebbe mettere il petto in fuori e dire 'siamo capaci di fare dei film che arrivano nel mondo e che piacciono' ".

Com'è nata la più che decennale collaborazione fra il regista Sorrentino, l'attore Toni Servillo e il produttore Giuliano? "Io e Paolo ci siamo conosciuti sul set di un film prodotto dalla società di Servillo, la Teatri Uniti - racconta Giuliano - Lui allora faceva l'autista, volontario, non pagato. Un giorno lui mi ha fatto leggere una cosa che aveva scritto, e subito ho pensato che quel ragazzo aveva un talento letterario straordinario. Ci siamo promessi di lavorare insieme e poi l'abbiamo fatto". 

 
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Grazie a Fellini, Scorsese e Maradona

Post n°11238 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

ssr03/03/2014
La grande bellezza vince l'Oscar come Miglior film straniero. Era da 15 anni, dal 1999, che l'Italia non conquistava l'ambita statuetta, l'ultimo era stato Roberto Benigni con La vita è bella. Ad annunciare la vittoria del nostro film sono stati Ewan McGregor e Viola Dacis. Paolo Sorrentino ha sconfitto rivali come il film belga Alabama Monroe e il danese Il sospetto di Thomas Vintenberg.
Il regista emozionato ha ricevuto il premio sul palco del Dolby Teathre
 insieme al protagonista Toni Servillo e al produttore Nicola Giuliano: "Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo, che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Sono molto emozionato, questa vittoria era tutt'altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento felice e sollevato - ha detto il regista - Spero che questo film e questa vittoria siano una porta aperta affinché il cinema italiano diventi più cinema per il mercato internazionale. Tanta gente parlava del mio film e voleva che vincessi, e quindi mi sentivo sotto pressione. È stato un momento non facile da vivere, ma ora sono felice. Non è facile descrivere cosa sto provando".

Quanto alla musica, elemento importante del film, "è un semplice mix fra musica sacra e profana - ha spiegato Sorrentino - perché Roma è la città che combina sacro e profano, la chiesa cattolica e il profano della città che vive fuori dal Vaticano. La musica del film riflette questo".

 
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Cicutto e Cipriani: vincono indipendenza e forza produttiva

Post n°11237 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

redazione03/03/2014
"Prima della cerimonia degli Oscar ho ricevuto un SMS dal produttore Nicola Giuliano che recitava “PAURAAAAA” - commenta l'amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto - E aveva ragione. Spesso quando le più rosee previsioni fanno sperare al meglio, la delusione si fa cocente. Ma per fortuna e per merito di tanti questa volta non è andata così. Ha vinto il film per la sua “bellezza” e capacità di farsi capire ed emozionare in tutto il mondo. Ha vinto Paolo Sorrentino con il gruppo dei suoi attori (uno per tutti Toni Servillo) e tecnici (uno per tutti il direttore della fotografia Luca Bigazzi). 

Hanno vinto i produttori della Indigo Film (Nicola GiulianoFrancesca Cima) - prosegue l'ad - che da anni investono con determinazione su autori come Paolo ed esordienti, e che sanno conciliare la propria indipendenza con la forza distributiva di Medusa (ove grazie a Gianpaolo Letta e Mario Spedaletti si continua a sostenere alcuni “cavalli di razza”). So già che alcuni diranno che una rondine non fa primavera e che ora la politica deve fare il suo dovere. E’ vero. Ma spero si accorgano che questa volta si è fatto quadrato: imprenditori (Anica), politica (MibacT, Mise e ICE) e sistema di promozione (Luce Cinecittà) nel sostenere anche gli aspetti commerciali della distribuzione all’estero. Questo sì è un punto da cui non si deve più tornare indietro". 

