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Messaggi del 09/07/2014

 

X-MEN

Post n°11616 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina X-Men

I mitici fumetti della Marvel affrontano per la prima volta il grande schermo. I mutanti Wolverine, Cyclops, Storm ed altri, con alla guida il Professor X, combattono contro la sete di potere di Magneto e dei suoi. Dopo il fulminante I soliti sospetti e l'interessante ma non sconvolgente L'allievo, Bryan Singer vede finalmente il colore (abbondante) dei soldi di una megaproduzione. La domanda legittima avrebbe potuto essere: avrà venduto l'anima al diavolo (la cui presenza torna in tutti i suoi film)? La risposta è no. Pur maneggiando effetti speciali ad alto tasso di spettacolarità non rinuncia a proseguire un proprio percorso di autore. Eccolo allora lavorare ancora sull'ambiguità, sulla difficoltà di distinguere il Bene dal Male. La mutazione non diventa occasione di dibattito ma resta elemento per 'fare cinema' in un film in cui l'umanità sta sullo sfondo e lo scontro si svolge tra esseri che hanno delle potenzialità che ai 'normali' fanno solo paura.

 
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La sottile linea rossa

Post n°11615 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina La sottile linea rossa

Nel novembre 1942, dopo un idillico intermezzo fra i nativi della Melanesia, il soldato Witt e un commilitone sono riaggregati alla compagnia di fucilieri Charlie, impegnata nella conquista di Guadalcanal, la maggiore delle isole Salomone (Oceania). Le sanguinose fasi dell'attacco a una collina controllata dai giapponesi (70') e le vicende successive sono narrate attraverso le voci interiori dei protagonisti. Libera versione del romanzo (1962) di James Jones, già filmato nel 1964. Raro, se non unico, film sulla guerra in cui per i primi 40' non si ode uno sparo e non esistono protagonisti, ma alcuni personaggi un po' più importanti, peraltro non sviluppati e lasciati alla deriva, che hanno un senso soltanto nel contesto corale: il cap. Staros (Koteas), il ten. col. Toll (Nolte), il serg. Welsh (Penn), il soldato Bell (Chaplin). Lo stesso Witt (Caviezel), figura irrilevante in Jones, è la voce recitante di un oratorio di argomento metafisico e di tono neoromantico. Malick, dopo 20 anni di pausa, ha scelto la guerra come la porta attraverso la quale passare per dire qualcosa di radicale (di indicibile?) sull'estensione dello spettro morale di cui è capace l'uomo e porre alcune domande: perché la guerra? che posto ha l'uomo sulla Terra? che cosa lo spinge alla violenza, a perdere il senso della natura, della pietà, della bellezza? Questo film panteista è una preghiera di fine millennio, una invocazione d'aiuto, "un poema triste, soffocato e malinconico sulle cose della natura e sulla natura delle cose, uomo compreso" (B. Fornara). Fotografia (in 70 e 35 mm) di John Toll, musica di Hans Zimmer. 7 nomination agli Oscar, nemmeno una statuetta.AUTORE LETTERARIO: James Jones

 
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Monuments men

Post n°11614 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina Monuments Men

Mentre le forze alleate stanno sferrando il loro attacco alla Germania lo storico dell'arte Frank Stokes ottiene l'autorizzazione da Roosevelt in persona per mettere insieme un gruppo di esperti che cerchi di recuperare le opera d'arte che Hitler ha fatto portare via e nascondere in previsione della costruzione del mastodontico Museo del Fuhrer. In caso di sconfitta del Reich l'ordine è di distruggerle. Si viene così a creare una compagnia formata da due storici e un esperto d'arte, un architetto, uno scultore, un mercante, un pilota britannico e un soldato ebreo tedesco per le traduzioni. Escluso quest'ultimo i componenti del gruppo non hanno certo l'età dei combattenti ma la loro missione non è priva di pericoli.
Chi cerca in questo film il Clooney regista di Good Night, & Good Luck. e di Le Idi di marzo rimarrà deluso mentre chi ricorda l'acuto e divertito rivisitatore di generi di In amore niente regole avrà l'occasione per godere di un film che non si vuole limitare però alla ricostruzione filologica innervata da riferimenti alla realtà storica. Perché la memoria corre a Il treno di John Frankenheimer ma anche, per la struttura di un gruppo costituito da personalità molto diverse tra di loro, a film che hanno ne La grande fuga il loro vertice. Clooney però ha un obiettivo diverso in questi tempi di omologazione di massa: ci vuole ricordare il valore dell'arte come elemento che va oltre le generazioni ed alimenta la stessa esistenza di ognuno di noi. Anche di coloro che ne sono ignari. Per questo sorge il sospetto che alcuni interventi di Stokes (che in realtà era il conservatore di Harvard Gerorge Stout) risultino didascalici ma siano finalizzati a fornire qualche elemento di base a spettatori a cui la scuola non li ha offerti. La scuola americana in primis ma non solo se, come ci ricordano Lodoli e Piccioni in Il rosso e il bluci sono studenti che chiedono se Piero della Francesca fosse un uomo o una donna (e non è una battuta di sceneggiatura). La pattuglia di uomini inadatti alla guerra ma pronti a rischiare la vita per delle opere d'arte non è formata da attempati Indiana Jones (anche se non mancano i carrelli della miniera e la Madonna di Bruges e il polittico di Ghent prendono il posto dell'Arca dell'Alleanza). Sono uomini (e una donna bollata dal marchio del collaborazionismo) che Clooney ci presenta nella loro umanità pur non rinunciando a qualche stereotipizzazione di troppo.
L'onestà del regista e sceneggiatore emerge comunque sin dall'apertura quando Stokes mostra una diapositiva dell'Abbazia di Montecassino distrutta da un bombardamento. Che non fu opera dei nazisti ma delle forze alleate. In quel preciso momento riemergono nella mente le immagini del Museo Archeologico di Bagdad saccheggiato senza che nessuno degli occupanti facesse nulla per impedirlo. La storia si ripeteva. Film come questo ci invitano a riflettere. Non rinunciando allo spettacolo.

