Creato da: Ladridicinema il 15/05/2007
Blog di cinema, cultura e comunicazione

sito   

 

Monicelli, senza cultura in Italia...

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

tutto il materiale di questo blog può essere liberamente preso, basta citarci nel momento in cui una parte del blog è stata usata.
Ladridicinema

 
 

Ultimi commenti

Contatta l'autore

Nickname: Ladridicinema
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 40
Prov: RM
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

FILM PREFERITI

Detenuto in attesa di giudizio, Il grande dittatore, Braveheart, Eyes wide shut, I cento passi, I diari della motocicletta, Il marchese del Grillo, Il miglio verde, Il piccolo diavolo, Il postino, Il regista di matrimoni, Il signore degli anelli, La grande guerra, La leggenda del pianista sull'oceano, La mala education, La vita è bella, Nuovo cinema paradiso, Quei bravi ragazzi, Roma città aperta, Romanzo criminale, Rugantino, Un borghese piccolo piccolo, Piano solo, Youth without Youth, Fantasia, Il re leone, Ratatouille, I vicerè, Saturno contro, Il padrino, Volver, Lupin e il castello di cagliostro, Il divo, Che - Guerrilla, Che-The Argentine, Milk, Nell'anno del signore, Ladri di biciclette, Le fate ignoranti, Milk, Alì, La meglio gioventù, C'era una volta in America, Il pianista, La caduta, Quando sei nato non puoi più nasconderti, Le vite degli altri, Baaria, Basta che funzioni, I vicerè, La tela animata, Il caso mattei, Salvatore Giuliano, La grande bellezza, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Todo Modo, Z - L'orgia del potere

 

Ultime visite al Blog

vento_acquaalex.18trancoacer.250AVV_PORFIRIORUBIROSATEMPESTA_NELLA_MENTESense.8cassetta2surfinia60monellaccio19iltuocognatino1mario_fiyprefazione09LiledeLumiLMiele.Speziato0Ladridicinema
 

Tag

 
 

classifica 

 

Messaggi del 30/07/2015

 

Brancaleone alle crociate

Post n°12470 pubblicato il 30 Luglio 2015 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

Brancaleone alle crociate 
Un film di Mario Monicelli. Con Vittorio GassmanPaolo VillaggioAdolfo CeliStefania SandrelliBeba Loncar
continua»
 Commediadurata 117 min. - Italia 1970

Seguito dell' Armata Brancaleone. Ma non un pigro seguito. Le avventure, i personaggi del secondo capitolo sono tanti e quasi tutti divertenti. Partito per le crociate con la turba del frate Zenone, Brancaleone scampa per un pelo al massacro dei compagni, salva una principessa francese e un'avvenente streghetta che stava per essere bruciata viva. Raggiunge in Terrasanta l'esercito di Boemondo, ma ne viene scacciato quando si scoprono i suoi oscuri natali. Duella con la Morte e questa volta è la streghetta a salvarlo ma a prezzo della vita. Manca al secondo Brancaleone la novità dei caratteri e del latino maccheronico. In compenso le trovate sono molte: dal personaggio dello stilista (ricalcato sul Simone del deserto di Buñuel) al giudizio di Dio fra papa e antipapa, dalla corte di Boemondo (vista come l'opera dei Pupi) ai personaggi di Toffolo e Villaggio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'armata Brancaleone

Post n°12469 pubblicato il 30 Luglio 2015 da Ladridicinema
 

 

L’Armata Brancaleone
Titolo originale: L’Armata Brancaleone
Italia: 1966. Regia di: Mario Monicelli Genere: Commedia Durata: 120'
Interpreti: Vittorio Gassman: Gian Maria Volontè, Catherine Spaak, Folco Lulli, Maria Grazia Buccella, Barbara Steele, Enrico Maria Salerno, Carlo Pisacane, Ugo Fangareggi, Gianluigi Crescenzi Taccone, Pippo Starnazza, Luigi Sangiorgi, Fulvia Franco, Tito García, Joaquín Díaz, Luis Induni, Luigi di Sangi, Carlos Ronda, Juan C. Carlos, Alfio Caltabiano, Philippa de la Barre de Nanteuil
Nelle sale dal: 1966
Voto: 4/5

L'armata brancaleoneQuesta pellicola è caratterizzata dalla straordinaria comicità del Monicelli che, proiettata nel medioevo, rievoca l’atmosfera che si respirava in quei tempi miseri e bui dominati dalla morte a causa di peste e dal terrore che scaturiva dai saccheggi che rozzi barbari compievano.
Atmosfera che il regista toscano ci fa rivivere in modo allegro, scorrevole ma anche a tratti con una punta di tragicità. Fornendo non poche nozioni storiche, dà modo di riflettere anche sulle condizioni di vita che la gente di bassa estrazione sociale era costretta a patire.

La storia, ambientata nell’ XI secolo, quando la religione cristiana predominava in tutti gli aspetti della società, e la minaccia delle incursioni saracene (‘… lo nero periglio che vien da lo mare…..’) avanzava con impeto, narra le avventure di uno sciagurato cavaliere e del suo seguito formato da elementi anche loro disgraziati. Il condottiero di questa ‘armata’ (così intesa in senso metaforico) si ritrova ad affrontare una serie di situazioni imbarazzanti (vedi il torneo tra cavalieri) e talvolta pericolose (così come quando le guardie di Guccione cercano di catturarlo). In queste ultime però, sia lui che i suoi seguaci, dimostrano di cavarsela piuttosto bene. Difatti Brancaleone da Norcia è in realtà un eccezionale combattente, le cui qualità sono affievolite e talvolta completamente annullate, a causa del suo cavallo ’Aquilante’ fifone e maldestro. Per giunta il protagonista si mostra onesto ed orgoglioso fino al punto che, per mantenere un giuramento fatto, rifiuta una bellissima donzella che li si era concessa (Matilda).  I suoi ‘seguaci’, altrettanto efficaci quando si tratta di salvare la pelle, si palesano come ignoranti, poveri fino alla fame, e pronti ad affrontare il lungo viaggio verso la Rocca di Aurocastro, che in loro speranza, dovrebbe regalarli la tanto desiderata ricchezza da padroni del feudo.