 

"Congratulazioni a Sorrentino e ai produttori per aver riportato dopo 15 anni l'Oscar in Italia , grazie - dice invece il presidente Rodrigo Cipriani Foresio - E che questa impresa sia di augurio e di stimolo per il mondo cinematografico italiano ma anche e soprattutto sia vanto ed orgoglio per il Nostro Paese, cosi spesso bistrattato anche da noi italiani . Dostoevskij scrisse "Il Mondo sarà salvato dalla Bellezza", penso che affermazione piu' appropriata per il Nostro Paese non possa esserci  e questa prestigiosa vittoria ne sia la riprova. Troppo spesso abbiamo dimenticato chi siamo e da dove veniamo , riappropriamoci con caparbietà della nostra storia e della nostra cultura che unità alla creatività e professionalità produce l'eccellenza che il mondo ci riconosce. Mi auguro che questo successo italiano , in un momento storico cosi difficile per il nostro Paese ,possa darci quella carica e determinazione per  una nuova rinascita".   

 
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The Special Need: l'Eneide dell'autismo

Post n°11236 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Andrea Guglielmino03/04/2014
Dal 2 aprile (Giornata Mondiale dell’Autismo) The Special Need dell’udinese Carlo Zoratti, già premiato ai Festival di Lipsia e Trieste. Il 1° aprile l’anteprima-evento (una produzione Visionaria e Tucker in collaborazione con Open Sky). Dall’Anteo spazioCinema di Milano, grazie alla collaborazione con Open Sky Cinema, verrà infatti trasmesso alle 20.30 in 70 sale in tutta Italia un incontro con il protagonista e  il regista. Con questo nuovo evento Visionaria riconferma il suo ruolo di produttore e distributore di contenuti qualità: una distribuzione alternativa che, grazie alle nuove teconologie, raggiunge una platea di spettatori molto più ampia, collocando la sala come luogo di incontri, di approfondimenti e di riflessioni. Enea Gabino, di Pozzuolo del Friuli (Udine) ha trent’anni, un lavoro e una necessità speciale: fare (finalmente) l’amore. Ma è ostacolato dalla sua condizione di persona affetta da autismo. Aiutato dagli amici (il regista Carlo Zoratti eAlex Nazzi) intraprende un viaggio per l'Europa entrando in contatto con associazioni di volontariato sessuale svedesi, un gruppo di assistenti sessuali svizzere e frequentando un bordello tedesco specializzato in clientela disabile. Perchè il diritto alla sessualità delle persone mentalmente svantaggiate, in Italia, non è ancora riconosciuto. 

 

“Conosco Enea da quanto abbiamo quindici anni – racconta Zoratti, esordiente e autodidatta –  Lo ammetto: l’ho fatto perché volevo conoscere una ragazza che lavorava in un’associazione di volontariato. Poi siamo diventati amici e ho iniziato a frequentarlo e a portarmelo in giro perché mi pareva aberrante che dovesse passare le serate da solo a guardare ‘Scommettiamo che…’. E mi sono reso conto che con lui mi divertivo, siamo diventati amici. Quattro anni fa abbiamo deciso di realizzare questo documentario, in piedi davanti alla fermata dell’autobus. Quel giorno gli ho chiesto se aveva una ragazza: io ne avevo conosciute molte. Perché lui no? Nel 2012 abbiamo iniziato le riprese senza sapere dove ci avrebbe portato la nostra strada. Ogni giorno Enea cambiava traiettoria e io dovevo seguirlo lasciandomi guidare da lui. Poiché mi conosceva bene ero io il suo riferimento, e tendeva a guardare costantemente in macchina. Ma non volevo questo feeling da documentario, così abbiamo deciso che dovevo passare davanti all’obiettivo, non senza fatica, da parte mia e del direttore della fotografia che così si è caricato di grosse responsabilità.  Possiamo dire che Enea non sia il classico autistico che popola l’immaginario comune, urlando davanti alle pareti. Ha una terapista, Carla, che lo segue da molto. Sua mamma dice che Enea ha due madri, lei lo ha fatto nascere e Carla rinascere. Ho parlato molto anche con lei che mi ha aiutato a decifrare i suoi comportamenti. 

