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Messaggi del 22/05/2014

 

Padre vostro

Post n°11519 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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X-Men: Giorni di un futuro passato

Post n°11518 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

X-Men: Days of Future Past

Poster

Gli X-Men dovranno combattere una battaglia per la sopravvivenza della specie attraverso due periodi storici. Gli amati personaggi della trilogia originale "X-Men" uniranno le forze con i loro stessi più giovani di "X-Men: First Class," in un’epica battaglia per cambiare il passato e salvare il nostro futuro.

  • FOTOGRAFIANewton Thomas Sigel
  • MONTAGGIOJohn Ottman
  • MUSICHEJohn Ottman
  • PRODUZIONE: Bad Hat Harry Productions, Donners' Company, Twentieth Century Fox Film Corporation
  • DISTRIBUZIONE: Twentieth Century Fox
  • PAESE: USA
  • DURATA: 131 Min

 
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Ragazze a mano armata

Post n°11517 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Poster

 

Di Corleone ma oneste, tre studentesse fuorisede, durante una lite furibonda, inavvertitamente bruciano un borsone con un milione di euro. Lo aveva lasciato nel loro appartamento una bella rapinatrice in fuga. Minacciate da un malavitoso romano, saranno costrette a trasformarsi in improbabili rapinatrici.

 
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Maps to the Stars

Post n°11516 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Maps to the Stars

Poster

La famiglia Weiss si sta facendo strada nella assolata California del sud, tra soldi, sogni, fama, invidie, desiderio ed implacabili fantasmi. Sanford Weiss è un famoso terapista televisivo con una lunga lista di clienti molto famosi, sua moglie Cristina Weiss si occupa della carriera del figlio 13enne, star della televisione. La coppia ha un'altra figlia, Agatha: a insaputa di tutti è appena tornata in città, misteriosamente sfregiata. Agatha stringe amicizia con un autista di limousine e diventa l'assistente personale di Havana Segrand, un'attrice ossessionata nel voler interpretare il ruolo che fu della madre nel remake di un grande film del passato. Il fantasma della madre, morta in un incendio, continua a turbare la sua vita. Agatha è alla ricerca di redenzione e anche in questo regno dell'artificiale, dell'ultraterreno e della finzione, è determinata a trovarla. A qualunque costo.

  • FOTOGRAFIAPeter Suschitzky
  • MONTAGGIORonald Sanders
  • PRODUZIONE: Prospero Pictures, Sentient Entertainment, SBS Productions, Integral Film
  • DISTRIBUZIONE: Adler Entertainment
  • PAESE: USA
  • DURATA: 111 Min
NOTE:

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2014.

 
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Ana Arabia

Post n°11515 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Ana Arabia

Poster

 

Una giornalista israeliana di religione mussulmana, si reca in un quartiere di Gerusalemme per realizzare un reportage. Qui entrerà in contatto con varie persone del posto, tra cui alcuni anziani, restando sempre più colpita dalle loro storie. L’intero film è girato in un unico, emozionante piano sequenza.

  • PRODUZIONE: Agav Films, Agav Hafakot, Hamon Hafakot
  • DISTRIBUZIONE: Boudu
  • PAESE: Francia, Israele
  • DURATA: 85 Min
NOTE:

Presentato in concorso al Festival di Venezia 2013.

 
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Cam girl

Post n°11514 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Poster

Alice, Rossella e Martina sono ragazze come tante, con i loro sogni, le loro aspirazioni. La più grande del trio, Alice, ha superato la trentina. Ha studiato sodo per diventare copywriter e sembra a un passo dalla meta, ovvero di entrare a far parte di una importante agenzia di pubblicità. Martina, poco più che ventenne, vorrebbe diventare una giocatrice professionista di pallacanestro e ha tutti i numeri per farcela. Rossella, coetanea di Martina, non sa ancora cosa farà da grande e intanto sogna il grande amore, quello capace di sconvolgerle la vita. Le tre, oltre a una solida amicizia, hanno una cosa in comune: fanno le cam-girl. In un periodo in cui la crisi ha ridotto i salari al minimo e il lavoro fisso sembra una chimera, per tre belle ragazze come Alice, Rossella e Martina il modo più semplice e rapido per sbarcare il lunario è mostrarsi nude in webcam. Il guaio è che l'agenzia per la quale lavorano, la Sexycam, le tratta come semplici corpi da sfruttare e il più delle volte accampa scuse per non pagare il dovuto. Quando Alice, con grande sorpresa e delusione, apprende che lo stage presso l'agenzia pubblicitaria non si trasformerà, come sperato, in un'assunzione, la ragazza decide che è giunta l'ora di prendere in mano il proprio destino e quello delle sue amiche, anche loro stanche di essere sfruttate per pochi euro.

