Creato da: Ladridicinema il 15/05/2007
Blog di cinema, cultura e comunicazione

sito   

 

Monicelli, senza cultura in Italia...

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

tutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata.
Ladridicinema

 
 

Ultimi commenti

Contatta l'autore

Nickname: Ladridicinema
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 40
Prov: RM
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

FILM PREFERITI

Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere

 

Ultime visite al Blog

ILARY.85JOM53vento_acquaalex.18trancoacer.250AVV_PORFIRIORUBIROSATEMPESTA_NELLA_MENTESense.8cassetta2surfinia60monellaccio19iltuocognatino1mario_fiyprefazione09LiledeLumiL
 

Tag

 
 

classifica 

 

Messaggi del 12/06/2015

 

Anime nere fa il pieno di David (nel segno di Tarantino) da cinecittànews

Post n°12423 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 

Cristiana Paternò12/06/2015
Quentin Tarantino, con il suo amore, da sempre dichiarato per il cinema italiano, e specialmente per il cinema di genere, è stato il nume tutelare di questa 59esima edizione del David di Donatello che ha incoronato, un po' a sorpresa, Anime nere di Francesco Munzi vincitore di nove statuette (miglior film, regista, canzone originale, produttore, fonico di presa diretta, fotografia, montatore, sceneggiatura, musicista). Il piccolo mafia movie girato nella Locride, che aveva iniziato la sua corsa a Venezia (ma restando a bocca asciutta), ha superato concorrenti più blasonati come Il giovane favoloso di Mario Martone che oltre al premio allo straordinario Elio Germano, protagonista nei panni di Giacomo Leopardi, poeta storpio e pieno di rabbia, attualizzato nella narrazione del cinesta napoletano, ha conseguito tre premi tecnici: miglior truccatore, acconciatore, scenografo e costumista; come pure Mia madre di Nanni Moretti che ha riportato due riconoscimenti alle interpreti femminili, l'applauditissima Giulia Lazzarini come non protagonista eMargherita Buy nel ruolo di un alter ego del regista romano. 

Sul palco del Teatro Olimpico, a cerimonia dei David appena finita Munzi è incredulo e felice. ''Sono contento per il numero di premi perché è stato un vero lavoro collettivo''. E ricorda quanto sia stato difficile riuscire a partire con il progetto. ''Mi stavo scoraggiando, ma poi ho incontrato Gianni Amelio, un regista che con il suo cinema sociale è stato sempre un punto di riferimento: sono cresciuto con i suoi film, e lui mi ha dato un consiglio utilissimo. Mi ha detto che dovevo essere come una pallina da ping pong che rimbalza contro il muro, tornare a insistere e insistere fino a riuscire a fare il mio film. Ho seguito il suo consiglio e aveva ragione''. A sorprenderlo è stato soprattutto il David come miglior film: ''Tant'è che dopo quello come miglior regista mi ero rilassato, la battaglia era durissima in quella cinquina''. Munzi, nei ringraziamenti non ha dimenticato la Calabria, ambientazione e motore della storia: ''Oggi un quotidiano locale ha titolato 'La Calabria vuole il podio... siamo lieti di averli accontentati'', dice sorridendo. "Continuare a parlare dell'influenza delle organizzazioni criminali sulla vita della gente, come ho fatto in Anime nere, è importante, e soprattutto se lo si fa in modo corretto. Io ho scelto le storie delle persone, perché così si sbaglia meno''. Il regista romano è molto contento anche del successo che sta riscuotendo all'estero: ''Il film è già stato venduto in 25 Paesi e sta uscendo anche in posti che non ti aspetti, come gli Stati Uniti. Ora mi godo un po' questo successo ma non bisogna fare troppo le cicale, inizierò presto a pensare al prossimo progetto''.

Margherita Buy è al suo settimo David (il quinto come miglior attrice protagonista): ''Così sembra... - dice a chi glielo ricorda - ma per me è come fosse il primo. I premi sono sempre una bella iniezione di energia''. Gli altri David, l'attrice li ha vinti per La stazione, Fuori dal mondo, Caterina va in città, Manuale d'amore, Giorni e nuvole, Viaggio sola. ''Questo lo dedico a Nanni, che ha avuto in me tanta fiducia da affidarmi una storia così personale. Mi rende particolarmente felice che sia stata premiata per il film anche Giulia Lazzarini''. Ricorda il primo David vinto? ''Certo, era per La stazione nel 1991... allora non capivo niente, ero emozionatissima e Paolo Villaggio, che era seduto vicino a me, mi prendeva in giro''. 