Il linguaggio del film è a metà tra fiction e documentario: “Era molto importante – continua Zoratti – che Enea non si sentisse forzato in nessun aspetto. La scena che vedete in cui cerca di approcciare le ragazze è reale. Era microfonato perché stavamo girando una scena e lui si è allontanato. Ci ha mandati un po’ in cortocircuito perché da un lato avevamo l’istinto di fermarlo ma dall’altro non potevamo nascondere quel suo particolare pezzo di storia. Allora ho chiesto a sua mamma se lui avesse mai avuto una donna e lei si è aperta come se aspettasse quella domanda da secoli. Mi ha chiesto ‘cosa facciamo?’. Le ho domandato a mia volta perché lo chiedesse a me e lei mi ha risposto che era una cosa di cui non poteva parlare coi vicini di casa, la sessualità di suo figlio disabile”. 

Con l’accordo di mamma Bruna, Carlo e Alex decidono così di aiutare il loro amico. Ben presto però capiscono che le prostitute da strada e da night club non fanno al caso loro. “Non era l’ambiente adatto – spiega il regista –  e non potevamo mettere Enea né noi stessi in condizioni di rischio. La prostituzione in Italia non è illegale, ma è illegale sfruttarla e incoraggiarla. Inoltre, Enea è considerato alla stregua di un minore, per cui se anche qualcuno nei suoi confronti facesse volontariato decidendo di aiutarlo a fare sesso rischierebbe la denuncia per circonvenzione di incapace. Così l’avventura ci porta verso un centro specializzato in Germania, dove ‘accompagnatrici’ con una preparazione anche in psicologia aiutano i disabili a scoprire com’è il rapporto con un partner. In Italia non c’è questa possibilità. Ma non si tratta da parte mia di una denuncia frontale. Non so nemmeno se sia o no una cosa buona. So che è quello che serviva al mio amico. Una volta arrivato lì, mi sono reso conto che la nostra capacità di aiutare Enea a un certo punto si fermava. C’è sempre il rischio di proiettare su un disabile le nostre personali esigenze. Quindi è lui che deve manifestare il desiderio di fare questa cosa. Se non è i grado di formulare una domanda specifica, non può farlo. Gli psicologi non ci avrebbero permesso di parlare a nome di Enea”. Che alla fine del suo viaggio da eroe, compirà la sua decisione finale. “Mi piace il cinema – dice Enea – ci vado spesso con mio fratello e questa esperienza mi è molto piaciuta, ma sto ancora lavorando per trovare la donna della mia vita”. 

 
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Volonté vent'anni dopo

Post n°11235 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

ssr04/03/2014
Il poster ufficiale del Bif&st 2014Bari, 5-12 aprile, è dedicato a Gian Maria Volonté. Per ricordare il grande attore teatrale, cinematografico e televisivo - nel 2014 ricorrono i 20 anni dalla scomparsa - il Bif&st gli dedica il più vasto tributo finora mai realizzato. Un tributo incentrato sul mestiere e sull’arte dell’attore, e sul suo profilo umano e politico, ripercorsi da alcuni di coloro (registi, attori, produttori) che gli furono vicini e sodali sul set e talora nella vita. 
Il “Festival Gian Maria Volonté” - un festival nel festival - è realizzato con la collaborazione di RAI Teche, della Cineteca Nazionale-CSC, dell’Istituto Luce-Cinecittà, dell’AAMOD e dell’Associazione culturale Quasar di La Maddalena.

Sono circa 60 i film che l’hanno visto interprete e i più significativi si vedranno al Multicinema Galleria. I personaggi cui Volonté ha dato vita si potrebbero raggruppare per temi, spiega il direttore Felice Laudadio: in “Volonté e i banditi” vi trovano posto il Ramon Rojo di Per un pugno di dollari e l’Indio di Per qualche dollaro in più di Sergio Leone; in “Volonté e gli intellettuali” si collocano il professor Paolo Laurana di A ciascuno il suo di Elio Petri e il Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi; in “Volonté e i mass media” il giornalista di Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio; in “Volonté e la politica”, i due differenti Aldo Moro di Todo modo di Petri e Il caso Moro di Giuseppe Ferrara; in “Volonté, la classe operaia e la rivoluzione” troverebbero posto lo straripante Lulù Massa de La classe operaia va in paradiso di Petri, e il fiero sindacalista Salvatore Carnevale di Un uomo da bruciare di Paolo e Vittorio Taviani; infine in “Volonté e la legge” lo schizofrenico personaggio del capo della squadra omicidi di Indagine al di sopra di ogni sospetto di Petri (Premio Oscar).