 
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X-men 2

Post n°11613 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Locandina X-Men 2

Magneto (Ian Mckellen) è relegato nella prigione di plastica, ma le minacce per la sicurezza degli X-Men non sono finite. Un mutante sembra macchiarsi di un crimine gravissimo; l'attentato alla vita del presidente degli Stati Uniti. Quell'uomo è Kurt Wagner (Alan Cumming / "Birthday Party"), alias Nightcrawler. L'attentato scatena una campagna persecutoria nei confronti degli X-Men; il generale Striker viene incaricato di colpire il male alla radice e prepara in imboscata alla scuola speciale del dottor Xavier (Patrick Stewart / Star Trek). La nuova generazione di X-Men cresce sotto la guida di Bryan Singer per assumere il ruolo di protagonista nel sequel del film ispirato all'omonima serie di fumetti della Marvel Comics. E il sequel inaugura la saga, lasciando intravedere potenziali sviluppo e successivi episodi. La ricetta di Bryan Singer migliora con la pratica; la "seconda portata" prevede meno fumetto e più sceneggiatura. La spettacolarizzazione dei contenuti, filtrati attraverso la fiction, l'azione e l'avventura, è una operazione che raramente riesce anche al rodatissimo cinema americano di genere. Merito anche di "maschere" eccellenti come Ian McKellen e Patrick Stewart prese a prestito da "caratteri" shakespeariani, affiancati ai sex symbol del momento o, più semplicemente ad attori di buon mestiere.

 
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Hugh Jackman e Simon Kinberg parlano del futuro dei prossimi X-Men da badtaste.it

Post n°11612 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

In piena promozione di X-Men: Giorni di un Futuro PassatoHugh Jackman torna a parlare anche dei futuro di Logan/Wolverine nei due prossimi e attesissimi cinecomic Marvel: X-Men:Apocalypse e il terzo capitolo di Wolverine.

Ai microfoni di MTV, Jackman condivide i suoi pensieri sulla reunion con i sui vecchi colleghi sul set di Giorni di un Futuro Passato e si interroga sulla nuova timeline che il personaggio di Wolverine potrebbe prendere per sfuggire al programma Arma X (Weapon X). Questo, secondo l'attore, significa che il suo personaggio sarà potenzialmente propenso a degli immediati cambiamenti soprattutto in vista del suo prossimo film da solista di Wolverine. Riguardo al futuro di Wolverine, in un intervista a ValureJackman rivela di aver già sostenuto dei colloqui con Jim Mangold (già regista di Wolverine: L'Immortale). L'attore scherzando sulla sua età e sul suo aspetto fisico si lascia sfuggire che il prossimo Wolverine potrebbe essere effettivamente un adattamento di Old Man Logan (Vecchio Logan) di Mark Millar Steve McNiven.

Prima di tutto questo vedremo comunque Logan/Wolverine prima in X-Men: Apocalypse.

Per quanto riguarda il futuro degli altri mutanti, lo sceneggiatore Simon Kinberg, ai microfoni dell'Hollywood Reporter parla del "saluto finale" di alcuni dei protagonisti ma non esclude un possibile ritorno di alcuni dei mutanti più amati:

C'è una parte della nostra mente che spera di rivedere di nuovo alcuni personaggi, ma nella conclusione di Giorndi di un Futuro Passato abbiamo voluto chiudere alcune delle loro linee narrative cercando di creare una sorta di conclusione delle loro storie.