Outsider di classe è stata la commedia Noi e la Giulia di Edoardo De Leo con il meritatissimo premio al miglior attore non protagonista andato a Carlo Buccirosso, camorrista di mezza tacca e voltagabbana, e ilDavid Giovani votato da 6000 ragazzi. 

Cuore della serata, condotta da Tullio Solenghi nell'inusuale location del Teatro Olimpico, è stata di certo l'apparizione di Quentin Tarantino chiamato a ritirare i due premi vinti per Pulp Fiction (miglior film straniero 1995) e per Django Unchained (miglior film straniero 2013). ''Una combinazione malsana di violenza terribile, sangue e comicità. Ci vuole questo per essere davvero un film alla Tarantino. Io unisco queste due cose''. Abito nero d'ordinanza e nuova fidanzata al seguito (già tramontata la love story con Uma Thurman), il regista ha più volte fatto il segno di vittoria verso il pubblico mimando il balletto di John Travolta in Pulp Fiction. Il cineasta, dando sfoggio di cinefilia come al solito, ha citato Fernando De Leo "uno dei miei registi preferiti, specializzato in mafia movie, potrei seguirne le orme". Ha poi aggiunto che essere premiato dal cinema italiano ha per lui un significato particolare, "italiani erano i primi film visti al cinema, gli spaghetti western, il primo in assoluto è stato Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone... E Mario Bava con I tre volti della paura è stato l'ispirazione di Pulp Fiction anche se in pochi se ne sono accorti". Poi Solenghi l'ha stuzzicato a giocare al casting con le foto di alcuni personaggi della tv nostrana a lui certamente ignoti. E Quentin non si è sottratto: "Bruno Vespa potrebbe essere un mafioso, il boss dei boss, Mara Venierl'amante del padrino, Antonella Clerici un'assassina e Marzullo il contabile della mafia".  

Non è mancato il momento di commozione: quello in cui sono apparse le dediche agli artisti scomparsi negli ultimi mesi. Virna Lisi anche candidata per la sua ultima interpretazione in Latin Lover, Manuel De Sica, Monica Scattini, Giorgio Faletti, Manrico Gammarota, Anita Ekberg, Claudio Caligari, Giacomo Furia, Francesco Rosi. E un ricordo c'è stato anche per il critico Callisto Cosulich. Giulia Lazzarini si è commossa nel ricevere il suo premio, mentre Nanni Moretti ha assistito con gli occhi lucidi al trionfo delle sue due attrici. Munzi ha ricordato uno degli sceneggiatori, Fabrizio Ruggirello scomparso durante le riprese e gli ha dedicato la sua statuetta per la miglior sceneggiatura. 

Il maestro Ermanno Olmi ha mandato un videosaluto di un minuto e mezzo. "Ho un velo di malinconia per non poter essere lì con voi, ma queste tecnologie ci aiutano a ricordarci l'uno dell'altro. Però, se ci fosse qui mia nonna, chiamerebbe il prete per farci benedire". Elio Germano con folta barba hipster ha dedicato il premio al Teatro Valle occupato, dove tra l'altro sono state girate alcune scene de Il giovane favoloso, "e a Nicola Rondolino che non c'è più".  

Altri premi a Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores (effetti speciali), a Se Dio vuole di Edoardo Falcone, miglior regista esordiente, a Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco, miglior documentario di lungometraggio, a Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu miglior film straniero, a La teoria del tutto di James Marsch, miglior film dell'UE. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SPETTACOLO CERIMONIA A ROMA DAVID DI DONATELLO 2015, "ANIME NERE" TRIONFA AGLI OSCAR ITALIANI da rainews24

Post n°12422 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 
Tag: news, premi