Sono poi previsti nove incontri su Volonté - curati da Giovanna Gravina Volonté, figlia di Gian Maria e di Carla Gravina - che saranno tenuti da registi e attori che con lui hanno lavorato e che saranno condotti da Maria Pia Fusco: in programma Carlo Vanzina, Gianni Amelio, Giuliano Montaldo Lou Castel, Sergio Rubini, Mattia Sbragia, Marco Bellocchio, Francesco Rosi e Andrea Camilleri. Attese anche le testimonianze di Omero Antonutti, Carlo Cecchi, Massimo Dapporto, Dalila Di Lazzaro, Ennio Fantastichini, Massimo Ghini, Angelica Ippolito, Andrea Occhipinti, Renato Scarpa, Ricky Tognazzi.

Il Bif&st presenterà poi una rassegna, curata da Barbara Scaramucci,di pressoché tutti i lavori interpretati dal grande attore per la RAI: da La foresta pietrificata di Franco Enriquez (1957) a La Certosa di Parma di Mauro Bolognini (1982).
Si vedranno anche alcuni documentari realizzati dall’artista: La tenda in piazza (1971), sulla lotta degli operai della Fatme di Roma, e Reggio Calabria (1972), sui moti neofascisti nella città calabrese.

Utilizzando varie fonti e diversi archivi sono stati assemblati alcuni materiali con e su Volonté, un attore che si concedeva pochissimo. Rare, rarissime le sue interviste e apparizioni televisive, se si esclude una lunga conversazione con i giornalisti di una TV uruguayana, quasi un unicum.
Nel foyer del Teatro Margherita di Bari, verrà allestita una vasta mostra di fotografie manifesti e locandine dei film interpretati da Volonté provenienti dal Fondo Elio Petri del Museo nazionale del cinema di Torino e dalla Mediateca Regionale Pugliese.

 
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La mia voce ti sedurrà

Post n°11234 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Cristiana Paternò04/03/2014
La sceneggiatura originale è stata appena premiata con l'Oscar: ora, il 13 marzo, esce in 150 copie con la Bim Lei(titolo originale Her), il film di Spike Jonze in cui un uomo solitario e alquanto depresso si innamora di una voce che in originale è quella di Scarlett Johansson, premiata al Festival di Roma proprio per l'interpretazione "senza corpo": mentre nella versione italiana è stata Micaela Ramazzottia doppiarla. 

Nel futuro messo in scena dal film, fantascienza soft molto vicina al presente, videogiochi, computer e terminali dominano l'esistenza di tutti soppiantando in parte i contatti più reali. Theodore (Joaquin Phoenix) è un quarantenne single che per lavoro scrive lettere d'amore per conto terzi, un po' come uno scrivano dell'Ottocento. Triste per il recente divorzio - non ha ancora rinunciato all'amata moglie, non gli piace nessun'altra donna - decide di acquistare un nuovo sistema operativo (OS) molto pubblicizzato. Questo software è una sorta di assistente personale: legge le e-mail, dopo averle selezionate, tiene aggiornata l'agenda degli impegni, gestisce la casa. Ma per fare questo, come una premurosa segretaria, si relaziona con l'utente nel modo più diretto e personale stringendo in qualche modo amicizia. Theodore, dapprima incuriosito e poi intrigato, finisce per lasciarsi andare con Samantha (così la voce si fa chiamare) aprendole il suo cuore e anche il suo immaginario erotico. Senza immaginare che lei "lavora" con altre migliaia di utenti allo stesso modo. 