L'idea iniziale è sempre stata quella di concludere la storia con tutti i personaggi che tornano alla Scuola del Professor Xavier proprio come nel primo X-Men. Ovviamente dopo i fatti avvenuti la scuola non sarebbe stata più la stessa. Nella fine di Giorni di un Futuro Passato, se pur positivo, non vediamo tutti i personaggi. Abbiamo lasciato volutamente degli aloni di mistero su quelche mutante.

Ci siamo avvicinati a Giorni di un Futuro Passato con una sorta di "saluto finale", ma effettivamente fu così anche per X-Men: Conflitto Finale. Se a quei tempi mi avessero chiesto se Patrick Stewart sarebbe stato ancora il Professor X o se Halle Barry, Ellen Page o Shawn Ashmore sarebbero tornati, probabilmente avrei risposto di no.

Il prossimo capitolo, X-Men: Apocalypse, praticamente sarà il sequel di X-Men: L'Inizio

 

Simon_Kinberg.jpg

Cosa ne pensate? Potete parlarne in questo topic del Forum Supereroi!

Nell'arco narrativo Giorni di un futuro passato del 1981, ambientato in un futuro alternativo distopico in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle e i mutanti vivono in campi di concentramento, un'adulta Kitty Pryde torna indietro nel tempo e impedisce un assassinio causato dalla Fratellanza che scatenerà una catastrofica isteria anti-mutanti. La trama alterna scene nel futuro e nel presente.

Tra gli attori confermati nel cast citiamo James McAvoy, Michael Fassbender, Peter Dinklage, Patrick Stewart, Ian McKellen, Nicholas Hoult, Jennifer Lawrence, Hugh Jackman oltre a Anna Paquin, Ellen Page e Shawn Ashmore.

 
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Cosa aspettarsi da X-Men: Apocalypse da wired.it

Post n°11611 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

La nuova pellicola diretta ancora da Bryan Singer uscirà nel 2016

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Il grande successo del secondo prequel della saga X-Men Giorni di un futuro passato sta accelerando i piani per il terzo capitolo della nuova trilogia: X-Men: Apocalypse arriverà nelle sale americane nel 2016, sarà diretto da Bryan Singer e certamente vedrà la partecipazione di alcuni membri del cast della trilogia originale.

X-Men: Giorni di un futuro passato ha sbancato negli Stati Uniti lo scorso weekend, con oltre 111 milioni di dollari d’incasso (e un sonoro 91% di gradimento secondo l’aggregatore di critica cinematografica Rotten Tomatoes). Una cifra davvero notevole che porta il vento in poppa alla regia di Bryan Singer che, pure in questi giorni non se la passa benissimo (è stato accusato di molestie sessuali).

L’uscita di X-Men: Apocalypse è già stata fissata: 27 maggio 2016.

Lo sceneggiatore del film Simon Kinberg già rivelato alcuni dettagli della pellicola, tra cui la partecipazione più estesa di Quicksilver. Spiega Kinberg: “È una delle cose più universalmente acclamate di X-Men: Giorni di un futuro passato e non c’è dubbio che avrà una grossa parte nel prossimo capitolo. Vorremmo fare qualcosa di unico con i suoi poteri e possibilmente approfondire il personaggio“. Altra notizia: sempre dal punto di vista degli X-Men, uno dei nuovi volti del film in arrivo potrebbe essere Channing Tatum nel ruolo di Gambit.

Sempre a detta dello sceneggiatore: “La scala e lo spettro a cui stiamo pensando farà assomigliare il film a un disaster movie con un’estinzione di massa alla base. Qualcosa in stile Roland Emmerich che non si è mai vista in una pellicola sugli X-Men o in una sui supereroi in genere”.

Quanto al villain principale, se avete visto X-Men: Giorni di un futuro passato sapete di chi si tratta e il titolo del nuovo film lascia pochi dubbi: “Vogliamo avvalorare i suoi aspetti emotivi e filosofici”, continua Kinberg. “Non distrugge il mondo solo perché può farlo. Il suo comportamento è giustificato e convalidato da una filosofia coerente e necessaria”. 

 
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Film nelle sale da domani

 

Gus Van Sant al lavoro sull'adattamento del manga Death Note da coming soon

Post n°11609 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

09 luglio 2014
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Poster

 

Sulla carta può sembrare una scelta strana, ma Gus Van Sant è un regista duttile e di grande talento che non ha mai mancato di sorprendere.

La Warner ha infatti affidato a lui un progetto di cui è proprietaria da anni e a cui tiene molto: l'adattamento del manga di culto Death Note.

