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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 13/11/2014
Post n°11882 pubblicato il 13 Novembre 2014 da Ladridicinema
“NON LASCIARE ROMA” Roma. A dieci anni di distanza dalla scomparsa dell’attore Nino Manfredi inaugura oggi la mostra che lo vede protagonista nelle molteplici fotografie. L’inaugurazione comprende anche la presentazione della canzone inedita che l’attore romano cantò prima della sua morte. Nel dicembre del 1997 Nino Manfredi s’innamorò al primo ascolto della canzone "Non lasciare Roma " e volle inciderla. Grazie al produttore e musicista Claudio Zitti questo fu possibile. La canzone ha una lunga storia e se ne parla in maniera dettagliata negli ultimi due capitoli del libro dedicato al grande attore, scritto dal Prof. Bartalotta. Gli autori sono due colonne portanti nel panorama della musica italiana: Mario Panzeri (Grazie dei fiori, Papaveri e papere, Casetta in Canadà, Lettera a Pinocchio, Fin che la barca va, Nessuno mi può giudicare, Quanto è bella lei, ed altre) e Franco Fasano (Mi manchi, Io amo, Ti lascerò, Regalami un sorriso, Certe cose si fanno “Mina”, e tante altre). Inoltre, alla stesura della canzone, hanno collaborato Gianfranco Grottoli e Andrea Vaschetti. Gli arrangiamenti sono ad opera del Maestro e Produttore Claudio Zitti che, per la realizzazione della canzone, ha coinvolto circa 70 musicisti. Tra i più importanti artisti della storia melodica italiana citiamo Massimo Tagliata, Maurizio Dei Lazzaretti, Francesco Puglisi, Massimo D'Avola, Massimo Carrano, Claudio Monteleoni, Massimo Aureli e tanti altri di altrettanta competenza artistica. La realizzazione è stata possibile grazie alla Signora Gianna, moglie del famoso autore e produttore Giancarlo Bigazzi (Luglio, Rose rosse, Ti amo, Tu, Gloria, Eternità, Self control e tante altre; produttore di cantanti come Umberto Tozzi, Raf e Marco Masini) che non ha esitato a essere coinvolta in un progetto di così alta risonanza. Gli incassi derivati dalla vendita del CD e dei “Downloads” saranno devoluti all’Associazione “VIVA LA VITA”, presieduta da Erminia Manfredi che da anni aiuta i malati di SLA. insanilogoritmi@gmail.com claudiozitti@gmail.com Telefono: 328/5452460
Post n°11881 pubblicato il 13 Novembre 2014 da Ladridicinema
da Huffington Post Silvia De Santis, L'Huffington Post Pubblicato: 11/11/2014 15:58 CET Aggiornato: 11/11/2014 16:59 CET Venticinque anni fa, a Cannes, la prima proiezione di Nuovo Cinema Paradiso in territorio francese valse alla pellicola di Giuseppe Tornatore il Grand Prix Festival della Giuria e il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Era il 1989. Oggi 11 novembre 2014 il film torna alla ribalta di fronte al pubblico di Los Angeles, dove è stata presentata come anteprima del festival Cinema Italian Style, nella sua versione digitale restaurata dall'Istituto Luce Cinecittà e di Dolce & Gabbana, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Anche se il film del maestro siciliano ha ormai sulle spalle un quarto di secolo, piccoli dettagli e curiosità sul cinematografo che proiettava celebri film americani e italiani dopo il certosino lavoro di "censura" ad opera del parroco di Ciancaldo, possono esservi sfuggiti in questi anni. Ecco qui 8 chicche: 1. Ciancaldo non esiste Ciancaldo, il paesino in cui è ambientato il film, non esiste. Tornatore ha preso in prestito il nome dal monte che sovrasta il suo paesino natìo, Bagheria. “Un nome chiave che evoca tutto ciò che ho vissuto nella mia infanzia e adolescenza a Bagheria e che mi ha aiutato a distillare la storia del film” ha spiegato il regista. 2. L'addio di Totò La scena dell’addio di Totò (il protagonista) che lascia il borgo natìo per andare a Roma è ispirata al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel passo in cui dice che i siciliani dovrebbero andare tutti via dall'isola prima di compiere 16 anni, perchè dopo quell’età tutti i difetti dei siciliani si sono già formati e la "crosta" sedimentata. 3. La scena dei baci tagliati Per realizzare la scena più famosa della sua pellicola, quella in cui nella sala vuota del cinema viene proiettato il montaggio dei baci censurati da don Adelfio, Tornatore avrebbe voluto inserire il bacio tra Orson Welles e Rita Hayworth in “La Signora di Shanghai”, ma il costo era esorbitante: 700.000 dollari per un estratto di 2 secondi.
4. Il collezionista di baci Dalla sequenza finale dei “baci tagliati” è nata l’idea per un libro, “Il collezionista di baci”, sempre di Giuseppe Tornatore. A proporla al regista fu un esercente del suo paese, Filippo Lomedico (che oggi ha novant’anni) che nel suo archivio conservava una ricca collezione di fotografie dei baci classici dei film di una volta. 5. Nuovo Cinema Paradiso e i Simpson 6. Padre Alfio "Il censore" aveva "snellito" anche un film sul circo Il personaggio di padre Adelfio è ispirato a Don Carmelo Buttitta, che gestiva il cinema parrocchiale della Chiesa del santissimo Sepolcro. Il suo aiutante, Padre Gaiano, che oggi ha novantaquattro anni, racconta che ogni film si montava in due o tre tempi e che la mattina del primo giorno di programmazione, a sala vuota, Padre Buttitta lo guardava in solitudine per epurarlo dalle scene “peccaminose”. Una volta, addirittura, fece tagliare 20 minuti di pellicola perché in un film ambientato in un circo c’era una sequenza con delle trapeziste a cosce nude. 7. Il film "si ritirò" spontaneamente dal festival del Cinema di Berlino youtube Il film quando uscì fu molto sfortunato perché non conquistò né la critica cinematografica né il pubblico. Andò cosi male che dopo un weekend fu tolto dalle sale. Si disse che a decretarne l’insuccesso fosse stata l’eccessiva lunghezza (due ore e mezza). Tornatore tagliò allora 26 minuti – e farne le spese fu l’attrice Brigitte Fossey (Elena da adulta nel film) che tuttavia rimase nei titoli di coda – ma andò peggio di prima. Al Festival di Berlino, poi, dove il film era stato invitato, Tornatore decise di ritirare la propria partecipazione a causa di una sortita indelicata del direttore del festival. Si aprì una querelle che fu il preludio per l’invito ufficiale al festival di Cannes. L’uscita in Francia sancì il successo della pellicola. 8. Nuovo Cinema Paradiso è in uno spot Alcune scene del film sono state utilizzate per lo spot televisivo di lancio della nuova Fiat 500: Alfredo che accende il proiettore durante la prima proiezione privata per padre Adelfio, e Salvatore che ride assistendo ad una pellicola di Charlie Chaplin.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45