''Perché questa storia? - ha spiegato il regista di Essere John Malkovich al Festival di Roma nel novembre scorso - Era un modo di affrontare le nostre relazioni. Ho cercato di mostrare un mondo bello, in cui ci muove con facilità, si mangiano cibi sani, ma in cui non mancano nelle persone desideri irrealizzati''. Per quanto riguarda l'amore, Jonze non sa dare una risposta: 'Non so se questo sarà davvero il futuro dell'amore''. Così Scarlett Johansson parla del suo personaggio: "può accedere a tutte le informazioni del mondo, elabora ogni pensiero e ogni reazione del momento, ma non ha opinioni preconcette, quindi, malgrado la sua conoscenza conserva un certa schiettezza''. O forse, come uno schermo bianco, permette a chiunque di proiettare qualsiasi cosa: la partner ideale, insomma. 

 
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Arte perduta per cemento e degrado: da nord a sud, tutte le Pompei d’Italia da il fatto quotidiano

Post n°11233 pubblicato il 04 Marzo 2014 da Ladridicinema
 
Tag: arte, news

Da Roma a Sibari (Cs), da Bologna a Vicenza, da Bacoli (Na) a Crotone: la mappa dei luoghi storici e artistici minacciati dall'abbandono e dalla cattiva gestione. Non ci sono stime definitive al riguardo, ma si parla di almeno un 20% di monumenti andati distrutti
Volterra mura crollate

La storia dell’Italia unita è scandita da indagini archeologiche, ma anche da troppi abbandoni. Da distruzioni di ogni tipo. Dagli sterri dei primi decenni del Novecento alle indagini preliminari più recenti, una parte del patrimonio, dissipato. Per risorse indiscutibilmente insufficienti, ma anche per evidenti incapacità gestionali. Per politiche, anche culturali, inadeguate. Già nel 1878, in una sintesi della storia urbana di Roma rivolta al pubblico dell’Esposizione Internazionale di ParigiRodolfo Lanciani, uno dei più grandi archeologi romani di tutti i tempi, chiedeva una maggiore attenzione al patrimonio archeologico del sottosuolo urbano. Condannando la sistematica distruzione subita dalle ville storiche ed esprimendosi in maniera quanto mai critica in merito ai risvolti affaristici e speculativi della crescita edilizia della città.

La capitale del degrado artistico
I diversi Prg che si sono succeduti nella Capitale, senza dare un ordine alla città in espansione, hanno per certi versi agevolato la distruzione di un numero impressionante di monumenti di ogni tipo e mole. Nonostante sia innegabile che le nuove norme ed un’accresciuta sensibilità, almeno a partire dagli anni Ottanta, abbiano costituito un strumento di salvaguardia. Spesso incerto: interi quartieri costruiti cancellando quasi per intero il popolamento antico. Singoli edifici ed opere di urbanizzazione a far scomparire tessere preziose di un grande puzzle. Alla Bufalotta e agli ex Mercati Generali all’Ostiense. A Casal Bertone e a Tor Marancia, su via di Grotta Perfetta. AlGianicolo e a DragonaVillae, ma anche tracciati stradali, necropoli, stazioni di posta, templi, acquedotti, ponti, terme, teatri e anfiteatri e moltissimo altro. Per non parlare della campagna romana in cui la dilatazione di alcuni paesi e il fenomeno delle seconde case hanno comportato l’obliterazione perpetua di tantissimi resti antichi.

Roma, specchio dell’Italia
Centinaia e centinaia di metri cubi di costruzioni antiche polverizzate. Oppure ri-sepolte dopo la scoperta, in attesa di risorse che probabilmente non arriveranno mai. A Napoli come a Bologna, aCagliari come sulle colline marchigiane. Nel reggiano come a Torino. Ovunque lavori edilizi, sia pubblici che privati, troppo frequentemente abusivi, abbiano comportato scavi. Quasi non c’è città, paese e territorio che non abbia sacrificato, più o meno consciamente, parti cospicue del suo passato. La “foga cieca e distruttrice”, come sostiene Settis nel libro Paesaggio, Costituzione, Cemento del 2010, uno dei grandi mali. Una delle cause del disastro. Perché non esistono solo l’abbandono e il degrado, che uniscono Pompei a SibariCrotone ad AnconaPaestum a Cales. Accanto a questi ci sono le troppe distruzioni, tante volte regolarmente autorizzate. Il caso del quartiere produttivo di Pompei, individuato nel comune di Torre Annunziata, sacrificato per lasciare spazio ad un nuovo megastore è solo l’ultimo di una lista quasi infinita.