Nel 2011 Shane Black si era impegnato a portarlo sullo schermo ma poi, fino a oggi, non se ne era saputo più niente. Sembra comunque che la sceneggiatura più recente sia proprio opera diBlack.

Il manga di Tsugumi Ohba, illustrato da Takeshi Obata tra il 2003 e il 2006, racconta le avventure di uno studente liceale che entra in possesso di uno strano taccuino. In pratica scopre che solo scrivendoci il nome di qualcuno ne causa la morte istantanea. Il ragazzo decide di utilizzarlo per liberare la terra dai criminali, ma quando i cadaveri cominciano ad accumularsi, un detective privato si mette sulle sue tracce.

Di Death Note esiste già una serie anime e una di videogame ma questo sarà il primo adattamento americano.

 
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Giacomo Battiato gira in Alto Adige con Carolina Crescentini da cinecittà news

Post n°11608 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Cr. P.07/07/2014
In Alto Adige con il sostegno della BLS sarà girato Max & Helene di Giacomo Battiato, liberamente tratto dal romanzo “Max und Helen” di Simon Wiesenthal conAlessandro Averone e Carolina Crescentini. La vicenda si svolge a Cracovia: Max Sereni, un ebreo che è stato appena rilasciato da un gulag, si spaccia per un ex-ufficiale delle SS in fuga. Vuole trovare il criminale di guerra che ha torturato e ucciso sua moglie Hélène. Il suo nome era Thomas Koeller, funzionario di un Einsatzkommando. Max scopre la verità su Hélène e sarà il momento della verità per la sua coscienza, costretto a scegliere tra vendetta, giustizia e compassione. 

Anche Stefano Lodovichi con Les Revenants ha ottenuto il finanziamento dalla BLS Film Fund & Commission Alto Adige. La pellicola narra la storia di Alice, una ragazza di 15 anni, creduta morta in un incidente. Quattro anni dopo la giovane torna a casa e trova i suoi genitori distrutti dal dolore e sua sorella gemella Vera, che ormai è diventata una donna.

 
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Franceschini: "Un museo nazionale del cinema a Cinecittà"

Post n°11607 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Cristiana Paternò03/07/2014
Un museo nazionale del cinema italiano a Cinecittà. Lo ha annunciato il ministro del Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, visitando al Vittoriano la mostra "Luce - L'immaginario italiano", organizzata in occasione dei 90 anni dell'Istituto Luce, che si inaugura oggi. Franceschini, che si è lungo soffermato nelle varie "stanze" del percorso espositivo, ha spiegato ai giornalisti: "Penso che a Cinecittà possa sorgere un museo permanente in cui rendere visibile il patrimonio dell'Istituto Luce, proseguito poi dalle Teche Rai nel dopoguerra, un patrimonio straordinario in cui ognuno possa riconoscere se stesso, un pezzo della propria vita o della propria storia. In Italia abbiamo un bellissimo Museo del cinema a Torino, ma è un museo che parla del cinema di tutto il mondo. Credo ci sia invece bisogno di un luogo multimediale come questo, che possa attrarre anche i giovani, in cui si racconta in modo interattivo la meravigliosa storia del cinema italiano. Un museo nazionale del cinema italiano non può che essere a Cinecittà, luogo in cui il nostro cinema è nato. E' un progetto su cui stiamo lavorando, costruendo il più possibile livelli di integrazione tra le diverse istituzioni, dalla Rai all'Istituto Luce", ha detto ancora il ministro. Che ha aggiunto: "Ci sono pochi soldi, però ci impegniamo perché queste cose si facciano, anche con pochi soldi". 

E ancora, sul futuro degli studios romani. "Stiamo facendo passi avanti - dice il ministro - per il mantenimento di quella struttura per l'uso per cui è nata, cioè produrre film. Anche per questo abbiamo innalzato il tetto del tax credit da 5 a 10 mln di euro, in modo da attrarre le produzioni internazionali. Io stesso ho incontrato grandi produzioni che hanno mostrato interesse a venire in Italia. Torniamo ad essere competitivi. E speriamo che anche le fiction televisive tornino in via Tuscolana. So che la Rai sta lavorando in questo senso". La mostra "Luce L'immaginario italiano" troverà spazio anche all'Expo di Milano e diventerà permanente a Cinecittà. Inoltre il ministro auspica che sia proseguita a Roma oltre il 21 settembre, durante l'anno scolastico. "Agli studenti farebbe bene vedere quante cose sono cambiate in questo paese e come".Roberto Cicutto, ad Istituto Luce Cinecittà, ha annunciato che nel triennio 16-18 la mostra viaggerà all'estero, negli Usa, Francia e Germania. "E' una splendida idea, dobbiamo promuoverla con forza. Il ministro Franceschini si sta facendo promotore con l'istituto Luce di mettere insieme le teche Rai e magari la Cineteca nazionale, e tutto quello che rappresenta l'archivio nazionale audiovisivo perché si possa condividere sfruttando le potenzialità della rete", ha commentato il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, durante la visita della mostra. 