  • PRODUZIONE: Angelika Film Production
  • DISTRIBUZIONE: New Moon distribution
  • PAESE: Italia

 
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Le meraviglie

Post n°11513 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Poster

L'estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, la primogenita, l'erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo "che sta per finire". E' un'estate straordinaria, in cui le regole che tengono insieme la famiglia si allentano: da una parte l'arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, dall'altro l'incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi, "il paese delle Meraviglie", condotto dalla fata bianca Milly Catena.

NOTE:

In concorso al Festival di Cannes 2014.

 
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Cannes a Roma, le date della 18ª edizione da .e-duesse.it/

Post n°11512 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

Cannes a Roma, le date della 18ª edizione

“Le vie del cinema” si terrà dall’11 al 16 giugno

Dopo l’annuncio delle date di“Cannes e dintorni” a Milano, oggi sono state rese note quelle della 18ª edizione de “Le vie del cinema da Cannes a Roma”, che si terrà nella capitale dall’11 al 16 giugno. La rassegna cinematografica proporrà al pubblico un cartellone di film della selezione ufficiale della 67ª edizione del Festival di Cannes, della Quinzaine de Realisateurs e della Semaine de La Critique. I cinema che aderiranno alla manifestazione sono Alcazar, Eden Film Center, Greenwich e Quattro fontane. Previsti anche eventi speciali e incontri con registi e cast. Il programma sarà consultabile sul sito www.aneclazio.it.

 
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Cannes omaggia Sophia Loren con "Matrimonio all`italiana" da media.rai.it

Post n°11511 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

 Cannes omaggia Sophia Loren con Matrimonio all`italiana

 

Il volto di Marcello Mastroianni occhieggia da giorni dalle locandine del Palais des Festivals, e finalmente è arrivata lei, Sophia Loren, a completare la straordinaria coppia che, esattamente 50 anni fa, deliziò il pubblico nel bellissimo film “Matrimonio all’italiana”, diretto da Vittorio De Sica.

Il film, tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano”, verrà presentato questa sera a Cannes in una versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, alla presenza della divina Sophia, che torna sulla Croisette che la vide trionfare come miglior attrice nello struggente "La ciociara", nel 1961.

L'attrice sarà accompagnata dal figlio Edoardo, regista del mediometraggio “La voce umana”, che la vede protagonista, e che aprirà la serata a lei dedicata.

Domani la Loren terrà una (attesissimamasterclass, nella quale racconterà  la sua lunga carriera cinematografica e la sua straordinaria vita.

Uno scatto "rubato" dal set di "Matrimonio all'italiana"

 
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Film nelle sale da oggi

 

I FRATELLI COEN, SPIELBERG, TOM HANKS E LA GUERRA FREDDA da movieplayer

Post n°11509 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Joel ed Ethan Coen firmeranno per Steven Spielberg la sceneggiatura del war movie che ricostruisce un incidente diplomatico occorso negli anni '60 e che vede protagonista Tom Hanks.

Il mese scorso è stato annunciato un nuovo progetto che rivedrà in azione il duo composto daTom Hanks e dal regista Steven Spielberg. I due starebbero preparando un period movie ancora privo di titolo incentrato su un incidente occorso a un aereo spia negli anni '60. Apprendiamo oggi che a firmare la sceneggiatura della pellicola sarannno Joel Coen ed Ethan Coen.

I Coen, che rimaneggeranno lo script firmato, in prima bozza, da Matt Charman, tornano così a collaborare con Tom Hanks dieci anni dopo Ladykillers. La storia, realmente accaduta, vede protagonista James Donovan, avvocato americano coinvolto nei negoziati per il rilascio del pilota Gary Powers, alla guida dell'aereo spia precipitato. Stephen Spielberg produrrà la pellicola insieme a Marc Platt.

Dopo aver diretto il crepuscolare A proposito di Davis, i fratelli Coen hanno annunciato la loro prossima regia, si tratta di Hail Caesar, sceneggiatura da tempo in lavorazione ambientata a Hollywood che potrebbe vedere protagonista la star George Clooney.