Non ci sono stime al riguardo. Ma in molti dei casi per i quali siano noti significativi elementi, i numeri sulla distruzione parlano di almeno un 20% di monumenti andati distrutti. Così pezzo dopo pezzo l’Italia assottiglia il suo patrimonio archeologico. Peraltro ancora solo parzialmente noto. Secondo la recente indagine effettuata dall’Istat, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, nel 2011 le aree o parchi archeologici erano 240, mentre 501 i monumenti e i complessi monumentali. In realtà il loro numero deve ritenersi di gran lunga maggiore, anche se non quantificabile, considerando i resti di varia consistenza disseminati per il Paese. Il quadro che se ne ricava è desolante. Valorizziamo in maniera inadeguata una parte più che esigua dell’esistente. Tuteliamo pochissimo di quel che si scopre. Mentre la gran parte degli addetti ai lavori, a partire dagli archeologi, cerca di sopravvivere come può alla continua emergenza. Viene da credere che nonostante i proclami, il patrimonio archeologico continui ad essere un fastidioso “peso”. Del quale disfarsi.

La mappa – necessariamente incompleta – dei luoghi minacciati
Verona, Piazza Corrubbio. Tra il 2009 e il 2011, nelle indagini preliminari alla realizzazione di un parcheggio interrato, scoperta un’estesa necropoli con sepolture datate tra il III e l’VIII secolo. Distrutta.

Vicenza. Corso Fogazzaro. Nel corso dei lavori di rifacimento della pavimentazione al di sotto dei portici, alla fine del 2012, si sono rinvenuti dodici pilastri relativi all’acquedotto della città romana. In attesa di una loro valorizzazione i resti sono stati reinterrati.

Bologna. Via Orfeo. Nel 2013, nel corso delle indagini preliminari per la realizzazione di un grande complesso residenziale nel centro storico, nell’area del Convento del Sacro Cuore, si è rinvenuta una necropoli. Le oltre 150 tombe, databili tra il 1200 e il 1300, non hanno fermato il progetto.

RomaGianicolo, Rampa Torlonia. Resti della villa di Agrippina scoperti durante i lavori per la realizzazione della rampa che conduce al megaparcheggio di propaganda Fide, in occasione del Giubileo del 2000. Le strutture, rimosse dal luogo della scoperta, a lungo in una sorta di deposito Atac nelle vicinanze. Anni dopo, le pitture con le teste di Medusa e gli uccellini asportate dalle strutture per essere esposte. Altri resti sono visibili all’interno dell’Hotel “Gran Melia Villa Agrippina”.

Roma. Via di Casal Bertone. Nel corso delle indagini archeologiche preventive per la realizzazione della Tav Roma-Napoli, tra il 2007 e il 2008, sono stati scoperti i resti di una grande fullonica, estesa su circa 1000 mq. L’impianto, datato II secolo, era allineato ad un vicino tratto della via Collatina antica, accanto ad alcuni edifici funerari. Il più grande impianto industriale antico noto. Non potendo conservare in situ l’impianto, è stato mappato e “smontato” in attesa di poterlo ricomporre in un luogo adatto alla sua conservazione ed alla visita del pubblico.

Roma. Via Ostiense. Ex Mercati Generali. Nelle indagini archeologiche preliminari alla realizzazione della “Città dei Giovani” progettata da Rem Koolhaas, negli 82mila mq. degli ex Mercati Generali, scoperti tra il 2007 e il 2008 estesissimi resti di un impianto di bonifica idraulica realizzata con migliaia di anfore betiche, oltre a due tracciati stradali e un’area di necropoli. Ricoperti immediatamente al termine delle indagini nel 2009. In quelle aree ancora debbono essere realizzate le opere edilizie previste dalla trasformazione urbana presentata dal sindaco Veltroni nel dicembre 2003.