 
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Un viaggio lungo 90 anni nell'immaginario italiano

Post n°11606 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Cristiana Paternò03/07/2014
L'Archivio storico del Luce festeggia i 90 anni con una grande mostra sull'immaginario italiano. A Roma, alComplesso del Vittoriano, dal 4 luglio al 21 settembre,un evento unico celebra una delle più grandi imprese culturali del Paese, deposito di memorie, segreti, sogni dell’Italia dai primi del ‘900 al presente. "Festeggiare i 90 anni in pompa magna - dice l'ad del Luce Roberto Cicutto - non è dovuto solo alla cifra tonda, ma alla necessità di ricordare a tutti che un Archivio come questo ha il dovere di continuare a crescere sia attraverso la produzione di film e documentari che ne utilizzino l'immensa ricchezza, sia affratellandosi con altri archivi. Per parafrasare il titolo della mostra, l'Archivio deve continuare ad alimentare l'immaginario italiano e non solo". Aggiunge il presidente Luce Rodrigo Cipriani Foresio: "Grazie al recente accordo con Google le immagini dell'Archivio sono entrate nelle case di tutto il mondo, avvicinandosi ai giovani". 

Nato nel 1924 come L.U.C.E., L’Unione Cinematografica Educativa, con l’intuizione di raccontare l’attualità del Paese e del mondo attraverso l’ancora nuovo linguaggio delle immagini in movimento, ribattezzato con Regio decreto l’anno seguente, l’Istituto Nazionale Luce venne sostenuto con forza da Benito Mussolini, che ne comprese e sfruttò le enormi potenzialità divulgative e politiche. Oggi è la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo e con un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie detiene un patrimonio di immagini impareggiabile per quantità e ricchezza di temi, tanto da meritare nel 2013 l’ingresso per il fondo ‘Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.’ nel Registro Memory of the World dell’UNESCO. 

La mostra di Roma, curata da Gabriele D'Autilia, autore anche del libro LUCE L'immaginario italianopubblicato da Rai Eri con Istituto Luce Cinecittà, e da Roland Sejko, per quanto riguarda la parte audiovisiva, è concepita come flusso continuo di immagini attraverso grandi pannelli organizzati secondo un ordine tematico-cronologico. Una serie di parole chiave accompagna l'itinerario: città/campagna, autarchia, censura e propaganda, guerra e rinascita, modernità/arretratezza, giovani, corpi politici, neo televisione... Inoltre alcune "camere" mostrano aspetti particolarmente suggestivi, come la Camera delle meraviglie, omaggio ai viaggi per il mondo compiuti dagli operatori Luce, o la Camera del Duce, antologia della retorica e dei silenzi del capo del fascismo, mentre la stanza del Paese reale si concentra sui volti degli italiani negli anni '30. Un ultimo spazio è dedicato al cinema con foto di registi, attori, set e una selezione di trailer e backstage.  

Ma il cinema è poi protagonista assoluto delle quattro retrospettive, in collaborazione con CSC Cineteca Nazionale, che offrono al pubblico 130 titoli prodotti o distributi dal Luce dal 1933 al 2013. I film saranno proiettati in quattro location: i Fori Imperiali, Piazza Santa Croce in Gerusalemme, il Complesso del Vittoriano e il MAXXI. EFFETTO LUCE curata da Gianni Canova con opere di tutti i più grandi autori, Fellini, Rossellini e Olmi, Scola e Bertolucci, ma anche Resnais, Sokurov, Iosseliani, Greenaway. IDENTITA', sempre a cura di Canova, con 30 titoli prodotti o coprodotti dal Luce tra cui La balia di Marco Bellocchio e ilFrancesco di Liliana Cavani. DOCUMENTARI, con trenta opere scelte da Nathalie Giacobino e Beppe Attene, da Gloria (1934) di Omegna, il primo documentario italiano sulla Grande Guerra, ai recenti ;terramatta di Costanza Quatriglio e Anija di Roland Sejko. XXI SECOLO a cura di Luciano Sovena con le opere prime più importanti del Luce da Corpo celeste di Alice Rohrwacher a Le quattro volte di Michelangelo Frammartino. 

L'esposizione, ideata e realizzata da Istituto Luce Cinecittà, gode dell'Alto Patronato del presidente della Repubblica, del patrocinio del MiBACT, della Regione Lazio e di Roma Capitale-Estate Romana. Responsabile del progetto è Gabriella Macchiarulo. Organizzazione generale: Comunicare Organizzando srl. 