 
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The avengers

Post n°11508 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina The Avengers

Loki scende sulla Terra per impossessarsi del tesseract, un cubo asgardiano di inimmaginabile potenza, e ridurre così gli umani a suoi sudditi. Nick Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D., decide quindi di chiamare all'appello i Vendicatori, una squadra di supereroi che non hanno mai combattuto insieme ma che rappresentano l'unica possibilità di salvare il pianeta dal disastro. 
"Fai parte di un grande universo, ma ancora non lo sai" diceva qualche tempo e qualche film fa Nick Fury a Tony Stark, e ora questo universo si dispiega finalmente sotto i nostri occhi, guadagnandosi un successo promesso ma niente affatto scontato.
Le 500 uscite a (stelle e) strisce dei Vendicatori, in 48 anni, costituivano un bacino sufficientemente vasto da cui attingere in sede di sceneggiatura, da conciliare, però, con la necessità di esibire una continuità con i film recenti. Il copione di Joss Whedon, elaborato in presenza degli attori in nome di una sinergia che per essere credibile sullo schermo andava resa autentica fin dal principio e cioè dalla carta, ha il suo punto di forza nella scelta del super cattivo, Loki, fratellastro di Thor, ma fautore di un efficace effetto a catena. Lo lega, infatti, a Capitan America il possesso del cubo cosmico, mentre il super soldato è legato a sua volta a Hulk dal siero (sperimentato anche da Bruce Banner) e a Ironman dallo scudo, che il film - a differenza del fumetto- vuole forgiato da Howard Stark, padre di Tony. Loki è dunque al centro di una squadra che non è ancora tale ma che troverà il suo spirito di gruppo nella voglia di liberarsi di lui (ottima, in questo senso, la performance fastidiosa e mentalmente tarata di Tom Hiddleston), oltre che in un desiderio di vendetta che dovrebbe colpire dritto al cuore, anche se in questo caso la semina non è stata probabilmente all'altezza dell'effetto sperato. 
Quasi fosse in possesso di un misurino magico, Whedon dosa la partecipazione dei singoli supereroi all'impresa comune con precisione inattaccabile, lasciando che Ironman abbia sempre l'ultima parola, com'è giusto che sia, per la natura del personaggio e per i crediti accumulati fin qui. Salverà l'umanità niente meno che da se stessa. Inoltre, sorprende positivamente la new entry di Mark Ruffalo nei panni del gigante verde: il suo Bruce Banner ha un look da giovane professore universitario di provincia ma dietro la sua timidezza si sente ribollire l'incontenibile segreto. Più rassegnato di Norton, quasi pacificato con la sua seconda essenza, l'Hulk di Ruffalo "spacca", arrivando maturo sul set di Avengers come all'appuntamento con un destino segnato. Ma ciò che vale la pena di apprezzare maggiormente nel lavoro di Whedon, oltre al tono generale, divertito e convinto, è l'abilità con la quale ha saputo evitare il rischio più pericoloso, ovvero quello di non saper far seguire alla macrosequenza tanto attesa del reclutamento un finale di partita all'altezza. Proprio grazie a una confezione attenta del capitolo action gli scontri non si fanno noiosi e ripetitivi e il film vola nella sua pur notevole lunghezza. 
Tra le piccole squisitezze del film, Pepper Potts troppo impegnata a guardare le gesta del suo eroe preferito sul monitor per rispondere alla chiamata d'emergenza.

 
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Nimphomaniac vol.1

Post n°11507 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Nymphomaniac - Volume 1