 Assegnati i prestigiosi riconoscimenti per il cinema italiano. Il film di Francesco Munzi vince in tutto nove statuette. Migliori attori Margherita Buy e Elio Germano. Premio alla carriera per Gabriele Muccino Tweet17 David di Donatello, tutte le star sul red carpet Quentin Tarantino al Quirinale da Mattarella. A Roma per ritirare i suoi David di Donatello David di Donatello, Mattarella a Tarantino:"Neanche Wolf riuscirebbe a risolvere i nostri problemi" David di Donatello 2015: boom di nomination per le 'Anime nere' di Francesco Munzi Roma 12 giugno 2015 Assegnati al teatro Olimpico di Roma i David di Donatello 2015, gli Oscar del cinema italiano. Vero trionfo per "Anime nere" di Francesco Munzi, che conquista nove statuette, tra le quali i riconoscimenti per il miglior film e la migliore regia. Ecco i vincitori: Miglior film: "Anime nere"  Miglior regia: Francesco Munzi ("Anime nere") Miglior attrice protagonista: Margherita Buy ("Mia madre") Miglior attore protagonista: Elio Germano ("Il giovane favoloso") Miglior attrice non protagonista: Giulia Lazzarini ("Mia madre") Miglior attore non protagonista: Carlo Buccirosso ("Noi e la Giulia") Miglior fotografia: Vladan Radovic ("Anime nere") Miglior sceneggiatura: Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello, Maurizio Braucci ("Anime nere") Miglior musicista: Giuliano Taviani ("Anime nere") Migliore costumista: Ursula Patzak ("Il giovane favoloso") Migliori scenografie: Giancarlo Muselli ("Il giovane favoloso") Miglior fonico in presa diretta: Stefano Campus ("Anime nere") Migliori effetti digitali: Visualogie ("Il ragazzo invisibile") Miglior montatore: Cristiano Travaglioli ("Anime nere") Migliori acconciatori: Aldo Signoretti e Alberta Giuliani ("Il giovane favoloso") Miglior truccatore: Maurizio Silvi ("Il giovane favoloso") Miglior canzone originale: "Anime nere" Miglior regista esordiente: Edorado Falcone ("Se Dio vuole") Miglior produttore: Cinemaundici e BebeFilms con Rai Cinema ("Anime Nere") Miglior film straniero: "Birdman" Miglior film europeo: "La teoria del tutto" David Giovani: "Noi e la Giulia"  Premio Speciale alla Carriera: Gabriele Muccino  Miglior cortometraggio: "Thriller" Miglior documentario "Belluscone" - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/david-di-donatello-2015-cerimonia-premiazione-cff6c642-a4b4-48c5-b820-3cb074d7caa4.html

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IO, Arlecchino

Post n°12421 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 

Poster

 

Paolo, noto conduttore di un talk show televisivo pomeridiano, viene raggiunto a Roma da una telefonata che gli comunica che il padre Giovanni è stato ricoverato in ospedale. Costretto a tornare nel piccolo villaggio medievale di Cornello del Tasso, in provincia di Bergamo, Paolo scopre che il padre è gravemente ammalato. Giovanni, ex attore teatrale e famoso Arlecchino, manifesta il desiderio di voler spendere gli ultimi mesi della sua vita continuando a recitare con la piccola compagnia teatrale del paese, mettendo in scena spettacoli di Commedia dell'Arte. Il ritorno al paese, ed il contatto con il padre e il suo mondo, porteranno Paolo a ricucire un rapporto con le sue origini, a ridefinire la sua identità e a riscoprire il tesoro artistico rappresentato dal personaggio di Arlecchino, del quale si troverà a vestire i panni. Una favola moderna che racconta la storia di un padre e di un figlio, avvolta dalla magia del personaggio di Arlecchino e della tradizione della Commedia dell'Arte italiana che tutto il mondo ci riconosce.

  • FOTOGRAFIACharlie Goodger
  • MONTAGGIOMichele Chiappa
  • PRODUZIONE: Officina della Comunicazione - Raicinema
  • DISTRIBUZIONE: Microcinema
  • PAESE: Italia
  • DURATA90 Min

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Jurassic World

Post n°12420 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 

Poster

Benvenuti a Jurassic World. Ventidue anni fa, il dr. John Hammond ha fatto un sogno: un parco a tema dove i visitatori di tutto il mondo potessero fare esperienza dell’emozione e del brivido di vedere dei veri dinosauri. Oggi il suo sogno è finalmente diventato realtà. Benvenuti aJurassic World, un resort di lusso completamente operativo dove decine di migliaia di ospiti possono esplorare il miracolo e lo splendore delle più magnifiche meraviglie preistoriche che abbiano vissuto sulla Terra e interagire con loro ogni giorno. Situato su un'isola al largo della Costa Rica e costruito intorno a una Strada Principale molto movimentata, Jurassic World è un miracolo all'avanguardia ed è pieno di strabilianti attrazioni. I bambini cavalcano dei gentili mini Triceratopi nello zoo tattile per bambini, le folle esultano quando il Mosasauro acquatico salta fuori da una piscina nel tentativo di agguantare un grande squalo bianco che gli dondola davanti e mangiarlo come spuntino, e le famiglie fissano affascinate i dinosauri di ogni forma e grandezza che girovagano di nuovo, tutti in bella mostra, ma rinchiusi per motivi di sicurezza, per il divertimento degli ospiti. A supervisionare ogni angolo di Jurassic World c'è Claire, a cui vengono inaspettatamente affibbiati due nipoti, Zach, 16 anni, e Gray, 11. Anche se sono stati messi sul traghetto dalla loro mamma, Karen, per trascorrere un paio di giorni a Jurassic World, Claire non ha tempo per intrattenere i due ragazzini in visita e quindi li riempie di pass, invitandoli a esplorare da soli il parco. I miracolosi animali del parco sono creati dal Dr. Henry Wu, un genetista che una volta lavorava per InGen, la società che stava dietro al primo parco di Hammond, e ora lavora per il milionario benefattore di Jurassic World, Simon Masrani. Dato che la prosperità commerciale del parco esige innovazioni e novità ogni giorno per far sì che gli ospiti ritornino, il Dr. Wu viene spinto oltre i limiti della scienza etica, costretto a manipolare la genetica per progettare un dinosauro geneticamente modificato che non ha mai toccato la Terra prima e le cui capacità restano ignote...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Christopher Lee, il Cattivo dai Mille Volti da badtaste