Costo del biglietto 6 € (ridotto 4 €)
Orario: tutti i giorni 10,30-21,30
Retrospettiva: 11,30 e 18,30

Ecco il programma completo delle retrospettive

Leggi l'elenco dei film in retrospettiva  

Programma proiezioni IDENTITA' E DOCUMENTARI

Programma proiezioni EFFETTO LUCE

 
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"Il ragazzo invisibile" di Salvatores, piccolo supereroe alla sfida della vita

Post n°11605 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Michela Greco01/07/2014
RICCIONE - "Credo che ognuno di noi abbia desiderato essere invisibile una volta o l'altra, oppure ci sia sentito perché non se lo filava nessuno, e nella società dell'immagine di oggi, in cui siamo tutti esposti sui social network, è ancora più interessante che il superpotere consista nello scomparire". Parola di Gabriele Salvatores, che al Ciné di Riccione  - di cui CinecittàNews è media partner -  ha svelato alcune anticipazioni su Il ragazzo invisibile, il suo nuovo film prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, coprodotto da Faso Film e Babe Films, il cui arrivo in sala è previsto per l'11 dicembre con 01 Distribution

Un film che, come ci ha abituato il regista premio Oscar, esplora un territorio inconsueto per il nostro cinema, quello dei supereroi, "ma sono i supereroi visti con i nostri occhi - avverte Salvatores - ovvero un po' più attenti alla quotidianità, ai sentimenti e alla realtà rispetto a quelli americani, che puntano tutto sullo spettacolo. Qui lo spettacolo c'è, ma mentre i supereroi americani devono combattere altri supereroi e distruggere mondi, qui la vera sfida sta nell'avventura più difficile, che è la vita, il diventare adulti, il passare dal principio di desiderio al principio di realtà. E nel passaggio all'età adulta decidere se rimanere un supereroe o diventare un uomo normale, cosa più difficile". Un tema, quello della crescita, che d'altra parte è molto caro al regista. 

Il supereroe in questione è il tredicenne Michele (interpretato dall'esordiente Ludovico Girardello, "scelto tra centinaia con il criterio della sincerità") che cresce a Trieste sferzato dalla bora e dal bullismo dei suoi compagni, oscillando tra il desiderio di essere invisibile e la frustrazione di non essere visto dalla ragazzina di cui si è infatuato, Stella (Noa Zatta). Finché un giorno non diventa davvero invisibile. A colpi di effetti speciali, naturalmente. "Quando abbiamo fatto Nirvana ci prendevano tutti in giro per l'uso degli effetti speciali, ed eravamo nel 1996. Quando poi il film è uscito negli Stati Uniti, lì hanno detto che volevano conoscere chi aveva fatto quegli effetti così belli. Siamo uno strano Paese: a volte ci sopravvalutiamo, come nel calcio, a volte ci sottovalutiamo e non è bello. Bisogna credere di più in noi stessi". 

E in questo film - interpretato anche da Valeria Golino, Ksenia Rappoport e Fabrizio Bentivoglio - decisamente ci si è creduto, se è vero che è accompagnato da un concorso riservato ai giovani musicisti per realizzare la canzone del film e dalla realizzazione di tre albi a fumetti in formato comic book che diventeranno un unico libro e la cui prima uscita è prevista il 30 ottobre al Lucca Comics & Games. "Da ragazzo i primi film che mi hanno entusiasmato sono stati I magnifici setteLawrence d'Arabia e i grandi film americani di avventura - confessa poi Salvatores - I miei primi supereroi sono stati Corto Maltese e Mandrake. Tra i più recenti mi è piaciuto molto il primo Uomo ragno e l'ultimo Capitan America". Questi ultimi sicuramente più vicini al trio di sceneggiatori trenta-quarantenni che ha affiancato il regista:Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, scelti come compagni di invenzioni perché "come diceva Miles Davis - dice il regista - se vuoi rimanere interessante devi suonare con gente più giovane di te". Accanto a quelli di carta e di celluloide, però, i veri, eroi secondo Salvatores "sono quelli che riescono a vivere, a tirare su un figlio. Tutti noi siamo un po' supereroi se riusciamo a vivere questa vita".