L'anziano Seligman, uscito per fare la spesa in una giornata nevosa, trova a terra il corpo insanguinato di una donna, Joe. La porta nel suo appartamento e la soccorre. Qui Joe gli rivela di essere una ninfomane. Se vuole può raccontargli la sua vita ma sarà una lunga narrazione che prende le mosse dai libri di anatomia del padre medico per poi passare alle competizioni con una coetanea a chi ha più rapporti nel corso di un viaggio in treno. Ma è solo l'inizio.
Con Nymphomaniac Lars Von Trier chiude la trilogia sulla depressione che lo ha visto dirigere in successione Antichrist eMelancholia. Lo fa con una lunga narrazione divisa in due parti offrendoci alla fine il trailer della seconda. 
Non si tratta solo dell'ennesimo "film scandalo" che farà la gioia dei giornalisti che amano i pezzi cosiddetti "di colore" ma, ancor prima che di un'opera con un tema così complesso, di una specie di summa del suo cinema. Perché se una particolare forma di ninfomania per amore invadeva l'animo della Bess di Onde del destino e l'ospedale il luogo di Il regno il rapporto sessuale reale e mostrato in modo esplicito faceva già parte di una sequenza (sciaguratamente tagliata dalla distribuzione italiana) di Idioti. All'epoca il regista danese espose anche una sua teoria sul cinema pornografico constatando come fosse il peggio girato ma anche il più visto di tutti i generi. Di conseguenza aprì una casa di produzione per realizzare porno 'di qualità' e convocò studiose della sessualità per elaborare un "dogma" su ciò che potesse essere mostrato esplicitamente in un film senza però che le donne che lo vedevano si sentissero umiliate. Erano i tempi in cui i detrattori lo accusavano di misoginia e lui, con film come Dancer in the Dark non faceva nulla per contraddirli. Con questa trilogia però, e in particolare con questo film, è venuto sempre più allo scoperto: Von Trier teme la donna perché vede in lei aspetti del suo profondo che vorrebbe saper controllare e, temendo di esporsi in prima persona, utilizza personaggi femminili per parlare di fatto di sé.
In questo film suddiviso in capitoli (forma espressiva già utilizzata in precedenza) affida alla narrazione di Joe e a Seligman che ci rsppresenta come ascoltatore/spettatore, una riflessione sulla sessualità che fonde il basso e l'alto, le secrezioni e le riflessioni letterarie, la pesca con l'ebraismo non per confondere le acque ma per tentare di tracciare (esasperandolo anche sul piano della varietà di stili messi in campo) un percorso nella sua visione del sesso.
È un film dolente Nymphomaniac e molto più "morale" di quanto non si possa credere. Non è un inno al libertinaggio anche se non ci viene visivamente risparmiato nulla perché il racconto di Joe (almeno in questa prima parte) si rivela come una ricerca dell'armonia che si apre nel buio di un inizio punteggiato da rumori a cui fanno seguito le scabre superfici di un quartiere periferico. Si può anche ridere nel corso delle più di due ore di proiezione ma si tratta di un riso intriso di un'amarezza che viene progressivamente e programmaticamente portata in superficie. Una annotazione finale: il monologo di Uma Thurman è da antologia.

 
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Nimphomaniac vol.2

Post n°11506 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Nymphomaniac - Volume 2

Joe prosegue la narrazione della sua vita in rapporto con la sessualità mentre l'anziano Seligman la ascolta suggerendo, talvolta, inattesi paralleli. Apprendiamo così che il blocco dell'orgasmo con cui si chiudeva il primo volume continua e Jerome è, obtorto collo, costretto ad accettare che Joe cerchi altri uomini per trovare soddisfazione. Questo però non impedisce che nasca un figlio la cui presenza non contribuirà però a cementare la coppia. Tra esperienze con africani ed esplorazioni del proprio versante masochistico, Joe scoprirà anche l'interesse per un rapporto lesbico. 
Quando un film viene diviso dal suo autore in due parti a causa della lunghezza il rischio che si corre è quello di non valutarlo come un'opera unica come invece è. Perché di fatto Von Trier prosegue il percorso iniziato con il Volume 1 semmai forzando ancor più gli elementi già messi in gioco. A partire dai nomi. Perché il fatto che la protagonista si chiami Joe e che partecipi (per poco tempo) a riunioni di sex addicted dovendosi presentare prima di prendere la parola non può non richiamare alla memoria l'alcolista protagonista di My Name is Joe di Ken Loach. E se il perfido Von Trier avesse volutamente affibbiato al suo quasi incolore e introverso ascoltatore Seligman il nome dello psicologo teorico dell'apprendimento dell'ottimismo e ideatore del concetto di impotenza appresa? Quello che è certo è però che il regista danese ci fornisce un'esplicita autocitazione presa di peso daAntichrist e ricontestualizzata nella storia di Joe. Di lei seguiamo il lucido percorso di ricerca del superamento della solitudine mettendo ogni volta alla prova la capacità di sottomissione alle esperienze più umilianti con l'intenzione di separare il sesso dal sentimento. 
Ancor più che nella prima parte Von Trier si diverte a provocare fino a sfiorare la blasfemia per poi ritrarsi o a creare arditi paralleli tra la storia della religione e le impostazioni che Joe ha dato alla propria vita. Ma la provocazione non può (e forse non vuole) nascondere ciò che appare sempre più evidente: tutti i suoi film ma questo più di tutti costituiscono una lunga seduta psicoanalitica in cui con sadomasichistica lucidità si mette a nudo. Perché Lars è Joe, così come è Seligman. È un narratore che ama ascoltarsi, è un affabulatore in cui invenzione e dati di realtà finiscono con l'intrecciarsi ma è anche colui che cerca di sublimare le proprie pulsioni con la cultura e la citazione alta. È l'intellettuale che non ha ancora deciso se sia meglio tagliarsi le unghie delle mani a partire dalla destra o dalla sinistra ma che conosce bene (forse perché li ha visti in se stesso) i lati oscuri dell'essere umano. Tenendo però sempre fermo un principio caratteriale inalienabile che ha attribuito ai suoi personaggi femminili (anche a quelli apparentemente più passivi): l'autodeterminazione. Joe è una di loro.

