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Messaggi del 04/11/2014

 

Il ragazzo invisibile: Gabriele Salvatores racconta il suo nuovo film a Lucca Comics

Post n°11861 pubblicato il 04 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

da coming soon03 novembre 2014

Poster

In anteprima per l'entusiasta pubblico di Lucca Comics & Games, nella città che per motivi sentimentali un po' gli appartiene, Gabriele Salvatores presenta non solo le prime scene del suo nuovo film di fantascienza, Il ragazzo invisibile, che arriverà nelle sale italiane il 18 dicembre ed è al momento in post-produzione, ma anche la genesi di un affascinante progetto crossmediale che coinvolge cinema, fumetto, musica e letteratura, in una formula inedita per il nostro paese, ma consueta oltreoceano. 
E' allegro e ottimista il regista mentre racconta lo sviluppo di questo progetto nato da un'idea del produttore Nicola Giuliano, sviluppato con tre sceneggiatori (Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardi) esperti anche di serie tv (In Treatment), prodotto dalla Indigo Film di Giuliano e Francesca Cima e dalla RAI. Le prime immagini, possiamo testimoniare, fanno davvero ben sperare e il livello delle musiche, che ascoltiamo anche dal vivo, è molto alto. Il giorno prima, Lucca Comics & Games ha presentato il primo di 3 albi (con tre diverse copertine speciali) che rappresentano un prequel e un approfondimento del mondo inventato dal film, con le matite di disegnatori come... Ecco come Gabriele Salvatores ha raccontato il suo rapporto col fumetto, la musica, e molto altro. 

L'amore per i fumetti 

Dipende tutto dall'età, io sono cresciuto con Flash Gordon, che adesso magari non ricorda più nessuno, con Corto Maltese del grandissimo Hugo Pratt, un maestro, a cui rubo ancora delle cose, e poi Bilal, Moebius, le storie di Metal Hurlant. Il fumetto o la graphic novel sono strettamente legati al cinema. I nostri protagonisti nel film si chiamano gli Speciali. Senza rivelarvi troppo, anche loro, nella tradizione classica dei film di supereroi, hanno una mutazione genetica causata dall'esterno. Non è niente di nuovo ma abbiamo scelto per il protagonista il potere dell'invisibilità: non vola, non spacca i muri, può solo scomparire. Abbiamo provinato più di 500 ragazzi, Ludovico Girardello ha fatto un po' di teatro ma questo è il suo primo film. 

Innovazione vs tradizione 

Con questo film abbiamo messo il dito in una piaga del cinema italiano: perché non si fanno film fantasy e film per ragazzi? Non c'è questa tradizione e bisognava provarci. In Italia siamo cresciuti col concetto di realismo, i nostri due maggiori romanzieri sono Verga e Manzoni, questo ha molto influenzato la nostra cultura, ma i nostri tre sceneggiatori sono cresciuti con altri immaginari e quindi non si può stare fermi, ma bisogna aprire nuove porte. 
Il nostro film appartiene a quello che ormai è un genere come il giallo o il western, quello dei supereroi. L'Odissea per me è il primo romanzo fantasy della storia, nella mitologia ci sono un sacco di supereroi, gli americani sono bravi a prendere le cose e a renderle molto fruibili. Nel nostro caso abbiamo provato a raccontare una storia di supereroi però da italiani, dove l'invisibilità è quasi un potere dell'anima. Credo che tutti abbiamo desiderato o avuto paura di essere invisibili a un certo punto della nostra vita. E' l'altro lato del potere. 

La musica 

Purtroppo l'incipiente caduta dei capelli mi ha precluso una carriera da rockstar, la musica è una delle cose senza le quali per me sarebbe difficile vivere. Ed è importantissima nel film. L'abbiamo registrata a Budapest con l'Orchestra nazionale ungherese e a Londra con la London Symphony Orchestra, ad Abbey Road: ho messo le mani sul piano di “Let It Be” è per me è stato come aver vinto un secondo Oscar! C'è molta musica, anche band americane indipendenti e inoltre tre canzoni di tre ragazzi che hanno vinto il nostro concorso musicale: dovevano avere meno di 25 anni e non avere un'etichetta. Su 450 abbiamo scelto le 3 che sono nel film. 

Supereroi e superpoteri 

La grande invenzione della Marvel è stata quella di portare i supereroi in una dimensione più umana. 
Al discorso dell'invisibilità abbiamo pensato tutti: una delle prime cose che avrei fatto sarebbe stata infilarmi nel bagno delle ragazze, si hanno molte possibilità da invisibile e in genere si comincia da quelle più stupide, prima di capire che si può farne un uso più maturo. Una delle cose che mi hanno sempre colpito dei supereroi è quella di poter avere accesso ad un'altra dimensione. Sono convinto che ci sia molto più di quello che vediamo, mi basterebbe poter vedere cosa c'è dietro la vita che stiamo vivendo. 