I costumi sono stati fedelmente riprodotti, vedi per esempio non solo quelli dei protagonisti ma anche quelli dei personaggi secondari che vengono rappresentati sia in ambito civile (gli abitanti del villaggio che vengono trucidati a inizio film, i partecipanti al banchetto di nozze tra Guccione e Matilda, i parenti di Teofilatto ed i cittadini di Aurocastro) sia in ambito bellico (i cavalieri partecipanti al torneo, le guardie al servizio di Guccione, i pirati saraceni ed i cavalieri di Sassonia). 
Il linguaggio si presenta variopinto poiché parlato da una moltitudine di personaggi  che provengono da diverse parti della penisola italica ed inoltre spicca l’inserimento di qualche arcaismo e qualche latinismo.
Dunque costumi e linguaggio, assieme alla scenografia che risulta minuziosamente elaborata, riproducono un realismo addirittura oltranzista.

Ad amplificare tale caratteristica sono i comportamenti che i personaggi tengono nel relazionarsi con gli altri.
Il modo in cui  ragionano che, per motivi ovvi di miseria e ignoranza allo stato di degrado, risulta chiaramente opportunista e venale; ricordiamo Abacuc come si dimostra desideroso di denaro in più occasioni, oppure Teofilatto che per rimediare un po’ di ‘Petecchioni d’oro’ è disposto ad attuare una messa in scena da lui concepita, ovvero inventare ai suoi genitori che è stato rapito per poi spartirsi il riscatto con i fantomatici rapitori, che sarebbero Brancaleone ed i suoi. 
Oltre agli aspetti comportamentali dei personaggi e quelli esteriori che riguardano anche l’ambiente (costumi, trucchi  e scenografia) di grande impatto è la direzione della fotografia condotta dal mirabile Carlo di Palma con la quale costui ha vinto il Nastro d’Argento.

È senza ombra di dubbio di fortissima risonanza la geniale interpretazione di Vittorio Gassman, che si è calato perfettamente nei panni del protagonista. Così come lo è anche quella di Gian Maria Volonté nella parte di Teofilatto, e quella di Carlo Pisacane in Abacuc.
L’immagine miserabile con cui viene riprodotta la gente dell’epoca, ben si confà con quella che la contemporanea collettività solitamente li attribuisce, e come difatti era. E così anche quella di personaggi crudeli che viene conferita ai saraceni che impalavano i prigionieri di guerra e agli eserciti cristiani che mettevano al rogo i peccatori di frode.
Al di sopra di tutto questo marasma fatto di sangue e morte si erge la simpatica figura di Brancaleone, il quale riesce ad ottenere una forte attrattiva e tanta reminescenza… anche dopo più di 40 anni.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il castello magico

Post n°12468 pubblicato il 30 Luglio 2015 da Ladridicinema
 

Locandina Il castello magico

Tuono è un gatto che viene abbandonato per strada dai padroni. La città è come una giungla per lui e il primo riparo che trova è in una vecchia casa che anche i cani del vicinato temono. Girano strane leggende sul fatto che quella magione sia infestata, di certo quello che Tuono trova al suo interno è una comitiva di animali e un padrone prestigiatore con i suoi "giocattoli". Quando il proprietario di casa viene ricoverato all'ospedale a seguito di un incidente il suo bieco nipote affarista farà di tutto per cercare di vendere la casa e sbarazzarsi degli altri inquilini animali.
Ben Stassen e Jeremy Degruson sono arrivati in Italia con i film d'animazione Le avventure di Sammy e Sammy 2 - La grande fuga, versione belga dei cartoni in computer grafica americani poco inventiva e molto ripiegata su storie, personaggi e standard d'oltreoceano. Ma se i due film con protagonista la tartaruga di mare Sammy saccheggiavano a piene mani l'universo e l'immaginario di Alla ricerca di Nemo (asciugandolo di qualsiasi secondo livello di lettura per adulti), Il castello magico sembra cominciare a conquistare una certa autonomia.
Stupisce infatti quanto sia migliorata l'animazione, più in linea con gli standard internazionali, ricca, precisa e realizzata in maniera impeccabile, e quanto poco questa volta il duo ricorra ad un immaginario già esistente. Sebbene infatti le avventure di animali parlanti non siano una novità nel mondo dell'animazione e nemmeno la prospettiva dei giocattoli che si animano quando gli umani non li vedono, è indubbio che Il castello magico sia un film che partendo da questi presupposti sviluppa una storia, dei personaggi e delle relazioni tra di essi totalmente originali.
La parabola è delle più semplici: il trionfo di un'alleanza di reietti contro la gretta avidità di un cattivo che (grande classico delle favole tradizionali) è il parente malvagio di uno dei protagonisti buoni. Degruson e Stassen non hanno la minima intenzione di guardare più in là del contenuto spicciolo e della storia, questo è ormai chiaro, tuttavia per la prima volta l'intrattenimento che mettono sullo schermo riesce a stare in piedi da sè. Grandi panoramiche, sequenze furiose, umorismo di bassa lega (ma funzionante) e qualche trovata a sorpresa condiscono un film che pur non inventando niente di particolare riesce comunque ad essere il migliore tra quelli prodotti dallo studio belga.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963