 
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Cotillard, operaia-coraggio per i Dardenne DA CIENCITTà NEWS

Post n°11505 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Cristiana Paternò20/05/2014
CANNES  - Guerra tra poveri, come in Rosetta. Ma con una speranza in più. Quella che risiede nella capacità degli esseri umani di essere solidali, nonostante le regole sempre più spietate del capitalismo globale. Specie in tempi di crisi e con la concorrenza dei cinesi. I fratelli Dardenne, già due volte Palma d'oro, entrano prepotentemente nel concorso di Cannes con Deux jours, une nuit che, se non sarà terza Palma, potrebbe regalare un premio alla protagonista, la diva di casa Marion Cotillard. Lanciata in una carriera internazionale per i due autori belgi ha recitato in senza trucco e con indosso jeans e t-shirt nel ruolo di Sandra, un’operaia che sta per essere licenziata da una fabbrica di pannelli solari dopo una depressione da cui non si è ancora totalmente ripresa. Autostima sotto le scarpe, continue crisi di pianto, tavolette di Xanax sempre a portata di mano, Sandra ha un unico modo per salvare il posto di lavoro: convincere i suoi compagni, messi sotto ricatto dal padrone e dal caporeparto (Olivier Gourmet), a rinunciare a un bonus di 1.000 euro per farla riassumere. Per convincerli ha soltanto un fine settimana, due giorni e una notte, e l’aiuto del marito Manu (Fabrizio Rongione) che non smette per un istante di stare al suo fianco.

“La crisi economica non favorisce certo la solidarietà, ma questa non è mai stata una cosa scontata, va sempre costruita – spiega Luc Dardenne  - anche negli anni ’60, quando si decideva uno sciopero, l'operaio doveva sempre parlare prima con la moglie perché scioperare significava perdere la paga. La solidarietà richiede un atto morale, una decisione. Dunque non credo che sia diminuita nei tempi attuali e il film mostra che esiste ancora, che Sandra, pur non avendo una coscienza politica o sindacale, ce la fa a costruirla”. Ma, rispetto agli anni '60, Sandra si muove in un contesto sociale dove l’individualismo ha completamente distorto i rapporti interpersonali e dove molte conquiste dei lavoratori sono state spazzate via: alcuni dei compagni di Sandra sono immigrati, tra le sue compagne c'è chi vorrebbe aiutarla ma si scontra con la durezza del marito, attaccato al tornaconto immediato. Il film mostra molto bene tutto questo e il faticoso processo che porta alla formazione di una coscienza. Per questo il finale è così importante. “Avevamo pensato varie soluzioni – racconta Jean-Pierre – alla fine abbiamo scelto di mostrare come la solidarietà dei colleghi e il sostegno del marito abbiano trasformato questa donna, all'inizio disperata e insicura, tanto da farle dire con fierezza ci siamo battuti bene”. 

Come al solito nel loro cinema non si danno giudizi morali sui personaggi, neanche su coloro che preferiscono, per vari motivi, tenersi stretto il bonus. “I lavoratori – dice ancora Luc – sono stati messi gli uni contro gli altri, quindi in qualche modo non hanno scelta”. E aggiunge Jean-Pierre: “Hanno tutti delle buone ragioni per dire di sì o di no. Hanno bisogno di quei soldi per pagare le bollette o l’affitto o le tasse universitarie dei figli”. 