Roma, Bufalotta. Resti di tracciati stradali scavati nel banco naturale (con pareti alte fino a 10 metri) e basolati, un’ampia area di necropoli, che dall’età protostorica raggiunge il III-IV secolo d. C., una villa. Distrutti dalla costruzione di palazzi e centro commerciale Porta di Roma. Si è salvata l’area della necropoli, lungo viale Carmelo Bene, che inizialmente avrebbe dovuto essere musealizzata. Ricoperta e adibita a giardino.

Roma, zona Laurentina, via di Grottaperfetta. Resti di una villa romana, una necropoli e due tracciati stradali, scavati tra il 2009 e il 2011 e ricoperti. Su di essi è prevista la costruzione del Piano I-60. Oltre 400mila metri cubi di cemento, di cui 280mila destinati ad usi residenziali e 120mila da utilizzare in servizi turistico-ricettivi. In attesa del pronunciamento della Soprintendenza archeologica di Roma sulla richiesta di vincolo sottoposta dal Coordinamento Stop I-60, sono iniziate le opere di urbanizzazione.

Roma, via della Lega Lombarda. Nel corso degli scavi preliminari per la realizzazione della “Città del Sole”, un intervento edilizio che prevede la copertura di una superficie di 11.800 mq, nell’agosto 2010 sono state scoperte strutture antiche, forse riconducibili ad un complesso cultuale. In particolare un mitreo e un colombario del III secolo, una vasca monumentale di età repubblicana e una grande necropoli datata tra la prima e la tarda età imperiale. Scoperto anche un deposito di fossili animali, tra i quali una zanna ed un femore, di un “Elephas”, databile 650mila anni fa, che rappresenta una rarità rispetto ai già noti giacimenti del Pleistocene presenti sul territorio romano. Ormai completati gli edifici progettati al di sopra.

Artena (Rm). Resti del basolato della via Latina in pieno centro cittadino coperti dal cemento di nuovi edifici. Nonostante il tracciato stradale fosse noto ed esistesse anche una denuncia al procuratore della Repubblica di Velletri del 18 aprile 2011.

Velletri (Rm). Madonna degli Angeli. Abusi edilizi reiterati, anche recenti, nell’area della cd. villa di Augusto, nonostante l’esistenza di un vincolo archeologico. Gran parte delle strutture note, obliterate da nuove costruzioni che ne hanno comportato anche la distruzione.

Velletri (Rm). Colle Lenza. Sull’altura lungo il km 4 della SS. 600 Ariana, una lottizzazione (abusiva) alla fine degli anni Ottanta ha comportato la distruzione delle strutture superstiti di un grande impianto rustico-residenziale di età romana, dal quale negli anni Quaranta si recuperò una testa marmorea di Ottavia (?), conservata al Museo Nazionale Romano.

Genzano di Roma (Rm). Monte Cagnoletto. Sull’altura affacciata sulla via Appia antica, a partire dagli anni Ottanta, è stata realizzata un’urbanizzazione massiccia nonostante l’esistenza, anche documentaria, di rilevantissime strutture antiche relative ad impianti residenziali antichi. Rimangono soltanto pochi resti.

Ariccia (Rm). Via Appia antica. Lavori di trasformazione realizzati agli inizi degli anni Novanta all’edificio in Valle Ariccia, presso il XVI miglio della strada antica, nel quale era da tempo identificata una stazione di posta antica, hanno provocato la distruzione dei resti antichi superstiti.

Frosinone. Via Giacomo De Mattheis. Nel 2007 negli scavi per la realizzazione di un parcheggio si rinvengono cospicue strutture delle terme di età imperiale. Distrutte.

Bolsena (Vt), via della Pescara. Tratto di mura con blocchi incisi da lettere e segni ed un’area pavimentata, rinvenuti tra il 2003 e il 2009, coperti nel 2011 dalla costruzione di una palazzina. Con permesso di costruire del Comune di Bolsena del 22 febbraio 2011, dopo il nulla osta della Soprintendenza archeologica dell’Etruria dell’aprile 2010.