 
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Estate italiana a Parigi

Post n°11604 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Cr. P.07/07/2014
Il miglior cinema italiano sbarca a Parigi. Grazie a un accordo tra Rai Cinema e l’Istituto di Cultura italiano a Parigi prende il via oggi lunedì 7 luglio una lunga rassegna che porterà nella capitale francese una selezione di film e documentari coprodotti negli ultimi anni da Rai Cinema. Tredici in tutto i titoli che formano il cartellone della rassegna “Un été italien”, realizzata e promossa dall’Istituto di Cultura italiano diretto da Marina Valensise che ha sostenuto l’iniziativa voluta da Rai Cinema. Tra questi, le opere di Giuliano Montaldo, Ferzan Ozpetek, Gabriele Salvatores, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Gianfranco Rosi, Daniele Luchetti, Pif. Ad aprire la manifestazione sarà L’industriale di Giuliano Montaldo. “Abbiamo voluto iniziare da Parigi – annuncia Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema - un progetto che vedrà in futuro la nostra presenza anche in altri Paesi europei in collaborazione con diversi istituti ed istituzioni nazionali ed internazionali”. Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema sottolinea invece che “il cinema italiano è da sempre un importante veicolo di cultura che ha contraddistinto l’Italia nel mondo, ottenendo ovunque, anche in questi ultimi anni, tanti prestigiosi riconoscimenti.” 

Tutte le proiezioni si terranno presso l’Istituto di Cultura Italiano a Parigi (73, rue de Grenelle) a partire dalle ore 19.30.

 
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Ortigia Festival, omaggio a Faletti

Post n°11603 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

ssr07/07/2014
Torna con la sua sesta edizione Ortigia Film Festival, la kermesse cinematografica della città di Siracusa diretta da Lisa Romano che si svolgerà dal 14 al 20 luglio. La rassegna è dedicata alle opere prime e seconde del cinema italiano, ai documentari a cui è dedicata una vetrina, e ai cortometraggi internazionali.
Tra gli esordi in concorso: Il venditore di medicine diAntonio MorabitoSmetto quando voglio di Sydney Sibilia, L’estate sta finendo di Stefano Tummolini,Controra di Rossella De Venuto, Spaghetti Story di Ciro De Caro e Più buio di mezzanotte di Sebastiano Riso. Tutte le proiezioni dei film saranno accompagnate da incontri con gli autori e gli interpreti.
La giuria della sezione opere prime e seconde, sarà presieduta dal regista israeliano Amos Gitai e composta da Laura Delli Colli, Anita Kravos, Enrico Lo Verso e Maurizio Tedesco.

Per la vetrina dei documentari troviamo Felice chi è diverso di Gianni AmelioLe cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni PipernoI Tarantiniani di Steve della Casa, Maurizio Tedesco in collaborazione con Manlio Gomarasca, I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito, Fuoco amico di Francesco del Grosso,The dark side of the sun di Carlo Hintermann, e Vincent Paterson-Un passo dalle stelle di Kersti Grunditz.
Ricca anche la sezione competitiva dei cortometraggi con una selezione di lavori tra cui anche inediti che sarà valutata da una giuria presieduta da Paola Poli affiancata da Stefano Amadio e Luigi Tabita. 

Tra gli eventi del Festival un Focus dedicato ad Amos Gitai, che terrà una master class, con tre dei suoi film: Ana Arabia, Lullaby to my father e Free Zone.  A questa si affiancherà la Master Class con Enrico Lo Verso sul lavoro d’attore. A lui saranno inoltre dedicati i cortometraggi di Edoardo Ponti che lo vedono protagonista. 
Un altro Focus sarà rivolto al cinema emergente argentino e un omaggio a Giorgio Faletti, recentemente scomparso, con Anita Kravos e Luigi Tabita che si cimenteranno in un reading di brani tratti dai suoi libri.

Infine, la presentazione del libro "Il Gattopardo di Luchino Visconti, cinquant’anni di grandeur" del critico Sebastiano Gesù.
Inoltre per la sua sesta edizione, il Festival ha organizzato insieme a Ricrea, il Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio, un concorso per cortometraggi volto a sensibilizzare la raccolta e il riciclo. Tra i premi, oltre a quello per il miglior film, il miglior interprete, il miglior corto e il premio del pubblico, da quest’anno anche quello di Cinemaitaliano.info al film Veramente Indipendente. 

 
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Festival di Roma: sarà il pubblico a premiare

Post n°11602 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Cr. P.07/07/2014
Il direttore artistico del Festival Internazionale del Film di Roma, Marco Müller, ha annunciato alcune delle novità della nona edizione, che si svolgerà dal 16 al 25 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma. Gli spettatori saranno i protagonisti della manifestazione e premieranno i film di tutte le linee di programma: i riconoscimenti più importanti saranno dunque assegnati in base alle preferenze espresse dal pubblico all’uscita dalla sala. 