Ma il film, coprodotto dalla Bim, è anche un interessante esperimento di cinema, Marion Cotillard è quasi irriconoscibile. Come già prima di lei la Cécile De France de Il ragazzo con la bicicletta aderisce completamente al realismo della messinscena. “Ci eravamo incontrati sul set del film di Jacques Audiard Un sapore di ruggine e ossa, di cui eravamo coproduttori”, racconta Luc. “Abbiamo iniziato a scrivere per lei la storia di una dottoressa di periferia, ma non ci convinceva e così è venuta l’idea di farle interpretare questo progetto che avevamo in mente da tempo. È vero, è un'icona, ma grazie al lavoro che facciamo, che è un lavoro molto concreto, molto fisico - camminare, cadere e rialzarsi, rispondere al telefono – è diventata Sandra, operaia, madre di due bambini, insicura e fragile. E ha trovato la giusta distanza anche nel rapporto col marito”. Interviene Marion: “Amo recitare nel ruolo di esseri umani che si battono per la propria vita e che scoprono delle cose nuove in questo percorso, le persone che riescono a sopravvivere e venir fuori da situazioni complicate mi commuovono profondamente”. Marion e Fabrizio Rongione – l’attore di origine italiana che abbiamo visto in diversi film dei Dardenne, tra cui Rosetta L’enfant - raccontano il metodo di lavoro dei “fratelli” (les Frères, come li chiamano tutti): “Le prove per loro sono fondamentali, si comincia tre settimane prima delle riprese e non si finisce mai, cercano di arrivare alla perfezione nei movimenti dei personaggi e della macchina da presa”. E poi “pensano molto agli spettatori - aggiunge Marion - cosa che non è tanto comune negli altri registi”. E sull’idea di ricevere la Palma della recitazione non si tira indietro: “Ben vengano i premi che portano nuovi progetti e opportunità, come ho imparato vincendo l’Oscar per La vie en rose”.

 
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Loren regina di Cannes. "Che emozione, Marcello sui manifesti"

Post n°11504 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Michela Greco20/05/2014
CANNES - "Che bella emozione, qui c'è anche lui grazie a quel manifesto. Marcello era straordinario, aveva un gran senso dell'umorismo, quando eravamo stanchi raccontava le barzellette. Abbiamo condiviso 20 anni di carriera lavorando e divertendoci". Oggi, la diva del Festival di Cannes èSophia Loren, protagonista sulla Croisette sotto lo sguardo ammiccante di Mastroianni, che si affaccia dalle gigantografie, per accompagnare in sala il restauro diMatrimonio all'italiana e il cortometraggio in cui è stata diretta da suo figlio Edoardo Ponti, Voce umana. "Un testo che ho letto quando ero molto giovane e che ho sempre sognato di fare, un monologo molto bello portato in scena da grandissime attrici, tra cui la straordinaria Magnani. Se un'attrice vuole cimentarsi con qualcosa di importante sceglie sempre Voce umana". E di certo è una sfida mettersi nei panni di una donna matura che affronta l'ultima conversazione con l'uomo che ama, ma che la sta lasciando per un'altra. Mente si avvicina a un traguardo importante - compie 80 anni il 20 settembre - la Loren non perde la sua allure da leggenda vivente. Lo è a tal punto che una piccola folla di giornalisti italiani ha atteso un'ora per poterla intervistare per appena 7 minuti e vederla nel suo abito blu elettrico. Sull'età che avanza è molto fatalista: "Che devo fare? Gli anni passano per tutti. Io comunque sto benissimo e ho tanta energia e voglia di fare. Mi resta infatti un sogno nel cassetto da realizzare,  ma di cui non voglio rivelare nulla, è troppo importante". Del suo Paese, visto da fuori, dice che "è bellissimo, e speriamo che tutto vada bene, ma non solo per noi italiani, perché si soffre dappertutto", ma non vuole parlare di politica, "Non saprei farlo e non mi compete". Intanto ieri sera Cannes l'ha celebrata con una cena in suo onore in cui il mondo del cinema le ha riservato una commovente standing ovation e poi, dopo le proiezioni di stasera, domani la attende una Master Class: "Oddio che devo fare? Non dovrò raccontare la storia del cinema, vero? Ma tanto me la caverò, come sempre". 
Un mito la Loren, ma non per lei: ''Non mi sono mai considerata un mito, per questo vivo bene. Se ho eredi? Non lo so, bisogna vedere i film, e a me è piaciuto quello di Sorrentino, sono felice che abbia preso l'Oscar: si deve cominciare da qualche parte, e il successo porterà altre cose positive. In Italia abbiamo tante cose da dire, quelli che mancano sono i soldi''.