Bacoli (Na). Lido turistico “El Piranha”. Sequestrato nel dicembre 2004 dai Carabinieri perche le strutture del lido avrebbero distrutto parte dei resti sommersi della villa imperiale romana. Per gli inquirenti, molti dei 600 pali di ferro utilizzati per allestire i pontili illegali del “Piranha”, sarebbero stati conficcati direttamente sui resti archeologici. 

Giugliano (Na). Via Ripuaria. Nel 2009, nei lavori per la realizzazione del parco Obelisco si rinvenne per un lungo tratto il tracciato basolato della via Domiziana. In parte distrutto per la costruzione di un edificio.

Soleto (Le). I terreni immediatamente all’esterno del parco archeologico, venduti dal Comune come regolarmente edificabili, in mancanza di un vincolo archeologico.

Oria (Br). Nel 2002 una necropoli messapica datata al III secolo a. C., scoperta nell’area del cortile del palazzo dei missionari di San Vincenzo, è stata distrutta per la realizzazione di un campo di calcio a cinque. Nonostante l’esistenza sull’area di vincoli dettati da un decreto del 16 marzo 1998, che poneva limiti di edificabilità, tuttora in vigore.

Crotone. Stadio Ezio Scida. Tra la fine degli anni Ottanta ed i primi degli anni Novanta, gli scavi per la realizzazione della struttura, in coincidenza dell’area interna, hanno consentito il rinvenimento di una stoà da riferirsi all’area centrale dell’abitato antico. Ricoperta dalle strutture metalliche della curva nord. Contemporaneamente all’esterno della struttura si sono scoperti i resti di un quartiere artigianale di epoca greca e romana con pozzi e fornaci. Sono stati reinterrati e tutta l’area asfaltata. 

Casi di strutture in procinto di essere distrutte per la sovrapposizione di edifici moderni

Chiavenna (So). Area nel centro storico, quella dell’ex tennis di via Picchi, destinata ad un utilizzo pubblico fino al 2006. Quando il proprietario fu autorizzato da Comune e Soprintendenza archeologica a costruire residenze e uffici con parcheggi. Nel 2008, nel corso dell’avvio dei lavori, la scoperta dei resti di un abitato di età romana, preceduto da una fase di X secolo a. C. Secondo gli addetti ai lavori, “il più importante ritrovamento archeologico della provincia”. Così nel 2010 la Soprintendenza appose un vincolo sull’area, i resti antichi ricoperti per essere preservati, consentendo di proseguire i lavori nell’area circostante. Ma ora che il cantiere è in procinto di ripartire, con il benestare ancora di Comune e Soprintendenza, il vincolo di non edificabilità non è reiterabile se non con un grosso indennizzo al proprietario. Che il Comune non è in grado di pagare.

Casi di abusi edilizi in aree con vincoli archeologici, per i quali non si ha notizia di distruzione di resti antichi

Capocolonna (Kr). Nell’area del parco archeologico di Capo Colonna è presente un insediamento di 35 ville che impedisce l’estensione del parco a tutto il sito archeologico. La vicenda giudiziaria inizia nel 1995, quando gli edifici furono posti sotto sequestro. Nel febbraio del 2004 la prima sentenza nei confronti di 35 proprietari, con l’assoluzione per prescrizione del reato, ma confisca degli immobili. Gli edifici sopravvivono indisturbati alle ruspe.

Pianura (Na). Un’area di 25 mila mq. nella periferia occidentale di Napoli, sottoposta a sequestro preventivo nel giugno 2013 dalla polizia locale e dai Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta su una lottizzazione abusiva. L’area sequestrata è classificata a destinazione agricola nel PRG e rientra nel piano territoriale paesistico di Agnano-Camaldoli, in una zona di interesse archeologico a protezione integrale sottoposta, in parte, a vincoli paesaggistici.

Palmi (RC). Immobili con piscina realizzati in area con vincolo archeologico e paesaggistico. Sequestrati dai Carabinieri locali nel luglio 2013. Dopo il provvedimento emesso dal tribunale del riesame di Reggio Calabria e confermato dalla Cassazione. Due le denunce.

 
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