Il Festival 2014 avrà una struttura più “snella” rispetto al passato, basata su un totale di circa 40 lungometraggi: Cinema d’Oggi ospiterà film di autori sia affermati che giovani, Gala presenterà una selezione di grandi pellicole “popolari ma originali” della nuova stagione, Mondo Genere accoglierà film appartenenti ai più diversi generi cinematografici, mentre Prospettive Italia farà il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema nazionale di fiction e documentaristico (il nuovo regolamento non prevede più una programmazione di mediometraggi e cortometraggi). Al termine di ogni proiezione gli spettatori potranno votare per il film visto e assegnare: il Premio del Pubblico BNL | Gala, in collaborazione con il Main Partner del Festival BNL Gruppo BNP Paribas, il Premio del Pubblico | Cinema d’Oggi, il Premio del Pubblico | Mondo Genere, il Premio del Pubblico | Cinema Italia (Fiction) e il Premio del Pubblico | Cinema Italia (Documentario). Il Festival dedicherà l’intera giornata di domenica 26 ottobre alla proiezione in replica dei film vincitori.     

Il Festival 2014 rivolgerà inoltre una particolare attenzione al cinema emergente: tutte le opere prime e seconde di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) concorreranno all’assegnazione del Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima e seconda, dotato di una specifica e prestigiosa giuria. Il direttore artistico proporrà inoltre al Cda l’assegnazione di alcuni premi del Festival e della Fondazione: il Marc’Aurelio alla Carriera, per celebrare l’opera di un maestro dell’arte cinematografica; il Maverick Director Award, destinato a quei cineasti che hanno sempre operato “fuori dagli schemi”; i Marc’Aurelio Acting Awards, rivolti agli attori e alle attrici che hanno portato ai massimi livelli la tecnica della recitazione; il Marc’Aurelio del Futuro, che segnalerà l’importanza globale di un giovane regista. Un premio sarà inoltre assegnato dall’associazione DOC.IT al Migliore Documentario italiano.   

Accanto alla selezione ufficiale, il Festival ospiterà come sezione autonoma e parallela Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, che presenterà una selezione di lungometraggi per ragazzi organizzata secondo un proprio regolamento e giudicata da una giuria composta da ragazzi tra i 14 e i 18 anni selezionata sul territorio nazionale.   

È confermata la squadra di selezionatori e consulenti. Il comitato di selezione è composto da Laura Buffoni, Marie-Pierre Duhamel, Massimo Galimberti, Manlio Gomarasca, Sandra Hebron, Giona A. Nazzaro, Mario Sesti, mentre i consulenti sono Chen Zhiheng (mondo cinese), Deepti D’Cunha (India, Pakistan e Sri Lanka), Babak Karimi (Iran), Diego Lerer (America Centrale e del Sud), Aliona Shumakova (Russia e CSI – Comunità degli Stati Indipendenti), Tomita Mikiko (Giappone).   

 
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in testa Le origini del male

Post n°11601 pubblicato il 09 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Box office Italia
In Italia si aspettano gli ultimi botti di una stagione che, Zalone e film Disney a parte, non ha riservato sorprese, né risultati particolarmente eccitanti. Il leader della top ten è Le origini del male, cui bastano poco più di 300mila euro per scalzare dalla vetta Maleficent, vero vincitore del segmento primavera-estate. Tutti gli altri film viaggiano a medie soporifere: da segnalare comunque Babysitting con 234mila euro, e Insieme per forza con poco di meno. Prossimi a salutare la top ten X-Men e Tom Cruise, mentre la prossima settimana le uniche due uscite forti, in attesa dell'arrivo il 16 dei Transformers, sono Il paradiso per davvero Mai così vicini. Poco da aggiungere, l'estate è arrivata e i cinema italiani, come al solito, faticano a trovare una propria dimensione ed identità. 

Box office Usa
4 luglio non particolarmente eccitante per il mercato americano, che soffre per la scarsità di uscite forti. In testa infatti, ci resta il quarto episodio di Transformers che viaggia però a ritmi meno elevati dei predecessori (ampiamente confermati dall'incredibile successo in Cina, dove ha già passato quota 200 milioni di dollari). Il film dovrebbe essere il primo dell'anno a passare il miliardo di dollari worldwide. Le nuove entrate floppano alla grande:Tammy raccoglie 21 milioni, mentre Liberaci dal male e Earth to Echo non riescono nemmeno a passare quota 10 milioni. A livello mondiale si staccano gli X-Men, con 725 milioni, mentre Captain America resta a quota 711. Attenzione a Maleficent che, dopo 16 settimane di dominio, ha superato in Giappone Frozen (che nel paese del Sol Levante è a quota 230 milioni, un dato sbalorditivo): il film con la Jolie è a quota 630 milioni e non dovrebbe faticare a raggiungere quota 700, insomma, Disney ha stravinto anche quest'anno. In America la prossima settimana arriva Apes Revolution, sequel del reboot (aiuto!) che sorprese gli addetti ai lavori qualche anno fa. Per il resto, il box office viaggia a livelli decisamente più lenti rispetto all'anno scorso, ma i film di agosto potrebbero modificare nettamente il... trend negativo. 

 
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