 
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La migliore offerta va in rete

Post n°11503 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Ladridicinema
 

Stefano Stefanutto Rosa20/05/2014
CANNES. Un portale unico del cinema, in partnership con ilMiBACT e IFC-Italian Film Commissions, fruibile a livello internazionale, che promuova ed esponga, in chiave immediata ed esaustiva, le risorse artistiche, culturali, industriali e professionali del cinema italiano e dei suoi territori. Il progetto, la cui realizzazione è prevista il prossimo autunno, è stato presentato all’Italian Pavilionnel corso dell’evento ‘La migliore offerta. 10 punti per il cinema italiano, come stimolo e base su cui lavorare nei prossimi mesi per istituzioni e associazioni e operatori del settore. 

“Stiamo sviluppando un portale web che dia agli operatori italiani e stranieri gli strumenti per orientarsi tra le offerte e le opportunità -  spiegano Maria Giuseppina Troccoli e Iole Maria Giannattasio della DG Cinema-MiBACT - Abbiamo abbracciato con entusiasmo l'iniziativa proposta da IFC (presieduta da Stefania Ippolitindr) di realizzare questo spazio virtuale dove confluiranno tutte le informazioni del sostegno pubblico sia in termini di finanziamenti che di servizi, con una mappa di tutte le strutture attive. Sul portale si troveranno in inglese e in italiano, ma per il futuro vogliamo incrementare il numero di lingue, tutti gli schemi di sostegno statale e regionale. Ci sarà un livello per i sostegni centrali (diretti, indiretti, selettivi, automatici) e un livello per un sostegno locale e i servizi messi a disposizione dalle varie Film Commission. L'intento - concludono Troccoli e Giannattasio - è quello di creare uno spazio in cui un po' alla volta confluiranno tutti gli strumenti utili per conoscere le opportunità sul territorio”.

Quanto ai 10 temi caldi affrontati nel corso del confronto ‘La migliore offerta’, condotto dal regista Massimo Coppola, non sono mancati suggerimenti, proposte, indicazioni di lavoro. Ne sintetizziamo schematicamente alcune: ripensare l’utilizzo dei Fondi regionali come vere leve di sviluppo, concepite più in linea con la vocazione del territorio (Bruno Zambardino); utilizzo del patrimonio artistico nel cinema attraverso tariffe chiare, informazioni rapide e accessibili, e in sintonia con le Sovrintendenze consapevoli del cinema come valore e non come disturbo (Cristina Priarone); l’applicazione di protocolli green da parte delle produzioni, cioè pratiche di salvaguardia dell’ambiente in un’ottica di efficienza, risparmio e sviluppo sostenibile (Nevina Satta); promozione internazionale del nostro cinema con programmi mirati sui vari mercati internazionali e con una strategia nazionale, avendo presente che il cinema è un importantissimo veicolo del Made in Italy, uno dei marchi più affermati nel mondo (Carla Cattani); le coproduzioni rappresentino un’autentica opportunità di sviluppo e reperimento risorse a partire dalla revisione della convenzione europea che si aprirà ai paesi terzi (Roberto Olla); migliorare le coproduzioni per gli operatori indipendenti, grazie al contributo pubblico nella fase di sviluppo del progetto e alla semplificazione  delle procedure amministrative ora troppo onerose (Marta Donzelli); operare nella formazione del pubblico giovane, nel sostegno del pubblico maturo e nell’attrazione di nuovi spettatori, a cominciare dall’assenza di un progetto di promozione del cinema italiano sul nostro territorio (Giorgio Gosetti); il tax credit esterno va migliorato per facilitare l’attrazione di grossi investimenti stranieri (Guido Cerasuolo); dotare di sale cinematografiche quelle numerose zone del paese che ne sono carenti e puntare sulla multiprogrammazione, grazie alla flessibilità del digitale (Richard Borg).

 
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