Post n°12419 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

dracula slide

 

 

Pochissimi attori hanno avuto la capacità di Christopher Lee di incarnare il Male in personaggi iconici per più di una generazione. Alla fine, il Cattivo dai Mille Volti ci ha lasciato.
Gli piaceva cantare l’opera a Mr. Lee.

Durante le cene, anche superati gli ottanta, cominciava a citare a memoria Puccini o il Rigoletto di Verdi mentre la moglie Gitte lo guardava con sconfinato amore e, alla terza aria di seguito, anche un pizzico di esasperazione.

La II Guerra mondiale la combatté nella Raf. Il Bene lo ha combattuto al cinema. Per oltre 200 film

La II Guerra mondiale la combatté nella Raf. Il Bene lo ha combattuto al cinema. Per oltre 200 film. Una delle più grandi icone della settima arte in senso letterale: 196 centimetri d’altezza.

È stato il primo vampiro della celluloide ad avere i canini aguzzi e il mento sporco di sangue rosso vivo. Ma gli dava fastidio essere così costantemente associato al Conte Transilvano. Diceva: “Ho interpretato solo 8-9 ruoli di quel tipo lì. Sean Connery ha fatto più volte James Bond di quanto io abbia fatto Dracula, la Mummia o Frankenstein”.

Era già capitato al conterraneo inglese Boris Karloff di essere sottovalutato per colpa del successone del Frankenstein di Whale e Christopher Lee non voleva fare la fine del collega mentre invece ha sempre dedicato parole non proprio simpatiche al Dracula della Universal Bela Lugosi il quale, secondo lui: “Era piuttosto limitato a quelle parti lì”.

Non è facile evitare gli stereotipi al cinema quando sei protagonista di un grande successo. Il paradosso dell’attore: fai questo mestiere per incarnare molti aspetti della vita e poi, per colpa di quell’industria che ti ha fatto diventare famoso, sei obbligato a recitare sempre la solita parte. Ecco perché Lee amava così tanto Johnny Depp (uno dei pochi colleghi del presente che ritenesse veramente degno). Per via dell’eclettismo. Lee ce la fece a uscire dall’incantesimo che Terence Fisher e la casa di produzione Hammer gli lanciarono addosso grazie al successone di Dracula Il Vampiro (1958)? Sì e no. Fu in grado di non fossilizzarsi su un’unica parte ma non riuscì a evadere dai confini teoricamente infiniti del Male cinematografico.

Christopher Lee doveva fare il cattivo. Un po’ per via dell’altezza, un po’ per via del vocione, un po’ per via di quei lineamenti freddi, quasi glaciali. Appena entrava in scena… il suo aspetto generava dei sospetti. Diciamoci la verità: vedevate Christopher Lee adatto a una commedia romantica o slapstick?

Per questo è molto divertente il suo utilizzo in La Furia dei Baskerville (1959) nei panni dell’ambiguo Sir Henry dall’omonimo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle. Ancora più ironico fu il fatto che in quel film lo avrebbe difeso proprio quel Peter Cushing che nel film vampiresco di Fisher gli dava la caccia come Van Helsing. Poi – è lo stesso Lee a ricordarlo – arrivarono La MummiaFrankenstein, il perfido Lico di Ercole al Centro della Terra (1961) di Mario Bava (“Non era un regista ma un clown. Uno degli uomini più spiritosi che abbia mai conosciuto nella mia vita” ci disse una volta) con il quale si legò anche per il bellissimo La Frusta e il Corpo (1963).