Il look del film 

L'aspetto visivo in questo film è molto importante, per me il cinema è visione, immagine. Il mio primo montatore, Nino Baragli, che era stato il montatore di Sergio Leone e Pasolini, mi diceva di vedere una scena senza audio per capire se funzionava. 
Il montaggio più difficile è quello dove non vedi il taglio. Abbiamo cercato di usare effetti speciali particolari, è più facile costruire un'astronave in 3D che esplode, dal momento che non l'abbiamo mai vista, piuttosto che una penna che scrive da sola, che è un oggetto che vediamo tutti i giorni. Abbiamo usato ogni tipo di effetto speciale nel film, da quello meccanico coi fili di nylon alla Meliès per spostare una sedia, fino a quelli interamente ricreati al computer, come ad esempio la bici che cammina da sola nella scena che avete visto. E' un lavoraccio, a Roma i computer sono ancora al lavoro sugli ultimi effetti. Gli americani sono in tanti a lavorare su queste cose, se vedete i titoli de I guardiani della Galassia c'è un elenco lunghissimo, impressionante. Le immagini che si spostano dal set alla post-produzione sono sempre di più. Spero che non arriveremo a sostituire gli attori ma non credo, perché qualsiasi effetto speciale se non ha un cuore rimane solo un involucro. 

Il progetto crossmediale 

Un tempo si diceva “un pozzo di sapere”, la conoscenza aveva un'accezione verticale. Oggi il sapere, a differenza di qualche anno fa, diventa molto orizzontale con la rete, coi suoi link, le sue possibilità di approfondimento. Abbiamo creato una meravigliosa graphic novel con alcuni dei disegnatori italiani che lavorano anche per la Marvel 
. Giuseppe Camuncoli, Werther Dell'Edera e Alessandro Vitti. C'è un romanzo tratto dal film, che sarà pubblicato da Salani a fine novembre e che ne espande ulteriormente l'universo e poi c'è il cd. Ognuna di queste cose potrebbe essere fruita singolarmente, in teoria uno legge la graphic novel e poi può vedere il film o no (ma se non lo vedete mi incazzo). 

Estendere le storie 

Il successo delle serie tv conferma che i 100 minuti di un film non sono più sufficienti. Alla Panini ci hanno detto: raccontiamo un prequel, non facciamo solo una novelization, ci sono le potenzialità di una saga. Sono tre storie che Diego Cajelli ha poi mixato in modo esemplare. Stiamo pensando al sequel e questo ci ha aiutato, è stato un privilegio unico, un piacere ludico. 
E' faticoso oggi per un regista, perché devi tenerti sempre al passo, quando dici che ti fermi sei morto, il cinema ti chiede di stare attaccato a quello che succede, di stare per la strada, gli sceneggiatori hanno una formazione che unisce la tradizione del cinema italiano classico con un'apertura più ampia che si basa anche sulla struttura del racconto, che viene molto dalla frequentazione delle serie televisive. 

L'ambientazione 

Abbiamo girato tutto il film a Trieste, che è una città unica, una specie di Vienna sul mare, abituata agli stranieri, surreale, difficilmente identificabile e la base degli Speciali l'abbiamo ambientata nell'Ursus, questa strana chiatta con una torre che loro chiamano la Tour Eiffel di Trieste. 
C'era la bora che soffiava a 150 km all'ora e una volta Ludovico nelle scene in bicicletta doveva andare lungo il molo e fermarsi prima del mare ma col vento a favore non riusciva a frenare, tutta la troupe si è messa davanti per fermarlo. Non lo dimenticherò mai! Comunque, se mai faremo il sequel di questo film, sappiate che nel finale si parla di Marocco, la prossima volta voglio stare al caldo. 

 
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Dracula Untold scalza i Guardiani al botteghino italiano

Post n°11860 pubblicato il 04 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

03 novembre 2014

Poster

 

L'avevamo già capito da un'anticipazione di venerdì: la classifica degli incassi italiani del weekend non sarebbe rimasta la stessa della seconda settimana, a parte l'ultima posizione della top-five, dalla quale cominciamo.