Fu pirata, demone, Mefistofele, nazista, nobile depravato, fantasma, cattivo in un Bond Movie (L’Uomo dalla Pistola d’Oro, dove sfoggiava ben tre capezzoli).

Fu addirittura… Fu Manchu (ben cinque volte), il cattivissimo orientale baffuto dai romanzi di Sax Rohmer.

Billy Wilder lo utilizzò finalmente in qualcosa di più leggero come La Vita Privata di Sherlock Holmes(1970) nei panni di Mycroft, agente governativo fratello del famoso detective. Adesso… tutti sapete che Mycroft è tutto tranne che un simpaticone. Ma almeno… in quel caso evitò il mostro o il sadico.

 

 

 

Uno dei film più importanti della decade dei ’70 fu senza dubbio The Wicker Man (1973) dove Lee è Lord Summerisle, eccentrico ricco forse leader di un culto pagano di un isola lontana dal mondo. I capelli lunghi e il maglione a collo alto fanno di lui in questo film la quintessenza di un Male più sofisticato e ironico rispetto ai suoi cattivoni del passato. Non è un caso che sia uno dei suoi film preferiti di una sconfinata filmografia.

Più invecchiò più ebbe la fortuna di lavorare con registi americani nati nei ’50 che lo consideravano il personale boogey man per quanta paura fece prendere loro da piccoli. Ecco quindi le collaborazioni con Spielberg (1941: Allarme a Hollywood), Dante (Gremlins 2 – La Nuova Stirpe), Landis (The Stupids,Ladri di Cadaveri) e l’amatissimo Burton (Il Mistero di Sleepy HollowLa Sposa CadavereLaFabbrica di Cioccolato, Alice in Wonderland) con cui lavorerà a una scena per lui tra le più emozionanti della carriera ovvero l’abbraccio con Johnny Depp ne La Fabbrica di Cioccolato (2005).

 

Depp-Lee-Charlie

 

Ma non si può ricordare questo gigante del cinema, soprattutto qui su BadTaste.it, senza citare un certo mago di un certo adattamento fantasy di un certo signore… che Christopher Lee conobbe.

Questo ci disse una volta durante una lunga intervista a proposito del suo famoso incontro con J.R.R. Tolkien:

Lo incontrai in un pub di Oxford. La trilogia era da poco uscita in libreria. Parliamo, circa, del 1956. Ero con degli amici e lo scorgemmo ad un tavolo. Uno di noi lo conosceva. Ci portò da lui e, a turno, gli stringemmo la mano. Aveva la pipa. Un vero genio. Solo un grande scrittore può creare un mondo alternativo al nostro, inventando delle lingue che si possono effettivamente parlare.

Con Saruman, Lee entra prepotentemente nella vita di tanti ragazzini che non hanno alcuna idea di cosa sia Dracula il Vampiro di Terence Fisher. Ma vi rendete conto cosa significò per un attore di 79 anni (all’epoca del primo Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello) avere quel tipo di accesso a una nuova generazione di spettatori? Fu una seconda giovinezza, confermata subito dopo dal Conte Dooku dei nuovi Star Wars: Episodio II – L’attacco dei Cloni e Star Wars: Episodio III – La Rivincita dei Sith. Di Lucas diceva all’epoca di quelle nuove malefatte intergalattiche:

George Lucas è un regista gentile e simpatico. Star Wars – L’attacco dei cloni, insieme a Il Signore degli Anelli, mi ha permesso di essere ancora molto popolare presso le nuove generazioni. Una bella esperienza.

Con Peter Jackson è sempre rimasto un po’ arrabbiato per quel taglio di Saruman alla fine de Il Signore degli Anelli –  Il Ritorno del Re ma se non ci fosse stato Jackson, questo signore non avrebbe mai avuto gli ultimi 15 anni di carriera, e di vita, che ha avuto: non a caso ha partecipato volentieri, anche se a distanza (girò le sue scene a Londra), alla trilogia dello Hobbit.

Quali furono i film di Christopher Lee più amati da Christopher Lee?

Uno, The Wicker Man, l’abbiamo già citato. L’altro… è il quasi invisibile Jinnah (1998) in cui interpretava il fondatore del Pakistan e per il quale studiò la cultura islamica ed entrò in contatto con un mondo arabo per cui nutriva profondo rispetto.

Lui. Un baronetto di origini nobili (anche italiane, per parte di madre) non era certo spaventato dall’Islam.

Lui. Il Cattivo dai Mille Volti senza il quale… abbiamo paura di avere molta meno paura al cinema. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Film nelle sale da ieri

Post n°12418 pubblicato il 12 Giugno 2015 da Ladridicinema
 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963