Al quinto posto rimane infatti il dramma The Judge, interpretato da Robert Downey Jr. e unRobert Duvall molto in forma: incassa altri 680.000 euro, raggiungendo il totale di 1.754.000.
Scende dalla seconda alla quarta posizione, resistendo ai vari blockbuster, il Giovane favolosodi Mario Martone, con Elio Germano alias Giacomo Leopardi: questa settimana porta a casa altri 930.000 euro, per un risultato globale ormai degno di nota di 4.090.000.

Al terzo posto troviamo Guardiani della galassia: il cinecomic Marvel in Italia non era partito col botto, l'avevamo capito anche a dispetto della sua scorsa prima posizione. A questo giro rastrella 1.250.000 euro, assestandosi sui 4.490.000.
New entry al secondo posto è la commedia corale capitanata da Claudio BisioConfusi e felici: il film di Massimiliano Bruno debutta con 1.624.000 euro.

Il trionfo relativo, in un weekend in generale piuttosto fiacco, è invece quello di Dracula Untoldcon Luke Evans, in vetta. Anche se il suo esordio è solo da 2.310.000, la media per sala è di quelle che in questo periodo si vedono raramente: 6.640 euro. Il fascino dei miti universali.

 
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Stefano Cucchi, Adriano Celentano: "Ora non hai più paura che una guardia ti uccida" da huffingtonpost.it

Post n°11859 pubblicato il 04 Novembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

Pubblicato: 03/11/2014 12:38 CET Aggiornato: 03/11/2014 13:05 CET
CELENTANO JOVANOTTI

Dopo Fedez, anche Adriano Celentano e Jovanotti si schierano a fianco della famiglia Cucchi e ricordano Stefano, in seguito alla sentenza d'Appello che ha assolto tutti gli imputati per la sua morte: "Ciao Stefano! - scrive il molleggiato sul suo blog - Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un'altra cosa. L'aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra.Lì c'è la LUCE,la LUCE vera!Che non è quella flebile e malata di quei giudici "ignavi" che, come diceva Dante,sono anime senza lode e senza infamia e proprio perchè non si schierano nè dalla parte del bene e nè da quella del male sono i più pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna".

Celentano continua: "Ma adesso dove sei tu è tutto diverso. Lì si respira l’AMORE del “Padre che perdona” e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza più il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perché dove sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell’ANIMA che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita ETERNA".

Jovanotti: "Anche in arresto un cittadino deve sentirsi sicuro". "A me Stefano Cucchi sembra di conoscerlo. Questa famiglia potrebbe essere la mia, e la famiglia di tantissima gente, per questo ci si sta male, per questo è da ieri che se ne parla, si cerca di capire, ci si commuove e ci si arrabbia, e ci si vorrebbe stringere a questa famiglia". Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, interviene da New York, dove sta lavorando al suo nuovo album, sul caso Cucchi, pubblicando un lungo post sul suo profilo Facebook in cui fra l'altro sottolinea: "Quando la Polizia prende il consegna un cittadino disarmato, lo arresta, in base al diritto democratico quella persona deve potersi sentire totalmente al sicuro anche nel caso più estremo, anche se fosse il peggiore dei fuorilegge. È una cosa ovvia, la cosa più ovvia, la base stessa di una democrazia. Tocchi questa cosa e salta tutto per aria".

"C'è qualcosa in questa storia - aggiunge Lorenzo - che mi fa pensare alle 'sliding doors', quella teoria per cui bastano due passi nella direzione giusta e sei al sicuro e una porta sbagliata al momento sbagliato e imbocchi una serie di porte maledette, fino all'ultima porta. Ci sono però alcune 'sliding doors' che non possono essere una lotteria. La vita è una tombola ma le Istituzioni dello Stato non possono esserlo, non devono esserlo mai".

"Se per qualsiasi ragione - prosegue il musicista - mi ferma la polizia e io ho paura vuol dire che sono in un altro paese, uno di quelli dove spariscono le persone, uno di quelli dove se al bar fai una domanda sul governo cambiano discorso e si mettono a parlare del tempo, quei paesi dove c'è un solo telegiornale, non so se avete presente. L'Italia non è uno di quei paesi, ormai rari, per fortuna, per questo i caso come quello di Stefano Cucchi spezzano il cuore e fanno paura, perché sono squarci che si aprono verso l'inferno vero, quello della violenza protetta da una divisa o da un camice. La famiglia Cucchi andrà avanti a cercare la verità, perchè è giusto, ci vuole coraggio e il loro coraggio va sostenuto, e spero proprio che tutta l'Italia sarà al suo fianco, prima di tutto l'Italia delle istituzioni, senza farne una ragione per dividersi anche sul più fondamentale dei principi della democrazia", conclude Jovanotti.

Il post di Jovanotti:

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